Più tardi quella sera,
Nico e Chase chiamarono Molly e US
per un’uscita serale, lasciando Karolina e Xavin da sole.
“Bene, loro sono andati,
noi che facciamo intanto?” chiese
Xavin
“Ho preso un
film.”
“Che film?”
“Balle spaziali.”
“Sul serio?
Grandioso!”
“Preparo i popcorn, tu
intanto sistema il dvd.” Disse
Karolina.
Si misero a vedere il film, prima
divise, lentamente si
avvicinarono, ridendo e scherzando.
“Questo film mi fa ridere
ancora dopo tanto tempo.”
“Già.”
Karolina capì che era
arrivato il momento di agire.
“Senti Xavin.”
“Si?”
“Volevo
chiederti…so che adori la tua nuova sistemazione e
il tuo lavoro, ma mi chiedevo se…se un giorno questa vita
cominciasse a
rimanerti stretta…tu…potresti prendere in
considerazione l’idea di…tornare con
i Runaway?”
“Ecco…detta in
questa maniera sembra un pochino un
malaugurio, ma adesso che vi ho ritrovati…credo di
sì, un giorno, magari,
forse.”
“Questo è un
patto?”
“È un
patto.”
Le ragazze si strinsero la mano per
sigillare la promessa,
ma successe qualcosa di strano.
Si guardarono entrambe negli occhi,
forse ricordando tutto
il tempo che avevano e non avevano passato e senza alcun indugio,
Karolina la
baciò.
La cosa lasciò Xavin
impressionata, ma non si oppose, aveva
quasi dimenticato la dolcezza e il calore di quelle labbra.
Avrebbe voluto che quel momento non
finisse mai o almeno lo
pensava fino a quando non rinsavì.
“Wo, wo, wo, che stai
facendo?”
“Io…credevo
che…”
“Che cosa? Noi due siamo
fidanzate!”
“Lo so, è solo
che…sento di doverti aiutare.”
“Aiutare?”
“Xavin, questo pomeriggio
ho rubato dei dati dal laboratorio
di US per scoprire di più su di lui, ma si sono auto
eliminati.”
“C’è
qualcosa di losco in lui e te non lo vedi.”
“Sono un pochino sconvolta
perché hai rubato al mio ragazzo,
ma non è un problema, è una forma di sicurezza
informatica che ha inventato
lui.”
“Come lo sai?”
“Perché lui me
lo ha detto!”
“Mi ha sempre detto tutto
di lui, sia nel bene che nel male!”
“Io ho fatto lo stesso e
lui mi ha accettato fin da subito.”
Xavin allora capì
l’inganno.
“Tu hai organizzato
tutto…hai cercato di sedurmi e di
ingannarmi!”
“Xavin, perdonami ma
l’ho fatto perché non penso che sia
salutare per te rimanere vicino a quel tipo, perciò tu
tornerai con noi a Los
Angeles!”
“Ma qua a Las Vegas
c’è tutta la mia vita, i miei amici, la
mia famiglia, il mio lavoro!”
“Non ti aspetterai
seriamente che rinunci a tutto per quello
che è chiaramente un capriccio!”
“Ma che capriccio? Voglio
solo che ritorni insieme a noi,
abbiamo bisogno di te!”
“Davvero? Abbiamo o
hai?”
“Che vuoi dire?”
“La verità
è che sei felice che sono tornata, ma ti rode il
fatto che io stia insieme a US, lo sai bene…sei ancora
innamorata di me.”
“Non sono innamorata,
è solo che non voglio perderti di
nuovo.”
“Non potremmo almeno
discuterne?”
“Tu hai perso la
possibilità di discuterne nel momento
stesso in cui sei tornata sulla Terra e non mi hai chiamato!”
“E comunque torniamo a Los
Angeles!”
“Lina…”
“Noi torniamo a Los
Angeles!”
“Potresti smetterla solo
per cinque secondi di…”
“No, noi torniamo a Los
Angeles!”
“Tu non capisci, sei
tornata e non lo hai detto nessuno, te
ne sei andata a Las Vegas dimenticandoti di tutti noi, hai agito alle
MIE
spalle, sei stata molto, molto egoista, io non ti ho mai fatto una cosa
tanto
brutta!”
