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Autore: Carly03    03/02/2018    2 recensioni
Ciao! Eccomi con una nuova storia appena sfornata. Vi avviso subito che a quelli a cui non piace la notte tenebrosa, il sangue e soprattutto i vampiri...beh, questa storia non fa per voi. Sì, avete capito bene...vampiri. Spero vi piaccia e mi raccomando recensite. Buona lettura!
***
Silenzio. Questo è quello che regna nella mia camera da letto. Un silenzio traditore che ti culla dolcemente, invece di tormentarti spaventandoti a morte. All'improvviso un suono. No, un rumore agghiacciante. Quello di un vetro in frantumi.
Spalanco gli occhi intimorita alzandomi a sedere sul letto ormai sfatto, mentre il cuore inizia a battere all'impazzata. Un ladro, penso.
Con coraggio prendo la mazza da baseball che tengo nascosta sotto il letto e appoggio i piedi a contatto con il pavimento freddo. Impugno con forza la mazza dirigendomi a passo felpato verso il soggiorno, il luogo da cui è arrivato il rumore. Ho le mani sudate che tremano, mentre il cuore batte sempre più veloce.
Tum tum tum tum.
Arrivo in soggiorno e alzo la mazza sopra la testa per poter colpire il ladro, ma mi blocco appena poso lo sguardo sul pavimento. Perdo un battito.
C'è sangue...troppo sangue.
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Red blood
-La sfida-
 
 
 
 
Natsu pov’s:

Resto immobile, con gli occhi fissi nei suoi, così scuri confronto ai miei, mentre le braccia inermi, pendono mollemente sui fianchi.
Vorrei avere la forza di allontanare lo sguardo da lei, spostandolo su un qualsiasi altro oggetto che non siano i suoi occhi, ma nel profondo del cuore so di non esserne capace.
Perché voglio distogliere lo sguardo da lei? Perché mi vergogno.
Ok va bene, l’ho detto, io Natsu Dragneel provo vergogna.
Giuro che non ho la più pallida idea, del perché le ho proposto una sfida del genere. Forse, perché solo all’idea di vincerla, mi rende “tutto un fuoco”. Solo al suono della parola sfida, un qualcosa dentro me si accende, come un fuoco. Mi elettrizza, il pensiero di mettermi alla prova, di vincere e del premio in palio.


Potrei avere Lucy tutta per me e questo non fa altro che spronarmi a dare il meglio di me.
 Anche se…tutto questo è sbagliato.

Io, un vampiro, non dovrei ridere e scherzare con Lucy, non dovrei proteggerla, tanto meno viverci assieme. Dovrei incuterle terrore, succhiarle il sangue fino all’ultima goccia.
E invece, solo all’idea di affondare le zanne nella sua pelle candida, di ucciderla, tremo come una foglia. Non sono come gli altri vampiri, non godo nel bere sangue. Nella società vampira mi sento fuori posto. E forse questo aspetto lo devo a mia madre, una giovane umana sposata con un vampiro purosangue. I miei genitori, non sono mai stati visti di buon occhio dagli altri vampiri.
Tutti pensavano che un giorno, sarebbe finita male per entrambi. Molti mezzo-sangue li odiavano a tal punto, da provare ad ucciderli. Per questo, siamo scappati ed abbiamo trovato rifugio in questa villa.


A volte, mi fermo davanti al portone d’ingresso e mi perdo nei ricordi dell’infanzia.
Quei momenti dolci, passati con i miei e mia sorella.
Quando mia madre leggeva in giardino, completamente immersa nel libro, mentre i lunghi e lisci capelli blu erano smossi leggermente dal vento. Gli occhi castani persi, in chissà che pensieri.
Era così persa in quel libro che non si era neppure accorta che io ero caduto, nel laghetto in mezzo al giardino e che stavo urlando il suo nome. Solo quando avevo perso tutte le forze ed ero finito sotto il pelo dell’acqua, lei era accorsa.

Si è sempre rinfacciata questo incidente per tutta la vita. Volevo tanto bene a mia madre dopotutto, era dolce e gentile come mia sorella. Mio padre non l’ho visto molto, abbiamo passato poco tempo assieme, ma la sua mancanza, oh quella sì che l’ho sentita. Il mio più bel ricordo con lui, è di quando siamo andati a pesca assieme, è stato il giorno più bello di tutta la mia vita. Abbiamo riso a lungo, abbiamo dormito l’uno a fianco dell’altro alla luce del fuoco.
Ci volevamo bene, anche se nessuno dei due conosceva bene l’altro.


