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Autore: Rohan    18/01/2018    3 recensioni
Buongiorno popolo di Efp!
Eccoci qui con una nuova fan fiction sulla coppia che amo: Gohan/Videl.
Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.
E sì, sono tornata a scrivere per un contest, bellissimo andate a vederlo e partecipate in tanti, indetto dalla mia cara zietta Nede ♥
Gohan e Videl si troveranno, nel periodo natalizio, ad avere dei dissapori non indifferenti.
Ce la faranno a risolvere?
Dal testo del primo capitolo:
[Non avrebbe mai dimenticato l’espressione delusa e ferita della moglie, si era sentito morire in quel momento.
Avrebbe tanto voluto dirle com’erano andate veramente le cose, ma era successo tutto così in fretta che non aveva neanche avuto il tempo di elaborare lui l’accaduto, figurarsi spiegarlo a Videl!]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nick EFP/Forum: Rohan/-Rohan
Titolo: Hai solo bisogno di un bacio
Citazione scelta: "Perché quello che sono l’ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente, per le luci che hai acceso a incendiare l’inverno."
Raiting: Arancione
Genere: Sentimentale, angst, romantico.
Note: Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.

 
 
 



 
Hai solo bisogno di un bacio






 
Gohan passeggiava per le strade di Satan City, quella sera.
Non aveva voluto dire a nessuno della sua lite con la moglie.
Ogni volta che provava a parlarne, le parole gli morivano in gola, quindi aveva deciso di starsene da solo fin quando si sarebbe sentito pronto a raccontare quello che era successo a qualcuno.
Gli sembrava tutto così maledettamente irreale e stupido!
Camminava lentamente, con metà viso coperto dalla sciarpa pesante, evitando di guardare con disprezzo quelle famigliole felici.
Tanto la felicità era destinata a finire.
Nessuno ci pensa, finché non ci si ritrova con il sedere per terra e i piedi in aria, per colpa di uno sgambetto fatto dal destino.
In quei giorni avrebbe tanto voluto chiamare Videl, dirle di risolvere quella stupida situazione, di voler tornare a casa per riabbracciare lei e quella piccola peste di sua figlia e che gli mancavano come l’ossigeno.
Aveva alloggiato in un hotel vicino il centro di Satan City e ci era rimasto chiuso in quei giorni, passando lì dentro le sue ferie.
Quella era la Vigilia di Natale e aveva rifiutato tutti gli inviti per la cena di quella sera, per evitare di parlare della sua situazione.
La neve scendeva ancora lentamente, appoggiandosi con delicatezza sulle spalle del mezzo Saiyan.
Quasi senza accorgersene si ritrovò davanti alla piazza della città sulla quale si elevava un grande albero di natale, addobbato di tutto punto.
Sorrise appena guardando le panchine tutte attorno al perimetro della piazza.
Una di quelle, precisamente quella che non riusciva a vedere in quanto dietro l’albero, era quella dove lui e Videl si erano scambiati il loro primo bacio.
In un giorno di neve, proprio come quello.
Da quella sera, non perdevano occasione per andarsi a sedere lì, per rivivere quel momento magico, costruendone altri, nuovi.
Si ci sedevano ogni anno per il loro anniversario.
Erano seduti lì quando Videl gli aveva detto di essere incinta.
Avevano decisamente un sacco di ricordi importanti legati a quella panchina.
Con un sorriso malinconico, salì le scale, arrivando alla piazza, per poi posizionarsi davanti all’albero.
Desiderò con tutto se stesso che quell’incubo finisse, come regalo di Natale.
Con gli occhi lucidi, ripensando a tutti i ricordi con la sua donna, si sporse verso destra per guardare verso la loro panchina.
Rise sommessamente, senza che qualcuno potesse sentirlo, quando vide l’immagine di Videl lì.
Il cervello gli faceva proprio dei brutti scherzi.
Ma quando lei alzò il viso, guardandolo negli occhi, sorpresa, smise di ridere.
Il cuore prese a battergli all’impazzata.
Quella era davvero Videl!
Era davvero seduta lì, sul loro posto speciale!

