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Autore: LadyBlack3    23/01/2018    2 recensioni
E se un Dio della distruzione di nostra conoscenza si innamorasse? Cosa accadrebbe?
E se avesse una bambina?
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Kita dovrà fare i conti con un potente nemico che vuole ucciderla per arrivare ai suoi malvagi scopi.
Lei e i guerrieri Z uniranno le forze per sconfiggere lui e il suo alleato, il Daishinkan in persona.
Riuscirà la piccola Distruttrice a contrastarli?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Champa, Hit, Lord Bills, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era un miraggio ciò che stava ammirando davanti a sé la piccola Kita dall’interno della Tana Impenetrabile. Per ore fu lasciata stare in balia del colore nero che infestava la zona circostante, e durante tutto quel tempo che le parve un’eternità temette di restare imprigionata per sempre senza la presenza confortante della sua mamma e del suo papà.
Ma adesso, trovandosi di fronte la figura di una piccola gattina, provò una sensazione nuova e meravigliosa nel cuore: era come se il destino le avesse ricongiunte, un pezzo mancante della loro anima si colmò all’improvviso di un candore mai percepito prima e Kita le credette subito quando espresse serenamente di essere la sorella. In seguito al normale sbigottimento che il suo volto fece apparire all’inizio, ci rifletté qualche secondo potendo constatare la veridicità delle sue parole, non solo per la chiara sincerità che esprimeva e per il legame invisibile che sentì appena apparsa ma anche per le sue sembianze feline, le quali la bambina collegò d’istinto all’aspetto del padre.
Ally continuava a rimanere in silenzio, in attesa che la castana proferisse qualcosa: -c’è nessuno in casa?- rise la felina, fischiettandole in faccia per farla rinsavire.
Kita infatti era ancora assorta nei suoi pensieri e grazie ai gesti di Ally si riscosse e si aggrappò alle strette sbarre d’acciaio della Gabbia: -tu sei… mia sorella?- soffiò la bambina con le lacrime agli occhi.
-sembri piuttosto scioccata ahahahaha!- esclamò divertita la gattina prendendole affettuosamente la mano e presentandosi con il sorriso fra le labbra –comunque sì sono tua sorella, il mio nome è Ally!-
Kita non sapeva bene cosa dire, rendersi conto di punto in bianco di avere una sorella la traumatizzò abbastanza.
-io non sapevo di avere una sorella…- sussurrò pacata e un po’ scombussolata la piccola, che ora si guadagnò un’occhiata stranita da parte di Ally.
-eh?-
-ehm, beh è così…- disse Kita sedendosi comodamente sul freddo pavimento, seguita a ruota dalla felina che fece lo stesso.
-scusa, non ti hanno parlato di me mamma e papà?- chiese confusa, Ally.
-no, niente di niente- rispose l’altra, pensierosa.
-oh ma andiamo e che cavolo!- si indignò Ally –stai scherzando vero? Dimmi di sì per favore…-
-purtroppo no…- Kita rise leggermente vedendo la smorfia buffa della gatta –ma dimmi una cosa- esordì poi rivolta alla sorella –sei nata prima o dopo di me? Perché io non ho nessun ricordo di te-
A Ally per poco non sfuggì un singhiozzo strozzato in gola, abbassando di getto la testa e distogliendo lo sguardo dagli smeraldi della castana prese un respiro profondo e bofonchiò: -io non sono neanche nata-
Inutile dire che Kita la guardò come se fosse pazza, non capendo il senso di quello che avevano replicato le labbra della gattina.
-in poche parole sono morta prima di nascere- precisò Ally sperando che con parole più semplici la castana avrebbe capito.
Kita si coprì la bocca, ancora troppo innocente per comprendere la crudele realtà che talvolta colpisce chi non ha nessuna colpa.
-ma io non sono solo tua sorella- continuò Ally fissando dritta negli occhi l’altra –sono la tua gemella- rivelò in un fil di voce, mentre Kita sgranò le palpebre incredula.
-cosa???- la bambina non se ne rese conto ma urlò talmente forte da far tremare il Luogo e generare echi inquietanti nell’aria gelida.
La prima cosa che fece Ally fu quello di piegare le orecchie all’ingiù per via del grido stridulo della sorella, per poi lanciarle uno sguardo accigliato.
-le mie orecchie sono molto sensibili se permetti!-
-tu la mia gemella??-
-indovinato-
Per interminabili minuti la castana squadrò da capo a piedi la felina, tremando e indietreggiando scioccata.
-ma se tu sei la mia gemella… perché la mamma e il papà non mi hanno detto niente?- si chiese offesa.
Ally voleva tantissimo rispondere alla domanda, ma la piccola ne sapeva quanto lei a riguardo.
-e chi lo sa… forse non volevano che ti preoccupassi. Boh, non saprei- ragionò malinconica la gattina viola.
La poca luce della torcia illuminava il suo viso segnato dalla tristezza di quel pensiero, lei era forte e determinata e rare volte dimostrava debolezza per certe cose. Ma tale argomento non era così leggero come appariva; non le piacque affatto che i genitori non avessero rivelato a Kita che era gemella, a lei sembrò quasi un rifiuto da parte loro di accettare la sua esistenza. Ma nonostante ciò pensò che forse stesse esagerando a fare queste considerazioni, sperando però che sul serio non fossero vere e che era lei stessa troppo apprensiva.
Come se percepisse le emozioni della sorella, Kita la guardò comprensiva e, passando la mano attraverso lo strettissimo spazio tra una sbarra e l’altra, le prese la mano e le sorrise, un sorriso carico di affetto ed empatia.
Ally la ringraziò mentalmente e le ricambiò il sorriso, sentendosi grata e fortunata di averla incontrata.
-posso sapere come sei morta?-
La gattina non si aspettò una domanda simile così d’un tratto, ma prima che potesse risponderle la castana continuò: -perché mamma mi ha detto che c’ero solo io sotto la pianta di cavolo quando il postino mi ha consegnata- rifletté sincera la bambina lasciando Ally completamente di sasso.
-pff AHAHAHAHAH!- Ally non ce la fece e le scoppiò a ridere sonoramente in faccia, al che Kita corrugò la fronte confusa.
-che cosa ho detto??- chiese, un tantino spazientita.
La felina era letteralmente piegata in due, e per le risate quasi perse la voce.
-non ci posso credere quanto sei ingenua ahahaha!-
-non capisco cosa ci sia di divertente…!-
-ma tu pensi veramente che i bambini nascano così??- disse, coprendosi la bocca cercando di non ridere più.
-mamma e papà mi hanno detto che nascono così!- esclamò ora Kita che iniziò a pensare che la stesse prendendo per i fondelli.
-a quanto pare sono bravi a raccontare cavolate- asserì scherzosa la gattina contagiando anche la sorella.
-e allora dimmelo tu- le propose Kita che venne raggiunta dall’espressione maliziosa di Ally.
-sei sicura di volerlo sapere?- disse in tono saccente la gatta.
Kita annuì prontamente e a quel punto Ally si preparò psicologicamente a infrangere le certezze ingenue della castana.
-non capisco cosa raccontano sulla Terra ai bambini… menomale che ho degli amici che mi trattano da adulta- e al cenno impaziente di Kita che incrociò le braccia attendendo la fatidica risposta, continuò con una faccia di chi voleva dimostrare di essere più intelligente degli altri –in realtà i bambini li porta la cicogna spaziale!-
-cicogna spaziale?- domandò perplessa la prigioniera.
-sì. Quando una coppia vuole un figlio si scrive la lettera alla cicogna e lei viaggia per lo spazio per consegnare il bambino sulla soglia di casa- rivelò con fare da maestrina, la piccola.
-wooow- sospirò ammirata, Kita.
Ma nel giro di pochi secondi Ally cambiò espressione e si rivolse offesa alla castana: -e lo sai perché sono morta??-
-ehm… no, perché?- chiese timidamente Kita vedendola che si stava scaldando.
-perché quello stupido uccello mi ha fatta cadere prima di arrivare a casa di mamma e papà!- sbottò rabbiosa mentre sbatteva un piede a terra violentemente.
-come?? Uffa che sfortuna!!- rispose indignata Kita aggregandosi alla frustrazione della sorella.
-ma tanto appena la incontro la strozzo quella cicogna! Ma passando alle cose serie- proferì subito dopo Ally sedendosi di fronte a Kita –ti ho detto come sono morta io… ma piuttosto tu come sei morta?-
Bastò quella sola frase per destabilizzare la psiche di Kita, perché involontariamente riaffiorarono nella mente della bambina gli ultimi istanti della sua vita terrena, il litigio con Bra e Pan e l’incontro con Gram, il suo assassino.
