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Autore: ThorinOakenshield    10/02/2018    3 recensioni
"Improvvisamente avverto un rumore alle mie spalle, un suono molto simile alla pietra che viene intagliata.
Il mio cuore fa un salto, esattamente come me. Quando mi volto, noto che si sta formando una scritta sulla parete della grotta, e la paura in me aumenta sempre di più: nessuno sta incidendo la roccia, sono assolutamente sola in questo luogo misterioso, deve trattarsi per forza di un fantasma."
Seguito di 'Just a dream?' Lo si può leggere e comprendere anche senza aver letto la mia vecchia fanfiction.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una brutta notizia

“Salve!”
Kili fa un salto sul posto, dopodiché posa una mano sul petto, lì dove il cuore gli sta battendo all’impazzata per via dello spavento.
Sorrido, il classico sorriso di chi la sa lunga su una questione.
“Oh, Glenys, sei tu!” Finalmente il giovane nano si volta verso di me. “Mi hai fatto prendere uno spavento!”
Continuo a sorridere in quel modo: “Dov’eri di bello?”
Kili pare essere in difficoltà. Non mi guarda negli occhi, inoltre ha cominciato a grattarsi il braccio. “In un posto...” risponde sul vago.
“In un posto molto verde, pieno di alberi e di gente alta con le orecchie a punta, vero?” Mi avvicino a lui senza smettere di sorridere in quel modo furbo.
Kili sgrana gli occhi, il che conferma ciò che sto pensando.
Il sorriso non abbandona le mie labbra.
Il giovane nano comincia a balbettare, non sapendo chiaramente cosa inventarsi. In ogni caso non gli do il tempo di trovare una via di fuga: “Ti sei visto con l’elfa rossa con cui stavi parlando in prigione, vero?”
Kili rimane ancora un attimo a fissarmi sbalordito, probabilmente ancora stupito da quanto io possa risultare sveglia la maggior parte delle volte. Poi abbassa le spalle con aria sconfitta. “Non lo dirai a Thorin, vero?”
Rammento che, quando ero finita nel libro per la prima volta, nonostante non fosse certamente stata il mio personaggio preferito, non ce l’avevo ancora con Tauriel, adesso le cose sono giusto un po’ diverse…
Però allora l’elfa era stata molto gentile e dolce con me, inoltre non voglio fare un torto al mio amico Kili.
Così lo rassicuro: “Non preoccuparti, non gli dirò niente.”
Il nipote di Thorin mi abbraccia vigorosamente, senza smettere di ripetere continuamente: “Oh, grazie grazie Glenys! Sei un’amica!”
“Però devi promettermi che non ti farai beccare...” Mi libero dalla sua stretta, infastidita. “E che, nel caso Thorin dovesse scoprirti, che non salti fuori che io ero al corrente della tua relazione clandestina… intesi?” Lo guardo con occhi autoritari. Non ho nessunissima voglia di incappare nell’ira funesta del nano solamente per la sua stupida storia d’amore con quella stupida elfa.
Kili mi guarda come se gli avessi fatto il favore più grande del mondo, come se gli avessi regalato la luna, sorridendo incessantemente. “Sì sì te lo prometto, non preoccuparti.” Ho come l’impressione che potrebbe mettersi a piangere dalla gioia da un momento all’altro.
Sorrido anch’io: è sempre un piacere fare un favore agli amici, e poi ricevere in cambio tutta la loro gratitudine e felicità.
“Che cosa le prometti?”
Sia io che Kili facciamo un salto sul posto.
Thorin Scudodiquercia è appena entrato in casa e sta guardando con aria interrogativa me e il nano, senza rinunciare a quella sua aria severa e autoritaria che lo caratterizza, la quale lo rende ancora più affascinante di quanto non lo sia già.
Il giovane non sa cosa inventarsi, così risolvo io il problema: “Che saremo amici e fratelli per tutta la vita!” rispondo sorridendo con aria innocente, abbracciando Kili.
Egli ricambia l’abbraccio, sforzandosi di sorridere in modo convincente.
Per fortuna Thorin decide di crederci e di non insistere oltre, probabilmente deve avere altri pensieri per la testa: “Kili, va’ ad aiutare Balin, c’è bisogno di te al pianterreno.”
Il nipote obbedisce immediatamente, quindi esce di casa, lasciandomi sola con il bel nano.
Tengo le mani dietro alla schiena e fisso il mio amore con la classica aria da cerbiatta indifesa, facendomi piccola piccola sotto ai suoi occhi duri.
“Mentre tu, signorinella, vieni al piano di sopra con me.” Mi afferra delicatamente il polso. “Devo parlare con te.”