Interdetto, senza sapere cosa fare, rimase imbambolato, fermo come uno stoccafisso.
Da lontano, non riusciva a vedere gli occhi rossi e gonfi della moglie.
Dal canto suo, la giovane non riusciva a credere a quello che aveva davanti.
Aveva desiderato dinanzi l’albero di Natale di rivederlo e adesso, come se qualcuno l’avesse ascoltata davvero, era lì.
Rimase, come lui, imbambolata, senza sapere come reagire.
In quei giorni l’aveva pensato senza sosta, non riuscendo a farsene una ragione per come si fossero svolte le cose.
Scattò in piedi, dopo qualche secondo, respirando forte e correndo poi verso di lui.
Quando gli arrivò davanti, lo guardò intensamente, senza che nessuno dei due proferisse parola.
Come aveva potuto mettere in dubbio quegli occhi?
Gohan era sempre stato un marito fedele e devoto, l’aveva sempre riempita di attenzioni, mettendola al primo posto.
Nonostante lo studio, nonostante la carriera, nonostante la famiglia… lui era sempre riuscito a non trascurarla mai.
Come aveva potuto non credergli?
E poi, lui non ci riusciva proprio a dire le bugie!
Se ne sarebbe accorta immediatamente se le avesse mentito!
Si erano unite una serie di cose che le avevano mandato il cervello a farsi friggere fino a portarla a non fidarsi dell’uomo più dolce e buono del mondo.
Dell’uomo che aveva rischiato la vita più volte per proteggere la terra.
Doveva ammetterlo, era gelosa marcia di Cocoa.
Era gelosa perché sapeva quanto Gohan potesse riscuotere le attenzioni delle ragazze e lei era dannatamente insicura, perché lui avrebbe potuto avere davvero chiunque.
Era un uomo eccezionale, bello, intelligente, forte e premuroso e se avesse voluto non ci avrebbe messo niente a rimpiazzarla con un’altra donna, magari più bella e migliore di lei.
Eppure lui sembrava non accorgersi di nulla, né di quanto fosse fantastico, né degli sguardi eloquenti che anche la cameriera che gli serviva il caffè sotto casa la mattina gli lanciava.
E lei, invece, si era impuntata, non aveva creduto alle parole dell’uomo più sincero del pianeta.
La stessa persona che non era mai riuscito ad organizzarle una festa a sorpresa perché non riusciva a mentirle su cosa stesse nascondendo!
Diavolo, quanto era stata stupida!
I suoi occhi azzurri, già rossi per il pianto, si inumidirono di nuovo.
Singhiozzò, tappandosi subito dopo la bocca e lui sorrise.
Cavolo, non sapeva proprio cosa fare...
Nonostante fosse lì davanti a lui, Gohan non riusciva ancora a credere ai suoi occhi.
Avrebbe voluto allungare una mano per sfiorarla, ma era come paralizzato.
E se quella fosse stata solo frutto della sua immaginazione? Voleva che quell’allucinazione, se lo era, durasse per sempre.
Lui aveva pensato un sacco a quello che era successo, mentre era in quell’albergo e, nonostante tutto, capiva sua moglie.
Forse anche lui l’avrebbe messa in dubbio se avesse visto una foto di lei con le labbra incollate ad un altro!
Purtroppo la situazione gli era sfuggita di mano e se solo quel maledetto Barry non l’avesse preceduto, lui le avrebbe raccontato tutto e si sarebbe risolto con un semplice scappellotto e magari un broncio.
Poi, non sapeva se Videl sarebbe andata a stanare Cocoa, ma di certo il loro matrimonio non sarebbe stato messo a repentaglio!
«Io… mi dispiace per quello che è successo, Videl» si scusò.
Anche se quella fosse stata solo un’illusione, sentiva il bisogno di dirle ancora quanto gli dispiacesse il fatto che stava soffrendo a causa sua.
Inaspettatamente, Videl scosse la testa, commossa.
«Io…» continuò il Saiyan. «In questi giorni ho riflettuto molto, non ho fatto altro che immaginare il momento in cui ti avrei rivista per poterti dire quanto ti amo e che senza di te io sono nulla. Da quando ti ho conosciuto, siamo cresciuti insieme, mano nella mano, aiutandoci a risalire nei momenti in cui ci sentivamo persi. Non avevo neanche bisogno di parlare, tu mi davi la risposta a tutto solamente guardandoti negli occhi e anche nelle sere più fredde sei sempre riuscita a farmi sentire al centro di un incendio. Come quando ci siamo baciati la prima volta, nevicava come oggi, eppure non avevo mai avuto tanto caldo come quel giorno! Tu sei la mia anima gemella, tesoro, io ti amo da impazzire e non esiste altra donna all’infuori di te perché sei semplicemente unica e la mia vita senza di te non ha senso» buttò fuori come un fiume in piena, scaricando tutto quello che avrebbe voluto e dovuto dire sin dall’inizio, evitandosi tutti quei giorni di sofferenza.
Videl, con gli occhi ricolmi di lacrime, tirò su con il naso, sorridendo. «Mi dispiace non averti creduto» sussurrò con voce roca, schiarendosela poi con un colpo di tosse. «Io… non so cosa mi sia preso, davvero» allungò le mani in avanti, trovando le sue.
Le loro dita fredde si intrecciarono, riscaldandosi a vicenda in quella fredda sera di dicembre.
La neve continuava a posarsi sui loro corpi tremanti a causa del freddo e delle emozioni provate.
Gohan chinò il capo, leggermente, cercando nei suoi occhi il consenso per baciarla.
Videl sorrise, incatenando le iridi chiare con le sue, scure, e lui la baciò.
La baciò togliendole il fiato.
La baciò con irruenza.
La baciò con dolcezza.
Assaporò, finalmente, quelle labbra che non sfiorava da prima che Cocoa lo baciasse.
Perché, in fondo, Videl aveva solo bisogno di quel bacio.
 


























Angolo dell'autrice:
Saaalve a tutti!
Eccoci qui, finalmente, con il capitolo finale di questa mini long, che, sinceramente, ho amato scrivere.
Già amo questa coppia, poi metterla di fronte a difficoltà mi attiva il cervello come non mai ahah
Personalmente ho amato anche questo contest, veramente, l'idea mi è piaciuta un sacco e auguro un grosso in bocca al lupo a tutti gli altri partecipanti!
Spero che vi sia piaciuto come capitolo finale e il fatto che si sia spiegato il titolo.
È stato un piacere scriverla e farvela leggere :D
Ancora buona fortuna e a presto con nuove... qualcosa! (?)

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*
  
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