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Autore: VeganWanderingWolf    08/02/2018    0 recensioni
raccolta di momenti incentrati sul personaggio di Amanda, post 1a stagione (no spoiler sulla 2a). con grande partecipazione del Trio Chiassoso, e qualche comparsata (comunque notevole) di Dirk, Todd e Farah. Enjoy and stay punk!
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’m Not A Fan Of Anything/Anyone. It’s Everyone/Everything That Should Be My Fan.

 

2.

 

Quando erano tutti e cinque all’interno del furgone, il portellone laterale era chiuso ed erano in movimento, che cosa ne fosse del resto del mondo al di fuori di quel furgone ad Amanda non importava troppo sapere. Come se non la potesse riguardare più di tanto, in ogni caso.

La soglia del portellone laterale attraverso il quale saliva e scendeva dal furgone era come il suo personale stargate per uscire e rientrare nel resto del mondo, eventualmente.

E sì, sapeva che teoricamente il furgone intero era contenuto nel resto del mondo, strettamente parlando. Ma quando entrava nel furgone attraversava il suo stargate in uscita dal mondo, e quando il portellone veniva richiuso, e gli altri erano lì dentro con lei e il furgone era in movimento… era come essere in un luogo a parte dal resto del mondo. O in una specie di navicella spaziale che galleggia senza direzione precisa nel vuoto rilassante dell’universo. O in una sorta di grembo cosmico. O in una lavatrice che lavasse via ogni pensiero, problema o preoccupazione, fin’anche la sola idea di poter concepire che potessero esistere cose come problemi o preoccupazioni.

Pur tuttavia, a volte il portellone laterale del furgone veniva aperto e Amanda balzava fuori da esso al seguito degli altri, o davanti a loro, o in mezzo a loro. E quasi sempre non si preoccupava affatto del fatto che non avesse la minima idea di dove diavolo si stessero auto-vomitando fuori dal furgone.

D’altro canto, Martin sapeva scegliere sempre ottimamente.

A volte era un’auto della polizia con uno o due agenti che finivano per scappare terrorizzati chiamando i rinforzi nelle loro radio mentre loro si occupavano dell’auto, giusto per fare un po’ di movimento terapeuticamente sfogante e divertente.

A volte era un semplice muro, ma uno bello, di quelli che valevano la pena, sul quale Gripps dipingeva straordinari murales; tutti loro li potevano ammirare per qualche ora al massimo, prima che Gripps stesso quasi sempre poi li coprisse cancellandoli con altra vernice di bombolette spray. Cross e Martin non erano grandi fan della bomboletta spray, ma Vogel sì, anche se tracciava solo scritte insensatamente accattivanti o faceva disegnini da undicenne, e le aveva insegnato ad usare la vernice spray.

A volte era una discarica in cui andare alla ricerca di qualcosa di interessante o affascinante o stupido o incuriosente tra montagne di cose scartate dal resto del mondo. Ogni reperto interessante veniva portato a bordo del furgone e diventava parte integrante dell’interno d’esso: come cibare il vecchio drago. Ed ogni momento era buono perché il vecchio drago sputasse fuori qualcosa che si erano stancati di portarsi appresso. Le interiora del furgone funzionavano in base ad una entropia tutta loro.

A volte era una pompa di benzina, per cibare il vecchio drago (sì, ormai Amanda lo chiamava con affetto così qui o là), e per permettere loro di prendere ciò che volevano dal negozietto annesso, naturalmente senza pagare, naturalmente terrorizzando i proprietari dell’esercizio commerciale al punto che spesso non osavano reagire. Se anche osavano farlo, comunque, la cosa non finiva bene per loro, perché Amanda e gli altri finivano per devastare il resto della merce. Ma c’era una filosofia solida a proposito di quello: purché i proprietari non minacciassero di aggredirli fisicamente, loro prendevano solo alcune cose, mai troppe, giusto per non mandare in rovina il posto. Sia mai che ci sarebbero ricapitati per caso un’altra volta, durante il loro continuo peregrinare senza meta.

A volte era Seattle: più precisamente l’esatto punto dove Amanda si era data appuntamento con Dirk e/o Farah. Più raramente il Ridgley in mattoni rossi, all’interno o all’esterno del quale c’era quasi sempre anche Todd che attendeva il suo arrivo in un misto di timorosa, imbarazzata e appena speranzosa aspettativa. A volte nessuno di loro li stava aspettando e semplicemente arrivavano e basta; e in queste occasioni di solito Dirk scattava in una maratona di fuga dai “vampiri di energia” non appena sentiva da lontano il rumore del furgone in avvicinamento, giusto per sicurezza.

E a volte era una tappa della loro perenne tournee selvaggia: ovvero una tappa improvvisata, non annunciata né tantomeno organizzata, e sempre dall’esito imprevisto ma di sicuro successo per quanto riguardava la loro soddisfazione a proposito delle loro esibizioni musicali.

 

 

  
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