Mi mancano ancora oggi i miei genitori, crescere senza di loro è stato veramente difficile. E pensare, che ad ucciderli è stato mio fratello.

Quel bastardo!

Non li ha mai accettati, non li ha mai capiti. Non ha mai capito che cos’era che li legava l’uno all’altra. Mi dispiace veramente per lui.

-Natsu…va tutto bene?- mi chiede la voce gentile e amorevole di Lucy. Mi prende le mani tra le sue e me le stringe forte, come solo lei sa fare. Sposto lo sguardo sul suo viso preoccupato, mentre lei resta in attesa di una mia risposta. Con un sorriso forzato, svincolo dalla sua presa e sporgo il mio viso sul suo.

Subito, i battiti del suo cuore aumentano a dismisura e per le mie orecchie sono una dolce melodia. Sentire il cuore di un essere umano è una cosa straordinaria, speciale, soprattutto se è quello di Lucy. Ho già detto che è una dolce melodia?

Si irrigidisce al mio tocco e questo un po’ mi fa male all’altezza del cuore. Vorrei poterla sfiorare senza avere il timore di farle del male.
Ma, ormai devo ammetterlo, il suo sangue emana un aroma così dolce e invitante per un vampiro che praticamente lo invita a fare un buffet. Come ho detto in precedenza, odio bere il suo sangue, ma non posso mentire dicendovi che non mi piacerebbe assaggiarlo soltanto un altro po’. Dopotutto, rimango un vampiro. Inspiro profondamente il suo aroma dal suo collo, provocando in lei un sobbalzo. Talvolta, questo suo atteggiamento, mi diverte.

Le porgo la mano e con un sorriso accattivante, la invito a stringermela. Lei mi guarda la mano, insicura se non accettare oppure sì la scommessa. Alzo un sopracciglio, completamente preso in contropiede. Non me lo sarei mai aspettato un ripensamento da parte sua, pensavo avrebbe accettato senza esitazione. Decido così di punzecchiarla. Un sorriso diabolico mi si distende sulle labbra.

-Cosa? Non vuoi accettare? E io che pensavo volessi sapere tutta la verità. Che delusione, sei proprio un coniglio…- le volto le spalle, sicuro di averla punto sul vivo. Noto, con la coda dell’occhio, Lucy che si irrigidisce.

Colpita!

Si volta verso di me e il suo respiro caldo mi solletica il collo.

-Come mi hai chiamato, succhiasangue dei miei stivali?!- mi risponde con tono irritato e leggermente acuto. Mi volto con lentezza verso di lei e me la ritrovo con i denti digrignati e con il busto sporto verso di me. Piano riuscito.
Le ridacchio davanti al viso.

-Hai sentito bene, coniglio. Oppure dovrei chiamarti…Bunny girl-
Sgrana gli occhi, appena mi sente pronunciare questo nuovo soprannome.

-Adesso basta mi hai stufata!- grida in collera. Mi prende per una porzione della maglia e mi tira a sé.
Quanto mi diverto!

-Bunny girl-

-Zitto-

-Piccola Bunny girl-

-Natsu ti avverto…-

-Cos’hai Bunny girl? Per caso hai paura?-

-Sai che ti dico? Accetto la scommessa- afferma decisa Lucy. Mi tende la mano, con un sorriso malizioso disteso sulle labbra rosee. Le stringo la mano con enfasi, forse un po’ troppa, anzi decisamente troppa.
L’attiro a me con uno strattone e lei presa alla sprovvista cade sul mio petto. Sorrido tra me e me. Scandisco al suo orecchio, ormai arrossato dall’imbarazzo, quattro semplici parole.

-La sfida è iniziata-

-Sai…spero proprio di vincere questa sfida, mi piace l’idea di averti tutta per me e chissà, potrei chiederti un bacio- le sussurro in modo sensuale all’orecchio. La lascio andare ed esco dalla camera senza spiccare parola, con la testa china sul pavimento.