Ally vide la sorella guardarla in un modo strano poi quest’ultima non ce la fece a reggere lo sguardo dell’altra e scoppiò a piangere. La felina non capiva se avesse fatto o detto qualcosa di male, ma alla fine fece una smorfia di disapprovazione e la rimproverò dicendole che le vere divinità non piangono di fronte ai dispiaceri o alle proprie paure; infatti lei non sopportava vedere le persone piangere dalla vigliaccheria, tantomeno non lo accettava vederlo da sua sorella.
Kita all’inizio la ignorò ma dopo l’insistere di Ally la bambina si asciugò la faccia con la mano e puntò i suoi smeraldi  sull’onice delle pupille della gattina.
-beh io, ecco… mi hanno uccisa- sussurrò tristemente Kita fissando il pavimento.
L’espressione di Ally in quel momento non si poteva descrivere a parole tanto era scioccata: -COME???- la castana si limitò ad annuire ancora con le lacrime agli occhi.
-ma… ma perché??- fece l’altra mettendosi le mani sulla testa.
-n-non lo so io…- singhiozzò Kita –ma lo ha fatto come se me lo fossi meritato!-
-Chi? Chi ha fatto questo?? Dimmelo così lo ammazzo con le mie mani!- gridò Ally a denti serrati.
La bambina cercò di smettere di lacrimare poi sospirò: -a dire la verità non lo conoscevo… so soltanto che si chiama Gram- rivelò Kita, tremante nella voce ricordando l’orribile esperienza.
All’udire il nome dell’aguzzino Ally cadde all’indietro emettendo delle urla soffocate, incapace di distogliere gli occhi pieni di terrore da sua sorella. Sperò di essere impazzita e di aver sentito male ma sfortunatamente non era così.
-G-G-Gram??- disse ad alta voce la felina, impaurita più che mai.
-tu lo conosci??- le chiese Kita, meravigliata.
-no, non è possibile! Non può averti uccis…- ma non terminò la frase che un lampo le attraverso il cervello –ma quindi tu nella gabbia sei veramente da sola??- continuò, ricordandosi in quell’istante della mancata presenza di Gram nella Tana Impenetrabile.
-sì… ma non capisco, cosa c’entra questo?-
-c’entra eccome cavoli! Perché dove sei tu adesso dovrebbe trovarsi Gram!-
Kita si alzò di scatto e rabbiosamente sbatté contro le sbarre di acciaio della gabbia: -COSA!-
-non può essere vero no… come ha fatto ad arrivare sulla Terra, come si è liberato?? Quel tipo è pericolosissimo!-
La gattina non se ne accorse ma l’umore di Kita stava iniziando a peggiorare e tutta la rabbia che aveva in corpo fuoriuscì come un fiume in piena. Digrignando i denti e aggrottando la fronte la castana emanò la sua aura divina prendendo alla sprovvista la sorella; non si sarebbe mai immaginata che la sua aggressività sarebbe ricomparsa, ma di lì non voleva altro se non ammazzare qualcuno. La consapevolezza di trovarsi in un Luogo inquietante e sinistro in realtà appartenente ad un’altra persona la fece imbestialire a tal punto che sfogò e liberò il proprio Ki all’improvviso, mentre Ally non cessava di ammirarla con un misto di stupore, paura e ammirazione: non aveva mai visto una scena simile prima di allora vivendo nell’Aldilà, perciò non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Ma le urla di Kita e la sua forza spirituale erano abbastanza potenti da provocare bruttissimi terremoti molto violenti, al che la gemella dopo un po’ smise di fissarla sconvolta e la pregò di calmarsi.
Pochi minuti dopo Kita ansimava dal nervoso ma piano piano cercò di riprendere la lucidità perduta in quegli attimi.
-sei fortissima, sono senza parole!!-
L’altra non rispose, al contrario stava ancora recuperando il senno.
-tutto apposto Kita? S-sei impazzita all’improvviso- le disse cauta la sorella.
-eh? Oh, si sto bene… non preoccuparti- il suo tono era diverso da poco prima. La piccola si sforzò di non lasciar prevalere le emozioni davanti a Ally, così le fece un piccolo sorriso rassicurante sciogliendo la felina dal suo stato di shock –…come fai a conoscerlo?- chiese, riprendendo il discorso.
-credimi, non ho voglia di parlarne- deglutì Ally.
-è stato così brutto? Però…- fece sarcastica, la castana.
-esatto- tremò la felina da capo a piedi –ma non capisco come abbia fatto a liberarsi, è praticamente impossibile!-
Kita per un po’ si zittì non sapendo cosa pensare, poi ebbe un’illuminazione improvvisa: -forse aveva un complice!-
-eh? Tu dici? Secondo me era troppo rischioso, il Gran Sacerdote lo avrebbe scoperto subito-
-il Gran Sacerdote?- Kita per poco non svenne ricordandosi dell’Angelo che l’aveva rinchiusa nel Luogo Proibito –IL GRAN SACERDOTE!-
La sorella si spaventò tantissimo e cadde all’indietro dalla sorpresa: -ma che ti prende??- chiese sconvolta.
-è lui il complice!-
Ally sgranò le palpebre per l’assurdità appena udita dalla bocca di Kita, così istintivamente prese a controllare che intorno non ci fosse nessuno e la fissò incredula: -sei diventata matta?? Non puoi dire certe cose!- le fece segno col dito di fare silenzio ma l’altra la ricambiò guardandola truce.
-ti dico che è lui per forza!-
-ma come fai a dirlo??-
-perché è stato lui a rinchiudermi qui!- le spiegò la castana tornandole in mente le immagini dell’Angelo basso di statura che, con un ghigno malefico, la buttò malamente nella Tana.
-cosa hai detto??- esclamò basita, la gattina.
-hai capito bene!-
-no…- Ally aveva le pupille minuscole dallo stupore –non voglio neanche crederci!- iniziò a delirare e andare avanti e indietro confabulando cose senza senso.
-mi dici cosa avrebbe di tanto speciale questo Gran Sacerdote che ti fa dubitare delle mie parole?- domandò pacata ma seria, la bambina.
-“cosa avrebbe di tanto speciale”??- la gemella terminò il girotondo e si precipitò di nuovo di fronte a Kita con un’espressione che valeva più di mille parole –lui è il Consigliere di Zeno-sama, ecco cosa!-
-davvero??- gridò stecchita, la castana.
-Si!- soffiò infine Ally crollando a terra –non posso pensare che proprio lui sia coinvolto in tutto questo, sicuramente ti sarai sbagliata-
-allora dovevi vedere che faccia aveva quando mi ha portata qui! Si vedeva che era cattivo!-
-Kita no! Puoi dire quello che vuoi ma ti assicuro che il Gran Sacerdote non è cattivo, poco ma sicuro!-
La prigioniera ora era perplessa: se le parole di Ally corrispondevano a verità allora perché il Daishinkan le dava una sensazione strana? Lei lo percepiva fin da subito quando in una persona qualcosa non andava, ma l’Angelo l’aveva lasciata con il punto interrogativo per tutto il “soggiorno” nel Luogo Proibito.
-allora come si è liberato? Non ci sto capendo niente!-
-è un bel mistero- disse preoccupata la felina –non avrà buone intenzioni, questo è certo-
-se è rimasto sulla Terra… lì c’è la mamma, il nonno e tutti gli altri… saranno in pericolo!- si disperò la castana mentre Ally si sentiva più inutile di prima. Non conosceva i genitori, sapeva soltanto che il suo papà era un Distruttore e la madre una terrestre, ma in quel momento sentì nel suo intimo la preoccupazione di Kita. La pericolosità di Gram era elevata come pochi, perciò se avesse continuato ad agire sulla Terra a quest’ora il pianeta non doveva più esistere.
-si troverà una soluzione, vedrai…- la rassicurò la felina prendendola per mano.
Kita le sorrise a sua volta ma ciò non fu sufficiente a tranquillizzarla ritenendosi responsabile di tutta la questione e se fosse morto anche un solo suo parente od amico non se lo sarebbe mai perdonato.
-ne dubito- disse Kita in un fil di voce –come vorrei uscire da questa gabbia!- la castana diede un potente pugno alle sbarre senza risultato.
-è inutile, non si può uscire di lì- la informò atona, Ally –ma cosa avresti fatto per meritarti l’ultimo posto del paradiso?- chiese poi, incuriosita.
La sorella ne sapeva poco quanto lei e facendo spallucce disse semplicemente: -vorrei saperlo anch’io…-
Ally, stranita, fu sul punto di proferire qualcosa quando un grido volutamente trattenuto fece eco da tutte le parti: era Tora che stava avvisando l’amica della venuta di Goghvan intimandola di ritirarsi e alla svelta.
-oh no, mi ero dimenticata della perlustrazione!- la felina si alzò per salutare Kita.
