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Autore: shinigami di fiori    10/02/2018    2 recensioni
Un giorno...Tu capirai.
Capirai perché il mondo non meriti la pietà di nessuno...Poiché persino un eroe altri non è che una vittima dell'ingiustizia.
La Strega Blu, dopotutto, è tornata davvero in circolazione.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Guarda quante stelle, Evangeline...-
Una mano lasciava delicate carezze sui capelli corvini della bimba, intenta ad osservare il cielo con gli occhi sorpresi.
-Sono così tante...-Sussurrò la piccola, piegando la testa per poterne vedere sempre di più.
La loro casa era la più vicina alla riserva naturale...La scarsa illuminazione era tipica di quella zona e le stelle spuntavano come margherite in una valle scura.
Il rumore del vento avvolgeva la piccola in un abbraccio delicato e fresco, cullandola con la melodia prodotta dalle foglie agitate.
Le carezze si bloccarono di colpo, la mano di donna rimase sulla sua testolina.
-Sono davvero tantissime stelle...-
Anche se la piccola preferì tenere il visino incollato alle stelle, percepiva chiaramente la presa di quella mano aumentare leggermente.
Solo un attento osservatore avrebbe potuto accorgersi di un così lieve cambiamento.
Lei ci riuscì.
Sentiva le dita terminare in lunghe unghie taglienti, sentiva un’aura tutt’altro che positiva alle sue spalle.
Ma la voce.
 
