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Autore: Silkye96    02/02/2018    1 recensioni
[Giochi di ruolo]
SPOILER ALERT***
Questa fanfiction ha origine in seguito all'episodio 15 di Eldarya, se non volete spoiler evitate di leggerla!
La storia è narrata dal punto di vista di Ezarel che si ritrova a dover analizzare i suoi sentimenti in maniera del tutto nuova, questo a cosa lo condurrà?
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Me lo sento! Capitolo 2:

Niente è più come prima.
Ho appena realizzato quello che ho cercato di negare da quel bacio, desideravo illudermi che lo avessi fatto per un'unica ragione ma non è così, ora comprendo...
Credo di provare qualcosa per la piccola umana e non so come gestire la cosa evidentemente.
Il mio cuore batte a mille all'ora ogni volta che la vedo, inizio a tremare quando la sfioro, per non parlare dei sogni che...Sì bè, lasciamo stare...
-Tu stai peggiorando...- sento una voce alle mie spalle.
Mi volto lievemente turbato, è Nevra.
-Che vuoi dire?- chiedo nervoso.
-Hai capito finalmente?-
-Non rispondere con un'altra domanda, lo sai che è da maleducati?- sbotto.
-Quindi hai capito- dice lui con convinzione.
-Sì- ammetto.
Un ghigno si fa largo sul viso del mio amico, il suo sguardo non mi piace affatto.
-Ti fermo subito, non le dirò nulla di nulla...- commento alzando gli occhi al cielo.
-Fai come vuoi- borbotta il moro, si volta per andarsene ma si blocca :-Sappi però che quando i sentimenti vengono imbottigliati per troppo tempo poi esplodono e non esiste più modo di contenerli-
Non faccio in tempo a ribattere che è già svanito nell'ombra della notte.
Sarà meglio che vada a dormire.
Ho una confusione in testa che mi renderà il tutto molto più complesso ma non posso decisamente permettermi un'ennesima notte in bianco!
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Il sole irrompe nella mia camera destandomi dal mio sonno tranquillo.
-Argh! Che fastidio- mi lamento.
Piombo fuori dal letto cercando di recuperare un po' energia e buon umore.
Mi vesto in tutta fretta e mi dirigo verso la sala da pranzo per fare colazione.
-Ezarel!- mi sento chiamare.
-Oh...Erika...- mormoro.
-Posso gentilmente sapere perché continui ad evitarmi?- chiede furiosa.
-E...Evitarti?-
Ora balbetto anche! Eccellente!
-Sì Ezarel! Sono giorni che cambi strada quando mi vedi! Mi eviti anche durante le lezioni di alchimia!- esclama, sembra essere davvero infastidita.
-M...Ma no...Non è vero dai- cerco di giustificarmi come posso.
Non posso nasconderlo però, ha ragione...La evito perché non voglio tornare su quel discorso...Non voglio ammettere che mi sono innamorato, non posso confessarlo.
-E invece è vero! Non capisco davvero che hai in quella testa quadrata! Prima mi dici che ti piace avermi intorno, poi mi eviti! Ma che hai che non va?!-
Il suo viso è tutto rosso, ha gli occhi lucidi, non so che pensare.
-E...Erika ma...-
-NO! Sono stufa di farmi prendere in giro da te! E' mai possibile che non riesca a deciderti?! Io voglio esserti amica Ez, davvero, ma tu non mi rendi il compito semplice. Hai detto che mi avresti protetta, che avresti rimediato ai tuoi errori e ora mi eviti come la Peste-
E' agitata, i suoi occhi sono sgranati e ha il viso contrito dalla rabbia.
Le poso una mano sulla guancia con dolcezza, sento la mia pelle fremere al contatto con quella morbida e calda di lei.
Una marea di brividi mi percorrono la schiena facendo sì che le mie guance divampino.
-Calmati ora, per favore...Lasciami spiegare, ok?- chiedo con tenerezza.
La voce che mi esce non sembra nemmeno la mia, è molto più delicata e comprensiva, non è da me.
I suoi enormi occhi mi squadrano con speranza e...Desiderio?
-Spiega- dice con voce tentennante.
-Ecco io...Ti ho evitata perché per quanto voglia proteggerti e per quanto stia bene con te, quel bacio mi ha confuso molto. Non è da me capisci? Io non mi faccio nemmeno toccare di solito, figuriamoci baciare gente a caso- esclamo nervoso.
