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Autore: shinigami di fiori    17/02/2018    2 recensioni
Un giorno...Tu capirai.
Capirai perché il mondo non meriti la pietà di nessuno...Poiché persino un eroe altri non è che una vittima dell'ingiustizia.
La Strega Blu, dopotutto, è tornata davvero in circolazione.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Ti è proibito utilizzare la tua unicità...Ovunque ti trovi-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un luccichio nei suoi occhi abbracciò le scure pupille.
Era una rivelazione dolorosa, certo, ma al loro posto che cosa avrebbe fatto?
Snipe abbassò la testa, sospirando.
All Might, conosciuto per la sua gentilezza e il suo cuore comprensivo, le aveva appena detto quella corta ma affilata frase.
L giovane era come pietrificata; le sue labbra si aprirono per dire qualcosa...Ma subito si serrarono.
“...Immagino, vada bene così”.
Vedeva i suoi insegnanti parlare, ma non sentiva nulla.
Il Preside si era arrampicato sulla spalla di Aizawa, cingendogli piano il collo con la sua coda per non scivolare; gesticolava con le zampe mentre parlava.
Ma ,ancora, lei non seniva nulla.
“é una cosa troppo pericolosa per loro...Immagino lo sia stato anche per Phantom Snow-san...”.
Eva si portò una mano al viso, una ciocca le cadde disordinatamente davanti agli occhi.
Le persone che le stavano davanti le sembravano così diverse dai professori che le avevano procurato le medicine.
“Non avrebbero potuto fare altrimenti...”.
Mic aveva incrociato le braccia al petto e fissava Ectoplasm e Cementos parlarle.
Anche All Might si era fatto da parte.
Eva attese.
Aspettò che tutte quelle bocche si chiudessero.
Non voleva rimanere in quella stanza un secondo di più.
Sapeva che era giusto...Ma si sentiva incredibilmente male.
Forse era la nausea causata dall’assestamento del suo corpo...O forse era il duro colpo appena incassato.
Vide tutti i professori osservarla.
“Probabilmente...La loro porssima mossa...”
 
 
 
-Avete ragione...E capisco...-Sussurrò, sforzandosi di sorridere.
“Sarà espllermi dalla Yuei”.
Cercò di trattenenere il sorriso cordiale.
-Chiedo veramente scusa...Sembra che io vi abbia causato un sacco di problemi da quando sono quì-. Si inchinò, osservndo il suo riflesso sulle piastrelle scure dell’aula.
L’unica professoressa donna, Midnight, sembrava davvero dispiaciuta per lei.
-Ci dispiace tanto...Giovane Evangeline...Ti chiediamo di aspettare finché non troveremo una soluzione-. Aggiunse il numero uno.
Eva continuò ad osservarlo con un triste sorriso.
Tutta la rabbia che aveva sentito poco prima era svanita.
Dissolta.
-No, no...Sono io che chiedo scusa per essermi posta in maniera così rude. Capisco perfettamente e credo davvero che sia la cosa giusta...Dopotutto...Dopotutto è vero, è un potere pericoloso-. Cercava di mostrarsi il più disponibile possibile.
L’idea che potessero cacciarla dalla scuola la fece rabbrividire...
Avrebbe voluto dire tornare ad essere solamente la figlia della Strega Blu, come in passato.
Non poter essere un eroe...Cosa l’avrebbe resa?
Come l’avrebbero giudicata? Troppo pericolosa? Cacciata dalla scuola per eroi più prestigiosa del mondo perchè troppo pericolosa per sè stessa e per gli altri.
Scosse la testa.
-Non c’è problema...Davvero...Io continuerò ad allenarmi per conto mio-.
I professori la guardarono tristemente.
“No...No vi prego...Tutto ma non questo...”.
 
