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Autore: jarmione    10/01/2018    1 recensioni
TITOLO E RATING VARIABILI!!!!
CROSSOVER tra: Supercar - I Dalton - Star Wars - Harry Potter
Possibili citazioni di altri film
Kitt, Amy ed Evelyn (quest'ultime sono mie OC) vanno ad Hogwarts per la prima volta.
Stringono amicizia con Benjamin Solo e dimostrano che la collaborazione fra case è possibile.
Ma ognuno di loro ha un segreto e quando verranno allo scoperto il resto della loro permanenza ad Hogwarts non sarà più la stessa.
ATTENZIONE: Cercherò di seguire la base che ha dato la Rowling nella storia originale ma lo farò fino ad un certo punto.
Critiche ben accette, non siate timidi di dirmi "schifo" oppure "bleah"
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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I personaggi (a parte Amy ed Evelyn) non mi appartengono ne ho diritto di spacciarli tali. Essi sono di proprietà di chi li ha creati, io mi limito solo a muoverli in contesti diversi da quelli a cui sono abituati e/o a fargli cambiare forma.
 
Salve a tutti.
CROSSOVER!!! Tra Harry Potter, Supercar, I Dalton e Star Wars (diciamo che ho preso solo i personaggi, che è meglio) gli insegnanti saranno quelli della saga originale ma i protagonisti saranno altri.
ATTENZIONE! Amy ed Evelyn sono MIE, nel senso che ho inventato questi personaggi in altre storie e le sto utilizzando per quasi ogni cosa che mi venga in mente. Non serve che leggiate le storie da cui provengono (se lo fate mi fa comunque piacere)
NB: Ogni tanto potrebbe sfuggirmi qualche citazione di film in generale, spero mi perdoniate
 
 
Un leggero rumore di piedi si infondeva nella stanza.
Al minimo scricchiolio del pavimento, cessava e riprendeva pochi istanti dopo.
Una piccola figura si stava avvicinando ad un letto, dove qualcuno stava dormendo e non sembrava intenzionato a svegliarsi.
Il cielo si stava lentamente rischiarando mostrando uno spiraglio di luce, segno che ci sarebbe stato il sole.
La piccola figura si arrampicò sul letto e, con molta delicatezza, diede una scossa al dormiente.
“Kitt, psss” si avvicinò all’orecchio del bambino, che mugugnò e si accovacciò ancora di più sotto le coperte “Kitt svegliati” mormorò.
Uno sbuffo “Amy, torna a dormire”
“Non posso” Amy si sdraiò al suo fianco “si è svegliato il cielo, perciò io sono sveglia!”
“Non mi sembra…una scusante” biascicò Kitt, soffocando uno sbadiglio e mettendosi a sedere, ormai consapevole che non avrebbe più dormito.
“Ma oggi è il primo settembre!” Amy sorrise smagliante
“E quindi?”
“Iniziamo la scuola!” Kitt le fece segno di abbassare la voce e lei annuì eseguendo “iniziamo la scuola” mormorò “il nostro primo anno! Andremo ad Hogwarts!”
“Ah…” Kitt si stropicciò gli occhi, poi fece un lieve sorriso “mi ero quasi dimenticato”
“Meno male che ci sono io” Amy si mise in ginocchio, sempre sorridente e con i capelli tutti spettinati.
Kitt sorrise ancora e poi si alzò
“Vai in camera prima che arrivino mamma e papà”
Amy sbuffò ed eseguì, tenendo la testa bassa e il broncio.
Ma nel momento in cui raggiunse la porta, essa si aprì.
Dopo un attimo di perplessità, una donna dai lunghi capelli mori ed ondulati la osservava “Amy!” la guardò “sei già sveglia e…” guardò Kitt “hai svegliato anche tuo fratello?”
“Ero già sveglio mamma”
Amy, grata di quel sostegno, guardò la donna e sorrise con fare innocente
“Se vi dico che non ci credo?”