-E allora perché lo hai fatto?-
Il mio cuore perde un battito, e ora che le dico?
-Io...Non lo so- mormoro di tutta risposta.
Erika sembra calmarsi all'improvviso, mi sorride.
-Non pensiamoci più, d'accordo? Voglio solo che tutto torni come prima- dice convinta.
-Anche io, credimi- concordo.
-Potremmo iniziare facendo colazione insieme? Muoio di fame-
Sorrido e annuisco divertito, le scosto la mano dal viso e la seguo fino in mensa.
-Che strano, non c'è nessuno...- mormora lei sorpresa.
-E' molto presto...Di solito a quest'ora Miiko è già operativa e così anche Keroshane e Ykhar- rispondo distrattamente.
-Oh...E Karuto e gli altri?- insiste lei.
-Forse dormono ancora...- azzardo.
-Bè, andiamo a prendere le razioni, cucino io!- propone lei con un sorriso energico.
-Mmh! Adoro la tua cucina- dico ridendo.
Il complimento la fa arrossire violentemente, non l'ho mai vista così imbarazzata.
Decido di non commentare questo fatto.
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-Dimmi ancora come si chiamano-
-Croissant- risponde lei tenendo una piccola luna ripiena di miele nella mano destra.
-E' la cosa più buona del mondo!- esclamo felice.
-Fare da mangiare a te è come alimentare un bambino, mostri lo stesso entusiasmo- commenta lei divertita.
Non posso evitare di lasciare uscire una risatina, effettivamente sono davvero sorpreso del mio comportamento, è come se fossi tornato a quando avevo otto anni.
-Sai, mia madre e mio padre non hanno mai cucinato per me- mormoro.
-Come mai?- chiede curiosa.
-Ecco io...Provengo da una famiglia di alta nobiltà, è evidente che in una famiglia simile i genitori non si mettano a cucinare per i figli-
-Sei una specie di Principe quindi...-
-Qualcosa del genere, sì...Sono andato via di casa per non dover vivere in Monarchia, è una cosa che odio e ciò nonostante mantengo comunque un rapporto cordiale con i miei genitori anche se, effettivamente, non li vedo ormai da anni e non ho più loro notizie-
-Deve essere terribile- dice lei con un filo di voce.
Mi volto per guardarla, le lacrime le rigano il viso pallido.
-Erika...-
-No, tranquillo non...Non è nulla è solo...Solo che...-
Continua a piangere disperata, non mi viene idea migliore che prenderla fra le mie braccia e stringerla a me con decisione.
-Ezarel...Non vedrò mai più mio padre e mia madre, vero?- chiede alzando appena lo sguardo.
La terra sembra inghiottirmi vivo, mi sento così male e in colpa per quel che ho fatto, solo ora mi rendo conto di quanto Erika stia soffrendo a causa mia.
-Io...Io non penso- riesco a dire solo questo.
Lei si stringe a me ancora di più, il suo viso nascosto nell'incavo tra il mio collo e la mia spalla.
-Mi dispiace da morire, credimi io...Io non...-
-Ah! Tranquillo, ora passa...Devo solo farmene una ragione, tutto qui- risponde staccandosi da me.
Si asciuga le lacrime con l'orlo del suo cappotto, sperando ovviamente che non noti i suoi occhi rossi e l'espressione di pura tristezza sul suo bellissimo viso.
-Erika, sono stato cattivo con te. Ho preso la scelta sbagliata e non passa giorno senza che io me ne penta con tutto il cuore- le dico serio.
-Lo so...Ezarel, io non sono più arrabbiata, davvero...E' solo che il pensiero di non aver potuto salutare i miei genitori un'ultima volta...Insomma non è facile-
Non so che dire, le accarezzo i capelli con dolcezza e la avvicino di nuovo a me.
-Grazie per...Per questo- mi dice con sguardo sincero.
-Figurati...- la mia voce è roca.
I nostri visi sono pericolosamente vicini eppure non riesco a staccarmi da lei, desidero ardentemente le sue labbra sulle mie, il suo corpo sul mio...
-Erika io...-
Mi avvicino ancora a lei e siamo solo a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra, sento il mio cuore esplodere dal petto.
