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Autore: AudreyNiikura    15/01/2018    0 recensioni
Ashlee è una sopravvissuta all'apocalisse zombie, è rimasta sola con il suo cavallo, ma per fortuna qualcuno la trova e la porta in salvo...
-E’ morta?- la voce di un uomo.
-No, respira ancora e sento il battito. Tieni fermo quel cavallo prima che si faccia male e faccia del male a noi!-
Sentii delle mani toccarmi e spostarmi i capelli dal viso, poi qualcuno mi sollevò, mi portò fuori e poi mi fece sdraiare in quello che poteva essere il retro di un’auto. “Quindi sono viva, ma dove mi state portando?”
Sentii la macchina partire, poi più nulla.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Glenn, Michonne, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Dopo pranzo tornai da Denise, Enid stava dormendo, probabilmente il dolore l’aveva sfinita.
-Ciao, si è addormentata poco fa, sembra che il dolore sia diminuito molto, è un buon segno no?- Denise mi venne incontro sistemandosi la coda.
-Si, sembrerebbe di si. Vediamo quando si sveglia se riesce ad andare in bagno, sarò tranquilla solo dopo aver visto che è davvero tutto a posto.-
Ci sedemmo sul divano a chiacchierare sotto voce. Di solito parlavamo di medicina, ma stavolta sviai il discorso sull’argomento che mi crucciava più di tutti dopo la salute di Enid.
-Denise, da quanto conosci Daryl?-
-Vediamo, saranno 4-5 mesi. E’ arrivato ad Alexandria assieme a Rick e il suo gruppo.-
-Da dove arrivano?-
-Atlanta.-
-Cosa?- sgranai gli occhi -Hanno fatto un sacco di strada!-
Denise annuì, poi mentre si aggiustava il collo ampio del maglione prese a fissarmi:
-Come mai ti interessa sapere da dove viene Daryl?-
Arrossii. Cercai di mascherare il turbinio di emozioni che aveva scatenato quella domanda, poi, con molto self control risposi: -Beh…chiedevo perché l’altro giorno è successa una cosa strana che mi ha incuriosita. Ha nominato una persona nel sonno e volevo sapere se la conoscevi.-
-Sicura?-
-Si…-
-Non penso di sapere chi fosse, non conoscevo il suo gruppo e sono arrivati qui da soli. Non posso esserti d’aiuto. Magari puoi chiedere a Glenn.-
-Già fatto. Ho ricevuto una risposta che mi ha messo ancora più dubbi, ha nominato la sorella defunta di Maggie.-
Denise mi fissò spaesata, poi, come nulla fosse cambiammo discorso.
Un paio di ore dopo Enid si svegliò, sembrava decisamente più rilassata. Riusciva a stare sdraiata senza problemi e aveva ripreso il suo solito colorito roseo, il che mi fece ben sperare che fosse tutto passato.
-Ciao Enid, ti senti meglio?-
-Si, va molto meglio, non mi fa più male, mi sento solo indolenzita.-
Mi avvicinai a lei per controllarla, sembrava davvero tutto a posto, ora mancava solo la prova del nove.
-Bene, adesso andiamo verso il bagno, e assicuriamoci che sia finita davvero.- le sorrisi, improvvisamente libera da un grosso peso che mi portavo dentro dalla mattina.
Fortunatamente andò tutto come previsto, Enid stava bene.
-Grazie Ashlee, ero spaventata a morte.- Enid mi abbracciò forte e non potei fare a meno di ricambiare.
Era una ragazzina minuta, ma a dispetto della sua corporatura, aveva fegato e forza da vendere; era sopravvissuta ai suoi genitori durante un attacco di alcuni vaganti, e come me era stata trovata da sola ed era stata portata ad Alexandria. Da allora aveva trovato una nuova famiglia ed una nuova casa, una famiglia decisamente allargata, visto che comprendeva tutti gli abitanti di Alexandria, ma molto unita.
Dopo aver salutato Enid e Denise, ed essermi raccomandata di non strafare, tornai a casa.
Daryl era fuori sul portico a fumare.
-Cosa diavolo stai facendo?- mi avvicinai a lui a lunghi passi e gli levai la sigaretta dalla bocca. -Sei impazzito? Ti stai riprendendo da un trauma toracico e hai il coraggio di fumare?-
Sorpreso e contrariato si alzò di scatto, sovrastandomi. Era così vicino al mio viso che dovetti allontanarmi un attimo per poter mettere a fuoco.
-Tu cosa diavolo stai facendo? Ma ti sembra normale urlare così per una sigaretta?-
-Si!- sembrò ridicola anche a me la risposta, ma dovevo far valere le mie motivazioni -Si, è normale…è normale perché sei un mio paziente e non faccio fumare i miei pazienti in convalescenza!-
-Beh sarò anche un tuo paziente, ma non ho mai visto un medico incazzarsi e urlare in questa maniera.-
Respirai profondamente, non dovevo perdere le staffe del tutto, anche perché aveva davvero ragione e la cosa mi dava sui nervi. Il mio orgoglio stava lottando più di una tigre in gabbia. Alzai gli occhi incontrando il suo sguardo e mi mancarono le parole. I suoi occhi blu, taglienti come lame, mi osservavano in cerca di una risposta e io…e io ero partita per il mondo delle nuvole a cuoricino, degli unicorni e delle farfalle nello stomaco.