-perlustrazione?-
Ally era piuttosto di fretta perciò rispose in modo alquanto frettoloso: -c’è il nostro guardiano che una volta al giorno fa l’appello per assicurarsi che ci siamo tutti nell’Aldilà-
-vuoi dire Gohvga… insomma, quel signore blu con gli occhiali?- chiese Kita ridendo sotto i baffi per via del nome buffo del guardiano.
-si proprio lui. Scusa ma adesso devo proprio scappare- le rispose lei in fretta e furia.
-no, aspetta ti prego! Non lasciarmi da sola!- la implorò la castana vedendo che stava correndo verso l’uscita, poi quest’ultima si bloccò e in tono dolce le disse: -verrò a trovarti altre volte, te lo prometto!-
La prigioniera cercò di non scoppiare in lacrime di gioia e con lo sguardo la ringraziò ancora una volta.
-senti- continuò Ally sorridente, prima di andarsene –io a chi somiglio tra mamma e papà?-
Kita fece una breve risata argentina: -beh, io e la mamma siamo identiche… ma tu hai preso dalla parte di papà, di carattere e di aspetto sei la fotocopia di zio Beerus…- rifletté la castana.
-ah si? Allora questo Beerus deve essere un tipo forte!-
-non per niente sembri un maschiaccio- disse Kita osservando gli abiti e il cappello sportivi di colore nero indossati dalla gatta.
-sempre meglio della miss principessina che sembri tu- controbatté divertita Ally.
-Ally! Muoviti sta arrivando!- la voce di Tora si riconobbe tra il cupo silenzio del Luogo Proibito.
-eccomi! Ci vediamo Kita!- la salutò Ally.
-io… sono molto contenta di averti conosciuta- mormorò Kita con le gote leggermente imporporate.
Ally mosse freneticamente la coda e incurvò le labbra: -io ti conosco da quando sono nata qui… oggi ti ho solo incontrata dal vivo- e con una cenno della mano finale si decise a lasciare la dimora di Kita, la quale si lasciò andare dalla forza di gravità piangendo dalla felicità.
-perché ci hai messo tanto??- chiese correndo all’impazzata Tora, alla piccola Ally non appena uscì.
-perché avevo ragione in pieno, amico! Lì dentro c’era mia sorella- gli rispose la felina con fare saccente.
-come??- esclamò il Dio, allibito –aspetta, quindi sul serio Kita era lì dentro??-
-sul serio!- lo fulminò Ally come per dirgli di non chiederlo più.
Il fiatone pian piano si fece sentire a forza di correre per raggiungere al più presto il punto che Goghvan aveva scelto per la perlustrazione giornaliera, sperando in cuor loro di non essere scoperti mentre scappavano dalla zona proibita.
-mi spiegherai tutto più tardi, per ora dobbiamo evitare di essere puniti da Goghvan…- rise Tora cercando di non fermarsi dalla stanchezza.
-oh no… no no no ci ha visti cavolo ci ha visti!!- disse d’un tratto Ally sbattendo contro l’amico nel tentativo di arrestare la corsa. I due si massaggiarono il fondo schiena per poi notare con orrore che il guardiano gli aveva puntato gli occhi addosso e ora si stava dirigendo verso di loro a passi pesanti.
-meraviglioso…!- sbuffò la gattina rassegnata alla futura sfuriata che Goghy sicuramente avrebbe inscenato.
Ma Tora non ce la faceva a rimanere serio davanti alla faccia arrabbiata dello scemo del villaggio della loro aldilà, tanto che emise strani versi di riso quando Goghvan finalmente li aveva raggiunti, con grande disappunto di Ally la quale tentò di reggere lo sguardo intriso di ira del guardiano mentre dava una gomitata al compare per farlo smettere di sghignazzare.
-voi due cosa stavate facendo??!- sbottò Goghvan agli amici.
Dopo che Tora finì di ridere sotto i baffi lui ed Ally si scambiarono un’occhiata di colpevolezza, ma la seconda, maestra indiscussa di scherzi e beffe attuate nei confronti del guardiano, improvvisò subito delle scuse banali. Purtroppo l’uomo blu era troppo abituato alle marachelle di Ally perciò non ci cascava facilmente, al che egli girò la testa verso Tora e ripeté a lui la domanda precedente aspettandosi una risposta seria visto la maggiore maturità di quest’ultimo.
Ally gli calpestò un piede e lo minacciò con lo sguardo di non rivelare nulla.
-ehm, beh… noi stavamo, ecco vedi noi… insomma…- balbettò Tora sudando freddo, incapace di inventarsi scuse migliori.
La felina si sbatté una mano sulla fronte, non credendo alle proprie orecchie: “ma come si può essere così deficienti!” si indignò mentalmente, Ally.
Goghvan alzò un sopracciglio, attendendo impaziente una risposta.
Alla fine Ally non ce la fece più e intervenne al suo posto: -vi sta dicendo che stavamo ehm… giocando a pallone ma, ma lo abbiamo perso così siamo andati a cercarlo- si inventò di sana pianta la piccola guardando male l’amico.
-avete perso il pallone…- ripeté scettico il guardiano mentre i due gli lanciavano un sorrisetto falso e annuivano come robot -e allora dov’è??- chiese provocatorio, vedendo che del pallone non c’era traccia.
Tora deglutì.
-oh ehm… alla fine non lo abbiamo più trovato eheh che peccato…- balbettò nervosa Ally, grattandosi la nuca.
–ma chi cavolo volete prendere in giro??-
-nessuno- mentì divertita, la felina.
-e tu signorinella, vedrai cosa ti aspetta dopo per punizione!- quasi le toccò il naso da quanto si avvicinò, infatti Ally si ritrasse d’istinto per poi replicare strafottente: -ma andiamo, che rottura!-
-dovevi pensaci due volte prima di allontanarti insieme col tuo amichetto dall’area sicura!- la rimproverò Goghvan che poi scattò su Tora –e quanto a te… non ti punisco solo perché di solito hai una buona condotta! Ma la prossima volta non ti grazierò!-
-a-agli ordini!- rispose spaventata, la Tigre.
-e ora presto, raggiungete gli altri! Ally, tu dovrai tosare da cima a fondo l’erba della mia area relax- la avvisò il guardiano lasciando una Ally con la mascella cadente.
-un giorno verrò spedita agli inferi per omicidio!- borbottò la gattina al migliore amico quando l’uomo tolse finalmente il disturbo.
-intanto raccontami di Kita…- Tora se la mise in spalla e ascoltò incredulo il discorso di Ally mentre seguivano Goghvan fino a destinazione.
 
Prima che Goku, Vegeta e tutti coloro che si erano fatti avanti per andare a trovare Kita nell’Aldilà degli Dei della distruzione partissero, l’Angelo di Champa su insistenza anche del saiyan aveva deciso di reclutare l’Assassino Hit nel caso avessero avuto bisogno di aiuto in un ipotetica lotta contro Gram.
I suoi capelli ondeggiavano nello spazio aperto a causa della velocità supersonica con cui stava viaggiando seduta sul Cubo.
Vados non aveva dubbi che Hit avrebbe accettato di unirsi a loro ed era sicura che una volta raccontata la vicenda egli l’avrebbe seguita all’istante, o almeno sperava andasse così.
Quando atterrò sul pianeta dove il Sicario si accingeva come sempre nella propria professione, l’Angelo non fece altro che localizzarlo e spiegargli per filo e per segno ciò che ore prima era accaduto, lasciandolo sinceramente colpito in negativo. Tutto si immaginava fuorché la bambina uccisa da un Distruttore.
Vados era triste e visibilmente scossa dalla morte di Kita, glielo si leggeva dallo sguardo, e stranamente anche per lui era stato un brutto colpo venire a conoscenza all’improvviso di una notizia come quella. In fondo Kita le piaceva: dopo il loro scontro erano diventati amici, o meglio… per lei il Sicario era diventato un buon amico, l’Assassino la considerava più come una graziosa rivale. Ma il suo caratterino lo avevo conquistato sin dal primo momento, gli dispiaceva un sacco anche se non dava a vederlo. Per tale motivo non ci pensò due volte ad accettare la richiesta della donna, venendo informato inoltre di ogni dettaglio durante il viaggio.
Hit non spiccicò parola nei minuti seguenti.
L’unico scopo per loro era di assicurarsi che Kita stesse bene visto che a quanto pareva era stata rinchiusa nel Luogo Proibito, un posto inquietante a detta di Vados, e già che si trovavano, di cercare di liberarla; però Hit non era molto tranquillo: e se avessero incontrato il Distruttore? Se la sarebbero cavata? Ne dubitava, la probabilità di uscirne vivi era infinitesimale, se non nulla. Lui e i due saiyan da soli non ce l’avrebbero mai fatta e sapendo che quel tizio in qualche modo era collegato alla morte di Kita poteva solo farsi un’idea della sua potenza.