-Sono bellissime, vero...Evangeline-?
Era sempre la voce calda e rassicurante di sua madre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eva aprì piano gli occhi, osservando un soffitto che non collegò come suo.
Si sollevò piano, rimandendo seduta in quel letto sconosiuto.
Aveva ancora una terribile stanchezza su tutto il corpo martoriato, le grandi occhiaie sotto gli occhi e un peso al petto che non riuscva a togliere.
Si diede due leggeri schiaffi sulle guance, cercando di svegliarsi del tutto.
Aveva ancora una forte nausea, ma sarebbe riuscita a gestirla grazie alle medicine che aveva preso.
Aveva già preso le pillole per la sua malattia...Il dolore al petto era ormai una cosa che capitava di rado, ma non poteva permettersi di sottovalutarlo.
Si ricordò improvvisamente di essere nella camera degli ospiti di casa Bakugo e ciò non le fece fare altro che sorridere.
Se chiudeva gli occhi e si concentrava riusciva addirittura a percepire di nuovo il calore e l’affetto con cui l’aveva abbracciata la signora Bakugo, gli urli che si erano scambiati lei e il suo rumoroso figlio mentre lei era sul divano con la fascia bagnata sulla fronte...Riusciva a percepire il calore di una famiglia vera.
Collegò tutto questo con suo padre; adesso avrebbe davvero voluto rivederlo.
Era una situazione deifficile, e pensò che la cosa migliore da fare era coinvolgere il meno possibile suo padre e lasciarlo riprendere totalmente.
Ripensò a Lia e alle sue canzoni, al modo in cui suonava il suo violino e al modo in cui lei la guardava mentre componeva le sue canzoni.
Eva sorrise...Forse la figura di River che più si ricordava era quella seduta di spalle sulla scrivania, intenta a scrivere e cancellare note.
TIrò fuori dal taschino dei pantaloni appoggiati sulla sedia della scrivania il piccolo carillon.
Se River era da qualche parte con lei in quel mondo, era di sicuro lì dentro.
Lo aprì piano, idendo le prime note.
La porta era chiusa, pensò, non avrebbe disturbato ascoltare quelle ninna nanna per due o tre minuti.
Continuò ad osservare il carillon mentre sentiva le palpebre farsi pesanti e, finalmente, si addormentò.
Quando la donna di casa aprì piano la porta per verificare che fosse tutto a posto con la febbre, tutto quello che vide fu un sonno profondo e un sereno sorriso sulle labbra.
“La solitudine fa male...Ma guarirne è una rinascita”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Buongiorno a tutti- Sorrise Eva.
-Ah, buongiorno Evangeline! Hai dormito bene? Come ti senti? Vuoi davvero andare a scuola-? Chiese la donna, abbandonando i fornelli e posando una mano sulla spalla della ragazza.
Aveva un aspetto del tutto migliore: i lunghi capelli erano lisci e ordinati, le occhiaie praticamente sparite e l’espressione rispecchiava la sua energia.
-Si, davvero, non ci sono problemi...Vi ringrazio per la vostra incredibile disponibilità- Sorrise di nuovo.
-Non dire sciocchezze...Potrà sembrare strano ma manca davvero un’aria femminile in questa casa. Ah se solo avessi avuto anche una bambina- Si portò una mano al viso.
Eva sorrise al pensiero.
-...Giorno...Vecchiaccia, hai già fatto la colazione-? Si sentì una voce roca dal corridoio e, improvvisamente, un braccio nudo e muscoloso si appoggiò con violenza allo stipite della porta.
-AH? Sono sempre queste le parole con cui ti rivolgi a tua madre la mattina-?
Katsuki aveva i capelli ancora più esplosivi del solito, l’aria stanca e irritata e indossava soltanto i pantaloni di una tuta...Il torso era completamente nudo.
Se il carillon aveva avuto le conseguenze di un sonno ristoratore per Eva, per Katsuki era stato l’opposto: dalla sua stanza non si sentiva molto, ma il fatto che la giovane avesse avviato quella melodia significava che stava pensando, e quando Eva pensava anche Bakugo si ritrovava a farlo...Senza un motivo o una ragione particolare.
Quando sollevò gli occhi, la vista di Eva più sorpresa del solito gli fece fare una smorfia confusa.
La ragazza azzardò, chinando lo sguardo.
-Buongiorno...-
A seguire ci fu il primo urlo di Bakugo della giornata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Sei davvero sicura? Bakugo può accompagarti a casa se non ti senti bene- Sorrise la madre del biondo dopo averli accompagnati alla porta.
-Sto bene, davvero...Mi ha davvero salvata, la ringrazio infinitamente- Si inchinò con un sorriso.
-Non dirlo nemmeno per scherzo...Sarai sempre la benvenuta in questa casa- Le sorrise.
La donna si era affezionata incredibilmente, sin dalla prima sera che la giovane si era presentata alla sua porta.
Sin dal suo primo inchino cordiale e dalla prima parola che le aveva rivolto.
Bakugo grugniva di lato, ancora assonnato.
Aveva lasciato la casa e, per il grande imbarazzo del biondo, non potevano fare altro che la strada insieme.
Eva teneva lo sguardo basso camminavano uno di fianco all’altra.
Di solito Katsuki accellerava sempre il passo per rimanere avanti, ma sembrava tranquillo.
-Quel carillon...-
-Eh-?
-è qualcosa di particolare-? Chiese la voce del biondo.
Non la stava guardando negli occhi.
Eva annuì, abbassando a sua volta lo sguardo.
-è un regalo del Pro Hero con cui mi sono allenata...-.
-Quindi niente più scherzi? Controllerai la tua unicità-? Chiese senza fermarsi.
Eva non sapeva come rispondere...
-Devo farlo...Sono obbligata a farlo- Sussurrò.
Bakugo si fermò e la osservò con il suo solito sguardo truce.
-Non so cosa sia successo con l’Ammazza-eroi o come diavolo si chiama...Ma se continui con questa stronzata...-. Le disse.
Il suo sguardo era serio...
Eva si bloccò a sua volta e strinse la cinghia dela borsa.
Sentiva ancora le fasciature stringere la sua schiena.
-Quando ancora non sapevo di possedere un’unicità...-Sussurrò.
Katsuki stava in silenzio una volta tanto.
-Mi chiesi come sarebbe stata averne una...Mi sentivo così fuori posto, ho sforzato il mio corpo oltre ogni immaginazione...-.
-Però...-
-Sono stata semplicemente ripagata con una maledizione- Sorrise la ragazza.
Katsuki abbassò lo sguardo...
Lui era nato con un’unicità forte ed efficace, perfetta per un eroe.
Lei era nata con una bugia tramutatasi in sortilegio.
Un’unicità terribile, mostruosa.
Ma poi il sorriso di Snow le tornò in mente, le tornarono in mente le sue mani delicate e artigliate come quelle di sua madre, i suoi denti aguzzi che regalavano i sorrisi più smaglianti e...E la storia della sua famiglia che le permetteva di credere che anche per lei, forse, era riservato un puzzico di felicità.
-Non sono molti gli eroi maledetti da un sortilegio- Sorrise, toccandosi il petto.
 