Amy ri abbassò lo sguardo
“Scusa mamma”
La donna sospirò “Ok, va in camera a vestirti e poi scendi, la colazione è pronta”
“Si mamma” e se ne andò, lasciando la donna e Kitt soli
“Vale anche per te, vestiti e scendi”
“Si mamma, comunque buongiorno”
“Buongiorno a te ometto” sorrise la donna, richiudendo la porta.
Scese le scale e andò in cucina.
Un uomo, alto e moro, osservò la donna “Fammi indovinare, la potente ed eccellente strega Bonnie Barstow è stata nuovamente battuta sul tempo da sua figlia, che ha provveduto a svegliare Kitt almeno mezz’ora prima”
“Non so quanto, ma ci hai azzeccato” la donna si sedette al tavolo, pronto per la colazione grazie al marito che, con un colpo di bacchetta, aveva apparecchiato e messo a scaldare il pentolino sul fuoco.
“Sempre le vie facili, vero Michael?”
Lui sorrise “Lo sai che a volte mi piace fare il pigro”
“Quasi sempre direi” ribattè la donna, senza riuscire a trattenere una risata “come fai a non essere nervoso?”
Michael si avvicinò e si sedette accanto a lei “Bonnie” le prese il volto fra le mani “sono nervoso, tu non hai idea quanto” disse “ma ad Hogwarts saranno protetti e al sicuro e poi sono felici di andare, molti studenti del primo anno danno i numeri quando scoprono che staranno nove mesi da soli vedendoci solo per le vacanze di natale”
Questo non aiutò Bonnie, che prese le mani di Michael e le strinse “Kitt riuscirebbe a sopportarlo ma Amy? È così legata a te che…”
“Che Kitt le darà una mano” la interruppe lui “sta tranquilla, andrà tutto bene”
Bonnie fece per ribattere ma lui la zittì con un bacio “Stai tranquilla” e si alzò andando al piano di sopra.
“Perché mi sento ancora meno sicura di prima?”
“Perché sei ansiosa!” esclamò Michael dal piano di sopra.
Bonnie sbuffò e iniziò a sistemare la cucina.
 
*****************************
 
“Evelyn” una dolce scossa sulla spalla fece mugugnare qualcuno da sotto le coperte “Evelyn svegliati”
Un altro mugugno.
“Oh siamo difficili stamattina, a quanto vedo” dopo un attimo di esitazione, la madre della piccola tirò via le coperte.
Evelyn fu obbligata a rannicchiarsi per sentire caldo.
“Ma mamma!”
“Niente ma signorina” ribattè la donna “oggi è il tuo primo giorno di scuola ad Hogwarts e non voglio rischiare di fare tardi come accadeva con i tuoi fratelli”
Evelyn si mise seduta, la faccia assonnata e i capelli che non stavano in ordine.
Voleva rispondere ma la madre era già scesa a preparare la colazione.
Sospirò e si alzò, molto contro voglia.
Il cielo stava iniziando lentamente a schiarirsi e lei non era per niente dell’umore giusto.
Si vestì, indossando ciò che la madre le aveva preparato obbligatoriamente la sera prima.
Aveva già pronta la divisa di scuola.
I suoi tentativi di convincerla a farla partire con vestiti normali era risultata vana.
Era già tanto se non la obbligava a mettere la mantella con lo stemma di Hogwarts.
Aveva sempre sognato di andare in quella scuola, non vedeva l’ora di imparare la magia.
La tentazione di usare la sua nuova bacchetta magica era tale da farla andare in crisi.
Ma quel giorno, tanto atteso, era diventato il giorno più brutto di tutti e chissà quanti altri giorni simili ci sarebbero stati.
Sarebbe stata sola, la mamma avrebbe dovuto andare al lavoro e non le avevano concesso il permesso per accompagnarla.