Il veleno che Karolina stava sputando
non era niente in
confronto all’oceano che Xavin stava per farle arrivare
addosso.
E colpì, calma come
l’acqua e forte come il tuono.
“Tu mi hai dato per morta e
te ne sei andata a Los Angel con
la prima bionda che hai trovato.”
Cadde un silenzio di tomba, tanto che
anche uno spillo che
cade avrebbe fatto rumore.
Ripresasi dalla botta emotiva,
Karolina riprese a parlare.
“Perché tiri
fuori questa storia adesso?”
“Al tempo, decisi di
sacrificarmi per te perché eri debole e
disperata.”
“E adesso tu ti stai
dimostrando debole e disperata
esattamente come allora.”
“Xavin, io…ti ho
chiesto scusa non un sola volta, ma mille
altre volte in questi giorni.”
“E ora mi stai dicendo che
in realtà non mi hai mai
perdonato?”
Karolina cominciò a
piangere.
“Sai bene che per me non
c’è niente di più importante dei
Runaway e questo tu lo sai, per questo voglio che la mia famiglia sia
riunita.”
“Davvero? E che cosa
avresti fatto se mi fossi ripresentata
da te?”
“Come scusa?”
“Tu hai tutto Lina, una
casa, degli amici, una fidanzata, ma
quando sono tornata, io non avevo nulla, ed è stato US ad
aiutarmi.”
“Xavin…io…”
“Se mi fossi presentata da
te quella sera, mentre pomiciavi
con la tua nuova ragazza, annunciandoti il mio ritorno, cosa sarei
stata per
te? Una specie di premio bonus?”
“Ecco perché non
ti ho cercato, perché nemmeno tu l’hai
fatto.”
“Avresti potuto fare
qualcosa in più per aiutarmi, avresti
potuto chiedere aiuto allo S.W.O.R.D. o ai Guardiani della Galassia, ma
hai
deciso di non farlo.”
Karolina cercò di
rispondere, ma la sua voce era debole.
“Non sapevo come fare, non
avrei saputo come cercarti, come
raggiungerti, come liberarti.”
“Come avrei potuto
fare?!”
“Ulysses Archer ci
è riuscito!”
“E ce la fatta usando
solamente le sue mani!”
Allora Karolina capì di
aver perso da tempo quella
discussione:
“Io…io…io
non sono Ulysses Archer.”
“No, non lo
sei…vattene ora.”
Karolina si avviò verso
l’uscita.
“Se ci fosse
stata…anche la più piccola possibilità
di
tornare insieme…tu l’avresti fatto?”
chiese Karolina.
Ma non ottenne nessuna risposta.
Quando smise di litigare con Xavin
era mezzanotte e chiamò
Chase e Nico per dirgli di tornare.
Karolina intanto uscì dal
palazzo e si incamminò per le
strade di Las Vegas.
Poco dopo Chase, Nico, Molly e US
tornarono.
I primi tre filarono dritti a letto,
mentre US andò
nell’area svago, dove trovò Xavin addormentata sul
divano.
Il camionista le accarezzò
dolcemente la testa e la svegliò.
“Ehi.”
“Ehi.”
“Ti porto a letto, sai che
non ti fa bene dormire sul
divano.”
“Lo so scusa, come
è andato il giro?”
“Bene, siamo stati insieme
a un Luna park e Molly ha
distrutto tutti i giochi per forzuti, devo un paio di soldi a un paio
di gente,
ma è stato divertente.”
“Te invece? Come
è andata la serata con Lina?”
“Stava andando bene,
ma…”
“Ma?”
“Ci siamo
baciate.”
“Oh…le hai fatto
popi popi mentre gli stavi vicina?”
“US!”
“Scherzavo.”
“Senti, non è
come pensi, anzi, alla fine abbiamo litigato
e…Lina se ne è andata.”
“Sai dove è
finita?”
“No.”
“Bene…allora
intervengo io.”
“Cosa vuoi fare
US?”
US cominciò a premere i
tasti sul computer da polso della
US3.
“Solo parlarle, a
quest’ora i locali dove può essere sono
molti, mi basterà incrociare i video delle telecamere e
capirò dove si trova.”