Cercò di non pensarci quando arrivò sul pianeta Terra e incontrò le facce conosciute di Vegeta e Goku. Il principe distolse lo sguardo con strafottenza ricordandosi del loro duello poi concluso con la vittoria di Hit, mentre il secondo lo salutò serio in volto. Dopo aver fatto le giuste condoglianze ai familiari (dove Champa lo guardò male), tutti erano pronti per partire.
Beerus e Champa guidarono gli altri verso il Cubo.
-dobbiamo pensare anche a salvare quegli idioti dei nostri colleghi- sussurrò scocciato il Dio in Blu al gemello.
-tks… per me possono pure restarci secchi! Non mi interessa minimamente!- rispose lui a denti stretti.
Yurin abbracciò il padre che le augurò buona fortuna e la pregò di salutare da parte sua la nipotina. La bionda annuì per poi accostarsi vicino al marito ed entrare nel mezzo di trasporto interspaziale insieme al resto dei guerrieri Z.
Il Cubo scomparve in un fascio immacolato sotto gli occhi preoccupati di Chichi, Videl, Gohan, C18 e Bulma. Fissarono il cielo per qualche secondo fino a rientrare sospirando, incredule e scioccate della giornata appena trascorsa, rimuginando la terribile sorte della piccola Kita.
   
La castana era sommersa da un silenzio surreale da qualche ora, l’aria gelida del Luogo Proibito non bloccò il flusso di pensieri che attanagliavano la testa di Kita dal momento che la sua sorellina l’aveva lasciata. La scoperta di avere una sorella però non le impedì di intristirsi inevitabilmente, sopraffatta dall’angoscia e dalla consapevolezza di dover passare l’eternità in un buio infernale cui lei non apparteneva. Perciò stette a terra e con le braccia cingenti le gambe, immersa nella propria frustrazione e dolore di non poter mai più rivedere i suoi amici e i suoi parenti stretti.
Ma d’un tratto la luce generata dall’unica torcia infuocata fu investita da un movimento d’aria che spostò la fiamma alla sua sinistra, attirando l’attenzione della piccola, alla quale sembrò di percepire delle aure che purtroppo non riusciva a identificare.
Il suo cuore si fermò quando constatò la presenza di due figure a debita distanza, di diversa altezza; una di loro pareva una figura femminile mentre la seconda era bassa e forse maschile.
A causa dell’oscurità Kita non poteva capire chi fossero, così si levò di scatto e gridò nel panico: -chi è là?? Non vi avvicinate!-
La castana non ricevette alcuna risposta.
Solo dopo pochi attimi la figura femminile fece un leggero movimento con la mano e con grande stupore di Kita le funzioni della Tana si disattivarono, permettendo alla piccola, completamente sbigottita, di uscire dalla gabbia d’acciaio.
La bambina cercò di individuare la persona che l’aveva liberata per ringraziarla e chiedere spiegazioni ma il compagno misterioso la precedette e le si avvicinò: -tu adesso devi venire con noi- 
L’espressione orripilata di Kita comparve sulla sua faccia come un fulmine a ciel sereno, perché davanti a lei si era materializzato il Gran Sacerdote, con il braccio teso a volerla prendere per mano e lo sguardo non proprio rassicurante.
-tu…?- tremò la castana iniziando a lacrimare dalla paura. Prima che l’Angelo potesse ribattere, Kita reagì e tentò di sferrargli un pugno con tutta la sua potenza e con tutta la rabbia che aveva accumulato fino ad allora nei suoi confronti. Il Daishinkan rimase impassibile e per niente sorpreso, riuscendo facilmente a schivarla e a colpirla all’altezza del collo facendole perdere i sensi.
-possiamo andare- disse il Padre degli Angeli ghignando e tenendo stretta tra le mani la povera Kita, svenuta.
-certo, Padre- annuì la figura femminile per poi svanire nel nulla insieme al Gran Sacerdote.
 
-Finalmente siamo arrivati…- sospirò Goku, stanco per la durata del viaggio.
Vados e Whis, nonostante avessero viaggiato alla velocità della luce, ci misero più di due ore per arrivare nell’Aldilà dei Distruttori poiché essa si trovava in un luogo molto sperduto della dimensione ultraterrena, lontana dal Regno dei Cieli dei mortali.
Ora i guerrieri Z, gli Dei e Yurin erano fermi davanti a una porta dorata, indecisi su cosa fare visto che nei dintorni non vi era nessuno che potesse dare loro aiuto.
-è questo il posto, Vados?- chiese rompendo il silenzio, Champa.
-Si, mio Signore- confermò lei in modo serio.
-che forza, guarda le pareti zio- disse Pan rivolta a Goten mentre gli indicava le mura plasmatiche del paradiso delle divinità.
-sembra che vogliano inghiottirti…- commentò Trunks ridendo leggermente.
Ma lì c’era la bionda che non era affatto in vena di aspettare, così strattonando piano il marito lo guardò triste e spazientita insieme: -siete sicuri che Kita sia qui?-
-se si trova nel Luogo Proibito allora deve essere sicuramente in questa Aldilà- rispose Champa con una nota amara nella voce pensando che la sua bambina fosse in un posto tanto orrendo.
Goku nel frattempo stava parlando con il Sicario Leggendario e dall’aria del saiyan si evinceva tutta la sua determinazione a combattere contro Gram nel caso si fosse presentato, mentre Vegeta lo fissava come se fosse un’idiota. Se credeva veramente che lui avrebbe contribuito nel combattimento allora si sbagliava di grosso, sua figlia aveva voluto partire con gli Dei e il principe era lì solo per tenerla d’occhio, di Kita non gli importava nulla anzi, se fosse rimasta defunta e buona dove stava gli avrebbe fatto un grande favore.
-io sono venuto qui per vedere Kita- disse Hit al moro con diffidenza.
-si certo, anche io sono venuto per lei- disse serio Goku all’alieno del sesto universo – ma contiamo anche su di te se uscisse fuori, giusto Vegeta?- chiese sorridente al compagno, il quale sbuffò e incrociò le braccia senza però rispondere.
-che stiamo aspettando, andiamo!- esclamò Bra, alquanto decisa a rivedere l’amichetta. Il Dio in rosso la fulminò con lo sguardo facendola tremare dalla paura: non gli era ancora passata la sua arrabbiatura con lei. Nonostante sapesse il vero colpevole della morte di Kita qualcosa in quella mocciosa lo lasciava perplesso; non riusciva a vederla come la vedeva sua figlia, una dolce bambina dai capelli turchini e l’orgoglio saiyan, con il suo carattere e la sua indole che la rendeva ammirabile agli occhi della castana… lui la riteneva non idonea ad essere amica di sua figlia, una Dea che non si doveva far mettere i piedi in testa; invece (anche) a causa sua Kita non c’era più. Per quanto gli riguardava non l’aveva disintegrata perché era pur sempre l’amica del cuore di sua figlia…
-entriamo?- aprì bocca Beerus che era rimasto in silenzio fino a quel momento dopo aver sentito l’affermazione di Bra, pensieroso e in ansia per lo stato in cui avrebbero ritrovato la nipote.
-dovrebbe arrivare qualcuno prima- rispose Whis guadagnandosi occhiate interrogative.
-e chi?- fece il felino in blu, impaziente di mettere piede una volta per tutte nell’Aldilà.
L’Angelo mosse leggermente il capo per segnalare l’arrivo di qualcuno, al che tutti si voltarono sentendo chiaramente una voce maschile giungere verso di loro.
-un altro morto…! Chi è venuto a scocciare stavolta??-
Gli altri si scambiarono occhiate eloquenti, invece gli Angeli sfoggiarono un mezzo sorriso divertito.
Quando l’uomo blu sbucò dall’altra parte e li vide si paralizzò sul posto, smettendo quindi di bofonchiare tra sé e sé e spalancando la bocca allibito.
-come mai questa folla??- chiese scioccato mentre si avvicinava per scrutarli attentamente.
-chi cavolo è questo qui?- chiese Goten, stranito dal suo aspetto fisico.
Pan sussurrò a Bra qualcosa all’orecchio ridendo sotto i baffi; Goghvan le ignorò perché sapeva che lo stavano prendendo in giro ed era fin troppo abituato. Piuttosto notò le facce perplesse degli adulti riconoscendo prima i due Angeli che salutò cordialmente, poi i felini con la loro originale divisa da Distruttori. Inutile dire che quando li vide gli venne subito in mente la piccola Ally e il suo sguardo da dura.
-è un piacere rivedervi- si inginocchiò Goghvan a Vados e Whis come segno di rispetto.