-Ohi, Katsuk...- Kirishima li vide da lontano ma frenò la sua corsa.
Vide il sorriso sulle labbra della ragazza.
Vide come i due erano fermi a parlare.
Sorrise dolcemente, arrossendo sulle gote.
“Meglio lasciarli da soli” Si allontanò, ancora rosso come i suoi capelli.
 
 
 
 
 
-Buongiorno a tutti...- Salutò Aizawa.
Era ancora strano vederlo senza bende in viso...Quella cicatrice sotto l’occhio era difficile da mandare giù per tutti loro.
-Ora che anche gli Stage si sono conclusi....- si portò una mano a coprire il viso stanco.
Gli alunni trattennero il fiato.
-Spero stiate studiando a dovere per gli esami- Sorrise in maniera glaciale, scostandosi i lunghi capelli corvini.
-Che brutta parola-! Gridò Mina, tappandosi le orecchie.
-Che seccatura...-Jirou si portò il palmo in faccia, sospirando.
-Aaaaah Jirou, ti prego devi aiutrami a studiare, sono spacciato senza il tuo aiuto- Kaminari implorò la ragazza dal banco dietro, giungendo le mani.
Il Jack della ragazza colpì in pieno l’occhio del biondo, zittendolo.
-Cosa vorresti dire con “il mio aiuto”? Non sono così studiosa come credi- Gli rispose, sentendolo piagnucolare.
-Momo-chan è molto brava nello studio- Disse Tsuyu, piegando di lato la testa.
-Vero, vero, non ci avevo pensato-! Si battè il pugno sul palmo Kaminari.
La giovane presa in causa rise nervosamente.
-Cielo, se vi serve una mano...-.
Aizawa piegò di lato la testa.
-Silenzio-! Alzò la voce.
-Gli scritti sono importanti, certo, ma non dimenticatevi che siete alla Yuei...Ci sarà anche un esame pratico-.
Izuku aggrottò le sopracciglia; era nervoso ma anche contento di poter mettere in pratica ciò che aveva imparato con Gran Torino.
-Ma vi assicuro che la pagherete cara se solo vi azzarderete a trascurare gli esami scolastici scritti...Formulerò io stesso alcune domande e credetemi, non ci sarà spazio per la fortuna-.
“Si, Present Mic aveva detto che Aizawa-sensei avrebbe tirato fuori questo lato sadico negli scritti” Pensò Izuku mentre una goccia di sudore colava dalla sua fronte.
Eva sospirò.
-Inoltre...-Aggiunse il professore.
I giovani rimasero sull’attenti.
-Chi non dovesse passare questo esame...Non parteciperà al ritiro tradizionale nei boschi della Yuei- Concluse glacialmente.
-COSA-!!!! Urlò Mineta.
-Queto è ingiusto- Protestà Mina, sollevando il pugno.
-LE RAGAZZE IN COSTUME, LE TERME, I BAGNI PUBBLICI CONDIVISI...DEVO PASSARE QUESTO ESAME A QUALSIASI COSTO-!!
-Davvero...A volte sei inquietante, Mineta-kun- Si sollevò gli occhiali IIda.
Il ragazzo dai capelli blu si osservò la mano fasciata...Era stata una sua decisione affrontare Stain e non si pentiva di averci provato.
Ora poteva rendere suo fratello orgoglioso di lui.
Le lezioni terminarono e i ragazzi cominciarono a sistemare le proprie cose.
-Passiamo dal Karaoke prima di tornare a casa-? Chiese Kaminari.
-Scemo, ti se dimenticato forse che dobbiamo studiare-? Rispose fredda Jirou.
-Dai, solo per qualche minuto-!
-Deku-kun, torniamo a casa insieme-? Chiese Ochako, raggiungendo Izuku insieme ad Iida.
-Certo- Sorrise.
Poi volse lo sguardo verso Evangeline che stava sistemando le sue cose.
-Torni con noi, Eva-san-? Chiese Deku, sorridendole.
-Mi piacerebbe ma devo discutere con il professor Aizawa di una questione importante- Rispose cordiale.
Uraraka osservò triste Izuku e quest’ultimo assottigliò gli occhi.
-C’è qualcosa che non va-? Chiese preoccupato.
-Eh? No, no davvero...Mi ha solo chiesto di passare da lui dopo le lezioni- Mise le mani avanti, gesticolando.
-Capisco...Allora a domani- Sorrise salutandola.
 