“Un piccolo
calcolo…Sharmy, perfetto, vado e torno.”
“US!”
“Si?”
“Ti prego, si ragionevole
con lei, la litigata è stata
pesante e non so come reagirebbe con te.”
“Ho capito, grazie
Xavin.”
US partì alla ricerca di
Karolina e la ritrovò da Sharmy a
sorseggiare un analcolico.
“Vedo che sei una brava
ragazza, niente alcolici prima dei
ventuno anni.”
“Ciao US…che
cosa vuoi?”
“Vedi…Xavin mi
ha detto che c’è stato un po’ di
movimento.”
“Si e allora?”
“Ecco è
che…non posso fare a meno di sentirmi tradito in
qualche modo, Xavin è la mia ragazza e…tutte le
cose divertenti che abbiamo
fatto in questi giorni? Pensavo fossimo diventati amici.”
“La sai una cosa? Tu non la
meriti.”
“Che cosa hai
detto?”
“Non la meriti, sento che
sei un tipo losco US e la
discussione che ho avuto con Xavin me lo ha confermato, sento che se
rimarrà
con te, finirà solo col soffrire.”
“Cazzo, chi sei tu per
giudicare il mio rapporto con Lei? Tu
che hai lasciato che si sacrificasse contro la Brigata della
luce.”
“E con questo cosa vorresti
insinuare?”
“Oh solo che sei una
autentica frana in queste cose Karolina,
ti rode il fatto che lei stia meglio con me che con te.”
“Accetta semplicemente il
fatto che il rapporto tra te e
Xavin è nato da uno squallido matrimonio combinato e
vai avanti con la tua vita.”
Karolina gettò addosso il
cocktail a US.
Il camionista rispose con una piccola
spinta, mentre
Karolina attivò i suoi poteri e sferrò un pugno a
US, mandandolo fuori dal
locale.
La lotta si spostò nei
cieli, la US 3 contro i poteri
Majesdaniani.
Karolina si lanciò di
nuovo all’attacco, ma in quanto ad
addestramento al combattimento, US la batteva su tutti i fronti.
Ogni pugno e ogni calcio erano ben
assestati e dolorosi.
Le pareti dei palazzi si
sbriciolavano ogni volta che US
sferrava un colpo alla ragazza.
Alla fine raggiunsero il tetto di uno
degli edifici.
“Ho preso a calci molti
della tua razza solo con il modello
2.”
“Ti voglio fare un offerta
Lina, arrenditi e farò finta che
non sia mai successo nulla.”
Ma Karolina non aveva intenzione di
arrendersi, così si
innalzò in cielo e scagliò tutta la forza dei
suoi raggi sul camionista.
US si difese grazie a uno scudo di
energia e ciò gli diede
il tempo di rispondere all’attacco.
Lanciò contro Karolina
degli anelli che si attaccarono ai
suoi polsi, annullando i suoi poteri.
La ragazza cadde a terra, ma
ciò che più la spaventò, era il
peso degli anelli, che sembravano incollarla a terra.
US gli attaccò un altro
paio alle caviglie e le rivelò
l’inganno.
“Ti piacciono? Xavin mi ha
rivelato che i Majesdaniani
perdono i poteri se vengono in contatto con dei metalli particolari, a
ciò ho
aggiunto anche una modalità che mi piace chiamare
“Freeze”, non potrai muoverti
da terra se non sarò io a volerlo.”
“Cosa hai intenzione di
farmi?!”
“Usarti come esca per
risolvere un caso.”
“Stai scherzando,
vero?”
“Non quando una stronzetta
cerca di uccidermi.”
In quel momento Karolina avrebbe
voluto incenerirlo, ma
riuscì solo a gridargli contro parole cariche di rabbia.
“Tu, brutto pezzo di merda,
non lascerò Xavin con te, non
lascerò che tu la ferisca e la deluda!”
“Ferirla? Deluderla? Chi
secondo te l’ha più delusa fra noi
due?!”
“Tu l’hai gettata
nel dimenticatoio e te ne sei andata a Los
Angeles con una nuova ragazza senza pensarci due volte!”
“Xavin era un principe
Skrull, aveva altre opzioni!”
“I suoi guai sono iniziati
nel preciso momento in cui ti
hanno data a lei come sposa.”
