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Autore: inu_ka    28/01/2018    2 recensioni
Sesshomaru, Tomoe e Kurama sono amici per la pelle, il loro rapporto è pari a quello fraterno. Nonostante il loro carattere particolare sono amati, coccolati e ben voluti dalle loro famiglie ma per Inuyasha non sarà lo stesso. La sua nascita sarà ritenuta una disgrazia e ogni giorno della sua vita sarà più duro del precedente, nonostante abbia un padre che lo ama, ha una madre che lo odia. Ma per lui non sarà sempre tutto nero perchè intorno a sè avrà anche delle persone che lo ameranno così com'è e chissà forse col tempo qualcuno riuscirà a fargli apprezzare la vita. In fondo non può piovere per sempre.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno soleggiato, i ragazzi decisero di fare una scampagnata, e si recarono in una villa che apparteneva alla famiglia Tengu. Avevano portato leccornie di ogni genere, soprattutto le ragazze, mentre i maschi la cosa principale che portarono fu il sakè. Mangiarono a più non posso, i ragazzi sembravano che non mangiassero da secoli, e qualcuno toglieva anche le cose dai piatti degli altri. Finchè…
-AAAAAAH, Tomoe io ti ammazzo.- Urlò furiosa Nanami.
-Cos’ho fatto?- Chiese lo youkai-ka facendo gli occhi dolci.
-Cos’hai fatto? E hai anche il coraggio di chiedermelo? Hai nascosto nell’insalata la cosa che più odio.- Gridò, volgendo il suo sguardo incendiario contro il povero Tomoe.
Tutti gli altri erano rimasti in silenzio. Sapevano che quando Nanami faceva quello sguardo, per il povero malcapitato non ci sarebbe stato scampo, soprattutto se si trattava di shitake.
-Dai sono dei semplici e gustosi shitake.- Specificò.
-Sono i funghi più schifosi al mondo. Ora ti strappo orecchie e coda- Lo rimproverò.
-Et voilà, non puoi strapparmele più, perché non ci sono.- Evidenziò, trasformandosi in una versione umana.
-Tomoe l’hai combinata grossa.- Affermò Kurama, rivolgendosi all’amico. Poi si avvicinò a Nanami prendendole una mano, baciandogliela. –Nanami, abbandona quel povero youkai-ka e affidati alle mie mani.- Pronunciò amorevolmente.
-Kurama se ci tieni alle tue piume ti consiglio di lasciarla e toglierti di mezzo.- Consigliò Tomoe, mentre con la mano destra aveva creato una sfera di fuoco fatuo, pronta a indirizzarla contro il suo amico.
-Oh che paura, mi tremano le piume.- Lo canzonò Kurama.
- Oh cavolo. NOOO.- Questa volta l’urlo provenne dalla cucina.
Immediatamente si fiondarono lì dimenticandosi della questione degli shitake.
-Rin, ma che hai combinato? Sei la solita.- La rimproverò Sango, tossendo per la puzza di bruciato di cui era impregnata la stanza.
-No, hai bruciato la cosa che stavo aspettando da quando abbiamo iniziato a mangiare.- Disse piagnucolando Miroku.
-Aspettavi le patatine?- Chiese perplessa Sango.
-Sì, visto che la tua non posso averla, mi consolo con quelle.- Rispose malizioso.
-Miroku, fai schifo. Io ti ammazzo.- Urlò una Sango a dir poco furibonda.
Dopo il siparietto degli shitake e delle patatine cercarono di finire il pranzo.
-Basta sto scoppiando.- Sbuffò Kagome toccandosi lo stomaco. –Ehi, Inuyasha, a te come va?- Domandò all’han-yō che era un po’ troppo silenzioso.
-Bene. Non sto scoppiando, ma sono pieno.- Rispose sorridendo.
La questione accaduta con la madre e il successivo adottamento da parte degli zii, avevano tolto quel poco di sorriso che aveva. Ora, era diventato silenzioso e poco propenso a stare in compagnia. Ma quel giorno fece un’eccezione, aveva il presentimento che sarebbe successo qualcosa di cui non si sarebbe pentito.
Finito il pranzo, le ragazze iniziarono a pulire mentre i ragazzi rimasero seduti a giocare a carte. O almeno così si credeva.