Ma ad Evelyn andava bene così, era già tanto che la donna avesse un lavoro dopo alcuni vissuti della loro famiglia, non voleva che si mettesse a piangere disperatamente mentre l’abbracciava davanti ad una marea di gente.
E poi sapeva che sua madre non era molto propensa a mostrarsi in pubblico da quasi un anno.
L’unico che l’avrebbe accompagnata alla stazione del treno sarebbe stato un amico di famiglia che, a parte sua madre, tutti odiavano.
Il suo non era un vero e proprio odio, era solo scocciatura.
In fondo gli voleva bene e, a volte, glielo dimostrava, anche se si sentiva in imbarazzo quando stava vicino a lui.
Una volta pettinata, scese al piano di sotto a fare colazione.
Mentre inzuppava una fetta biscottata con la marmellata nel the, sua madre le fece una treccia ben ordinata dietro la testa.
“Sembra ieri che ti ho stretta fra le braccia la prima volta” commentò commossa “adesso sei una signorina e andrai ad Hogwarts”
Evelyn sbuffò “Posso andare domani ad Hogwarts?”
“Che dici?”
“Oggi è il primo del mese” mormorò “voglio venire con te da Joe e gli altri, fammi partire domani”
Mamma Dalton sospirò.
Sapeva quanto la figlia amasse i fratelli.
“Ti porterei ma il treno parte oggi e non partirà più” rispose “Luke dovrebbe arrivare a momenti”
“Allora non voglio andare ad Hogwarts!” mise sul piatto il resto della fetta biscottata, che si spezzò, si alzò di scatto e salì in camera sua.
L’ultima cosa che udì, prima di chiudere la porta, fu un sonoro POP in salotto.
Luke era arrivato e ci avrebbe scommesso la barba di merlino che sarebbe salito a parlarle.
Alla fine, Evelyn lo vedeva come una figura paterna e la pazienza che l’uomo di mostrava era tale da suscitare in lei una forma di affetto.
Ma quel giorno, quel primo settembre, voleva tutto tranne che un dialogo tranquillo con Luke.
Ma i suoi desideri si rivelarono vani.
Luke bussò ed entrò poco dopo.
“Ehi Evy” salutò amichevolmente lui “non mi saluti?”
Lei se ne stava seduta sul letto a gambe incrociate e con lo sguardo basso
“Ciao Luke” borbottò
“Sei già in divisa?” il suo tono era sorpreso, ma Evelyn sapeva che stava cercando di spronarla.
Annuì
“Fatti vedere”
Lei sbuffò e si alzò, assumendo una postura rigida e imbarazzata.
“Sei splendida Evy” era un complimento…il complimento più sincero che aveva udito quella mattina.
Alzò la testa e sorrise lievemente.
“Ecco la Evelyn che conosco”
Lei, per tutta risposta, lo osservò bene e si lasciò scappare un risolino “Ma come sei vestito?”
Aveva una tenuta in jeans e camicia, con stivali e cappello che lo facevano assomigliare ad un cow-boy.
Lui si passò una mano fra i capelli e si sistemò il ciuffo “Non ti piaccio?”
“No no, stai bene” sorrise ancora e poi tornò seria.
Luke sorrise a sua volta, in modo comprensivo, avvicinandosi “Tua madre mi ha detto la vostra ultima conversazione”
Evelyn distolse lo sguardo “Non mi vuole portare con lei”
“Ti porterebbe in capo al mondo, lo sai…”
“Ma oggi no” concluse la bambina “quando sarò ad Hogwarts, però, chiederò il permesso!”
Luke scosse la testa “Non funziona così”
“Ma non è giusto!”
“Ti ricordo che esistono i gufi”
“E se si perdono?”
“I gufi di Hogwarts non si possono perdere, fidati” rispose.
Lei non seppe cosa dire.
Era sempre convinta di non voler andare ad Hogwarts, però non poteva deludere mamma Dalton e nemmeno Luke, Joe e i suoi fratelli.
