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Autore: Midan86    08/01/2018    2 recensioni
I fatti narrati si ambienteranno nella saga di Infinity War, dove gli Avengers dovranno affrontare una minaccia del tutto inaspettata. Thanos.Dopo Loki, Ultron e il barone Zemo, i nostri eroi saranno in grado di affrontare un titano e sconfiggerlo? Tony e Steve recupereranno il loro rapporto di amicizia e di alleanza, o sarà troppo tardi?
Questa è una Stony ambientata però in un contesto di azione e avventura, dove dovranno lottare non solo contro Thaons, ma anche contro il loro orgoglio e i loro demoni personali. Forse riusciranno nuovamente ad unire le forze per salvare l'umanità e il loro amore.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Thanos, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Intanto, a Manatthan, tutti si erano riuniti ne santuario di Strange. Il Dottore aveva spiegato anche agli altri membri ciò che era accaduto: del salto temporale, di Thanos e la sua forza indistruttibile ed ora anche dell'ultima notizia che vedeva il ritorno di Steve e gli altri.
Bisognava rimettere insieme le idee e cercare di escogitare un piano efficace. Per sconfiggere un nemico con una forza inaudita e possessore anche di due gemme dell'infinito, non bastavano certamente solo i muscoli, ma anche intelligenza e astuzia. E probabilmente, anche altre gemme.
Le uniche in loro possesso erano quelle del tempo e della mente. Più quella dell'anima al sicuro nel Wakanda. L'unica al momento utilizzabile era proprio quella in possesso da Strange, ma viaggiare nel tempo non era certo una soluzione definitiva.
Intanto Tony si trovava nella nuova sede degli Avengers, chiuso nel suo laboratorio rifletteva sull'accaduto. Aveva preferito restare da solo per meditare in tranquillità. Il Tony del presente non aveva vissuto la morte di Peter, ma ne era comunque a conoscenza e questo lo metteva in difficoltà. Aveva ormai capito che nessuno era al sicuro, chiunque sarebbe potuto morire. Gli tornò in mente la visione che aveva avuto anni addietro, quando Wanda, ancora dalla parte di Ultron, lo ipnotizzò. Ricordò i cadaveri dei suoi amici e infine quello di Steve, che ancora vivo gli disse che avrebbe potuto salvarli. E provò di nuovo quel brivido gelido di terrore. E se fosse stata una premonizione invece di un'illusione? Non ci volle pensare. Scosse la testa e si strofinò il viso con le mani, passandole poi tra i capelli e stringendoli. In che diavolo di situazione erano finiti? Folle, assurda, pericolosa e decisamente senza via di uscita, almeno all'apparenza. Certo, nessun'altro avrebbe potuto fare niente, come tutte le altre volte in cui erano apparsi nemici imbattibili. Ma che alla fine erano comunque stati sconfitti. Ma stavolta, almeno dalle parole di Strange, sembrava non esserci alcuna soluzione fattibile. Neanche Steve avrebbe potuto fare nulla. Guardava l'orologio e calcolava le ore che lo separavano dal suo arrivo. Con la velocità dell'Helicarrier, sarebbe arrivato non prima di cinque ore. Sembravano un'eternità. Pensava che forse sarebbe stato il caso di dirsi addio nel modo giusto, dopotutto poteva essere la loro ultima battaglia.
Si alzò in piedi e camminò tra tutte le sue invenzioni. C'erano armi e armature di ogni tipo con la più avanzata tecnologia, eppure non sarebbero bastate. Si ricordò quando i nemici più pericolosi, erano soltanto dei terroristi o scienziati pazzi in cerca di gloria e potere. Nulla, allora, lasciava presagire che un giorno ci sarebbero stati alieni megalomani e super potenti a minacciare il mondo. 
In quel momento Pepper entrò nella stanza.
Pepper: "Ehi, scusami se ti disturbo, ma non ti vedevo da un po' e iniziavo a preoccuparmi".