Quando terminarono, tornarono nel salone dove trovarono il caos.
-Ma cosa sta succedendo?- Chiese Nanami incredula a quello che stavano vedendo i suoi occhi.
-Ehi, amore… (sigh)… Vieni… (sigh)… a sederti qui.- La invitò Tomoe singhiozzando.
-Fate schifo, vi siete ubriacati.- Constatò Kagome capovolgendo una bottiglia di sakè.
-Sì… Era troppo… Buono… Ce lo ha regalato Mizuki.- Specificò Sesshomaru, che sembrava solo un po’ brillo.
-Sì, ci sa fare.- Confermò Miroku. – Chissà se ci sa fare così anche con le ragazze?- Si chiese.
-Ragazzi scusate, non vedo Inuyasha.- Notò Kagome.
-Guarda sotto il tavolo, e forse lo trovi.- Indicò Kurama.
Kagome guardò sotto il tavolo e vide che Inuyasha era lì sotto che dormiva.
-Inuyasha.- Lo chiamò Kagome.
-Sì amore altri cinque minuti.- Borbottò.
Kagome appena sentì pronunciare la parola “amore”, arrossì. Lui l’aveva davvero chiamata così? Ma poi si ricordò che era ubriaco e sospirò sconsolata.
-Ahahahah… Ti ha chiamata amoreeeee.- Canticchiò Miroku.
-E’ ubriaco.- Precisò la corvina.
-In sakè veritas.- Disse Sesshomaru sorseggiando altro sakè.
-Ma non si dice “in vinum veritas”?- Domandò Kagome.
-In sakè, anche.- Pronunciò Tomoe, che era al limite della sbronza.
-Sesshomaru, smettila di bere.- Lo rimproverò Rin.
-Dai Rin, sono solo un po’ brillo, non sono ubriaco marcio come il resto della combriccola.- Precisò lo youkai.
Le ragazze tolsero quello che restava del sakè, per poi vedere che si erano addormentati come bambini, tutti nelle posizioni più strane. Quella più strana era quella di Tomoe che aveva infilato leggermente il piede in bocca a Kurama. Era una situazione esilarante, oltre che penosa. Qualche ora dopo si svegliarono come se non fosse successo niente, tranne per qualche stato di ebbrezza, la testa dolente e lo stomaco in subbuglio.
-Vi siete ripresi?- Li rimproverò Sango alzando un po’ il tono di voce.
-Sango non urlare, ho la testa che mi scoppia.- Disse Miroku, strofinandosi una tempia.
-Ben vi sta, così imparate la prossima volta.- Li canzonò la mora.
-Tutta colpa di quel corvaccio che voleva fare una gara a chi reggeva di più.- Si discolpò Tomoe.
-E voi come tanti babbei avete accettato.- Specificò Kagome.
Inuyasha la guardò dispiaciuto, e anche con un po’ di vergogna per quello che aveva fatto e detto. Sesshomaru gli aveva detto come l’aveva chiamata quando aveva provato a svegliarlo. Quando i loro sguardi si incrociarono, entrambi arrossirono e chinarono la testa.
-Ehi cagnolino, cosa aspetti a dirglielo.- Sussurrò Miroku.
-Dirle cosa?- Domandò Inuyasha facendo finta di non capire a cosa si riferisse.
-Hai capito alla perfezione. Guarda come sta diventando bella, ti avviso che ci sono molti che parlano di lei e che ci vogliono provare. Ti consiglio di farlo al più presto prima che qualcun altro ti preceda.- Gli consigliò l’amico.
Inuyasha non poté che dargli ragione. Stava diventando molto bella e se avesse indugiato di più, qualcuno gliel’avrebbe portata via. Doveva sbrigarsi, meglio provare e perdere che non provarci affatto. Fu la voce di Kurama a distoglierlo dai suoi pensieri.
-Ragazzi che ne dite di fare un bel gioco?- Domandò rivolgendosi a tutti.
-Purchè non sia di carte e che non sia di scommesse di ubriacature.- Specificò Rin.
-No non ti preoccupare. Ho ancora la nausea e la testa che mi scoppia.- Informò il corvo.
