Quado entrarono nella piccola cabina di pilotaggio Amy si guardò intorno: le parenti erano piene di cavi, pulsanti e spie luminose, e c’erano quattro sedili in tutto, due davanti e due dietro, dove si trovava il copilota Chewbecca che aveva in mano delle cloche con sotto tutta la console.

Quando Amy vide la vetrata incorniciata da una sbarra di metallo rimase a bocca aperta: davanti a lei c’era lo spazio più profondo, era buio e pieno di stelle bianche che sembravano vicine ma allo stesso tempo lontane per quanto erano piccole. 

Camminò, fermandosi in mezzo ai sedili, guardandosi intorno ammirata dal panorama. 
 
“È… stupendo!” disse con tono emozionato e con un sorriso commosso.
 
“‘Stupendo’?” disse Han sorpassandola e andandosi a sedere nel primo sedile “Siamo solo in mezzo al nulla in questo sistema”.
 
“Sì. Ma per una che ha visto sempre le stella dalla Terra… vederle quando ti trovi in mezzo a loro è… incredibile!” e fece una risata nervosa, commossa da quel paesaggio.
 
Leia e Luke si sorrisero sentendo quelle frasi mentre Han alzava gli occhi al cielo con aria paziente.
 
“Allora dovresti vedere il salto nell’iper spazio” disse Luke.
 
Amy girò la testa, guardandolo con aria perplessa e dicendo: “‘Il salto nell’iper spazio’? Cioè?”.
 
“Cioè si supera la velocità della luce” rispose Leia.
 
“Potete superare la velocità della luce?!” esclamò Amy sconvolta da quella affermazione. 
 
“Stai scherzando? Questa astronave va quattro volte più veloce della luce!” rispose Han con tono fiero.
 
Amy non ci poteva credere. Già nel suo mondo ‘il salto nell’iper spazio’ era solo una teoria. Invece lì era reale e possibile.
“E… posso vedere?” chiese timidamente.
 
Han fece una risata divertita, dicendo: “Certo! Tieniti forte!”.
 
Amy si guardò intorno e vide che tutti erano seduti con le cinture allacciate. Così decise di aggrapparsi al sedile di Luke senza staccare gli occhi dallo spazio.
 
Quando Han inserì le coordinate e tirò una leva, Amy vide tutte le stelle intorno a sé che si allungavano, fino a diventare un lungo sfondo bianco.
Amy chiuse gli occhi, aspettandosi di vedere subito una stazione spaziale. Quando lì riaprì non vide subito una stazione o una base militare in mezzo allo spazio, bensì vide che l’astronave era circondata una specie di nube bluastra, che sembrava il vortice del tempo della sigla anni 70 di “Doctor Who”.
 
Amy si staccò del sedile, andando più vicino alla vetrata con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
 
“Questa… è la velocità della luce?” chiese, indicando fuori con il dito.
 
“Certo. Secondo te che cosa poteva essere?” rispose Han divertito.
 
La ragazza era sconvolta da quella scena, probabilmente era la prima persona del suo mondo che stava facendo un viaggio alla velocità della luce.
Le sue gambe si fecero molli e la sua testa leggera.
 
“Amy?” chiese Luke preoccupato dal suo silenzio.
 
“Devo sedermi” rispose lei, indietreggiando lentamente.
 
Luke si alzò e l’aiutò a sedersi al suo posto. Amy mise una mano sulla fronte, senza staccare gli occhi da quel panorama.
 
“Ti senti bene?” chiese Leia preoccupata.
 
“Sì, sì. Sto bene” la rassicurò lei “Solo che… potrei svenire per troppo entusiasmo dopo questo” fece una piccola risata.
 
Leia sopirò di sollievo e sorrise, Luke mise una mano sulla spalla di Amy, che continuò a guardare l’iper spazio, l’unica cosa a cui riuscisse a pensare era il
ritornello della canzone “Space Odyssey” di David Bowie. Ma si rese conto di una cosa: non si sarebbe trovata lì se non fosse stato per quello strano equipaggio. Se loro non l’avessero salvata, si sarebbe trovata ancora su quell’assurdo pianeta o peggio, sarebbe stata catturata da quegli assaltatori.
 
Ma lei non aveva nemmeno ringraziato. Aveva solo sclerato e pianto.
Abbassò la testa, dicendo: “Vi chiedo scusa”.
 
Tutti rimasero straniti da quelle parole.
 
“Mi avete salvata a aiutata. Invece io mi sono messa a piangere e urlare. Avrei dovuto ringraziarvi. Quindi, scusa. E grazie per avermi salvata”.
 
“Non devi scusarti, Amy” disse Luke con tono rassicurate “In fondo, provieni da un universo alternativo. E… non potrei nemmeno immaginare quanto sia diverso dal nostro” e sorrise.
 
Amy lo guardò e ricambiò il sorriso: “E io non potrei nemmeno spiegarti quanto è diverso dal mio” e risero.
 
“Ma non devi preoccuparti per prima. Lo so che non sarà facile per te accettare tutto questo” aggiunse Leia.
 
“Ci proverò” rispose Amy sicura.
 
“Comunque, anche noi dobbiamo ringraziarti. In fondo, tu hai avuto una grande idea a lanciare quei contenitori contro gli assaltatori”.
 
Amy si sentì orgogliosa per quel gesto dicendo solo: “Beh, di nulla” e sorrise.
 
“Bene” Disse Han “Siamo arrivati alla base. Quindi preparatevi”. Cominciò a toccare qualche pulsante.
 
“Ma ora che cosa succederà?” chiese Amy perplessa.
 
“Beh, lo vedremo” rispose il pilota.
 
“Ricorda: la Forza sarà sempre con te” disse Luke sicuro.
 
Amy si fidò delle sue parole, capendo che ormai la sua vita sarebbe cambiata
 
per sempre. Per tutta colpa di un cristallo e di un potere mistico.
Ma almeno non era sola.

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Note:
E ecco il mio utilmo capitolo! 
Lo so, è un finale aperto e non so se ci scriverò
una intera serie. Visto che chi ho messo un pò
a scrivela, copiarla e farla coreggere.
Ma... ci sà, un'altra storia deidcata a Amy la 
riprederò in futuro! ;)
Rihrazio con tutto il cuore alla presone che hanno letto
la storia, quelli che hanno recesionto, quelli che non hanno
recesito e che avete sempre scirtto delle parole stupende!
Vi rigrazio con tutto il cuore!
Buona domenica!
Evola