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Autore: lmpaoli94    11/02/2018    0 recensioni
Anno 2500
Il mondo che tutti noi conosciamo non esiste più.
Una nuova forza se n’è impossessata.
Nuove creature e nuovi esseri viventi regnano su questo mondo.
Ma mentre la maggior parte delle creature vive e regna in totale pace e prosperità, nella Terra di Airda, succede il contrario.
Numerose guerre e scontri tra popoli diversi tra di loro, non facevano altro che minare una pace che non riesce mai a durare.
Chi potrebbe evitare tutto ciò?
La speranza era riposta in cinque creature diverse tra di loro.
Ognuno con la propria storia.
Ognuno con il proprio onore.
Sarebbero riusciti a far ritrovare la pace in una terra disgraziata come quella di Airda?
Una spada per sguarnirla, una spada per brandirla, e con essa, liberare il mondo dei mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Urla e grida in lontananza riecheggiarono nelle vecchie orecchie dello stregone.
Qualcosa si stava avvicinando.
Forse una minaccia?
«Questa non ci voleva…» disse parlottando tra sé.
Corse più veloce che poté verso la casa del piccolo Niall.
Nessuno rispondeva.
«Niall, sono Liam! Apri subito questa porta! È urgente!»
Ma il piccoletto continuava a non rispondere.
L’unico modo era buttare giù la porta.
Ma non sarebbe stato molto convenzionale.
Doveva trovare un’altra soluzione.
Al più presto.
Stava per recitare una formula nella sua lingua sconosciuta.
Se non fosse che…
«Allora sei rimasto…» fece Niall sorpreso.
«Finalmente sei qui! Andiamo, dobbiamo organizzare le difese all’isola.»
«Le difese? Quali difese? Io sono molto stanco. Domani sarà l’ennesima giornata faticosa per me. Non posso continuare a perdere le ore di sonno.»
«Non passerai la notte se non ti decidi a venire con me!»
Liam prese Niall per un braccio e lo trascinò contro la sua volontà.
«Ma cosa stai facendo?! Lasciami!»
Esasperato, Liam diede uno schiaffo al giovane.
«Perché l’hai fatto?!»
«Ascoltami bene! Gli Urum – Rei tra poco raggiungeranno le coste dell’isola. Ricordi chi sono gli Urum – Rei?»
«Sì… Quelle creature che vogliono conquistare la Terra di Airda.»
«E riusciranno a conquistare anche questa isola se non ci muoviamo il prima possibile! Mi sono spiegato?»
Nial fissava intensamente lo stregone.
Capì che non stava assolutamente mentendo.
Non poteva mai farlo.
Lo stregone non era quel tipo di creatura che poteva mentire, soprattutto non in una situazione del genere.
«Va bene… Andiamo.»
 
 
Gli Urum – Rei si stavano avvicinando sempre di più.
Dovevano essere circa un centinaio.
«Dannazione! Dobbiamo cercare assolutamente aiuto. Sai chi potrebbe darci una mano?»
«Credo nessuno… Penseranno che siamo solo dei pazzi e ci chiuderanno in manicomio. A meno che…»
«A meno che cosa?»
«Dobbiamo dirigersi verso il castello che sta in cima all’isola. Forse il Re ci darà udienza. Anche se, a quest’ora, sarà molto restio. Dovremmo aspettare domani mattina.»
«Domani mattina questa isola sarà rasa al suolo. E con lei i suoi abitanti.»
«Lo so bene.»
«Allora dobbiamo almeno provarci. Fammi strada Niall.»
 
 
Il castello era guardato a vista da una decina di guardie.
Avvicinarsi sarebbe stato pericoloso per chiunque.
«Eccoci arrivati. Questo è il castello di Urbaz, Signore di Adimir.»
«Perfetto. Andiamo!»
Niall lo guardò allibito.
«Ma cosa stai facendo? Vuoi farti uccidere?» gli disse il ragazzo fermandolo sul nascere.
«No, voglio solo parlare con un essere più inferiore di me.»
«Cos’è tutta questa tua superiorità?»
«Niente… È solo che odio chiedere aiuto a chi considero inutile. Ma senza di lui e i suoi abitanti, noi due siamo in pochi per respingere un attacco simile.»