La scuola era deserta, Evangeline si incamminò nell’aula professori.
Non appena aprì la porta, una paura si impossessò del suo corpo.
C’erano tutti...Tutti i professori della Yuei la stavano aspettando lì dentro.
Per qualche strano motivo, si sentì braccata e non era per niente una sensazione piacevole.
Aizawa era in piedi con le mani in tasca e al suo fianco, nonché in mezzo alla stanza, vi era All Might nella sua forma da eroe.
“Cosa succede...?”
-Evangeline Toousaka- Il sorriso di All Might era forzato...Molto forzato, faceva quasi venire i brividi.
Le venne in mente una cosa buffa che sentì in televisione la sera in cui tornò a casa dallo Stage...
“Solo i vilans trovano il sorriso di All Might spaventoso”.
-Buonasera a tutti...-Si inchinò.
Sentire il suo nome uscire dalle labbra di All Might dopo così tanto tempo.
A dire la verità il numero uno non le aveva più parlato...
Forse a causa del suo essere la figlia della Strega Blu?
O forse semplicemente per la questione dei Vilesangue?
Magari si era deciso e aveva capito che permetterle di entrare in questa scuola si era rivelato un errore madornale.
La giovane cominciò a sudare freddo, tutti quegli sguardi erano lì per giudicarla...Se lo sentiva.
-Toousaka-kun...Dobbiamo parlare di una questione molto seria- Aveva detto Mic, poggiandosi con i gomiti alla finestra.
Gli occhi di Eva cambiarono improvvisamente.
Non si sentiva al sicuro.
-Abbiamo saputo dell’incidente avvenuto con Stain l’ammazza-eroi...Qualcosa che ha dell’incredibile- Aizawa abbassò lo sguardo mentre pronunciava le poche parole che bastavano ad introdurre il discorso.
-Stain? Si, è stato un improvviso errore di percorso- Completò Eva, fredda e con occhi distaccati.
-Abbiamo saputo da un Pro Hero cos’è successo in quel vicolo, ogni cosa- Disse All Might, facendo un passo verso di lei.
Eva indietreggiò appena, di poco, ma lo fece.
 
Indietreggiare davanti al miglior super eroe del mondo è solo cattivo presagio.
 
-Posso sapere il nome del Pro Hero-? Chiese Eva, con lo sguardo nascosto dalla penombra.
-Phanotm Snow, la numero tre in classifica- Rispose Aizawa.
Eva si sentì come tradita, sentì una grande rabbia e una grande tristezza.
Ma con tutti quegli occhi puntati su di lei non riuscì a concentrarsi troppo su quel sentimento.
-Ci ha raccontato di come siete riusciti a sconfiggere Stain e di come tu abbia perso il controllo...Ovviamente ci ha chiesto di non dire nulla alla polizia e di risolvere la questione tra eroi. Certo qualcuno si era insospettito, ma ho una caro amico nelle forze dell’ordine e mi ha assicurato che le cose non si espanderanno all’interno della polizia- Concluse All Might.
-Evangeline...La tua unicità è pericolosa- Aizawa si affiancò al numero uno.
-Credevo di saperlo meglio di chiunque altro- Eva stava cambiando atteggiamento.
-Non ti agitare, siamo qui per aiutarti- Si affrettò a concludere Aizawa, vedendola tentennare e dubitare di loro.
-Aiutarmi? Io ho appena concluso un addestrameto che mi è costato il deturpamento del corpo per poter affinare la mia unicità...Siete voi che state dubitando della persona sbagliata- Alzò la voce.
-Evangeline...A proprosito del tuo addestramento...- All Might abassò lo sguardo.
-è stata dura! Lo sapete quanto? Sono senza dubbio migliorata...Certo, ho ancora tanto da imparare e sono siciura di dover rafforzare tutto ciò che ho imparato...Ma...-
-Non hai fatto alcun progresso...-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-...Cosa-?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Phantom Snow ci ha riferito ogni cosa del vostro tempo insieme...Ha detto che nonostante le procedure, non sei riuscita a tornare nella tua forma umana-.
“Cosa?”
-Qusta è una bugia...è vero, durante l’addestramento sono rientrara in una delle fasi della belva però...Però Snow-san mi ha detto che sono riuscita a tornare indietro senza problemi esattamente com’era successo con Stain...Voglio dire...Lei mi ha detto che...- Eva si prese la testa tra le mani.
 
