Scott aveva sempre sostenuto il suo migliore amico su qualunque strana e malsana idea gli fosse passata in mente. O almeno da quando ne aveva memoria.  

Si ricordava di quella volta in cui uno Stiles di otto anni gli aveva mostrato le prime pagine del suo progetto decennale per conquistare Lydia Martin. A Scott era sembrata una cosa stupida, fissarsi così tanto per una femmina quando c'erano tantissime altre cose che avrebbero potuto fare insieme. Però aveva acconsentito con un sorriso rassicurante. Senza fare troppe domande. Lo avrebbe sostenuto durante tutto il periodo di seduzione, gli aveva detto. E poi si erano stretti la mano come facevano gli adulti, per sigillare quello strano patto.  

Si ricordava anche di quando, un paio di anni dopo, Lydia Martin continuava a non considerarlo, ma lui imperterrito continuava a proclamare che il suo progetto avrebbe funzionato. E allora Scott lo aveva guardato, gli aveva sorriso fiducioso e gli aveva dato una pacca sulla spalla. 

Poi c'era stata quella volta in cui Stiles voleva fare un gesto eclatante per attirare l'attenzione della ragazza e aveva deciso di rubare un'auto della polizia. Scott era stato un po' titubante all'inizio, ma non aveva potuto dire di no a quello sguardo così deciso. Alla fine la madre lo aveva messo in punizione per due settimane, ma era comunque riuscito a farla demordere.  

Il primo anno di liceo, poi, Stiles aveva esordito di nuovo con quel suo piano assurdo, dicendo che a Lydia, conoscendola, sarebbero piaciuti gli atleti e quindi entrambi sarebbero dovuti entrare nella squadra di Lacrosse. Avevano fatto schifo, ma fortunatamente i posti erano tanti e i candidati pochi, quindi erano riusciti a rientrare tra le riserve. A Scott non interessava molto lo sport, ma quando aveva visto Stiles illuminarsi nel venire a scoprire di essere in squadra non aveva avuto rimorsi. 

Poi c'era stata la sera in cui Scott era stato morso da un licantropo. Ovviamente anche quello era successo per aver seguito Stiles in una delle sue impellenti ricerche. Si trattava di trovare un cadavere, ma anche di dimostrare in qualche modo che avrebbe affrontato qualsiasi cosa con coraggio. Scott sapeva che riguardava ancora Lydia. Quella strana ragazzina che per lui non era niente di più che una compagna di scuola un po' irritante a volte.  

Da li in poi era cambiato tutto. Tutto tranne il sostegno di Scott per Stiles.  

Lo aveva visto crescere, affrontare le sue paure, aiutarlo nelle imprese più pericolose, proteggerlo da sé stesso e dagli altri. Si era innamorato di qualcuno che non fosse Lydia, era stato posseduto da uno spirito malvagio e affrontato mostri con una mazza da baseball, ma nonostante tutto era sopravvissuto. Aveva cercato di superare la storia della ragazza dai capelli biondo fragola che per anni gli aveva descritto nei minimi particolari. Ci aveva provato, davvero, ma Scott sapeva che non ci era realmente riuscito.  

Lo aveva notato nelle piccole cose, nel loro sfiorarsi con le mani e con gli occhi. Stiles aveva sempre avuto l'impulso di proteggerla, nonostante prima fosse solo da cose futili. Adesso però anche Lydia aveva bisogno di proteggere lui. Bisogno, si. Perché Scott sapeva già da molto prima della ragazza quello che provava. Continuava a guardarli da lontano sostenendoli in silenzio. Sapeva che prima o poi il suo amico ci sarebbe riuscito e in caso contrario, allo scoccare dei dieci anni del piano, ci avrebbe pensato lui.  

Scott si ricordava di quando Lydia era stata morsa da Peter e Stiles aveva passato tutto il weekend in ospedale ad aspettare che si risvegliasse.  

Si ricordava di quando Stiles gli aveva raccontato che Lydia lo aveva baciato per fermare il suo attacco di panico. 

Si ricordava di quando Lydia era stata ferita all'addome e Stiles non era riuscito a muoversi per la preoccupazione. 

Si ricordava di quando Stiles era entrato nella vasca piena di ghiaccio per salvare suo padre e Lydia era diventata la sua ancora emozionale. 

Si ricordava di quando Lydia aveva quasi perso le corde vocali e Stiles era corso in ospedale a stringerle la mano. 

Si ricordava di quando Stiles era stato posseduto da uno spirito malvagio e Lydia lo aveva riportato indietro. 

Si ricordava di quando Lydia aveva perso Allison e si era gettata tra le braccia di Stiles come se lui fosse stato l'unico in grado di permetterle di respirare. 

Si ricordava, poi, di quando Stiles era stato eliminato dai ricordi di tutti. Tutti tranne Lydia che aveva continuato imperterrita a sostenere che lui esisteva e che era compito loro riportarlo indietro. 

Scott li aveva sempre osservati da lontano. L'unica volta che non si era fidato di Stiles lo aveva quasi perso, ma non avrebbe fatto di nuovo lo stesso errore. 

Aveva sempre tifato per loro due. Così quando Stiles gli propose un piano suicida che comprendeva elefanti e pavoni per chiedere la mano a Lydia, non si era opposto. Aveva sorriso, gli aveva dato una pacca sulla spalla e si erano stretti la mano. Scott sarebbe sempre stato pronto a sostenere il suo migliore amico nelle sue scelte. Senza fare troppe domande. Come quando avevano otto anni.  








Salve bella gente! Ho visto Teen Wolf nelle ultime settimane e l'ho amato follemente. Questa è la prima storia che pubblico su questo fandom e mi piacerebbe avere critiche o suggerimenti per migliorare o per vedere se i personaggi sono troppo OOC. Fatemi sapere che ne pensate! ^^