«Lo so, purtroppo… E se non ci vorranno ascoltare? Cosa faremo?»
«Dovranno ascoltarci. Per la loro incolumità.»
«Hai per caso intenzione di accettare un suo favore con la forza?» fece Niall con tono rabbioso.
«Non vorrei arrivare a tanto…»
«Non dire sciocchezze, Liam. Non possiamo fare ciò!»
«Ci penseremo se succederà. Altrimenti…»
Liam e Niall si fecero coraggio e si mostrarono alle guardie che tenevano d’occhio il portone.
«Chi siete voi due?»
«Ci scusiamo per la tarda ora, guardie di Urbaz. Ma dobbiamo avere udienza con il Re. È urgente.»
«Niente è più urgente del riposo del Re. Andatevene immediatamente o saremo costretti a usare la forza.»
«Bene, allora fatevi avanti. Vi aspetto.»
«Che cosa credi di fare, vecchiaccio senza cervello?» lo derise una guardia.
«Bene, fatti avanti. Ti farò vedere io chi è il vecchiaccio senza cervello.»
«Bene l’hai voluto tu!»
La guardia che l’aveva presa in giro si scagliò contro di lui.
Ma Liam non si fece intimorire per così poco.
Pronunciò delle parole incomprensibili.
Il suo bastone iniziò ad emanare luce propria, facendo spaventare tutte le guardie.
«Ma che razza di stregoneria è questa?!» gridò uno di loro.
«O ci fate parlare con il re, oppure saremmo costretti a farvi del male.»
«No Liam! Non era questo il nostro piano!»
«Taci Niall! È per il nostro bene.»
Il piccoletto non riusciva più a riconoscere il suo amico stregone.
Sembrava cambiato.
Cosa poteva renderlo così cattivo?
«Va bene va bene, ci arrendiamo!» fece la guardia sotto l’incantesimo dello stregone «Ma ora lasciatemi andare. Vi prego.»
«Bene, vedo che ora ragionate.»
La guardia fu scaraventata a terra molto duramente.
«Andate a chiamare immediatamente il re.»
Ma non ce ne fu bisogno.
Il re fu svegliato dalle forte grida delle sue guardie.
«Cos’è questo baccano?!»
«Vostra altezza, due stranieri vorrebbero parlare con voi.»
«Stranieri? Mai io sono di questa terra» protestò Niall.
«Che cosa diavolo volete?!»
«Vostra altezza, gli Urmu – Rei stanno per invadere questa isola. Dobbiamo essere pronti per respingerli. Radunate tutti gli abitanti e le guardie che disponete. Dobbiamo prepararci per attaccarli.»
«Gli Urum che? Vattene, stupido vecchio. Non mi costringere a ucciderti.»
«Uccidere me? Credo che sarà impossibile.»
«Smettila di sfidare la mia pazienza o sarà peggio per te.»
«Maestà, vi consiglio vivamente di non sottovalutarlo. Potrebbe essere pericoloso.»
«Taci, inutile guardia! Cosa potrebbe farmi un vecchio con un bastone di legno?»
«Perché, voi creature di Adimir, siete così restie a dare retta agli stregoni di Erin?»
Il re Urbaz impallidì improvvisamente.
«Cosa? Tu vieni da Erin?»
«Sì. Ho fatto un lungo viaggio prima di approdare su questa isola.»
«Che cosa vuoi dal mio popolo?»
«Proteggere questa isola. Nient’altro.»
«Maestà! Qualcuno si sta avvicinando!»
Le grida della guardie riecheggiarono in tutto il perimetro del castello.
Ormai i nemici erano quasi arrivati alla spiaggia dell’isola, e gli abitanti di Adimir non erano ancora pronti per difendersi a dovere.
Il re Urbaz mise da parte il suo orgoglio per dare ascolto allo stregone.
«Che cosa dovremmo fare secondo voi?»
«Radunate tutte le creature di cui disponete. Ci vediamo sotto le mura della città.»
 
 
Le creature radunate erano davvero poche.
Sembravano dei piccoletti insignificanti.
Non erano pronti per sostenere una battaglia del genere.
Lo si vedeva dai loro occhi.
«Re Urbaz, cosa credete di fare con loro?»