-E...Ezarel non credo che...- la sua voce trema, riesco a sentire dal suo odore che qualcosa è cambiato.
Non so che mi prende, non riesco a fermarmi, il mio corpo non vuole obbedirmi.
-Che fate qui soli soletti?-
E' Nevra.
Mi scosto rapidamente da lei, ho le guance rosse dalla vergogna e il cuore mi pulsa così forte da annullare ogni mio pensiero.
Nota mentale: ringraziare Nevra per avermi salvato dalla mia stupidità!
-Ehm noi...Ah...Vado a vedere se c'è bisogno di me!- esclama Erika correndo via a una velocità sorprendente.
-Grazie- mormoro guardando Nevra con un sorriso a mezza bocca.
-Di nulla Ez! Questo varrà i tuoi servigi per almeno una settimana-
Ecco, lo sapevo che c'era qualcosa sotto. Ovvio.
-Sì, quello che vuoi, mi hai dato un aiuto notevole- affermo alzando gli occhi al cielo.
-Io te lo avevo detto comunque...Non fa bene tenersi tutto dentro, devi dirle quello che provi o lo scoprirà nel modo peggiore- commenta sedendosi accanto a me.
-Io non voglio dirle nulla Nev- asserisco con aria preoccupata.
-Ci credo che non vuoi, però devi-
-E poi cosa? Glielo dico e poi?- esclamo nervoso.
-E poi vedi come si evolve la cosa- risponde lui con una calma assurda.
-Cosa credi eh? Che andrò da lei le dirò che me ne sono innamorato e me la porterò all'altare?- incalzo.
-No- poi aggiunge :-Ma non puoi nemmeno continuare a torturarti per lei-
Se ne va di nuovo, ma che gli prende a questo pazzo?
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Valkyon sta pranzando da solo, ha gli occhi fissi sulla sua birra gelata e mi saluta con vigore quando mi nota.
-Val!- esclamo allegro.
-Nevra me lo ha detto sai?- mi approccia ridendo.
-Per fortuna che è il capo della Guardia d'Ombra...Non sa tenersi nulla per lui!- esclamo furente.
-Dai, tanto lo so che me ne avresti parlato- dice Valkyon con sguardo paterno.
-Sì, è vero...Lo avrei fatto in ogni caso- sospiro.
-Dai, siediti con me, ne parliamo- mi incoraggia con un sorriso amichevole.
Vado a prendermi il pranzo e poi mi siedo con lui cercando di ignorare il suo sguardo di curiosità.
-Quindi è vero? Ne sei innamorato?- chiede speranzoso.
-Sì- ammetto con decisione.
-Bè, diglielo!- esclama Valkyon come se fosse una cosa ovvia.
-Lo sai che non ne ho intenzione- rispondo sbuffando.
-Sai che ti dico? Tenersi tutto dentro non è la soluzione migliore, non ti fa bene e se proprio vuoi saperlo io penso che anche lei sia innamorata di te-
Il suo commento finale mi ha lasciato di stucco, il mio cuore batte fortissimo e mi sudano le mani.
-T...Ti prego non dirlo mai più! Mi fa uno strano effetto...- commento.
-E' normale!-
-Non penso davvero- sbotto nervoso.
-Ezarel, ti fidi di me?- chiede alzando gli occhi al cielo.
-Più di chiunque altro...- mormoro.
-Dille quello che senti, confessa ciò che ti passa per la testa...Lei vuole saperlo, pensaci bene! Hai detto che ha indugiato su quel bacio, no? Hai detto che si è lasciata andare, sicuramente ne aveva voglia-
Rifletto attentamente sulle parole del mio amico, effettivamente ha ragione...Sembra proprio che sia interessata a me, insomma...Se non lo fosse perché sarebbe rimasta così vicina a me prima?
Ho un vortice di sentimenti e idee strane in mente, spero solo di mettere ordine prima di parlarle.
-Ok, lo farò- rispondo finalmente.
Valkyon mi mostra il pugno in segno di rispetto, e sicuramente anche per infondermi fiducia e coraggio.
Non che ne abbia bisogno, sia chiaro!
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-Kero!- esclamo incrociando l'unicorno per il corridoio.
-Oh, Ezarel...-
Ha l'aria sfinita, come sempre.
-Hai visto Erika?- chiedo curioso.