Anche se non c’erano, lei doveva dimostrare che faceva la brava bambina e che studiava.
Alla fine cedette
“Dobbiamo smaterializzarci per forza?”
Luke scoppiò a ridere.
Aveva la licenza per smaterializzarsi e portare altre persone con se, ma la prima volta che si era smaterializzato con Evelyn per provare lei era svenuta a causa dei capogiri che provocati dal trasporto.
Dopo un po’ di prove, non era più accaduto anche se i capogiri persistevano alcuni istanti.
Lei non era comunque favorevole.
Avrebbe preferito a piedi.
“Non subito, prima dobbiamo fare alcune commissioni”
Evelyn sospirò di sollievo, si era risparmiata la sofferenza…per un po’ almeno.
“Prendi il tuo baule, partiamo tra dieci minuti”
“Si” si avvicinò al letto “Luke…” lui si voltò “grazie”
Luke ammiccò e chiuse la porta, lasciandola sola.
Dieci minuti esatti dopo, Evelyn era all’ingresso.
La madre stava già piangendo disperata, come se stesse per partire in guerra.
La bambina non ebbe il tempo di parlare che la donna la strinse quasi a soffocarla
“Mi raccomanda fai la brava, non sudare troppo e non ingozzarti di caramelle tutti i gusti più uno e…”
“Mamma starò bene, lasciami” appena venne lasciata, riprese fiato “starò bene mamma”
“Portala via” disse rivolta a Luke “prima che la rinchiudo in camera”
La cosa non sarebbe dispiaciuta ad Evelyn, ma era meglio andare, non voleva perdere tempo.
“Mi mancherai mamma”
La donna riprese a piangere
“Ci vediamo Evelyn” salutò “e non scordare di usare le calze di flanella!”
Le porse il baule e li lasciò andare.
Appena scomparvero dietro alla curva, chiuse la porta.
“Se solo potessi rapinare il nuovo macellaio” esclamò sempre in lacrime “che cosa faccio adesso che Evelyn mancherà?”
 
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“Eddai Kitt l’ultima volta ci sei stato tu!” brontolò Amy
“Amy non fare la bambina” la ammonì la madre
“Ma io sono una bambina!”
“E molto fastidiosa” puntualizzò Kitt
“Senti chi parla”
“Ok ragazzi basta così” li fermò Michael, mentre metteva i bauli nel bagagliaio “ci vorrà almeno un’ora per raggiungere Londra, perciò salutate la mamma e salite in macchina”
Kitt sospirò “Non può venire con noi?”
“Tesoro verrei ovunque ma ho il primo turno al Ministero e non mi è permesso uscire”
“Si lo so…”
“Mammina!” Amy si fiondò fra le braccia della donna “mi mancherai mamma”
“Oh tesoro anche tu mi mancherai” i suoi occhi erano lucidi ma non sarebbe scoppiata a piangere, non prima che i figli si fossero allontanati.
“Mi scriverai vero?”
“Tutte le settimane”
“Promesso?”
“Croce sul cuore”
Amy le fece un enorme sorriso e salì in macchina sistemandosi la divisa di Hogwarts, che aveva già indossato per non perdere tempo.
Stessa cosa aveva fatto Kitt.
“Ciao Mamma”
“Ciao ometto” gli diede un bacio sulla fronte “mi raccomando tieni d’occhio tua sorella e non farle mangiare troppi zuccotti di zucca”
“Va bene mamma, ti voglio bene”
“Anche io” e lo lasciò andare.
Lo fece contro voglia, lo fece debolmente.
Stavano crescendo e lei non riusciva ad impedirlo.
Quando la macchina si allontanò dal vialetto, si lasciò andare in un pianto sconsolato.
Sarebbe andato tutto bene?
Lo sperava.
E sperava che Natale arrivasse presto.
 
  
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