 
-Puoi andare...Evangeline Toousaka...-. Sussurrò All Might, con sguardo basso.
Eva sentì un dolore intenso alla bocca dello stomaco.
L’avrebbero cacciata.
-C-Certo...Grazie, a domani-. Si inchinò nuovamente, congedandosi.
Aizawa la fermò, lanciando poi un’occhiata severa al numero uno.
Vide il dolore negli occhi coperti dall’ombra di All Might, così decise di parlare per lui, in nome di coordiatore di classe.
-Toousaka, sei sospesa dagli allenamenti...No c’è problema per le lezioni teoriche, ma per quanto riguarda le lezioni pratiche...-.
-Eh-?
-Sono lezioni che presuppongono l’utilizzo di un’unicità, molto più serie di quelle di inizio anno-. Assottigliò gli occhi l’uomo.
 
Un’altra pugnalata.
 
-Ah, si, certamente...In un certo senso lo avevo dato per scontato, professore-. Si portò una mano sui capelli, imbarazzata.
Quella carezza si trasformò in una presa dolorosa di frustrazione.
-Ora..Con permesso...-. Fece un cenno con il capo per salutare i presenti, uscendo dall’aula e chiudendosi la porta alle spalle.
Il silenzio calò tra i professori.
-Povera piccola...-Sussurrò Mic.
Aizawa osservò la porta chiusa...
Come poteva una ragazza dall’animo così essere la persona più lontana dal diventare un eroe?
-Giovane Evangeline...-All Might strinse i pugni...Il più addolorato, forse, era proprio colui che aveva detto la frase più tagliente.
 
 
La ragazza uscì dalla scuola.
Non c’era più nessuno...Certo, dopotutto era stata lei a dire agli altri di andare senza di lei.
Mentre camminava, con l’avambraccio, si asciugava qualche lacrima che ogni tanto le solleticava la guancia.
Si bloccò, stringendo la borsa.
Osservò il cielo, notando la costellazione della Strega, quella che aveva mostrato a Bakugo il giorno del festival della periferia.
“Se dovessero allontanarmi dalla Yuei...Cosa farei?”
Inziò a camminare non appena una folata di vento le fece ricordare quanto freddo facesse quella sera.
“Dovrò iscrivermi in un’altra scuola...Una normale...Ho le conoscenze per poter entrare in un liceo...Dopotutto, grazie a River, ho sempre avuto buoni voti a scuola”.
I suoi passi erano veloci.
“Certo...Vorrebbe dire venire disgustata un’altra volta...Però è l’unica cosa che possa fare”.
Il suo sguardo si posò all’orizzonte; riusciva a vedere il grande albero di canfora della riserva.
“Forse dalle parti di papà...Potrò trovare una buona scuola”.
Un’altra lacrima scese dai suoi occhi scuri, constringendola a fermarsi.
Strinse i denti.
“è strano...Anche se ho accettato la cosa...”.
Si strinse la felpa all’altezza del petto.
-Perchè fa cosi male...-? Sussurrò.
“La promessa...Mi dispiace, Lia”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Uraraka:
-Ehi, tutto bene? Cosa voleva il professore Aizawa?
Momo:
-Ti ha tenuta fino a tardi?
Tsuyu:
-Quando arrivi a casa rispondici, mi raccomando.
 
 
 
 
Eva guardò il cellulare pieno di messaggi dal gruppo delle ragazze.
Avevano insistuto così tanto che si era trovata costretta ad accettare la cosa.
Era stesa sul tavolo della cucina, i capelli sciolti e il viso premuto su legno.
Aveva preso la pastiglia...Quella sera il petto le doleva più del solito.
 
Voleva spegnere il telefono...Non aveva proprio voglia di parlarne.
-Ah, quasi dimenticavo...-.
Digitò il numero di suo padre.
Voleva parlargli...Voleva sfogarsi un pochino e magari sentirsi libera di versare qualche altra lacrima.
Era più forte di lei...Quando parlava di qualcosa di frustrante finiva sempre col piangere come una fontana.
Era sempre stata così... Quella forte era sempre stata River.
 
 
-uh? Non risponde...-.
Digitò un messaggio.
 