«Mi dispiace stregone Liam, ma sono le uniche creature che sono riuscito a radunare. Altri stanno per prepararsi.»
«Va bene, non c’è più tempo. Gli Urum – Rei si stanno avvicinando.»
«Toglietemi una curiosità, stregone Liam. Ma chi sono questi Urum – Rei? E cosa vogliono dalla mia gente?»
«Conquistare tutta la Terra di Airda. E se dovessero conquistare anche questa isola, non avremmo più speranze di liberarla.»
«Allora la profezia si sta per avverare…»
«Quale profezia?»
Urbaz fissava lo stregone con sguardo perso nel vuoto.
«Parlate, Re di Adimir. A quale profezia vi state riferendo?»
«Soccomberemo sotto le forze di creature mostruose… E credo che esse portino proprio questo nome.»
«Ne siete sicuro?»
«Non abbiamo speranze, stregone Liam… È finita.»
«La battaglia non è ancora cominciata! Non possiamo avere paura proprio adesso!»
«Mi dispiace stregone Liam, ma non posso rischiare che la mia gente muoia così. Devo ritirare le mie truppe.»
«Cosa? Non se ne parla nemmeno!»
«Devo farlo! L’isola ormai è perduta.»
«Non dica sciocchezze e si prepari alla battaglia.»
Gli Urum – Rei erano in posizione.
Essi si trovavano ai piedi delle mura che circondavano l’intera città.
«Prepararsi ad attaccare Adimir! Cavalieri! Sfondate la cinta muraria!»
Il generale delle truppe degli Urum – Rei era una creatura mostruosa e viscida.
Il suo sguardo glaciale faceva provare una paura immensa.
Paura che poteva essere fatale per gli abitanti dell’isola.
«Re Urbaz, cosa dobbiamo fare?»
Ma il re non rispose.
Era troppo impaurito per la sorte della sua gente.
«Io… non so…»
«Prepararsi a respingere i nemici!» gridò Liam al posto del re. «Forza! Tutti sulle mura!»
Gli abitanti di Adimir non sapevano cosa fare.
Dare ascolto ad uno stregone di cui ignoravano ancora il nome e i suoi scopi, oppure dare ascolto ad un re codardo?
«Stregone, vi ordino di fermare questa battaglia!» gridò inviperito Urbaz.
«Mai! Se voi non volete essermi d’aiuto, sarò io a guidare questa gente verso la salvezza!»
«Non dite sciocchezze! Li guiderete verso una morte certa!»
«Questo lo vedremo… Andiamo, abitanti di Adimir! Difendete la vostra città!»
Gli abitanti di Adimir erano certi che non ce l’avrebbero fatta contro quelle creature mostruose.
Ma a loro non importava.
Avrebbero preferito morire da eroi che da codardi.
«Stregone Liam, come possiamo respingerli?»
«Scagliate le vostre frecce contro coloro che stanno cercando di sfondare il portone! Presto!»
Gli Urum – Rei stavano per riuscire nel loro intento.
Il portone della città stava per subire un colpo irreparabile.
Riusciva a rimanere in piedi solo per grazia di Dio.
Se non avessero fatto più in fretta, gli Urum – Rei sarebbero riusciti ad entrare nella città.
«Forza! Scagliate!»
Decine e decine di frecce colpirono i nemici, uccidendone molti.
Ma questo non riuscì a fermare la loro furia.
Altri Urum – Rei, presero il posto di coloro che erano morti, continuando a cercare di sfondare il portone.
Alla fine il portone cedette sotto i loro colpi.
«Oh no! Sono entrati!»
In centinaia si riversarono nella città, uccidendo tutti gli abitanti che gli capitavano a tiro.
«Dirigiamoci in città! Difendiamo i nostri abitanti!»
Alla guida degli abitanti di Adimir, Liam si sentiva quasi uno di loro.
Li avrebbe protetti tutti, anche a costo della sua vita.
Lo stregone corse più veloce che poté.
Raggiunse l’entrata della città.
Gli Urum – Rei stavano mietendo vittime a ripetizione.
«Lasciateli! Ora!»
Lo stregone combatteva valorosamente.
Gli Urum – Rei non avevano speranze contro di lui.
Ma non poteva resistere in eterno.
I nemici erano molti.
Ma Liam non era solo.