-Allora? Non dici nulla?.- Daryl aspettava una risposta.
-Ehm…io…io…lascia perdere.- abbassai il volto appena due secondi prima di sentirmi avvampare e corsi su per le scale per tornare in casa.
-Hey! Dove vai? Torna qui, non abbiamo finito.- mi afferrò per un braccio e senza volerlo mi fece inciampare sull’ultimo scalino. Non riuscii a stare in piedi e planai come una pera cotta sul pavimento in legno, con Daryl al seguito che si era sbilanciato per fermarmi.
-Cazzo! Scusa!- Daryl scattò in piedi di colpo e mi risollevò come fossi stata una bambola di pezza. -Ti sei fatta male?- iniziò a controllarmi per vedere se avevo qualche ferita, finchè non notò un taglio sulla tempia.
-Merda…stai sanguinando.-
-Sto bene, è solo un taglietto.- dissi toccandomi la testa -E’ tutto ok, devo solo disinfettare e…- vertigini. Mi afflosciai tra le braccia di Daryl -…e mi devo sdraiare o crollo di nuovo a terra.
Daryl mi prese in braccio, mi portò in casa e mi fece accomodare sul divano, poi si inginocchio di fianco a me e preoccupatissimo chiese nuovamente se fossi sicura di stare bene.
-Più o meno. La botta forse è un po' più forte del previsto, ma nulla di grave. Ho un po' di vertigini.-
-Posso fare qualcosa? Vado a chiamare Denise?-
Ci pensai su, era la prima volta che prendevo una botta del genere, non mi sentivo malissimo, ma in effetti le vertigini erano molto forti, forse era meglio dare una controllatina.
Annuii in silenzio, seria. In tempo record Daryl uscì dalla porta e ricomparve poco dopo in compagnia di Denise.
-Santo cielo! Ma com’è successo?- Denise squadrò prima me e poi Daryl – Che le hai fatto?-
-Non le ho fatto nulla! E’ stato un incidente!- Daryl mi guardò – Diglielo Ash!-
-E’ stato un incidente, è tutto a posto.- sorrisi forzatamente, ora la testa iniziava davvero a far male.
Denise sbuffò, poi iniziò a medicarmi e a controllarmi. Come pensavo non era così grave, il colpo non era stato così violento, però probabilmente aveva colpito un mio punto debole.
-Bene, ho finito, ora però mi devi promettere che oggi e domani stai a riposo. Ok?-
Controvoglia, come una bambina a cui viene negato di giocare, acconsentii, sapevo bene che non era il caso di scherzare con questo tipo di traumi, anche se lievi.
Quando Denise se ne fu andata, Daryl, senza dire nulla mi prese in braccio per portarmi in camera mia:
-Cosa fai?-
-Ti porto nel tuo letto, almeno stai più comoda che sul divano e puoi riposare.-
-Posso camminare, non è necessario che mi porti tu.- iniziai a dimenarmi per farmi mettere a terra.
-Stai ferma…o rischi di cadere di nuovo, così poi Denise mi ammazza senza nemmeno chiedere stavolta.-
Mi fermai e lo fissai mentre ci dirigevamo verso camera mia, nei miei confronti è sempre stato molto premuroso e non capivo come mai, visto che per ogni volta che si dimostrava così premuroso, ce n’erano altrettante in cui litigavamo o ci scontravamo.
Dopo avermi posata sul letto fece per andarsene, ma lo bloccai:
-Daryl…resti un po' qui?-
Rimase un attimo fermo, dandomi le spalle, poi si voltò in direzione di una sedia che c’era in camera, la sistemò vicino al letto e si accomodò.
-Che succede?-
-Come che succede? Io ho preso una botta in testa, cosa succede a te?-
-Se hai voglia di litigare non è il momento, mi sento già abbastanza in colpa.-
Sorrisi istintivamente, poi gli presi una mano e dissi:
-Non voglio litigare, volevo solo che mi facessi un po' di compagnia.-
Rimase a fissarmi per dei lunghi attimi senza rispondere, poi mugugnò qualcosa che non capii e mi fece segno di spostarmi più in là.
-Fammi spazio, se resto seduto su questo aggeggio a lungo rischio di rimanerci.-
Ridacchiando mi spostai di lato per fargli posto. Daryl si sdraiò accanto a me con la grazia di un elefante, poi chiuse gli occhi e disse:
-Forza, dormi un po'.-
-Non posso, ho appena preso una botta in testa, se avessi qualche danno più grave potrei non svegliarmi.-
Si voltò a fissarmi:
-E meno male che hai preso una botta in testa! Rompi le palle più di Denise in questo momento…-
-Cosa?! Questo non lo accetto!- mi alzai di scatto e me ne pentii esattamente un secondo dopo a causa delle vertigini e della nausea che mi assalirono violentemente.
-Ecco, visto cosa succede ad arrabbiarsi? Dai, mettiti giù.- si voltò di lato per potermi vedere bene, poi, sempre brontolando, disse: -Di cosa vuoi parlare?- 
  
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