Chiudo con delicatezza la porta dietro di me che scricchiola leggermente.
Appena chiusa, mi fermo per un paio di minuti davanti alla porta, prima di incominciare a camminare sul lungo tappeto rosso.
Quello che le ho detto, non lo farei mai. Non la bacerei mai, per una stupida scommessa.
Arresto il passo. Ma che vado a pensare? Io non la bacerei mai comunque, ci sto solo giocando con lei. Lei è solo un passatempo, come tutte le altre ragazze che ho avuto. Non ho mai provato nulla per nessuna di loro. Punto e basta. Non mi importa niente di lei, io ho una missione da compiere.
Non provo niente per lei, io non l’amo. Riprendo a camminare con le mani in tasca, ad ogni passo sento una fitta al cuore. Sempre più potente, sempre più forte. Questo è dovuto a causa sua, questo è tutta colpa sua. Lei, mi fa quest’effetto. Non la sopporto o per lo meno è ciò che mi dico per convincermi che per la verità, lei mi piace.

Comunque sia, non si può fare. E se la trasformassi in un vampiro? No, non se lo merita, non farei altro che condannarla a una vita dannata. Perciò appena avrò vinto questa sfida, dovrò tenerla il più lontano possibile da me. Per il bene di entrambi.
 
 
Lucy pov’s:

Resto a fissare in silenzio la porta. Nessun rumore, nessuna parola. Le gambe mi tremano appena, mentre mezze idee confuse viaggiano senza sosta per la mia mente.
Mi lascio cadere all’indietro sul morbido materasso, dando così tregua alle povere gambe che non riescono più a reggere il mio peso. Ma il formicolio non si ferma. Tutta colpa sua, ecco cos’è.
Lui mi ha punzecchiata ed io ho accettato questa stupida sfida che per giunta perderò. Insomma, come posso competere con lui? C’è diciamoci la verità, praticamente inizio a sbavare appena lo vedo! Prendo il cuscino di Natsu e lo stringo forte al petto, mentre i pensieri iniziano ad affollarsi nella mia testa, ora così confusa.

Ho solo una domanda: perché? Perché ha deciso di propormi questa sfida? Per farmi stare buona una volta per tutte? Lo so che l’unico modo per saperlo è chiederglielo, ma come potrei farlo? “Ciao Natsu, sai mi domandavo come mai mi hai proposto questa sfida, per caso provi qualcosa per me???” No, direi proprio di no.


Sbuffo rumorosamente e mi spiaccico il cuscino sul viso. Immediatamente il buon odore di Natsu mi avvolge e le parole di poco fa vengono a galla.

“Sai…spero proprio di vincere questa sfida, mi piace l’idea di averti tutta per me e chissà, potrei chiederti un bacio”

Subito, sento le guance diventare incandescenti e il cuore battere all’impazzata. Lancio il cuscino contro la porte e digrigno i denti. Lui e le sue maledette parole! Troglodita, succhiasangue, imbecille, pervertito! Cavoli! Lui mi farà impazzire!

-Lucy, sai vero che non ti servirà a niente lanciare un cuscino contro la porta, vero?-
La voce divertita di Happy, mi fa attirare l’attenzione su di lui che seduto sulla finestra aperta, mi guarda maliziosa.

Ha sentito tutto, questo gattaccio…

Incrocio le braccia al petto e volto bruscamente la testa dalla parte opposta.

-E allora? Serve per scaricare la rabbia- provo a convincerlo. Totalmente inutile.

-Sì, come no, so perfettamente che non vedi l’ora di iniziare questa scommessa- mi risponde Happy. Balza con grazia terra, prima di vedermelo apparire sul letto davanti alle mie gambe. Digrigno i denti, irritata.

-Tu, gattaccio! Non è vero!- gli grido in muso con un vena pulsante sulla tempia. Lui scuote lentamente la testa. Sembra rassegnato.

-Sì, certo e io sono Cappuccetto rosso…Allora, vuoi vincere questa sfida sì o no???- mi chiede Happy. Annuisco con il capo. Happy si alza su due zampe e mi punta la zampa contro.

-Bene, allora dovrai seguire tutti i miei consigli per conquistare il cuore di Natsu- grida euforico Happy.

-Per la verità…- provo a ribattere, ma Happy mi ferma con un solo gesto della zampa.

-Silenzio! Ora ascoltami…- mi invita con la zampa ad avvicinarmi. Mi avvicino e lui inizia a darmi piccoli consigli sul come battere Natsu.

