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Autore: AniainA    16/02/2018    1 recensioni
Pochi istanti di un amore mai espresso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Breve testo abbozzato qualche anno fa, ispirato ad una situazione personale.
Ho deciso di sistemarlo e provare a pubblicarlo, fatemi sapere cosa ne pensate, è la prima volta. Grazie.


Ania



Siamo sul tuo letto, la coperta è verde.
Non ti avrei immaginato con una coperta verde, e invece è quì, proprio a contatto con la mia pelle.
Siamo uno accanto all'altra.
Distesi.

Mi chiedi di chiudere gli occhi e pensare ad un luogo in cui vorrei trovarmi in questo istante;
vuoi che ti dia l'ispirazione per il tuo prossimo disegno.
Io ti guardo e non so come aiutarti.
Provo a pensare, a inventare, ma sono quì. Con te.
Dove altro dovrei essere?
Con chi altro dovrei stare?
E' già tutto perfetto, non voglio fuggire dalla nostra realtà.
Rispondo che non mi viene in mente un luogo, ma che posso aiutarti con un ritratto.
Descrivo un ragazzo identico a te.
Tu fai una delle tue smorfie buffe, da bambino.
Fingi di non aver capito, o forse davvero non capisci.
Ridacchio.
Mi chiedi : - Che c'è da ridere? -
Ti abbraccio.
- Nulla. Ti voglio bene. -
E lo so che sei in imbarazzo.
Lo so che non sono speciale.
Quindi non mi aspetto nulla.
Come sempre.
Ti conosco e so che rimarrai in silenzio.
Anche se ti sussurrassi contro pelle che ti amo tu troveresti il modo di sviare il discorso,
girarci attorno.. è più facile far finta di niente.
Lo capisco.
Allora mi alzo: - Vado a casa dai, ho sonno. -
Fingo uno sbadiglio.
Indosso le scarpe e il cappotto.
Tu sei ancora lì disteso, mi osservi.
Quei tuoi occhi scuri, come buchi neri, sembrano assorbirmi l'anima.
Mi fai sentire in trappola.
Sorrido: - Buonanotte merdina -
Ti faccio la mia solita linguaccia. Quella dietro al quale mi nascondo sempre.
Sono già alla porta quando percepisco l'odore della tua presenza.
Mi tiri per la manica.
- Ehi, buonanotte scema...-
Ti guardo e abbozzo un sorriso.
Sei così buffo, davvero.
Lo siamo entrambi.
Questi occhi che non sanno su cosa posarsi e queste mani da stringere forte a pugno per non permettere azioni impulsive.
Alzo un sopracciglio fingendo soddisfazione ed esco.
Giunta al cancello mi volto: mi saluti con la mano.
"Ti amo ti amo ti amo" penso svoltando l'angolo.


Non lo seppe mai.


 
 
   
 
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