-lo è anche per noi, Goghvan- ricambiò il saluto l’Assistente di Champa.
Delle smorfie di riso proveniente dalla comitiva di ragazzini si udì all’improvviso, con Trunks e Goten piegati in due e le bambine che tentavano di trattenersi.
-sempre la stessa storia!- si lamentò Goghvan sbattendo i piedi per terra.
-è un nome ridicolo infatti- commentò severo Beerus che aveva già inquadrato l’uomo, ma fu raggiunto da una pestata di piedi da parte di Whis.  
-mi scusi, ma lei chi è?- domandò gentilmente Goku.
Goghvan si voltò verso il saiyan e schiarendosi la voce rispose: -io sono il guardiano dell’Aldilà dei Distruttori- poi prese in mano la sua lista e si sistemò bene gli occhiali.
-davvero?- Goku non fece in tempo a stupirsi che l’uomo blu riprese la parola.
-scusate ma qui non risulta che un Dio della distruzione sia defunto- disse il guardiano controllando meglio la lista e cercando di resistere dalla tentazione di fissare in modo fastidioso le due divinità, così simili alla peste che ora stava sistemando la sua area relax.
-infatti non siamo morti!!- sbottò nervosamente Champa che fece saltare dallo spavento sua moglie. Goghvan solo allora si accorse della donna e per poco non rischiò di gettare un urlo quando constatò la somiglianza con l’altra bambina, Kita, la quale era stata imprigionata nel Luogo Proibito dal Daishinkan in persona a quanto pare a causa della sua “pericolosità” anche se non aveva capito bene neanche lui come stavano effettivamente le cose. A quel punto non seppe cosa pensare, non potevano essere venuti fin lì per lei…
Vados fece un passo avanti e tentò di spiegare il perché erano lì ma il suo protetto la precedette, scattò verso Goghvan e lo prese per il colletto, con questi che sudava freddo: -VOGLIO SAPERE DOV’E’ MIA FIGLIA!- la sua reazione fu talmente veloce e aggressiva che tutti quanti rimasero spiazzati, così l’Angelo-donna si affrettò a staccarlo mentre il guardiano aveva letteralmente il cuore in gola e gli occhi fuori dalle orbite.
-ma sei impazzito??- lo rimproverò Beerus, avvicinandosi al fratello.
Goghvan se lo sarebbe dovuto aspettare, del resto non era una coincidenza se qualche ora dopo la venuta della castana erano comparsi anche i genitori. Ma il punto era: perché? La bimba era morta, come mai erano venuti, insieme ad altre persone, nell’Aldilà? Non ne capiva il senso. Poteva comprendere il lutto per la perdita di una figlia a tenera età, non doveva essere facile ma di lì al piombare all’improvviso in un posto che ai vivi non era permesso oltrepassare ne passava acqua da sotto i ponti.
Tuttavia la reazione del felino, ovvero il padre della bambina, e la presenza dei due Angeli lo fecero riflettere; evidentemente c’era sotto qualcosa e l’agitazione che ora percepiva dai presenti era quasi palpabile.
-la prego, vogliamo vederla- lo supplicò un Goten alquanto ansioso.
L’uomo si sentì addosso tante paia di occhi, che nel silenzio calato nel frattempo, erano come proiettili invisibili pronti ad assalirlo. Egli aveva capito che si riferivano a Kita, ma lei era in un Luogo in cui neanche lui stesso poteva accedere, in più non era intenzionato a provare l’ebbrezza di perdere il proprio posto di lavoro perché se il Gran Sacerdote sapesse di una sua passeggiata nella dimora di Gram avrebbe avuto sicuramente vita breve.
Non ebbe altra scelta, ci ragionò per una manciata di secondi per poi prendere la decisione definitiva.
-vi porto da lei- proferì Goghvan rimanendo investito dalle grida di gioia dei ragazzini e di Yurin.
La bionda sospirò e nel farlo non riuscì a nascondere una smorfia di eccitazione. Prese la mano di Champa e dopo essersi scambiati reciprocamente sguardi di conforto il guardiano li guidò senza batter ciglio all’interno dell’Aldilà.
-caspita non vedo l’ora di rivederla!- esclamò Goku entusiasta mentre oltrepassava la soglia del paradiso dei Distruttori.
Pan e Bra quasi piansero dalla felicità, finalmente avrebbero rivisto la loro migliore amica e Trunks e Goten erano euforici e traboccanti di adrenalina.
Il cambiamento di atmosfera li colpì di stupore, nel vedere e osservare il paesaggio intorno a loro si erano immobilizzati, forse incantati da tanta meravigliosa natura e serenità che non si erano accorti che Goghvan stava proseguendo.
-da questa parte!- disse avanti a loro, il guardiano.
-e pensare che un giorno anche noi due potremmo finire qui dentro…- commentò Beerus occupato a guardarsi intorno.
-spero mai… non sopravvivrei un giorno- rispose Champa al gemello con un filo di ironia.
-sono dei privilegiati anche nel Regno dei morti…- sbuffò a braccia conserte il principe dei saiyan poco distante dai due Distruttori.
-ma ti lamenti sempre… io invece lo trovo un bel posticino! Tu che ne pensi Hit?- esalò Goku senza ricevere risposta perché l’Assassino era assorto nei propri pensieri. Il moro non ci diede peso, sapendo ormai del suo atteggiamento taciturno e rivolgendo poi la sua attenzione alla strada che stavano percorrendo.
-sbaglio o ci sta portando da tutt’altra parte?- mormorò Whis all’orecchio della maggiore che annuì seria.
-l’ho notato anch’io- rispose Vados a bassa voce in modo che i rispettivi protetti non potessero udirli: meglio prevenire un’ulteriore sfuriata di Champa dopo ciò che era successo poco prima.
Loro erano a conoscenza della precisa posizione del Luogo Proibito, per questo sembrò loro strano il comportamento di Goghvan, anche lui lo conosceva e pensarono avesse capito male la richiesta fornitogli, non vi era altra spiegazione. Nonostante tali dubbi però i due Angeli non formularono domanda al guardiano, per verificare le sue reali intenzioni.
Dopo aver percorso vari metri i guerrieri e gli Dei fecero in tempo ad adocchiare in lontananza una folla spropositata di persone intente a chiacchierare e godersi l’aria fresca di cui forniva l’Aldilà quando Goghvan ruppe il silenzio all’improvviso, parlando a un destinatario che probabilmente si trovava davanti a lui: -ci sono visite per te- disse atono l’uomo blu alla gattina occupata a strappare erbacce dalla zona privata di Goghvan.
Egli li aveva portati da Ally, non da Kita. Anche sapendo che in realtà il loro obbiettivo era quello di rivedere la castana non trovò differente soluzione, poiché se li avesse portati senza un permesso speciale nella dimora di Gram nei guai si sarebbero trovati tutti gli abitanti dell’Aldilà di cui lui stesso era l’unico responsabile. Fece finta di niente e non badò all’eccessiva curiosità che aleggiava dietro di lui tra grandi e piccoli, tra Angeli e Distruttori; lo sguardo di Whis e Vados era puramente perplesso così come l’espressione di Champa, Beerus e Yurin. Non scorsero nessuno finché pochi secondi più tardi una voce non li destò prepotentemente dallo stato di trance in cui erano immersi: -ho finito. Sei contento adesso??- sbottò distrattamente Ally non rendendosi conto dell’annuncio del guardiano.
Forse avevano ricevuto una botta in testa o dormito meno del dovuto perché Yurin e Champa come il resto dei Guerrieri e Beerus videro sbucare dal nulla una lunga coda violacea che ondeggiava da destra a sinistra.
Bra sgranò gli occhi mentre i ragazzini saiyan si avvicinarono maggiormente per controllare che non fossero diventati pazzi. Vegeta assunse una faccia alquanto meravigliata insieme al suo compagno di allenamenti che aveva la bocca spalancata fino a terra, e non dandolo a vedere persino Hit fu sorpreso davanti a una scena del genere.
L’interlocutrice di Goghvan non assomigliava per nulla a Kita anzi, l’aspetto era tutto tranne che terrestre constatandolo ora che la figura si era finalmente eretta alle loro spalle.
-ho raccolto tutte le erbacce che c’erano- lo informò scocciata la felina prendendo in mano il secchio pieno di erba morta; poi si voltò velocemente –la prossima volta fallo da solo e non venire a romp…- il suo cuore si fermò per un istante senza preavviso. I suoi occhioni color pece si restrinsero talmente tanto dallo shock che nemmeno se ne accorse, e questo perché davanti a lei, nel gruppo che la fissava altrettanto allibito, riconobbe le due divinità della sua stessa specie non mettendoci tanto a capire che uno di loro doveva essere il suo papà; guardò la donna vicino il Dio in rosso e le venne un colpo vedendo l’identica copia di Kita, adulta.