Tony: "No tranquilla, stavo solo cercando un'idea, qualcosa di geniale, sai come ho sempre fatto negli ultimi anni. Costruire invenzioni geniali che salvano il mondo è il mio lavoro, ma stavolta sembra che non siano abbastanza".
Pepper: "Solo perché adesso non riesci a trovarne una adatta non vuol dire che non potrai inventarla. Devi solo avere l'ispirazione. Ti conosco troppo bene, so che prima o poi ti verrà in mente qualcosa"
Tony: "Se solo avessimo più tempo. E' solo questione di ore prima che Thanos e il suo esercito venga a bussarci alla porta per prendersi le gemme. Dovrò avvisare Vision"
Pepper: "Forse insieme agli altri avreste potuto trovare più velocemente una soluzione. Dovresti andare anche tu al Santuario"
Tony: "Avevo bisogno dei miei spazi e soprattutto.. di farmi una doccia e cambiarmi. Sai Pepper, questi potrebbero essere i nostri ultimi momenti insieme, forse dovremmo bere qualcosa e rilassarci"
Pepper. "Vuoi davvero rilassarti in un momento simile? Non stavi cercando un'idea geniale per battere Thanos?"
Tony: "Forse dovremmo solo lasciar fare al destino il suo corso. E' inutile star qui a cercare di salvarci il culo quando evidentemente non c'è soluzione" Tony abbassò lo sguardo e si perse nei suoi pensieri. Era decisamente sconfortato.
Pepper: "Non è da te essere così arrendevole. Hai troppo orgoglio e stima di te stesso per lasciare che una situazione prenda il sopravvento. Di solito lotti e cerchi una soluzione, sei troppo intelligente per lasciarti andare in questo modo. Forse alla fine non ci sarà nulla che potremo fare. Sì, forse moriremo tutti ma almeno ci avremo provato. E' quello che stanno facendo tutti gli altri. Tony, lo so che non è questo che vuoi. Lo so che non è arrenderti la tua soluzione. Sei solamente scoraggiato, ma ti riprenderai. Devi essere combattivo". Pepper certamente conosceva molto bene Tony, e aveva capito che a parlare non era lui ma la momentanea depressione che lo aveva colpito.
Tony sospirò poi le si avvicinò e la baciò sulla fronte. Si erano riconciliati dopo gli eventi di Civl War e ora stavano insieme, anche se non era una vera e propria relazione. Non c'era stato nulla di ufficiale, proprio perché Tony era confuso circa i suoi sentimenti e non voleva ferirla. Ci teneva troppo per farle ancora del male. Ora che Steve stava per tornare, le cose si sarebbero complicate ulteriormente. Avrebbe dovuto dirle al più presto che forse non era lei, la persona con cui avrebbe voluto passare il resto della vita.

Nel Santuario, la conversazione proseguiva, era difficile tenere a bada un gruppo così eterogeneo, tutti, chi più, chi meno, aveva la propria idea. Peter e Rocket continuavano a punzecchiarsi, Quill che non riusciva a prendere nulla sul serio e Thor che aveva un'espressione ombrosa sul volto e rimaneva in silenzio. Per lui era impossibile dimenticare la tragedia vissuta solo qualche ora prima sulla nave che aveva salvato gli Asgardiani. La maggior parte di loro erano stati uccisi, e di quelli riusciti a scappare sulla capsula di salvataggio non sapeva nulla. L'unica cosa certa era che Valchiria, Korg e Miek fossero andati con loro per proteggerli. E di LOki non aveva ancora avuto nessuna notizia. Si sentiva impotente e avvilito. Aveva praticamente perso tutto il suo popolo e tutta la sua famiglia. E anche sulla Terra sentiva di non appartenere più ad un gruppo. Gli Avengers si erano divisi e quasi tutti gli amici che conosceva, si trovavano dall'altra parte dl mondo. Questa volta anche il grande Dio del Tuono si sentiva fragile e vulnerabile. Sentiva di non avere neanche più la voglia di continuare a combattere.