La vittoria sarà sicuramente mia…
 
Mi trovo in cucina e beh, sto cucinando. Perché sono in cucina invece di sedurre Natsu?
Beh, ma è proprio quello che ho intenzione di fare. Tolgo la mano dal manico della padella e abbasso leggermente i pantaloncini in jeans.
Happy mi ha dato alcuni trucchetti e io lì ho presi tutti alla lettera. Sbuffo l’aria all’insù provando inutilmente a spostarmi un ciuffo biondo dalla fronte.


Chiudo il fuoco e prendo un piatto bianco, dove appoggio delicatamente l’ultimo pancake, della mia pila di pancake. Da quello che ho capito da Happy, Natsu ama il cibo degli esseri umani. Anche se non servono a soddisfare la sua fame.
Aggiungo sui pancake una tonnellata di miele, forse esagerando anche un po’ troppo.
Mi slego da dietro il collo il striminzito grembiulino bianco e attendo. L’odore dolce del miele, insieme al profumo dei pancake, attirerà in un batter d’occhio l’olfatto di Natsu che verrà in cucina per mangiare le omelette, e invece ci sarò io ad attenderlo, per il resto tocca a me sedurlo. Sarà un impresa assai difficile, ma devo farlo.
Per il bene della mia curiosità, devo sapere tutta la verità.


Inoltre, Happy mi ha consigliato di cambiarmi i vestiti e di mettermi qualcosa che beh, metti in mostra le mie gambe, insomma. Per i capelli ho deciso di legarli in una coda alta laterale con un fiocco bianco, mentre per i vestiti ho optato per una leggera camicetta senza manica, bianca e semitrasparente, mentre sotto un paio di pantaloncini corti di jeans neri.
Sbuffo annoiata e guardo per un’attimo il grande orologio sulla parete difronte a me. I secondi passano troppo velocemente, eppure di Natsu neanche l’ombra. Chiudo un’attimo gli occhi e mi rilasso.

Veramente strano che Natsu non è ancora arrivato. Possibile che gli possa essere successo qualcosa?
La paura che Natsu possa essere in pericolo mi attanaglia lo stomaco, tanto da farmi spalancare gli occhi. Con passo deciso inizio a dirigermi verso la camera di Natsu, ma il piatto vuoto sul tavolo, attira il mio sguardo.

Lui. Mi. Ha. Fregato…

-Veramente buoni in pancake- afferma divertito Natsu che sulla soglia della cucina, mi guarda con un sorriso divertito. Incrocio le braccia al petto e socchiudo gli occhi.

-Contenta di saperlo-

-Però…non riuscirai ad incastrami così facilmente. Scommetto che è stato Happy a parlarti, vero?- mi risponde. Un movimento d’aria e il respiro gelido di Natsu, mi rinfresca le guance accaldate. Tutta colpa del calore dei fornelli…

Sì, certo dev’essere a causa loro oppure a causa di una certa persone dai capelli rosati?

No, saranno i fornelli. Apro gli occhi accesi dalla sfida e come mi aspettavo, mi trovo imprigionata tra Natsu e il bancone alle mie spalle. Mi mordo il labbro inferiore e subito lo sguardo smeraldino di Natsu scende su di esso. Lo attiro a me, prendendolo per il collo della maglia con l’indice. Così vicini che i nostri respiri, diventano uno solo.

-Sicuro che non sia stata una mia idea?- ribatto io.

Sembra di giocare al gatto e il topo, solo che Natsu è il gatto ed io sono il piccolo topolino.

Lui ghigna divertito. Le sue mani, improvvisamente si staccano dal bancone, per posarsi a sua volta sulla mia schiena e iniziare a scendere. Trattengo il fiato, quando le sue mani passano sui miei glutei, ma le sue mani continuano a scendere. Si fermano dietro le cosce.
Mi solleva facilmente con sue forti braccia e mi appoggia sul bancone con un tonfo. Le guance ormai sono un incendio di fiamme. I suoi occhi verdi che brillano come gemme preziose continuano a guardare i miei.

-Quindi vuoi giocare, Bunny girl?- mi chiede malizioso Natsu.

Ancora con quel maledetto soprannome, Bunny girl…grrr che rabbia!

Per un momento la rabbia predomina su di me. Per un momento. Gli sorrido, non un sorriso malizioso, un semplice sorriso. Che lo disarma all’istante. Mi fissa per un’attimo negli occhi, sembra stupido.