“Dici che non ti piaccio?
Bene, perché tu non piaci a me, da
quello che mi ha raccontato Xavin ho subito capito che eri il tipo di
persona
che non sopportavo.”
“Ti fingi una ragazza
risoluta, ma sei debole, speri sempre
che sia il caso a risolvere i tuoi guai, è così
che combatti, è così che
sopravvivi!”
“Io sopravvivo
perché so tutto, Xavin sopravvive perché ha
imparato a usare al massimo i suoi poteri mentre te sopravvivi
perché pensi:
“Oh no, non riesco a battere questi tizi, magari potrei
lasciare a mia moglie
il compito di occuparsi di tutto, la sacrificherò e la
dimenticherò!””
“Ma non importa, ora
facciamola finita.”
US si avvicinò a Karolina,
la ragazza chiuse gli occhi
pensando che il camionista volesse ucciderla, ma sentì un
altro peso sul collo.
“Cosa è questo?
Ehi…non…non mi hai ucciso?”
“Non ne ho mai avuto
intenzione.”
“Perché hai
capito che non sono così male?”
“No, perché il
collare che ti ho attaccato sfrutterà la tua
energia solare per ampliare il campo di ricerca e in questo modo
richiamerò qua
uno di quei maledetti robot.”
“Rimani ferma, mi
raccomando.”
Il piano funzionò, ma
Karolina cominciò a preoccuparsi
quando il robot si armò per colpire.
“Aiuto!”
gridò la ragazza.
US intervenne rapido come un fulmine
e tagliò a metà il
robot, poi fece lo stesso con il collare e con gli anelli.
Il camionista tirò fuori
dal robot tagliato un cip e lo
inserì nella tuta.
“Ok, a quanto pare i nostri
amici robot provengono
da…Alchemax.”
“Direi di andare a fare una
visita a Ty Stones, è in città
per costruire una nuova sede, vieni con me?”
Karolina ancora arrabbiata per la
discussione precedente
acconsentì e volarono fino a raggiungere gli uffici
temporali dell’Alchemax.
Senza farsi vedere, si infiltrarono
nell’ufficio di Tyberius
Stones, cogliendolo di sorpresa.
“Ehm…salve, che
cosa posso fare per voi?”
“Salve Tiberius, io sono
Ulysses Archer, difensore del
Nevada e quando dico “Nevada” io intendo Las
Vegas.”
“Che cosa vuole di
grazia?”
“Ho beccato due dei suoi
robot distruttori per le strade di
Las Vegas e sono giunto alla conclusione che lei sia un tipo losco,
sono qua
perché voglio che se ne vada e rinunci alla costruzione di
una nuova azienda a
Las Vegas.”
“Sono spiacente, ma non
posso farlo, cerchi di capire, gli
affari sono affari.”
“L’ultimo che mi
ha detto queste cose è stato pesantemente
umiliato dal sottoscritto, mio caro Tyberius.”
“Andatevene adesso o
sarò costretto a mandarvi via con la
forza.”
“Si, certo, tu e quale
esercito?”
Tyberius cliccò un tasto e
la stanza si riempì di una decina
di robot da combattimento.
“Mai fare quella
domanda.” Rispose Tyberius.
“Ammirate i Robot XI,
versione migliorata del vecchissimo
Robot X che il mio genio è riuscito a ricreare e a
migliorare!”
“Ho lasciato un paio di
robot per la città per calcolare il
livello dei miei possibili avversari, ma vedendovi, non sarà
difficile
eliminarvi.”
Karolina si preparò a
combattere.
“Cattur…”
Tyberius non fece nemmeno in tempo a
finire la frase che US
aveva già affettato ogni singolo robot e aveva afferrato
Tyberius per il collo.
“Ascolta Ty, qualche
piccolo consiglio.”
“Vuoi costruire una nuova
fabbrica? Fallo lontano da Las
Vegas.”
“Vuoi combattere super
tizzi? Fallo sulla costa Est.”
“Qua non ti voglio e ti
avverto, se mai dovessi ritrovarti a
fare strani affari a Las Vegas, i robot non saranno l’unica
cosa tagliuzzata,
hai capito bene?!”
“Si, si.” Rispose
Ty spaventato.