In quel momento non riuscì a proferire alcunché se non: -che ci fanno loro qui??- a Goghvan, il quale si limitò a muovere il capo in modo confuso. Ally spostò lo sguardo di nuovo su di loro e, detestava ammetterlo, era sul punto di scoppiare in lacrime.
-Kita è diventata un gatto!- esclamò sconvolto Goku a Vegeta che gli rivolse una smorfia esasperata.
-ehm, mi… mi scusi, ma lei non…- iniziò a dire Goten puntando insistentemente gli occhi sulla gattina.
-O mio Dio… Champa!!- esclamò d’un tratto la bionda strattonando il marito per il braccio.
-c-cosa?- fece il Distruttore del sesto universo che aveva ancora mille domande per la testa. Ma accanto a Yurin c’era Beerus, il quale a differenza del gemello aveva afferrato subito l’enigma e lui e la cognata si scambiarono un’occhiata complice.
Vados ci arrivò poco dopo, ma dentro di lei non riusciva a crederci, una tale scoperta non se la sarebbe mai aspettata e purtroppo non riuscì a spiegare al fratello minore la situazione nonostante le avesse lanciato uno sguardo interrogativo.
Non ci volle molto per ammirare una Ally traboccante di lacrime che rigavano interamente il suo viso.  Un’intera vita a fare la dura e a non piegarsi davanti le debolezze per poi frignare alla vista dei suoi genitori, tirando su col naso e cercando di pulirsi invano la faccia dal troppo pianto.
Yurin decise di non aspettare il marito ancora intenzionato a capire l’identità della felina e si fece avanti lentamente inginocchiandosi intenerita davanti a Ally.
La gatta non resistette più e alla fine cedette al sorriso della bionda: -mammaaaaaa!!- urlò piangendo di gioia correndo ad abbracciarla con affetto.
-mamma??-
-eh??-
-un attimo… non sto capendo- sussurrò Trunks guardando stranito il migliore amico e la sorella.
Beerus diede una gomita al fratello per farlo rinsavire e per invitarlo a raggiungere la moglie insieme a lui.
Quando Champa si bloccò accanto alla bionda le due non si erano ancora staccate l’una dall’altra e nemmeno la presenza di Beerus che nel frattempo osservava la scena a pochi centimetri da loro poté separarle.
-Champa…!- lo richiamò Yurin all’improvviso –era una bambina…-
Il Dio solo allora comprese il tutto e riacquistò quel bruttissimo ricordo legato a otto anni prima con l’aborto del bambino che cresceva insieme a Kita nel grembo di Yurin. Non avevano idea del sesso del piccolo ma l’unica consolazione per la donna e il Distruttore era che almeno un’altra vita continuava a vivere dentro di lei e che presto sarebbero diventati lo stesso genitori. Però Yurin non aveva mai dimenticato quell’aborto, che per quanto la nascita di Kita fosse stata una gioia immensa non avrebbe riempito il vuoto causato da una perdita così dolorosa; doveva ritenersi fortunata ad aver avuto Champa al suo fianco durante quel periodo molto difficile.
-tu sei il mio papà?- chiese timidamente la piccola avendo capito dalle parole della madre che il felino doveva essere il padre.
Champa le sorrise in risposta e la prese in braccio come per darle una conferma, mentre Ally sfociò nell’ennesima debolezza emotiva scoppiando a piangere contro la sua volontà.
-sono papà, tesoro…- mormorò il felino in modo che esclusivamente Ally potesse sentire.
Rimasti in disparte, il resto del gruppo si commosse alla scena, senza spiccicare parola ammaliati da tale dolcezza seppur colmi di domande da porre.
-potrei conoscere anche io mia nipote?- chiese retorico Beerus ghignando scherzosamente rivolta alla gattina alla quale vennero subito in mente le parole di Kita, secondo cui lei assomigliava moltissimo allo zio. Si trattava di lui di certo, non aveva alcun dubbio.
Ally strinse anche lui in preda all’emozione del momento. Beerus la abbracciò forte come per timore di perderla, riflesso dovuto probabilmente al ricordo della morte di Kita, quando lui non fece niente per evitare la sua orribile fine; la scoperta di avere un’altra nipotina lo elettrizzò allo stesso modo della prima volta, quando conobbe Kita, e in un certo senso in quegli attimi lo distrasse dal vuoto generato nel suo gelido cuore in seguito alla vicenda. Non poteva pensare di essere stato così fortunato ad essergli capitate due gioielli tanto preziosi usciti dall’idiota del fratello, che per una volta aveva contribuito a rendergli la vita più felice.
-ecco, l’avete vista. Adesso potete andare- bofonchiò subito dopo il guardiano guadagnandosi un’occhiataccia da Champa e Beerus.
-non dategli retta, è uno stupido ahahahah!- esclamò Ally che si stava riprendendo dal lungo pianto.
-brutta mocciosa, come ti permetti!!- ribatté Goghvan che fu raggiunto all’istante dallo sguardo minaccioso di Champa, tremando di paura e sudando freddo.
-io mi chiamo Ally comunque!- lo informò poi, ignorando le imprecazioni del guardiano.
-Ally? È un bellissimo nome!- fece Yurin, entusiasta.
Ora anche Goku si era deciso a dare un’occhiata più da vicino, così dopo l’ultima frase detta da Ally non ci pensò due volte e buttandosi sotto il naso della felina esclamò: -ahahahah! Avrei giurato fossi un maschio!-
Hit si sbatté un palmo sulla fronte mentre Vegeta era semplicemente sconcertato.
-in effetti i miei vestiti possono trarre in inganno… comunque grazie del complimento, ma purtroppo sono una femmina- disse divertita Ally sistemandosi il cappello nero in testa.
-però…!- commentò tra sé e sé un Beerus alquanto stupito roteando gli occhi e capendo di trovarsi davanti all’esatto opposto di Kita.
-già mi piaci amico!- poi la gatta guardò gli altri –e voi? Siete altri miei parenti?-
-per fortuna no- disse Vegeta a bassa voce.
-veramente noi…- ma Trunks non riuscì a terminare che parlò di nuovo Ally: -piacere di conoscerviiii!- corse euforica a presentarsi con il sorriso sulle labbra, ricambiato leggermente da Hit e dai piccoli mezzi saiyan.
-e tu invece?- chiese quando porse la mano amichevolmente al principe, il quale girò bruscamente la testa dall’altra parte facendo così anche tutte le altre volte che Ally tentò invano di presentarglisi –mmh… scommetto che tu sei quello simpatico alle feste, non è vero?-
Goku, Champa e Beerus trattennero a stento le risate.
-ma che bel caratterino- disse Yurin ridendo sotto i baffi.
Bra e Pan si avvicinarono incuriosite alla felina inducendo questa a fissarle con la medesima espressione prima che la turchina le tirasse le orecchie per verificare se fossero vere.
-ahio! Perché lo avete fatto??- protestò Ally massaggiandosi la testa.
-ma quindi tu non sei…- realizzò Pan ingenuamente.
-eh?-
Vados rispose al posto delle bambine, schiarendosi la voce e avanzando verso i parenti della felina, rivolgendosi a quest’ultima con pacatezza: -sì. Mi spiace interrompere tale riunione di famiglia, ma noi in realtà non cercavamo te…-
-oh…- riuscì a proferire Ally con un pizzico di delusione.
Dopo aver ricevuto le informazioni da Vados girò la testa in direzione dei genitori e di Beerus che annuirono semplicemente.
-beh, in realtà cercavamo l’altra nostra figlia che è morta poco fa…- spiegò Yurin a Goghvan, il quale si ostinava a non guardarla negli occhi e a fare finta di niente.
-e infatti noi non intendevamo Ally, signor Goghvan…- esordì Whis con fare metodico –a quanto pare di qui dovrebbe essere passata una bambina di nome Kita, non è che per caso può portarci da lei?-
Appena sentì il nome della sorella, Ally saltò impercettibilmente all’indietro.
-Kita? Non conosco nessuna Kita- rispose il guardiano, apatico.
-sta scherzando??- sbraitò Champa che iniziava ad innervosirsi.
I presenti lo guardarono storto, non capendo se li stesse prendendo in giro o stesse dicendo la verità.
-ma come?? Deve essere qui per forza!!- disse Goten risoluto.
-ho detto che non so niente, non insistete- a Goghvan non importava della presenza discutibile dei due Distruttori ancora vivi che potevano facilmente cancellarlo dall’esistenza, non avrebbe mai rischiato il suo posto così inconsciamente, specie se volevano vedere un individuo pericoloso quanto Kita.
-ci è stato detto che è stata rinchiusa nel Luogo Proibito, e lei sa perfettamente dov’è- fece Vados in tono severo.