Strange gli si avvicinò. "Mi dispiace davvero molto per la tua gente. Eravate riusciti a sfuggire al Ragnarok e poi è arrivato qualcosa di ancora peggio. E' difficile da credere. Non sentirti in colpa, hai fatto tutto il possibile per salvarli".
Thor: "No, ti sbagli. Avrei dovuto fare di più. Con i poteri che ho acquisito dopo la battaglia con Hela, avrei dovuto essere in grado di sconfiggere quel mostro e invece... ho lasciato che li uccidesse. Ho lasciato che Loki si sacrificasse per me. Loki... lui che ha sempre giocato solo per se stesso, non hai mai avuto pietà per nessuno o alcun rimorso... il Dio dell'inganno si è sacrificato per qualcun'altro. Avrei potuto, dovuto, farlo io per la mia gente. Non sono il degno erede di mio padre Odino".
Strange: "Se Loki si è sacrificato per salvarti, allora vuol dire che ti ritiene più forte di lui e più utile alla causa. Per quanto sia ingannevole ed egoista, non vuole certo vedere ogni pianeta dell'universo spazzato via. Non ci sarebbe più nessuno ad inginocchiarsi ai suoi piedi, altrimenti".
Thor fece un flebile sorriso. Per quanto gli sembrasse assurda la cosa, Loki gli mancava. Gli mancava la sua presenza, la sua mente geniale. Il suo sapersi tirar fuori da ogni situazione sempre con astuzia. Gli mancava anche quel suo odioso ma amabile sorrisetto sarcastico. Thor al contrario, non era così astuto, né tanto meno geniale. Aveva però un cuore puro e un animo gentile. Ciò che forse li teneva così uniti, seppur il disprezzo reciproco, era il loro completarsi. 
Stranger: "Allora, vuoi arrenderti? Il grande e potente Thor che si inginocchia ai piedi di Thanos e chiede umilmente di risparmiarlo. Davvero patetico"
Thor: "Per tutti i tuoni, non lo farei mai. Perirei piuttosto. Sto solo cercando un valido motivo per combattere questa guerra già persa".
Strange: "Vuoi un motivo? Ce ne sono ben sette miliardi su questo Pianeta. Se non vuoi che anche i terrestri si estinguano, direi che come motivazione sia valida"
Thor: "Hai ragione, non potrei sopportare di veder morire altre persone innocenti. Ho camminato in mezzo ai corpi senza vita di donne e bambini, e ho sentito dentro di me un dolore così pesante da schiacciarmi. Loro contavano su di me".
Strange: Anche i terrestri hanno bisogno di Thor, e di tutti gli altri Avengers. Con le nostre capacità abbiamo il dovere di difenderli e proteggerli. Ho impiegato mesi per riuscire a controllare la magia e viaggiare tra portali dimensionali. Ho iniziato il mio percorso per un capriccio personale. Volevo di nuovo riacquistare il controllo delle mie mani, non c'era altro che mi importasse. Non l'ho fatto per diventare un eroe e salvare il mondo. Volevo solo tornare a fare il mio lavoro. E sai qual era? Salvare vite umane. Ero un neurochirurgo. Ho capito che alla fine dei conti, che usi le mani o la magia, il mio destino è ancorato alla salvezza del prossimo. Così ho affinato le mie tecniche, ho continuato a studiare per cercare di capire al meglio l'assurdo mondo della magia e ciò che ne deriva. Non puoi immaginare quanto fossi scettico all'inizio. Sono sempre stato estremamente razionale. Ero un uomo di scienza e medicina, per me cose come la magia o la religione non erano contemplate. Eppure ora guardami. Mi hanno fatto dono di questi poteri, mi hanno istruito per diventare ciò che sono ora. Tu li hai dalla nascita, ma non cambia. Dobbiamo metterli al servizio del prossimo o saranno comunque inutili. E lo saranno ancora di più dopo questo Pianeta verrà probabilmente distrutto".