“Bene.”
Ulysses mollò la presa e
disse:
“Prepara i bagagli e
sparisci, pulce.”
Ty schizzò fuori
dall’ufficio, lasciando US e Karolina da
soli.
“Allora? Che ne
dici?”
“Che è stato
impercettibile.” Rispose Karolina con gli occhi
spalancati.
“Vedi
Lina, non è per
fare paragoni, ma ti ho semplicemente dimostrato che io posso fare in
dieci secondi
quello che te fai in dieci minuti.”
“Ecco, fino a qualche
secondo fa credevo che fossi spettacolare,
poi apri bocca e torno a pensare che tu sia solo uno stronzo.”
US sospirò e rispose:
“Senti, possiamo uscire e
magari discuterne civilmente senza
vampate o pugni?”
“Si…possiamo.”
“Bene.”
Mentre tornavano verso
l’agenzia, US e Karolina ebbero modo
di chiarissi.
“OK Lina, che cosa
è successo in quel locale?”
Karolina sospirò e rispose:
“Mi dispiace, è
solo…che quando ho rivisto Xavin e ho
scoperto che cosa aveva fatto in tutto questo tempo, dentro di me si
sono
accese talmente tante emozioni che…non sono riuscita
minimamente a
controllarmi, non ho più capito cosa fosse giusto o
sbagliato e ho cercato
qualcuno a qui dare la colpa, non accorgendomi che la colpa era sempre
stata
mia.”
“Karolina, so
benissimo che
provi ancora qualcosa per Xavin e l’accetto…ma lei non
è più tua moglie, lei ora sta con
me, non con te, quindi…come la risolviamo la
faccenda?”
Karolina ci pensò e poi
rispose:
“Che puoi stare tranquillo
US, te lo prometto, una cosa del
genere non si verificherà più.”
“Grazie Lina.”
I due poi si avviarono verso
l’entrata dell’edificio, ma
c’era ancora qualcosa da sistemare.
“Aspetta, per evitare
ulteriori guai, mettiamoci d’accordo
sulle cose da dire.”
“Io ometterò il
fatto che hai cercato di uccidermi.”
“E io ometterò
il fatto che tu mi abbia usato come esca per
attirare un super cattivo.”
I due si strinsero la mano per
sugellare il patto e salirono
in ascensore.
Durante il tragitto US gli chiese:
“Davvero non racconterai i
dettagli scottanti della nostra
avventura?”
“No, anche
perché se lo facessi, gli altri potrebbero
vedermi come debole e disperata.”
“E posso assicurarti che
questo non accadrà mai più, hai la
mia parola US.”
“Sono contento per te
Lina.”
I due arrivarono
all’agenzia e trovarono gli altri ad
accoglierli, anche Julie, che era tornata dalla missione,
così i successivi due
giorni passarono in fretta tra il divertimento e la compagnia.
Il giorno prima di andarsene,
Karolina doveva sentire
un’ultima cosa da Xavin, anche se sapeva già che
la risposta sarebbe stata
scontata.
“Non succederà
mai, vero?”
“No, mi dispiace
Karolina.”
“Il motivo è
US?”
“Non solo, ti ricordi
quando avevo dei problemi ad accettare
la mia natura?”
“Quello che sto vivendo
adesso è un evoluzione di quello che
mi hai donato e per questo ti sarò sempre grata Lina, ma non
posso tornare a
Los Angeles.”
“Capisco.”
“Comunque abbiamo ancora
quel patto, se sentirò Las Vegas
stretta, mi rivedrai nei Runaway.” Disse Xavin sorridendo.
“Si…certo.”
“No…ascolta, mi
dispiace ma…in questo modo non ce la farò mai,
fino a quando la porta tra noi rimarrà anche solo socchiusa,
io continuerò ad
aspettare il tuo ritorno sperando in un colpo di fortuna.”
“Oramai tutto ti dovrebbe
essere chiaro e so che il tempo
non cambierà i tuoi sentimenti, perciò la
risposta che mi darai sarà definitiva.”
“Tornerai mai con i
Runaway?”
Xavin prese un profondo respiro e rispose a malincuore:
“No.”