Sì! Manca poco ormai…

Ma…il suo sorriso malizioso torna sul suo viso. Si sporgo in avanti verso di me. I nostri petti si spiaccicano l’uno contro l’altro ed io esito a fare la mia prossima mossa. Natsu abbassa lo sguardo sul mio petto e si abbassa sulle gambe. Pensando ormai al peggio, chiudo gli occhi. Lui appoggia l’orecchio all’altezza del cuore e resta in ascolto.

-Caspita, come batte forte il tuo cuore…- afferma in una risata. Resto ferma, incapace di fare un’altra mossa, con il cervello ormai in pappa. Come fa a farmi questo effetto, eppure lui non ha fatto niente!
Natsu si rialza e dona la visuale dei suoi meravigliosi occhi verdi, in questo momento ancora più invitanti. Vorrei tanto baciarlo.

-Allora, Lucy…ti arrendi?- mi sussurra all’orecchio Natsu. Non sono neppure capace di rispondergli. Intanto, lui mi lascia baci su tutta la lunghezza del collo, per poi stuzzicarmi con i denti l’orecchio. Poi ritorna sul mio collo e inizia a farmi un succhiotto.

Cavoli…non sono capace di sconfiggerlo, so di avere un debole per i ragazzi come lui…

Una strana idea di resa, mi passa per la mente.
No, non lo lascerò vincere così facilmente!

Lo spingo. Con tutte le mie forze, lo spingo lontano da me. Lui stupito, mi guarda con occhi increduli. Con rabbia gli punto un dito contro.

-Tu, Natsu Dragneel, non vincerai così facilmente! Non puoi ipnotizzarmi per vincere, non è giusto!- gli grido contro.
Lui sbatte le ciglia due volte, prima di socchiudere gli occhi ed iniziare a ridere. Alza le spalle.

-Tu, non hai fatto le regole, per cui in questa scommessa vale tutto- si giustifica lui con un sorriso da ebete. Mi avvicino a lui in due falcate, puntandogli un dito sul petto.

-Bene, allora da adesso in poi, non potrai più ipnotizzarmi, succhiasangue. Promettilo?- lo punzecchio io. Lui si porta le mani dietro la nuca e mi volta le spalle.

-Va bene te lo prometto…- mi promette Natsu, guardando dritto davanti a sé. Tiro un sospiro di sollievo. Ma la sensazione del suo sguardo intenso addosso, mi fa rialzare lo sguardo su di lui. Difatti me lo ritrovo a fissarmi intensamente negli occhi. Sobbalzo.

-Ma…Heartphilia, quel succhiotto è un avvertimento. Perché presto o tardi, ti farò mia.- se ne va in silenzio, senza degnarmi di uno sguardo.

Deglutisco a vuoto. Lui non hai idea di quanto le sue parole mi hanno fatto effetto. Ma un dubbio, attraversa la mia mente.

Credo di non aver mai detto a Natsu il mio cognome...ma, allora, lui come fa a saperlo?
Forse, glie l’ho detto senza accorgermene.


 
Fisso la porta distesa a pancia in giù sul letto con i palmi delle mani a sorreggermi il viso, mentre i piedi annoiati vanno su e giù.
Sono così, ferma in questa posizione da più di un quarto d’ora ad aspettare Natsu.
Dopo l’incontro che è avvenuto in cucina lui non ha fatto altro che evitarmi per tutto il resto della giornata. Ci siamo visti molto volte, ma lui non ha spiccato parola neanche per salutarmi. Sono diventata un fantasma per lui.

Stufa di aspettare, mi guardo intorno, alla ricerca disperata di qualcosa per ammazzare il tempo.
Tutto totalmente inutile. Leggere un libro? No, la maggior parte lì ho già letti e gli altri non mi ispirano. Mettere a posto i vestiti? No, perché i miei sono già a posto, il resto sono di Natsu. Guardare incessantemente il soffitto? Ecco, questa è una buona idea.

E così faccio. Guardo il soffitto. E pensare che mi sono messa addosso questo vestitino da notte per far impazzire Natsu. Il vestito è di un bianco candido a due strati uno più spesso e l’altro semitrasparente, ha una scollatura molto generosa e due sottili spalline.
Ormai stanca di aspettarlo, decido di alzarmi ed andare a dormire. In quel preciso istante in cui mi alzo dalla mia posizione, la porta scricchiola. Sulla soglia della porta un Nastu con la bocca leggermente spalancata, mi squadra da capo a piedi. Istintivamente mi copro i seni e volto la testa di lato con le guance rosse come pomodori.