Thor: "Sei davvero molto saggio, Dottore. L'ho capito subito dal primo momento in cui ci siamo incontrati, oltre ad essere un grande prestigiatore con i tuoi trucchetti. E' vero, mi stavo arrendendo, ma dopo quei fatti, pensavo davvero di non aver più nessuna ragione. Mi sono sentito perso e sconfitto. Mi stavo lasciando andare, ma non posso farlo, non ancora! Adesso sento di avere uno spirito rinnovato e ho capito qual è il mio compito. Affronterò nuovamente Thanos e lo farò con tutta la forza che ho. Anche se dovessi cadere in battaglia, saprei di averci provato per chi ha ancora fiducia in me".

Erano passate alcune ore da allora. Tony se ne stava seduto sul suo divano, sorseggiando del whiskey, affogava i pensieri e le preoccupazioni nell'alcol come aveva già fatto in passato. Teneva in mano un foglio, o meglio, una cartella con alcuni fogli e li guardava con occhi persi mentre ingeriva il liquore a piccoli sorsi, era completamente assorto, quando alla tv passò una notizia sconvolgente. La reporter mostrava immagini di abitazioni distrutte e cadaveri a terra. C'era un alone di fumo giallo intenso. Proprio come era successo prima nel passato, anche ora l'aria sembrava statica e quasi priva di ossigeno. Era molto rischioso restare in quella postazione, ma la giornalista voleva filmare ciò che stava accadendo. Tony alzò lo sguardo verso il monitor e vide tutto quel disastro. le immagini scorrevano veloci, ma ovunque c'era distruzione. Per lui non era nuovo tutto ciò, aveva già dovuto assistere alla distruzione di mezza New York e di altre città. Sapeva che sarebbe successo, non sembrava sorpreso. Ma sapeva anche che il peggio doveva ancora venire. Poi d'un tratto, apparve una sagoma nella tv. Il cameraman inquadrò una persona, o meglio ciò che aveva le apparenza di una persona, ma era molto più grossa e massiccia. La sagoma si fece avanti ed emanava una sensazione spaventosa. Tony capì subito che si trattava di Thanos. Si alzò in piedi e si avvicinò allo schermo con ancora il bicchiere in mano. Il Titano si accorse della presenza della televisione e fece un sorriso di scherno. Poi si avvicinò alla camera: "Se non avete le gemme mi siete tutti quanti inutili". La comunicazione si interruppe e lo schermo diventò nero. Poi riprese la trasmissione del TG che invitava i cittadini a seguire le direttive dello stato e ad evacuare il più fretta possibile le loro abitazioni e dirigersi fuori città.
Tony fissava ancora la sua TV e poi strinse il bicchiere tanto da spaccarlo. La mano ora sanguinava ma non sentiva dolore, provò solo un'enorme rabbia.
Uscì di casa e si trovò davanti uno spettacolo terrificante. Non aveva la sua armatura ma indossava solo una felpa scura con la quale era solito stare in casa. camminava tra le macerie e tra le urla della gente. Gli sembrava come di vivere in un flashback. Sentiva che avrebbe dovuto fare qualcosa, eppure si sentiva totalmente schiacciato dalla situazione.


Dopo parecchie ore di viaggio, l'Helicarrier finalmente atterrò su una delle piste di atterraggio che appartenevano alla base dello Shield. Erano quasi due anni che Steve, Sam, Nat e Bucky non mettevano piedi sul suolo americano. Il Capitano rimase sorpreso nello scoprire che ad attenderli c'era proprio Nick Fury. Infatti era da tempo che non aveva più sue notizie. L'ultima volta si erano visti prima che Rogers e gli altri partirono per il Wakanda. Fury aveva avuto molti problemi dopo che l'Hydra si era infiltrata nello Shield cercando di ucciderlo. Ci era voluto un bel po' di tempo per rimettere a posto le cose. Aveva messo su una nuova base di cui lui era diventato il nuovo direttore e non gli era facile gestire il tutto. Per questo era stato poco presente negli ultimi fatti. Ma ora sapeva molto bene cosa stesse accadendo, e aveva quindi deciso di rimettersi in contatto con gli Avengers, seppur ormai la squadra fosse a pezzi.
