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Autore: jarmione    09/01/2018    3 recensioni
ATTENZIONE!! UN ISABELLA DIVERSA DA QUELLA CHE CONOSCIAMO!!
“Hai intenzione di dirlo ad Esme?”
Carlisle si morse il labbro inferiore, senza rispondere.
Sapeva che Edward gli avrebbe letto la mente, aveva ben poco da dire a quel ragazzo.
“Hai idea delle conseguenze?”
“Ne sono consapevole”
“E di noi?” Chiese ancora Edward “Rosalie non sarà d’accordo e Jasper non sempre riesce a controllarsi”
“Risolverò anche questo” tagliò corto Carlisle, uscendo dalla macchina e salendo le scale.
Edward lo raggiunse.
“Spero tu sappia quello che fai” e detto questo se ne torno nella sua stanza.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun libro/film
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ATTENZIONE: Innanzitutto buon anno a tutti belli e brutti (tutti belli per me) e secondo…capitolo di “transito” se così lo si può chiamare. Spero vi piaccia lo stesso.
A presto!!
 
 
 
Era stato tutto veloce…troppo veloce.
I Volturi, Bella che chiamava Edward e lo implorava, un uggiolio di dolore da parte di Jacob ed infine silenzio.
I Cullen erano rimasti sulla soglia di casa immobili, senza saper cosa dire.
Carlisle avrebbe voluto intervenire ma sapeva che non poteva mettere a repentaglio la vita dei ragazzi e nemmeno quella di Bella.
Edward aveva visto i pensieri di Aro, erano tutto fuorchè malintenzionati e quindi avevano tutti la speranza che Bella non venisse uccisa.
Ma averla portata via così era un colpo duro da digerire ed Edward dovette far richiamo di ogni sua forza per non uccidere i Volturi.
Tornare a Volterra era stata un’impresa anche per loro.
Prima dovevano studiare la bambina e dopo si sarebbero rivelati.
Proseguivano un po’ camminando ed un po’ usando auto
Su Aro era caduta la responsabilità di proteggere la bambina dalla sete di Caius, che faticava a controllarsi e, il più delle volte, imprecava contro il suo capo e contro Bella.
Marcus, invece, durante la notte aveva dovuto sfogare la sua sete su dei poveri passanti che uscivano ubriachi da una discoteca.
Bella, nonostante non avesse assistito a nulla di ciò che i Volturi facevano di notte, non riusciva a sentirsi tranquilla.
Sperava sempre nell’arrivo di Edward che la riportava a casa ma, ogni sera, le speranze finivano nel nulla appena chiudeva gli occhi.
Era toccato a Jane il compito di “nutrirla” fino a che non sarebbero arrivati a Volterra, al che aveva cercato più volte di usare il suo potere contro la bambina ma non accadeva niente e questo l’aveva incuriosita, oltre che infastidita.
La loro fortuna era che, sempre di notte, con Bella che dormiva poteva coprire maggiore distanza correndo, tanto lei non si sarebbe accorta.
Dormiva fra le braccia di Aro, che si chiedeva come potesse un esserino così piccolo essere così speciale.
Raggiunsero Volterra la notte di Capodanno.
Bella rimase abbagliata da tutto lo splendore che emanava il loro palazzo, meta turistica di molte persone, nonché dai fuochi d’artificio che segnavano l’inizio del nuovo anno.
“Devo darmi una ripulita” borbottò Caius “mi sento male a starle accanto” e se ne andò ai piani alti del palazzo.
Marcus non disse nulla e andò a chiudersi in biblioteca per evitare di combinare un disastro.
Bella si era seduta su uno scalino e teneva le gambe strette al petto.
Guardava Aro cercando di mantenere uno sguardo di sfida, ma non era così semplice.
I Volturi erano strani ancora più dei Cullen.
“Isabella, mia cara” Aro si avvicinò amichevolmente a lei e le tese la mano.
In quei giorni aveva fatto di tutto per riuscire a leggere nei suoi pensieri ma non riusciva mai.
Leggeva quelli di tutti ma non i suoi.
Era sempre più curioso.
Lei cercò di ritrarsi.
“Non voglio farti del male”
“Voi siete dei servizi sociali!” disse lei “voi fate sempre del male!”
Aro sgranò gli occhi, cercando di realizzare la frase appena sentita.
Poi scoppiò a ridere.
“Perché ridi?”
“Oh Isabella” rispose lui calmandosi “credimi se ti dico che non ho nulla a che fare con quel tipo di gente”
Bella piegò la testa e lo osservò sospettosa “Davvero?”
“Non intendo mentirti mia dolce Bella” ritese la mano.
Bella sospirò e l’afferrò.
Una volta in piedi si sistemò i vestiti “Io voglio tornare a casa”
“Non temere, tornerai a casa molto presto, te lo prometto”
Bella non era convinta.
Tutta la faccenda era strana, i Volturi era strani, tutto era strano.
Per alcuni tratti, somigliavano ai Cullen.
Li accomunava, anche, una bellezza rara che Bella non riusciva a vedere in nessun altro, nemmeno nei modelli delle pubblicità.
Le domande erano tante, ma non sapeva se porle o meno
 