-so dov’è… ma lì non c’è nessuna Kita- insistette Goghvan senza tenere conto degli animi delle divinità che stavano scaldandosi.
-invece lei è lì.- la voce infantile di Ally risuonò nelle orecchie del guardiano come un eco del quale rifiutava crederci.
Gli altri rimasero di sasso e soprattutto si stupirono per la grande caparbietà della felina.
-tu lo sapevi benissimo! Mi hai nascosto tutto quanto fino alla fine!-
-aspetta un secondo, come fai a sapere di Kita??- ma si pentì amaramente di tale affermazione perché gli Angeli e gli Dei lo squadrarono da capo e coda.
-perché poco fa sono andata nel Luogo Proibito e lei si trovava lì a piangere!!-
-SEI ANDATA NEL LUOGO PROIBITO??!!- urlò a squarciagola il guardiano ancora più arrabbiato di Ally, avrebbe potuto facilmente darle due sberle se non fosse che si ritrovò il dito di Lord Champa carico di energia puntato sullo stomaco. Il Dio in rosso lo trucidò col suo sguardo assassino mentre la vittima se la fece addosso dal terrore.
-aaah! Fermo, non uccidermi!-
-e tu non rivolgerti mai più a mia figlia in questo modo! Chiaro??- lo minacciò ancora, ingrandendo la sua sfera distruttiva.
-s-sì si si, va bene, non lo farò mai più!!- disse agitato e scuotendo le braccia.
-che scena patetica…- commentò allibito il principe dei saiyan.
-troppo forteee!!- fece Ally, ammirata dalla potenza del padre –non avevo mai visto una scena del genere!-
-eh? Intendi dire che qui…-  tentò di dire Beerus alla nipote.
-nell’Aldilà i Distruttori perdono la loro forza- gli spiegò.
-cosa sai di Kita?- Champa si rivolse alla figlia non staccando lo sguardo minaccioso di dosso a Goghvan.
-quando l’ho trovata stava piangendo… l’ho calmata e abbiamo parlato un po’- Ally fece un respiro profondo e proseguì –mi ha detto che è stata uccisa…-
Yurin deglutì e si sforzò di non piangere ripensando a quegli attimi terribili.
-lo sappiamo che è stata uccisa- disse Goku, piatto.
-io ho… a-assistito alla scena- esalò Bra che iniziò a singhiozzare rumorosamente.
-davvero??- la felina la guardò comprensiva –tu sei sua amica?-
A tali parole la turchina esplose di lacrime e si aggrappò a Pan cercando di smettere, mentre la mora le massaggiava la testa delicatamente.
-noi siamo le sue migliori amiche- disse Pan ad Ally in tono malinconico.
-e anche noi- si aggiunsero Trunks e Goten, avvicinandosi alla gattina. Si commosse vedendo una così grande manifestazione di affetto, le ricordò il rapporto che lei aveva con Tora e con gli altri Dei che l’avevano accudita dalla sua “nascita”. Per i ragazzini deve essere stato traumatico assistere alla morte della loro amica, nonché sua sorella; non riusciva nemmeno a immaginarselo di mettersi nei loro panni.
-anche voi siete suoi amici?- domandò poi, ai tre adulti dietro i mezzi saiyan.
Goku sorrise fiero e subito annuì.
-sì, sono suo amico- rispose Hit a braccia conserte con aria decisa. Solo Vegeta non emise fiato ed evitò strafottente lo sguardo della felina. Ally ignorò l’atteggiamento menefreghista del principe e fece spallucce, andando infine a consolare Bra in preda agli attacchi di lacrime.
-direi che adesso può accompagnarci, signore- riaprì il discorso Whis generando una smorfia di disapprovazione nel guardiano.
-non posso, come ve lo devo dire!-
-ah sì, e perché mai??- sbottò Beerus, spazientito.
-volete sapere il perché?? Quella bambina è pericolosa, ecco il perché!!-
-come??- reagì sbigottito il felino più magro.
-AHAHAHAHAH! Kita pericolosa, questa è bella!- Ally si piegò in due a forza di ridere.
Gli altri invece non ci trovarono nulla di divertente, anzi si guardarono negli occhi ed evidentemente pensarono tutti la stessa cosa: il discorso di Gram, poco dopo la morte della castana.
-la Kita con cui ho parlato io non aveva niente di pericoloso! Per quanto mi riguarda era una anche troppo piagnona! Figurati…- concluse la gatta ancora ridendo.
-se l’hanno portata nel Luogo Proibito ci sarà un motivo, saputella che non sei altro! Comunque non contate su di me, non vi farò entrare lì dentro!-
-va bene, vorrà dire che li porterò io!- ribatté risoluta Ally, con grande disappunto di Goghvan.
-davvero puoi??- chiesero entusiasti Goku e i ragazzini.
-sì!-
-sei sicura di sapere dov’è?- disse il Dio in blu alla nipote.
-certo, ve l’ho detto che ci ho parlato. Altrimenti come mi avrebbe detto che assomiglio un sacco a te, zio Beerus?-
Il Dio arrossì violentemente appena Ally gli fece l’occhiolino; in effetti, ora che ci pensava, la gatta per molti tratti era la sua fotocopia, forse anche caratterialmente.
-allora andiamo!- esclamò euforica Ally ma si bloccò dalla sua corsa sentendo la voce del guardiano.
-ferma!-
-ancora??-
-non posso lasciarti andare da sola, mi spiace. Se proprio volete andare nel Luogo Proibito allora sono costretto a venire con voi, ho delle responsabilità sugli abitanti di questa Aldilà- spiegò atono, il guardiano.
-ma ci sono mio padre e mio zio! E anche i loro Angeli!- protestò scocciata la piccola, seguita dai medesimi sguardi dei parenti.
-se ti succedesse qualcosa perderei il posto- disse l’altro in tono saccente.
Ally grugnì mentre faceva ondeggiare freneticamente la sua coda con nervosismo.
-va bene, può venire con noi… adesso però sbrighiamoci- intervenne Vados che non ne poteva più di aspettare.
Così Ally accettò a malincuore la presenza di Goghvan nel gruppo e prese per mano il papà per guidarlo alla meta.
-voglio farvi conoscere qualcuno prima- sorrise la felina che venne ricambiata dalla perplessità di Champa e Yurin.
Nel giro di pochi minuti, Ally trascinò il Dio e il resto dei presenti nell’area del paradiso in cui aleggiavano decine di Distruttori immersi nella loro quotidianità.
-TORAAAAA! Guarda chi c’è qui!- gridò Ally facendo venire un colpo al cuore le due divinità, ma non per l’urlo della bambina bensì per il nome che aveva pronunciato. Beerus e Champa si scambiarono un’occhiata fugace prima di vedere apparire la figura di una tigre bianca che loro conoscevano fin troppo bene.
-cosa c’è Al… no, non è possibile…!- sospirò incredulo l’ex Distruttore accorgendosi dei due felini immobili davanti a lui, facendo incuriosire una manciata di altri Dei poco distanti.
-non ci credo…- sgranò gli occhi Beerus, senza parole.
-da quanto tempo, eh Tora?- lo salutò Champa quando la tigre fu abbastanza vicina.
-già un sacco… sono millenni che non ci vediamo!- Tora diede loro il batti cinque ridendo di gusto.
-chi è lui?- chiese Yurin nell’orecchio di Champa.
-era un nostro amico quando era vivo- le rispose il marito, ricordandosi dei vecchi tempi.
-tu devi essere la moglie di Champa, molto piacere!- le strinse la mano amichevolmente e si presentò ricambiato volentieri, poi prese in braccio Ally e se la mise sulle spalle –sono passati anni…-
-è lui che mi ha cresciuta al vostro posto, insieme a tutti gli altri! E mi ha anche raccontato che eravate amici- aggiunse Ally abbracciando ancora di più il migliore amico.
-davvero?-
-sì papà!-
Champa  e Yurin ringraziarono con lo sguardo la tigre, che rispose lieto con un mezzo sorriso.
-già, l’ho cresciuta io questa birbante ahahah! Ma raccontatemi, perché siete qui? Vedo che non siete morti… e quelle persone laggiù chi sono? Perché c’è anche Goghvan?- domandò sincero mentre Ally fece segno da dietro di non rivelare niente.
-ehm… te lo spiego più tardi, adesso dobbiamo fare una cosa urgente- disse in parole povere per terminare il discorso.
-ho capito… cerca di non combinare guai però- le raccomandò scherzosamente la tigre bianca.
Champa notò che aveva un atteggiamento piuttosto paterno con lei, ma non ci badò più di tanto.
Ally fece “bla-bla” con la mano e costrinse i suoi genitori e suo zio a tornare indietro.