Niall corse in suo aiuto.
«Avanti! Fatevi sotto!»
Niall combatteva con la forza della disperazione.
Aveva in dotazione una spada di un Urum – Rei sconfitto.
Non aveva mai maneggiato un’arma prima d’ora.
Ma per essere la prima volta, non se la cavava poi tanto male.
«Niall, ma cosa stai facendo? Mettiti al riparo finché sei in tempo!»
«Neanche morto! Devo aiutarti. Per il bene di Adimir!»
«Sì, ma così rischierai la vita! Sono in troppi!»
Mentre Liam e Niall continuavano a combattere valorosamente, gli adimiri continuavano a cadere a decine.
Non erano preparati ad affrontare un nemico simile.
Gli Urum – Rei erano troppo superiori a loro.
«Ritirata! Rifugiamoci al castello!»
Gli adimiri sopravvissuti dovettero fronteggiare la continua minaccia dei loro invasori senza un attimo di sosta.
Combatterono tutta la notte.
Quando spuntò l’alba, su circa mille abitanti ne rimasero in vita all’incirca cinquecento.
«Quanto potremmo essere al sicuro?» domandò una guardia del castello.
«Non lo so. Finché gli Urum – Rei non sfondano il portone del castello… Cosa che, se non facciamo qualcosa, avverrà molto presto…»
Gli adimiri avevano bisogno di un aiuto insperato.
Ma chi poteva aiutarli in quel frangente?
L’oscurità si stava facendo avanti con insistenza.
Gli Urum – Rei erano ad un passo dalla vittoria.
Finchè…
«Liam, è davvero finita?»
Ma lo stregone non rispose.
Era troppo concentrato sui suoi pensieri.
«No, questa non è la fine… È solo l’inizio della nostra avventura…»
Niall non riusciva a credere alle sue parole.
Credeva che lo stregone fosse completamente impazzito.
«Ma… Cosa stai dicendo?»
«Adesso lo vedrai…»
Un bagliore di luce bianca inondò l’intera Isola di Adimir.
«Eccoli arrivati.»
Delle creature, somiglianti a Liam, arrivarono in soccorso degli adimiri.»
«Pronti? Avanti, attacchiamoli!»
Gli Urum – Rei furono spazzati via con la forza della magia.
Non ne era sopravvissuto neanche uno.
«Gli Urum – Rei… sono stati sconfitti…» fece Niall non credendo ai suoi occhi «Quindi questo significa…»
«Gli adimiri sono liberi.»
Un urlo di gioia si levò in tutta l’isola.
Gli stregoni li avevano salvati.
«Liam, quanto tempo…»
«Mastro Granz, siete voi?»
«In carne ed ossa.»
«Questo è un vero miracolo» fece Liam abbracciando lo stregone.
«Gli astri avevano predetto che tu e gli adimiri avreste avuto bisogno d’aiuto… E così è stato… Non potevamo lasciarvi soli…»
«A nome mio e di tutto il popolo di Adimir, io vi ringrazio. Non avremmo superato il giorno senza di voi.»
«La tua missione deve continuare, stregone Liam. Ricordi?»
«Sì, Mastro Granz. Non posso dimenticarlo mai...»
Mastro Granz e i suoi servitori se n’andarono proprio come erano arrivati: improvvisamente.
Niall non ebbe nemmeno il tempo di ringraziare i suoi salvatori.
«Ma come? Se ne sono già andati?»
«Gli stregoni non hanno tempo da perdere, piccolo Niall.»
«Nemmeno il tempo di brindare insieme a noi?»
«Purtroppo no… Anche perché non c’è nulla da festeggiare… Le perdite tra i tuoi simili sono state molte. Dobbiamo trovargli una sepoltura degna di loro.»
Il viso di Niall si rattristò.
Lo stregone aveva ragione.
Non poteva festeggiare in una simile circostanza.
Non ora.
«Avanti, organizziamo il loro funerale. Hanno combattuto valorosamente. Oltre ogni previsione.»
«Già… Anch’io sono rimasto sorpreso dal loro coraggioso…»
«Visto? Te l’avevo detto che la tua razza non è così inutile come sembra…» lo canzonò lo stregone.
«Sì… Anche stavolta avevi ragione.»
   
 
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