Steve: "Fury, è un piacere rivederti. Sono contento sia stato proprio tu ad accoglierci. Immagino saprai già com'è la situazione"
Fury: "Anche a me fa piacere rivedervi tutti sani e salvi e di questi tempi sembra un miracolo. Venite dentro, così potremo parlare con più calma".
Rodey: "Se non vi dispiace preferirei tornare alla base Avengers, Tony mi sta aspettando"
Fury: "Vai pure. Chiunque voglia andare è libero di farlo". Fury si avvicinò a Steve e Natasha e chiese loro di Hulk. "Cos'è successo a Banner?  Perché è ancora in quella forma?"
Steve: "Da quello che so è stato per molto tempo nella forma di Hulk, e ora gli riesce difficile tornare nella forma originaria. Ma in compenso ha acquisito maggiori capacità intellettive rispetto all'ultima volta. Di questa storia ne sa meglio Thor"
Fury: "Bene, non appena sarà possibile mi piacerebbe riunire di nuovo tutti gli Avengers, e poi vorrei una spiegazione valida per quello che è accaduto dopo Sokovia"
Nat guardò Steve con aria preoccupata, sapeva che l'amico non era particolarmente contento ogni qualvolta si tirasse fuori l'argomento Sokovia, significava dover rivivere di nuovo quegli eventi e anche lo scontro con Tony e per Steve era difficile parlarne.
Arrivò anche Maria Hill a salutare i ragazzi. Scott si presentò sia a lei che a Fury. Infatti non aveva ancora avuto modo di conoscere i direttori dello Shield, seppure ne conosceva la fama che li precedeva. 
Scott: "Vedo che lo Shield è pieno di donne affascinanti e deicse". Si girò verso Natasha con un sorrisetto sprezzante.
Fury: "Tu sei Ant Man, finalmente ti conosco. Ho sentito parlare di te"
Scott: "Ma dai, sono famoso anche io! Al pari di un Thor o un Captain America! Grandioso, quindi adesso inizierò anche io a firmare autografi e i bambini compreranno il mio costume. Già... se il mondo non stesse per finire"
Sam: "La smetti di fare l'idiota? Stimo cercando di fare discussioni serie"
Scott: "Oh, senti chi parla! Guarda come sei accigliato. Ancora ti brucia perché l'ultima volta ti ho battuto"
Sam: "Cosa? Non.. Non mi hai battuto, hai barato!"
Scott: No che non ho barato, ho usato le mie doti per renderti innocuo"
Sam: Sei entrato nel mio zaino e hai messo K.O. il meccanismo di volo. Hai potuto farlo solo perché ti sei rimpicciolito, altrimenti è chiaro che ti avrei battuto"
Steve: "Ehi ragazzi, basta. Non capisco cos'è questa storia. Mi sembra che Scott fosse nella nostra squadra l'ultima volta, quindi di che state parlando?"
Scott: "Oh, porca miseria, non sa niente di quella volta? Di quando sono riuscito ad infiltrarmi nella base Avengers perché un certo Falcon non è riuscito a fermarmi? Te lo sei tenuto per te e posso capirlo, vista la figuraccia"
Sam: "Ma che razza di... finita questa storia non voglio più saperne di te. Anzi, perché non te ne torni dalle tue care formiche"
Steve: "Ok, lasciate stare i vostri screzi, appartengono al passato. Adesso per favore concentriamoci sul presente".
Sam: "Disse quello che è scappato in un altro continente per non affrontare di persona il suo ex"
Steve: "Non l'ho colto questo tuo riferimento, Sam. E adesso basta sul serio, non è il momento di scherzare"
Sam e Scott si lanciarono un'occhiata complice e poi gli scappò una risata sarcastica mentre Nat da dietro, diede loro due pacche sulla schiena per rimproverarli.
Bucky li guardava senza capire a cosa si stessero riferendo.
Bucky: "A cosa ti riferivi?"