 
“Merda...Non me lo ricordo...”
 
 
-Non hai alcun ricordo dopo esserti trasformata in belva...Molto probabilmente ti ha mentito- Suggerì Mic.
-No, no, perchè avrebbe dovuto...Io...Io ero convinta di essere tornata normale....-.
-Questo è quello che Phantom Snow non è riuscita a nasconderci...- Disse una vocina.
Aizawa sospirò, cercando di scosatere un poco la testa.
Le sue bende iniziarono a muoversi e, in un lampo, un piccolo animale bianco saltò fuori.
-Signor Preside...- Sussurrò Sniper.
Il piccolo animale scese a terra con l’aiuto di Ereased Head.
-Durante il tuo allenamento dopo la questione di Stain hai attaccato un civile-.
Eva spalancò gli occhi.
-No, no, no...Questo è assurdo...Io credevo che la trasformazione fose durata solo alcuni minuti-.
-Fortunatamente Snow è intervenuta in tempo per salvarlo, quindi non è ferito gravemente- Disse il Preside, gesticolando e muovendo la coda.
-Snow ci ha detto anche questo...Le sono servite tre ore per farti tornare come prima- Aizawa chiuse gli occhi.
Eva non riusciva a credere alle sue orecchie....
“Snow-san...Perchè...?”
-Era addolorata della cosa...Ma ci ha chiesto di esserti il più vicino possibile-.
-Non solo, ha detto ti aiuterà di nuovo...-Disse Mic, gesticolando per rassicurare la giovane.
-Cosa? Di nuovo-? Chiese turbata la ragazza.
-In questo momento Snow sta sperimentando delle tecniche nuove per poterti aiutare...Sta spingendo il suo corpo al limite-.
-Ma lei...Lei è...-
-è vero che Phantom Snow è una Vilesangue come te...Ma le vostre situazioni sono diverse; lei ha sempre temprato il suo potere, il tuo sta uscenso tutto in una volta sola-.
-Sembra che anche lei faccia fatica a capire come controllarti- Aggiunse All Might.
Il numero uno non nascondeva il terrore che provava nel collegare le parole della Strega Blu con l’esistenza di Evangeline.
“Lei che ha patito il mio stesso dolore...Vi ammazzerà”.
Il silenzio seguì ed Eva si sentì malissimo.
-Tutto questo è ridicolo...- Sussurrò.
-Giovane Evangeline...Se ci permetterai di guidarti, noi saremo dalla tua parte sempre- Le disse All Might.
-Per questo, finché Snow non avrà risolto questo caso...- Aizawa si avvicinò al Preside, che ascoltava con gli occhi chiusi.
 
 
 
 
 
-Ti è proibito utilizzare la tua unicità, ovunque ti trovi-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Papà...Perchè la mamma non torna-? Chiese la piccola.
L’uomo accarezzò la sua testolina con l’unica mano che gli era rimasta.
-Stai tranquilla...La mamma tornerà sicuramente...-
 
 
 
 
Un urlo animalesco fece volare via tutti i corvi appollaiati sul grande albero.
Una creatura dal pelo lungo e macchiato di sangue se ne stava alle radici dell’arbusto secolare.
Respirava rumorosamente, perdeva saliva e ringhiava.
-La mamma è un super eroe, no-? La calda voce del padre cullava la piccola per tranquillizzarla.
 
Gli artigli si allungavano, le ali treamavano.
 
-Lei salva le persone...-
 
L’occhio perdeva sangue e il respiro condensato usciva dalle fauci.
 
 
 
 
 
-Perchè è questo che fanno gli eroi-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Angolo autrice-
Della serie Mai una gioia.
Eccomi qui con un altro capitolo importante.
Anche la Yuei è preoccupata e non sanno come gestire questa situazine.
Phantom Snow e il suo addestramento non sono andati a buon fine, ma la donna non ha avuto il coraggio di dire la verità ad Eva, così ha chiesto aiuto ai suoi insegnanti.
Ahi ahi ahi...Evangelilne la prenderà molto male.
Grazie a tutti coloro che leggono e che recensiscono ovviamente, vi mando un grande abbraccio da Vilesangue!
All prossima!
-Shinigami di fiori-
 
 
 
 
 
 
  
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