****************************
 
Un urlo di rabbia echeggiò per tutta la casa e, a detta di tutti, anche per la foresta.
Si udivano oggetti che si frantumavano e mobili che cadevano o si spezzavano.
Ogni tanto cadeva qualche albero
Dopo un attimo di sgomento, i Cullen tirarono un sospiro sconsolato.
“Un altro attacco” commentò Carlisle
“Non si era notato” puntualizzò Emmet
“Ti ricordo che anche tu ne hai avuto uno”
“Si ma poi mi sono calmato!” ribattè “lui è già…a quanto stavamo? Il millesimo?”
Esme si intromise “Cercate di capirlo”
“Anche noi siamo legati a Bella!” sbottò Rose “e allo stesso modo odiamo i Volturi! Che c’è di diverso?”
Carlisle si guardò con la moglie, non sapevano cosa dire.
“Ha un legame forte, anche se non sembra”
“Non mi sembra una scusante”
“Rose” intervenne Alice “Carlisle ha ragione io…io l’ho visto”
La bionda sbuffò “E con questo? Non possiamo fare nulla, solo sperare che un giorno la riportino da noi”
Carlisle li lasciò discutere e salì nella stanza di Edward.
Lo trovò in piedi davanti alla finestra.
Guardava in un punto preciso.
Guardava Jacob.
Il lupo era sulla difensiva e tra i due si stava svolgendo un dialogo mentale.
 
-Puoi avere tutti gli attacchi che vuoi ma sai benissimo che la colpa è solo vostra!-
 
Il volto di Edward si indurì e i pugni si strinsero.
Era sul punto di attaccare.
 
-Bella è stata portata via per colpa vostra!- continuò il lupo –l’avete privata di una vita! L’avete uccisa!-
 
Carlisle non poteva sentire quello che si dicevano, ma capì che non era nulla di carino e amichevole.
Lo capì dal fatto che Edward scattò e si scagliò contro Jacob.
Tra i due iniziò una lotta all’ultimo sangue.
Edward non voleva mollare e Jacob non gliel’avrebbe data vinta facilmente.
Due forze altrettanto uguali che si battevano fra loro.
I ringhi emessi da Jacob lasciavano intendere che Edward non riusciva a colpirlo anzi, lo faceva solo arrabbiare di più.
Intervennero anche gli altri Cullen.
“Edward smettila!” gli urlò Carlisle.
Quando il lupo, causa un attimo di distrazione, venne scaraventato altrove, Carlisle si mise in mezzo e bloccò Edward prima che si scaraventasse contro Jacob.
“BASTA!” urlò con quanto fiato aveva in gola, tanto che persino Jake si immobilizzò, una volta tornato vicino.
Aveva male ad una zampa ma, grazie alla guarigione veloce, passò quasi subito.
“Adesso smettetela!” continuò “Jacob, non so cosa sia successo ma va a casa” disse “quando sarete più calmi ne riparleremo”
Jacob emise un ringhio per tutta risposta e poco dopo se ne andò.
“Wow” mormorò Emmet “gliele ha suonate al pulcioso”
“Emmet!” lo ammonì Esme, mentre Rose gli tirava una gomitata.
“Edward adesso devi smetterla!” Carlisle era iniziava a perdere la pazienza, ma cercava di mantenere più che poteva a calma “Alice può vedere tutto ciò che accade e sappiamo che Bella sta bene! Se le fosse successo qualcosa lo sapresti anche tu!”
“Tu che cosa ne sai!?” ringhiò Edward “tu non sai niente Carlisle! Pensi di sapere tutto ma non è così!”
“So più di quanto immagini, Edward” ribattè “e fino a prova contraria sono tuo padre”
“Se fossi mio padre ti saresti preso cura di Bella”
“Pensi che non l’abbia fatto?”
Edward sorrise per non sbottare con urla isteriche.
Si voltò verso i ragazzi, in particolare verso Alice, che aveva gli occhi sgranati.
Aveva visto qualcosa…qualcosa che ad Edward non piacque.
“No…”
Tutti si voltarono verso Alice, che non rispose.
“Io rivoglio la mia Bella!” urlò Edward e superò Carlisle, inoltrandosi nella foresta.
Alice, all’improvviso, si inginocchiò a terra.
“Che è successo?”
Esme iniziava ad aver paura.
“Se né andato…”
“Alice” Carlisle si avvicinò alla ragazza e si inginocchiò, mettendole le mani sulle spalle “Alice che succede?”
“Bella…” i volti dei Cullen erano pronti al peggio “quando tornerà non sarà più una bambina”
Qualunque fosse il significato di quella frase, capirono subito la reazione di Edward.
Carlisle si pentì amaramente di averla voluta adottare.
  
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