-ci rivediamo- si liquidò Beerus rivolgendogli un ultimo saluto che Tora contraccambiò sollevando il mento.
-ora possiamo andare- disse Ally, soddisfatta in volto.
Goku e gli altri, che avevano ascoltato tutta la conversazione, erano pronti, ma Vados propose di usare il suo scettro per raggiungere in pochi secondi il Luogo Proibito e arrivati all’ingresso, Ally avrebbe terminato il compito.
Tora all’improvviso vide un fascio di luce variopinta che li avvolse e che si diresse a tutta velocità verso la direzione opposta, poi più nulla.
 
-Da questa parte!-
Appena arrivati sulla soglia della dimora infernale, Ally gli fece strada correndo al suo interno cercando di ricordare il percorso utilizzato qualche ora prima. Un gelo surreale invase totalmente i loro corpi così come l’oscurità del posto li costrinse a strizzare gli occhi per riuscire a intravedere la piccola guida a pochi metri di distanza. A un certo punto il buio si fece talmente profondo che Whis e Vados decisero di usufruire dei propri scettri agevolando la visibilità collettiva.
-o mamma mia, che posto spaventoso…- tremò Bra prendendo per mano il fratello maggiore.
Goghvan era semplicemente terrorizzato al pensiero di ritrovarsi davanti Gram e se avesse voluto sarebbe scappato a gambe levate gridando come un pazzo, ma per fortuna si trattenne.
-siamo quasi arrivati… ecco, è lì!- Ally vide il piccolo focolaio girandosi verso sinistra, inducendo gli altri a prendere la rincorsa perché la bambina era già quasi arrivata.
-Kita, sono io! Guarda, sono arrivati… ma, ma cosa???-
La felina non voleva crederci, non poteva essere vero.
-dov’è finita??- si chiese stizzita ammirando la Tana vuota e disabitata, per non parlare di Goghvan che constatando l’assenza del leggendario Distruttore gli venne un infarto.
-e dov’è Gram??-
-non può essere… vi giuro che fino a poco fa era qui!- disse Ally al papà e alla mamma, la quale iniziò a spaventarsi seriamente e guardò preoccupatissima Champa.
-sappiamo che era qui… cavoli!- Beerus strinse i pugni e chiuse gli occhi non sapendo cosa pensare.
-che sta succedendo?- chiese Hit, seriamente teso dalla situazione.
-non ci voleva…- commentò Goku, nello stesso stato d’animo di Yurin.
-dov’è finita??- domandò Trunks, sconvolto.
I fratelli Angeli si guardarono perplessi: -da qui è impossibile uscire- disse Vados.
-è piuttosto strano… ma se anche Gram si è liberato vuol dire che un modo ci deve essere… e Kita si troverà qui da qualche parte- suppose Whis grattandosi il mento.
-un momento un momento! Gram si è liberato?? Che significa?? Me ne sarei accorto subito!- si agitò Goghvan a occhi spalancati.
Champa per poco non lo strozzò: -CHE RAZZA DI GUARDIANO SEI??- gridò all’improvviso facendo cadere all’indietro l’uomo –nel caso tu non lo sappia quel bastardo è riuscito a scappare ed è stato lui a uccidere mia figlia!!-
-i-io non lo sapevo… mi creda!-
-me lo ha detto…- sospirò a occhi bassi, la felina.
-Lord Champa, la prego di calmarsi. Se si è liberato non credo sia colpa sua- lo fermò la sua Assistente dall’impeto omicida.
-ma se da questa prigione è impossibile scappare come hanno fatto Gram e Kita a liberarsi?- chiese Goku agli Angeli.
-vorremmo tanto risponderle Goku…- asserì Whis, pensieroso.
Fu allora che a Ally scattò qualcosa nella sua testa, ricordandosi della conversazione avuta con Kita.
-ehm… beh, non saprei se dirlo perché ci sono i vostri Angeli…-
Vados e Whis si voltarono immediatamente avendo percepito il tono strano della gattina.
-cosa intendi?- chiese Beerus.
-ecco, quando abbiamo parlato di Gram Kita ha pensato che avesse un alleato- Ally si guadagnò l’attenzione di tutti. All’inizio non erano poi tanto sorpresi dato che anche loro avevano pensato la stessa cosa, ma mai avrebbero immaginato ciò che Ally avrebbe rivelato -…e ha detto che secondo lei è il Gran Sacerdote- disse in un fil di voce alla fine.
Le facce che assunsero un secondo dopo Whis e Vados non si potevano descrivere, erano letteralmente sotto shock, e Beerus, Yurin e Champa non erano da meno, in special modo Yurin che si fidava cecamente del Padre degli Angeli avendo portato la castana alcune volte da lui… udite le parole di Ally le crollò il mondo addosso. Beerus indietreggiò incredulo mentre Champa pregò mentalmente che stesse scherzando.
-Whis, il Gran Sacerdote è vostro Padre, giusto?- chiese Goku, alquanto costernato.
-sì Goku lo è, ma…- il cuore gli batteva talmente forte che non riusciva a parlare –tutto ciò è assolutamente assurdo!- concluse scambiandosi una veloce occhiata con la maggiore.
-perché pensa sia stato Lui?- domandò Vados che era piuttosto scossa alla notizia.
Ally scosse la testa: -vi assicuro che lei ne era convinta, diceva addirittura che era cattivo-
-cattivo?? È andata fuori di testa, per caso??- si indignò Beerus, scaldandosi.
-ha detto che l’ha trattata male- continuò lei –e che l’ha richiusa lui qui…-
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Un’inarrestabile ondata di scandalo si propagò nel giro di pochissimi istanti, specie tra i figli del Daishinkan che non credevano alle proprie orecchie.
-posso confermarlo- aprì bocca Goghvan, scioccato quanto gli Esseri superiori.
-Whis, cosa significa!- disse su tutte le furie il Dio in blu che richiese urgentemente spiegazioni.
-già, cosa significa!!- chiesero all’unisono Champa e Yurin a Vados.
-non potete fare accuse simili al Gran Sacerdote!- sbraitò sconvolta l’Angelo di Champa.
-perché no?? Se ci pensi tutto torna! Ha creato Lui questo posto e questa gabbia, e solo Lui sa come aprirla!! Ha liberato lui Gram!!- Vados agì del tutto priva di raziocinio, era da tempo che non alzava le mani sul suo Protetto ma in quel frangente non ce la fece a rispettare il suo canone da perfetto Angelo neutrale.
Champa sentì il pugno potentissimo di Vados arrivargli dritto in faccia. La potenza del colpo generò una corrente d’aria spaventosa che ammutolì e immobilizzò i guerrieri Z e Beerus e Whis. Ally si coprì la bocca dallo shock e andò dai ragazzini a trovare riparo. Goghvan divenne ancora più blu di quanto non fosse mentre Goku, Hit e Vegeta saltarono all’indietro dalla mossa inaspettata.
Yurin non poteva intervenire, l’unica cosa che era in grado di fare era quello di fissare incredula l’Angelo, la quale anche lei si rese conto del folle gesto compiuto al Distruttore che nel frattempo si stava pulendo la faccia dal sangue che stava colando dal naso. La bionda lo soccorse immediatamente e con un fazzoletto lo aiutò a fermare il flusso del liquido rosso incessante, accigliata più di prima nei confronti di Vados che non trovava le parole per scusarsi adeguatamente.
-Whis…- lo chiamò un Beerus infuriato per destarlo dai pensieri contrastanti che stava provando in quel momento –prendi il tuo bastone e vedi dove si trova Kita… ADESSO!-
 
 
ANGOLO AUTRICE: Ma salve plebaglia ^^ eccomi di nuovo qui con il promesso nuovo capitolo!
Kita: era ora!
Me: oh ma zitta tu, ho avuto una settimana intera di compiti in classe, che ne sai!
Allooooooooora, la prima parte l’ho scritta molto volentieri e spero sia uscita bene… beh, non fate caso al discorso su come nascono i bambini perché dai, sono piccole lasciamole nella loro ingenuità xD e si scopre anche che la nostra gattina assomiglia a Beerus, così ne avrete un’idea ahahah (non è scheletrica, sia chiaro xD) però adesso che si sono conosciute Kita e Ally saranno molto unite in seguito, ve lo posso assicurare!
Restate sintonizzate perché da ora dal prossimo arriverà il bello!
Che ne pensate dell’incontro tra Ally e i suoi? L’ho reso abbastanza?
Ora che i nostri eroi hanno “scoperto” lo zampino del Daishinkan come reagiranno? E dove avrà portato la nostra Kita?
Non vi resta che leggere e attendere il prossimo aggiornamento <3 ci vediamo presto!
Ringrazio come sempre Longriffiths e Jirethegray per le bellissime recensioni.
Baci :*
   
 
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