Sam: "Oh, parlavo di lui e Tony"
Bucky: "Ah, dello scontro"
Sam: "Sì, e di te"
Bucky: "Cosa c'entro io?"
Sam: "Oh, niente, hai solo fatto sgretolare una squadra molto unita e compatta e distrutto un'amicizia importante, ma... tu non c'entri nulla, amico"
Sam e Scott continuavano a ridere e a prendersi gioco di Bucky.
Bucky: "Non credo fosse tanto unita  e compatta visto il modo in cui si sono affrontati. C'erano già delle crepe. per il resto ho chiesto scusa a Steve per averlo messo contro Tony, anche se involontariamente"
Sam: "Forse non hai tutti i torti. Dopo i fatti di Sokovia qualcosa si era già spezzato. Li ha segnati molto. Io non c'ero ma Steve mi a raccontato tutto"
Bucky: "Forse questa nuova minaccia servirà a farli unire di nuovo"
Sam: "Sì, ci vuole una bella rimpatriata amichevole prima di morire in modo tragico e doloroso"
Fury: "Allora, sapete già che tipo di nemico dovrete affrontare?"
Natasha: "Un Titano di nome Thanos, che brama per avere queste maledette gemme dell'infinito e manda i suoi scagnozzi in giro per il mondo a recuperarle. A quanto pare sembra sia imbattibile. E' tutto giusto?"
Fury: "Non ne sapevamo molto nemmeno noi, fino a quando non è venuto a farci visita un certo Dottore dagli strabilianti poteri magici. E' stato lui a metterci al corrente della drammatica situazione. A dire il vero era già qualche giorno che avevamo intercettato un segnale dallo Spazio, di una gigantesca nave spaziale. Così abbiamo fatto delle ricerche ma non era nulla che avessimo mai visto prima. Non era registrata negli archivi e calcolando le coordinate abbiamo capito che era diretta sulla Terra. Poi ci siamo accorti di uno scontro con un'altra nave, anch'essa sconosciuta, e di un'esplosione. Così abbiamo capito che era in atto una specie di battaglia e che la grande nave non stava di certo venendo in pace. Abbiamo allertato così, le altri basi dello shield in modo che tutte tenessero sotto controllo la situazione. Dopo qualche giorno sono apparsi alcuni dei cerchi fluttuanti nel cielo e dei giganteschi pilastri affondati nel terreno. La nave è atterrata nel Kansas, in un'area di una ex base militare. Abbiamo mandato alcuni agenti a controllare ma sono stati tutti uccisi.  Così abbiamo attivato il codice di massima allerta e preparato gli agenti specializzati per cercare di contenere al minimo i danni causati da quei mostri. Siamo stati contattati anche dal Segretario Ross, il quale ci ha informato di una missione guidata da Sark e altri nuovi alleati. Ovviamente siamo al corrente anche dell'arrivo di un altro gruppo di alieni chiamati Guardiani della Galassia, gli alleati di cui vi parlavo, e Thor. Quando Strange è arrivato da noi, ci ha parlato di come voi stavate affrontando un'altra minaccia nel Wakanda, e di cosa Thanos sia in grado di fare grazie ad alcune gemme che ha recuperato. Adesso è lui che sta tentando di formare una squadra all'altezza e di tenerla unita. Noi non abbiamo potuto fare molto per contrastare questi esseri, sono al di sopra di ogni nostra possibilità. E' un lavoro che soltanto persone straordinarie possono fare. Persone come voi, che tempo fa avevo riunito proprio per affrontare questo tipo di situazioni. Ma che oggi vedo disunite e già molto provate".
Steve: "Hai ragione, Fury, ci siamo separati, abbiamo avuto delle divergenze, ci siamo scontrati come dei nemici, ma adesso siamo qui. Siamo di nuovo a casa, pronti a combattere e ad essere di nuovo una squadra. Una squadra più grande e più forte. Thanos potrà anche avere le gemme dalla sua parte, ma noi abbiamo qualcosa che lui non ha: l'unione. E credimi, saremo più uniti che mai in questa guerra, e uniti potremo sconfiggerlo".
  
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