-Non ti lamentare, la prossima volta pensaci bene prima di fare certe scommesse.- Gli consigliò Kagome.
-Allora, che ne dite di “obbligo o verità”?- Propose Kurama.
-Ci sto.- Dissero all’unisono.
Si sedettero in cerchio a terra, e misero al centro una bottiglia di vetro. Stabilirono che a turno avrebbero proposto l’obbligo o verità. Iniziarono a girare la bottiglia e il primo malcapitato fu Tomoe, toccava a Kagome fare la domanda.
-Allora Tomoe, obbligo o verità.- Domandò.
-Verità.-
-Come avete iniziato la vostra relazione, tu e mia sorella?- Chiese incuriosita.
-Ma che domande sono?- Proferì imbarazzato.
-Tomoe rispondi. Hai scelto tu “verità”, e dato che mia sorella non me l’ha mai voluto dire, ne approfitto ora.- Puntualizzò.
-Kurama, ti spennerò un giorno.-  Disse con sguardo minaccioso.
-Ehi, non è colpa mia, tu hai accettato e tu hai fatto la tua scelta.- Precisò
Tomoe guardò Nanami che gli fece uno sguardo rassegnato.
-E va bene.- Inspirò profondamente e iniziò il racconto.- Allora, dato che a casa mi annoiavo, avevo deciso di trovarmi un lavoretto. Ne avevo parlato con Nanami, e lei mi ha proposto di andare a lavorare con suo nonno al tempio, ho accettato. Ci siamo trovati spesso da soli a parlare, e lei non mi era per niente indifferente. Volevo dirglielo, ma temevo che se lo avessi fatto, mi avrebbe cacciato. Non era il lavoro che mi interessava, ma era che così facendo non l’avrei più vista e di sicuro lei mi avrebbe allontanato.- Tomoe fece una breve pausa durane il quale fissò Nanami con uno sguardo dolce carico di amore. Poi riprese. – In uno di quei giorni, eravamo seduti sotto il grande albero, stavamo parlando di come era cambiato Sesshomaru da quando frequentava Rin…-
-Stavate sparlando di me?- Interruppe irritato Sesshomaru.
-Shhh, ora arriva la parte più bella.- Lo ammonì Rin.
-Stavo dicendo.- Riprese Tomoe. – Parlavamo del cambiamento di Sesshomaru, quando all’improvviso pensai tra me: “se ce l’ha fatta lui, perché non dovrei farcela anch’io?” Così ho strinto la mano di Nanami e mi sono avvicinato delicatamente a lei, e l’ho baciata. Poi lei ha ricambiato, e da allora siamo felicemente impegnati.- Concluse Tomoe, mandando un bacio volante alla sua amata.
-E’ diabete puro.- Disse disgustato Sesshomaru.
-Aaaah, fa silenzio. Parli proprio tu. Secondo te non ti abbiamo mai visto quando vai in giro con Rin, o la porti in quel locale delizioso che si trova in periferia?- Disse Miroku malizioso.
-Che cosaaaaa? Ci avete spiato?- Domandò fulminandolo con lo sguardo.
-Complimenti Miroku. Quando imparerai a tenere la bocca chiusa.- Disse Sango ormai rassegnata alla mentalità del compagno.
Kagome e Rin invece stavano piangendo commosse. La storia era così romantica che non le importava se gli altri le stavano guardando.
-Tze… Ragazze sdolcinate.- Le punzecchiò Kurama.
-Ah sì, e tu quando ti deciderai a trovartene una?- Chiese Kagome stizzita.
-Quando ti deciderai tu.- Ribatté Kurama.
Il gioco riprese. Questa volta la bottiglia puntò Kurama, e Tomoe fece la domanda.
-Obbligo o verità.- Domandò lo youkai-ka.
-Verità.- Rispose senza indugio.
-C’è qualche ragazza che ti piace?- Chiese curioso.
-No, perché quando sarò famoso ne avrò a volontà.- Disse con tranquillità innata.
-Non sei stato per niente divertente. Hai risposto troppo in fretta.- Sentenziò Sesshomaru.
Il giro della bottiglia stavolta puntò Sesshomaru, e la domanda toccò a Tomoe.
-obbligo o verità.- Domandò.
-Verità.- Rispose.