Silenzio. Tra noi aleggia un silenzio imbarazzante che io non sopporto. Inoltre lui continua a non staccarmi gli occhi di dosso.

Lucy, cos’hai combinato?

Sento la porta chiudersi alle spalle di Natsu e lui avvicinarsi velocemente al letto. Si siede e il letto sobbalza sotto il suo peso come il mio cuore a causa della sua vicinanza.
Non succede nient’altro. Almeno finché io mi volto di scatto e mi getto addosso a lui. Ora lo sovrasto. Seduta sul suo torace lo guardo negli occhi. Lui mi guarda stupito.

Voglio vincere a tutti i costi…e lo farò!

Prendo un grande respiro, pronta per fare la mia mossa e far impazzire Natsu. Viso innocente, occhi bassi, guance arrossate e labbra schiuse.

-Vuoi giocare, Natsu?- gli chiedo in tono infantile. Questo su di lui, avrà sicuramente un certo effetto. Con la coda dell’occhio lo vedo guardarmi incredulo, prima di alzarsi ed avvicinarsi pericolosamente al mio viso.

-E allora giochiamo, Lucy…-

Con queste parole, cambia la situazione. Adesso sono io sotto di lui. Lui mi inizia a baciare il collo come prima, ma questa volta non si ferma solo al collo. Risale dal mio collo e arriva alla mia guancia, poi al lato del bocca. Non oppongo resistenza. Non ne sono più capace. Voglio solo che lui continui a baciarmi.
Dopo avermi baciato al lato della bocca si stacca da me e inizia ad abbassarmi la spallina della camicetta da notte.

Basta.

Un unico pensiero. Non voglio che mi baci per una stupida scommessa, voglio che lo faccia perché gli piace. Chiudo gli occhi. E aspetto. Natsu si ferma. Si avvicina al mio orecchio.

-Ho vinto- due parole che mi fanno spalancare gli occhi incredula. Natsu sorride malizioso e si alza da sopra di me. Prima che io possa chiedere spiegazioni, Natsu mi interrompe.

-Se avessi continuato, tu non avresti opposto resistenza, per cui…ho vinto. Inoltre, ho letto il tuo pensiero, hai detto “basta” ho sbaglio, Lucy cara?- mi chiede Natsu in un sorriso divertito.
Mi spalmo una mano sul viso.

Che cretina che sono, mi sono dimenticata che lui può leggermi i pensieri…

Natsu spalanca la porta con un sorriso vittorioso e io non posso fare altro che deprimermi, perché domani mi toccherà fare tutto ciò che mi dice di fare Natsu.

-Quindi domani sei tutta mia! Ah e mi dimenticavo di dirti che ti sta veramente bene quel vestitino- mi avvisa lui, indicando il vestito che ho addosso. Incrocio le braccia al petto e mugugno un grazie. Prima che Natsu chiuda la porta della camera mi dona un dei suoi tanti sorrisi maliziosi e uno sguardo bollente che mi scioglie.

-Chissà, forse la prossima volta, potrei anche non fermarmi…- ipotizza Natsu con fare pensieroso e una mano a reggere il mento. Sgrano gli occhi. Natsu chiudo di botto la porta.

“Chissà, forse la prossima volta, potrei anche non fermarmi…”

Lui, dannato vampiro sexy che non è altro, non ha ancora capito che effetto fanno le sue parole ad una ragazza!?
Terribilmente imbarazzata e infuriata grido con tutto il fiato presente nei miei polmoni…

-NATSUUU!!!-

Ecco, adesso che mi sono liberata sto bene…
 
 
 







Angolo autrice:

Ciao ragazzi! Sono tornata con un nuovo capitolo! Sì, lo so, mi volete uccidere, ma questa volta mi posso giustificare ù.ù nessuno mi voleva lasciar scrivere questo benedetto capitolo, insomma Carly di qua, Carly di là...un casino! TwT Ma finalmente eccolo qui! ;) :D Anche se, ragazzi l'ammetto avevo un po' di paura a pubblicare questo capitolo perché avevo paura di non soddisfare abbastanza i lettori riguardo questa sfida tra Natsu e Lucy. Spero per lo meno di esserci riuscita... A presto cari miei e continuate a recensire la mia storia!
Baci da Carly03
   
 
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