La domanda distrusse gli ultimi
barlumi di speranza di
Karolina, ma fece buon viso a cattivo gioco e rispose:
“I Beatles si sbagliavano,
l’amore da solo non basta.”
“Adesso lo so…ti
ringrazio di essere stata sincera con me
Xavin.”
Karolina uscì dalla stanza
tranquillamente e prese Chase con
se portandolo all’ultimo piano dell’edificio per
parlargli di ciò che era
successo.
“È solo una
battuta di arresto, una battuta molto pesante è
vero, ma tu non puoi rinunciare così.” Disse Chase.
“Chase, ti dò la
mia benedizione.”
“Non dire così,
ti prego, tutto può accader…”
“Hai scommesso sulla
puledra sbagliata, non ostinarti.”
“Che tu ci creda o no, io
ora mi sento molto più leggera, va
bene così, te lo giuro.”
Chase però vedeva che non
era così.
Intanto nella camera di Xavin
entrò Molly.
“Ehi ciao Molly.”
“Ciao Xavin.”
“Senti, posso farti una
domanda?”
“Riguardo cosa?”
“Te e Karolina.”
“Che cosa?”
“Diciamo che…ho
origliato un paio delle vostre
conversazione.”
“Origliato un
paio?”
“Beh…sostituisci
il termine “Origliato” con “Le ho viste
tutte sui monitor di Al” e sostituisci
“Un paio” con
“Tutte”.”
“Oh…fantastico.”
“Tranquilla, non
dirò niente a nessuno, ma ho delle domande
per te.”
“Sentiamo.”
“Perché non vuoi tornare insieme a noi e a Lina?”
Xavin fece salire Molly sul suo letto
e gli parlò:
“Vedi Molly,
c’è una parola nella lingua degli Skrull,
ZorrKiriGwoYlGwa.”
“Che?”
“La traduzione
più vicina sarebbe “Il regalo d’amore
universale.”
“Karolina
rimarrà sempre nel mio cuore…però lei
non è la mia
ZorrKiriGwoYlGwa.”
“Lei per me è
KlyBnSigurtGwo.”
“Continuo a non
capire…” rispose la povera Molly.
“Vuol dire “La
pace e la stabilità del cambiamento.”
“Gli Skrull pensano che il
cambiamento faccia parte della
vite e che sia una forza splendida e sempre in movimento, ma ogni
cambiamento
deve lasciare spazio a un altro per poter essere vissuto a
pieno.”
“Questo è
ciò che è Karolina per me, lei è il
mio passato,
US è il mio presente.”
Molly rimase confusa e chiese:
“Come fai a essere certa
che Lina non sia ZorrKiriGwoYlGwa?”
“Chi lo sa, forse con il
passare degli anni, sarebbe potuta
diventare ehm…ZorrKiriGwoYlGwa-osa?”
“No, mi dispiace Molly, lo
ZorrKiriGwoYlGwa non si sviluppa
con il tempo.”
“E’ una cosa che
succede all’istante, ti passa attraverso
come l’acqua di un fiume dopo una tempesta…che ti
riempie e ti svuota allo
stesso tempo.”
“Lo senti in tutto il
corpo…nelle mani…nel cuore…nella
pancia…sulla pelle…”
“Dimmi Molly, qualcuno ti
ha mai fatto sentire così?”
“Io…penso di
sì.”
“Se hai bisogno di
pensarci, non lo hai mai provato.”
“E tu…senti di
avere davvero questo legame con US?”
“Non solo lo sento, lo
so.”
Intanto nella sala controllo, US
assisteva alla scena e
finalmente aveva capito il nome di ciò che provava.
“Che ne pensa signor
US?”
“Che devo offrire una vera
cena a quella donna.”
Il giorno della partenza
arrivò, Nico era pronta a
pronunciare l’incantesimo, mentre Karolina diede
l’ultimo saluto a Xavin,
abbracciandola.
“Addio Xavin.”
“Addio Lina.”
Così Runaways lasciarono
l’agenzia Odyssey e Las Vegas.
Una volta arrivati a casa
però venne il momento di fare i
conti con l’ultima questione.
“Per amore di Lina, odio
ciò che sto per dire ma…devi pagare.”
Chase fece un respiro profondo,
sorrise e rispose:
“Non ancora.”