Quando Thorin chiude la porta della camera, l’ansia aumenta in me.
Cosa mi vorrà mai dire?
È morto qualcuno?
Ho fatto qualcosa di male?
Vuole lasciarmi?
“Allora...” comincia con la sua bellissima voce che mi fa sospirare come una scolaretta alle prese con la sua prima cotta, anche se in questo momento mi importa molto poco della sua voce. “Innanzitutto devo dirti che sei molto graziosa.” Di nuovo quel suo dannatissimo sorrisino… il quale, ne sono certa, sarà la causa della mia morte.
Il mio cuore si alleggerisce: se Thorin sorride e se perde tempo a farmi i complimenti per come mi sono vestita, evidentemente non deve dirmi nulla di particolarmente grave o urgente.
Ricambio il sorriso che il nano mi sta rivolgendo, dopodiché scuoto leggermente l’abito giallo. “Ti piace?” gli chiedo con tono civettuolo, sbattendo le ciglia.
So che lo faccio impazzire quando mi atteggio così.
Difatti il Re sotto la Montagna sorride ancora più intenerito, facendomi quasi sospirare. “Moltissimo.”
Lo fisso imbambolata. Adesso sto cominciando a pensare che, magari, vuole finalmente farmi la dichiarazione di matrimonio.
Al solo pensiero, il mio cuore batte talmente forte che temo che potrei iniziare a saltellare per la stanza da un momento all’altro, come se fossi un personaggio dei cartoni animati.
“Quest’oggi è giunto alle porte di Erebor il Governatore di Pontelagolungo.” Purtroppo la magia finisce subito, Thorin smette di farmi i complimenti e comincia a parlarmi seriamente e, a quanto pare, non si tratta di una proposta di matrimonio. “O meglio, colui che era il Governatore di Pontelagolungo.”
Ma quel vecchiaccio avido e opportunista è ancora vivo?! Speravo tanto che lui e quelle tre oche inutili che ha come nipoti fossero periti tra le fiamme di Smaug.
“Insieme a lui c’erano le sue tre nipoti.”
Ecco, come non detto…
“Erano tutti sporchi, bagnati, infreddoliti, affamati e assetati...”
Tsk! Sai quanto me ne importa…
“Il Governatore di Pontelagolungo ci ha aiutati nel momento del bisogno, ci ha ospitati nel suo palazzo, ci ha offerto una casa, del cibo, vestiti, barche...” Mi domando come Thorin possa essere così ingenuo da non rendersi conto che, quell’uomo egoista, ha fatto tutto ciò solo per mantenere allegro il clima a Pontelagolungo, lui non ha mai creduto che egli fosse realmente il nipote di re Thror. “Mi ha chiesto asilo a Erebor per un po’ di tempo, finché non si rimetterà.”
“No!” Le parole mi escono da sole dalla bocca, senza che io riesca a controllarle. “Insomma Thorin… non l’hai capito?! Quell’uomo ti ha sempre preso in giro, non ha mai creduto che tu fossi per davvero il legittimo Re sotto la Montagna. Ha fatto finta di crederti solamente per mantenere alto l’umore del suo popolo… e secondo te come mai voleva mantenere alto l’umore del suo popolo? Perché esso lo odia. Lo odia perché lui è un essere che pensa solo a se stesso e che non si cura della propria gente, temeva una ribellione.
E adesso che ha perso tutto, guarda a caso, viene a chiedere asilo nel tuo regno!” Cerco di calmarmi e di riprendere fiato, dopodiché concludo: “Egli altro non è che un arrampicatore sociale.”
“Arrampicatore sociale o no, questa sera ho invitato a cena lui e le sue tre nipoti.” Il tono del nano è duro, proprio come il suo sguardo. “E sei invitata anche tu.”
In questo momento mi sento come Merida, la principessa del cartone Disney, quando stava discutendo con sua madre riguardo al matrimonio.
Mi viene solamente da sbuffare, da sbraitare e da gesticolare.
Non c’è alcuna speranza.
Di male in peggio.
“Quindi sei pregata di trovare un abito e di comportarti bene” mi ordina con quel tono che non ammette repliche, osservandomi con occhi severi, dopo essersi avvicinato minacciosamente a me. “Vedi di non farmi vergognare di te.”
Non mi dà nemmeno il tempo di lamentarmi o di ribellarmi, che esce dalla camera, sbattendo la porta.

L’Antro di Lucri:

Stelle del cielo, perdonate il ritardo, ma prima o poi torno sempre xD.
Scusate se il capitolo è corto, ma penso che sia caruccio lo stesso.
Dunque, come molti di voi avranno certamente capito, nello scorso capitolo, Kili si era visto con Tauriel.
Come andrà a finire questa storia? Bene o male? Eheh, se continuerete a seguirmi lo scoprirete ;).
E i problemi non finiscono certamente qui… Il Governatore è tornato, e insieme a lui ci sono pure le sue tre odiosissime nipoti che, per chi non avesse letto Just a dream, sono delle ragazzine che sbavano dietro a Thorin e che avevano preso in giro Glenys.
Ci sentiamo nel prossimo capitolo, spero di riuscire a scriverlo presto xD.
Un bacione


Lucri



 

 

   
 
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