-Ehm sì...Era com Mery poco fa, le ho chiesto di portarlo a fare un giro...Sai com'è, sua madre ha avuto un altro attacco, è meglio che il piccolo non assista, sono sempre più frequenti...- mi spiega pazientemente.
-Vero, hai fatto bene...Vado a vedere se riesco a trovarli- dico con un sorriso.
-Tu vai a riposare piuttosto- aggiungo poi battendogli una mano sulla schiena.
-Penso che lo farò- dice sbadigliando.


Corro verso il chiosco sperando di trovarli lì, effettivamente ho fatto centro.
-Hey- esclamo con un sorriso.
Erika si volta e il piccolo fa altrettanto, entrambi mi osservano con aria attenta.
-Ciao Mery-
-Ciao- mi risponde allegro.
-Che fate?- chiedo divertito.
-Stavamo giocando, o meglio...Stavo spiegando a Mery un gioco del mio mondo, mi piacerebbe insegnarlo a lui- risponde Erika con voce soave.
-E che gioco è?- domando incuriosito.
-Ah bè, è facile! Consiste nel nascondersi mentre qualcuno conta, la persona che conta non appena finisce deve andare a cercare chi si è nascosto, se i giocatori sono scaltri possono chiamare tana prima di essere stati trovati tutti, altrimenti vince colui che li cerca e toccherà alla prima persona trovata contare- mentre spiega le regole del gioco non posso fare a meno di notare che una nuova luce compare nei suoi magnifici occhi.
-Mi sembra divertente, posso giocare anche io?- chiedo.
-Certo che puoi!- esclama Mery sorridente.
-Visto che è la prima volta che ci giocate sarò io a contare e voi potete andare a nascondervi- dice lei serena.
-Ok, fino a che numero conti?- chiede il bambino.
-Fino a venti- risponde Erika con un gran sorriso.
-Bene, pronti? VIA!- esclamo divertito.
Erika si copre gli occhi con le mani ed inizia a contare lentamente, io e Mery ci osserviamo e, nel panico totale, corriamo a nasconderci dietro una siepe.
Quando Erika termina di contare inizia subito a cercarci, i suoi occhi attenti scrutano la siepe con insistenza.
Mi sa che abbiamo fatto un gran rumore tentando di nasconderci bene.
Infatti ci trova in un lampo gridando alla vittoria.
-Voglio contare io! Voglio contare io!- grida Mery.
-D'accordo, fino a venti eh- chiarisce lei con il sorriso.
Mery inizia a contare così come Erika aveva fatto prima di lui.
Lei mi prende per mano e, silenziosamente, mi conduce verso l'albero centenario.
Ci nascondiamo in un cespuglio fitto.
-Non sarà troppo difficile trovarci qui?- chiedo preoccupato.
-Ma no, Mery è un bambino sveglio, gli ci vorrà comunque un po' prima di trovarci- mormora lei avvicinandosi a me.
Ci sediamo in terra, lo spazio è davvero poco e siamo costretti a stare appiccicati.
-Non hai scelto questo nascondiglio a caso, vero?- chiedo.
-No...L'ho fatto di proposito- risponde lei secca.
Deglutisco rumorosamente.
-Come mai?- chiedo nervoso.
-Volevo stare sola con te a dire la verità- confessa.
Le sue guance sono rossissime e le mie penso non siano da meno.
-Perché?- insisto.
Voglio che me lo dica.
-Perché...Io...-
Si blocca abbassando il capo, ha un espressione imbarazzata.
-Perché tu?- incalzo ancora.
Voglio che me lo dica!
-Perché...Speravo di poter...Di poterti parlare di una cosa...- dice con un filo di voce.
-Di cosa?-
VOGLIO CHE ME LO DICA!
-Ecco io...Credo che...Sì insomma...Credo di provare...-
Non fa in tempo a finire la frase che udiamo la voce di Mery gridare :-VI HO TROVATI! SIETE DENTRO IL CESPUGLIO! HO VINTO!-
Sospiro per l'esasperazione, non ne ho cavato un ragno dal buco in tutta questa faccenda...
Usciamo dal nostro nascondiglio, io decisamente seccato, lei ancora tutta rossa in volto.
Aspetterò che cali la notte, di notte si parla sempre meglio di sentimenti...Riuscirò a dirle tutto, me lo sento!
  
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