-Come ti sei fidanzato con Rin?- Chiese incuriosito aspettando la risposta.
-Che fai, copi le domande?- Precisò lo youkai.
-Beh abbiamo voluto sapere la mia storia, ora vogliamo sapere la tua.- Specificò.
-Ok, ma questa me la pagate.- Fece una pausa e iniziò. – La stavo accompagnando a casa, però prima di arrivare ci siamo seduti a una panchina del parco perché era stanca per la giornata pesante che aveva avuto a scuola. Abbiamo parlato un po’ di quello che avevamo fatto a scuola, e poi quando siamo usciti dal parco le ho chiesto se una sera, quando era libera, volesse uscire a mangiare qualcosa, ovviamente come amici. Siamo usciti e dopo quella ne sono seguite altre finchè lei mi ha dato un bacio a stampo. Storia conclusa. Non vi dico altro.- Concluse glacialmente, e fulminando lo youkai-ka con lo sguardo, promettendo vendetta.
-Sorellina ecco con chi uscivi quelle sere. Altro che non le tue amiche. Tu uscivi con mister ghiacciolo.- Disse sgomentato Miroku.
-Dai non scaldarti fratellone… Altro giro, altra corsa.- Ribatté Rin, cercando di deviare il discorso.
La bottiglia puntò Inuyasha e la domanda a Sesshomaru, che già ghignava all’idea di quello che gli avrebbe chiesto qualora avesse scelto “obbligo”.
-Inuyasha “obbligo o verità”?- Chiese lo youkai.
-Obbligo.- Decise Inuyasha.
“Bene era proprio quello che speravo.” Pensò.
-Devi dare un bacio a stampo sulle labbra a chi ti piace. Se vuoi puoi scegliere anche un uomo, ma non azzardarti ad avvicinarti alla mia ragazza o giuro che non la passerai liscia.- Precisò suo cugino.
Inuyasha rimase bloccato da quell’obbligo, e maledisse il momento in cui lo aveva scelto. Poteva scegliere verità ma anche in quel caso lo avrebbero potuto fregare chiedendogli se c’era qualcuno che gli piacesse. Si decise ad alzarsi però, prima di dirigersi da chi era il suo vero obiettivo, voleva far prendere un bello spavento a colui che lo aveva messo in quella situazione. Si era ricordato che gli aveva detto che avrebbe potuto baciare, purchè non fosse la sua ragazza, anche un uomo. Così gli si avvicinò e lo attirò a sé facendo finta di volerlo baciare, ma appena Sesshomaru realizzò la situazione sgranò gli occhi e si alzò allontanandosi velocemente dal cugino.
-AAAAAh… Che vuoi fare? Ma come ti salta in mente?- Domandò irritato lo youkai.
-Ma come, avevi detto che potevo baciare chiunque, tranne la tua ragazza, maschi o femmine era indifferente. E tra i maschi ci sei anche tu- Gli ricordò Inuyasha.
-Non ci provare.- Disse continuando ad allontanarsi.
Gli altri avevano capito che era uno scherzo per vendicarsi di Sesshomaru, e osservavano la scena ridendo a crepapelle.
-Dai Inuyasha lo hai spaventato abbastanza.- Replicò Kagome piegata in due dalle risate.
-Adempi al tuo obbligo.- Gli ordinò Sesshomaru.
Inuyasha tornò serio e fece finta di pensarci perché sapeva già dove doveva andare. Il suo cuore non aspettava altro, se non fosse stato per il suo cervello, che lo bloccava, lo avrebbe già fatto. Guardò intensamente Kagome, nella stanza era calato un silenzio tombale,alcuni speravano che quei due si fossero baciati. Inuyasha pian piano stava accorciando la distanza che lo separava da Kagome e, appena le fu abbastanza vicina, si chinò e le diede un bacio che andò oltre alla semplice durata di un bacio a stampo. Entrambi arrossirono e sorrisero, e dopo Inuyasha tornò al suo posto, anche se con la coda dell’occhio continuava a guardarla.
Era arrivato il momento di tornare a casa, altrimenti si sarebbe fatto troppo tardi e i genitori si sarebbero preoccupati.
Giunti in città si diressero verso le proprie case. Era stata una giornata divertente, inclusa la sbronza.
Inuyasha era sul letto e continuava a pensare al bacio che aveva dato a Kagome, lui non lo riteneva un semplice adempimento dovuto all’obbligo del gioco, perché lui voleva davvero darle quel bacio. Quando si voltò su un fianco, vide il cellulare sul comodino e lo prese. Era indeciso se mandarle un messaggio per dirle che quel bacio per lui era vera e voleva davvero darglielo. Si fece coraggio e scrisse il messaggio e, prima che il coraggio gli venisse a mancare, lo inviò.
 
BIP BIP
-E’ arrivato un messaggio. Chissà chi me lo avrà mandato a quest’ora.- Si domandò Kagome.
Aprì il cellulare e vide comparire il nome di Inuyasha. Le venne un colpo quando lo vide, temeva che le avesse scritto che quello era stato un semplice bacio e che non significava niente, mentre per lei quello era stato un bacio davvero agognato. Esitò un po’ prima di aprirlo, ma poi si fece coraggio e lo lesse.
SMS
Kagome volevo dirti che il bacio che ti ho dato oggi era sincero. Per me è significato molto. INOLTRE Ci tenevo a specificare CHE non ti ho scelta solo perché eri l’unica non impegnata. Buonanotte.
Kagome aveva il cuore che batteva all’impazzata, dunque quel bacio anche per lui aveva avuto lo stesso valore che aveva avuto per lei. Era felicissima, in quel momento avrebbe voluto abbracciarlo e baciarlo, ma doveva attendere il giorno dopo. Voleva rispondergli ma non sapeva cosa scrivere, temeva di rovinare tutto, perciò decise che la mattina presto sarebbe corsa subito da lui. Un gesto sarebbe valso più di mille parole.
Inuyasha attese per molte ore che gli arrivasse una risposta, ma quella non arrivò mai. Fu assalito dai pensieri più orribili, finchè si rassegnò, credendo di averla persa per sempre mandandole quel messaggio.
La mattina appena arrivò l’alba Kagome si alzò e si vestì velocemente, non fece nemmeno colazione per la fretta che aveva di uscire, si limitò solo a lasciare un bigliettino sul tavolo per non far preoccupare i genitori.
Inuyasha, quella notte, non riuscì a dormire molto, il pentimento di aver mandato quel messaggio fu molto forte, tanto da non farlo riposare a dovere. Stare a letto lo stava innervosendo, perciò decise di mettersi la tuta e andare a fare una corsa al parco. Fu nel momento in cui mise piede fuori il cancello, che vide dinanzi a sé la persona che pensava non avrebbe mai più visto, se non tra i banchi di scuola.
Oro e cioccolato si scrutarono a lungo, finchè Kagome non si gettò di corsa sull’han-yō. Decise di non dire niente, si alzò sulla punta dei piedi e avvicinò il suo viso a quello del ragazzo, finchè le loro labbra furono abbastanza vicine da potersi toccare. Inuyasha era incredulo. Davvero la ragazza che temeva di aver perso lo stava baciando? Rimase sorpreso solo per pochi secondi, poi si strinse alla ragazza, ricambiando il bacio. Era il ragazzo più felice del mondo, il destino finalmente, dopo tante avversità, gli aveva concesso la cosa più bella che si potesse desiderare. Anche kagome era felicissima per quel bacio tanto a lungo desiderato. Si staccarono solo quando cominciarono a sentire la mancanza di ossigeno; continuarono a fissarsi per un tempo che per loro sembrava infinito. Avrebbero voluto rimanere così per sempre.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ok questa volta il capitolo è stato un po' più leggero. L'ho fatto con un pizzico di umorismo, sperando di avervelo trasmesso. Le storie delle coppiette iniziano a svilupparsi, per ora sono state solo accennate ma in futuro credo di trattarle nello specifico.
Spero sia piaciuto <3
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio tutti i lettori e i chi ha usato un altro po' di tempo per commentarla. Le recensioni sono sempre ben accette, in quanto spesso aiutano a migliorare.
ringrazio Harry fine
 e Nanami_chan 
per aver recensito il capitolo precedente. 
Ci sentiamo al prossimo capitolo.
Baci Inu_ka
  
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