Eva:
-Ciao papà...Scusami, ma è successa una cosa abbastanza brutta con la scuola.
Volevo solo dirti, hai presente il ritiro nei boschi della Yuei che ti avevo accennato? Non ti preoccupare per i soldi, non ce ne sarà più bisogno, non credo che parteciperò.
Inoltre...Credo che cambierò scuola...Forse non è questione di giorni, però volevo solo avvisarti.
Appena puoi, per favore, potresti chiamarmi?
 
 
Chiuse lo schermo e allontanò il telefono.
Sotto le sue braccia vi era un foglio con alcuni nomi scritti in matita.
Aveva sempre avuto una calligrafia molto piccola e rotonda.
Erano nomi di licei poco costosi...Strutture istituzionali economiche che non avrebbero intoccato le condizioni di vita di suo padre.
-Se trovassi un lavoretto...Un part-time...-. Aveva porato la matita alla bocca.
La Yuei era stata clemente con i costi dell’iscrizione e delle attività...Ma era una scuola prestigiosa gestita da professori con il cuore d’oro.
Non avrebbe trovato altre scuole così disponibili.
Doveva tenere conto anche del costo delle medicine; certo era diminuita la dose, ma costavano davvero un occhio dalla testa.
Inoltre suo padre stava lavorando, è vero, ma si trovava pur sempre all’interno di una comunità.
Doveva darsi da fare...Non poteva più contare sulla generosità della Yuei.
Stropicciò il foglio e lo buttò nella direzione del cestino, senza centrarlo.
Sbuffò, portando la testa sulla braccia.
Improvvisamente il campanello della porta suonò.
Questa volta il pensiero che potesse trattarsi della Strega Blu non la sfiorò nemmeno...
Si asciugò gli occhi e si mise una felpa sulle spalle.
“Che sia la signora Bakugo?” Si chiese.
Le faceva piacere che la venisse a trovare, ogni tanto.
Le aveva addiruttura portato un cartoccio di dolci l’ultima volta.
Sarebbe dovuta andare anche lei, qualche volta.
Toccò la maniglia.
-Chi è-? Chiese, con voce debole.
Si aspettava la dolce voce della donna bionda, o la voce gentile di Izuku accompaganto da Uraraka...Si immaginò anche la voce di Phantom Snow.
Sorrise nel pensare ad una visita di Katsuki e alle sue grida scurrili.
Anche Kirishima ultimamente le parlava poco...Ma forse era a causa degli impegni della scuola.
-Evangeline Toousaka? Sono Aizawa Shouta-.
“Cosa?”

 
 
 
Aprì la porta, vide il suo professore...E non era solo.
All Might era con lui.
Il corvino aveva pettinato e legato i capelli all’indietro, mettendo in risalto il viso e la cicatrice sotto l’occhio destro.
All Might aveva la sua divisa gialla a strisce e il pappillon blu legato al petto.
-Aizawa sensee...All Might sensee...-. Sussurrò.
Aizawa sembrava intenzionato a prendere in mano la situazione...All Might, sebbene fosse il numero uno degli eroi, non aveva mai trattato uno studento come aveva fatto con Eva...Era scosso e dispiaciuto.
Dall’altro lato, Shouta sembrava possedere un sangue freddo e un’esperienza come insegnate che al collega mancavano.
-Mi chiedevo se potevamo parlare un pochino, se ti va-. Disse gentilmente Ereased, accennando un inchino.
La Strega lo guardò intensamente e per istinto abbassò il capo...
Non aveva voglia di parlarne, proprio per niente.
Però cacciarli non le passò nemmeno per l’anticamera del cervello.
Eva sembrò risvegliarsi da un sogno ad occhi aperti.
-M-Ma certamente, prego entrate pure...-. Disse agitata, facendosi da parte.
La casa di Eva era piccola e isolata...Era la casa di una famiglia ormai separata e distrutta.
I professori giurarono di aver avvertito più freddo lì dentro che fuori in strada.
 
 
 
 
 
-Posso offrirvi qualcosa? Un caffè-? Chiese la ragazza, invitandoli a sedersi al tavolo in cucina dove prima si stava deprimendo lei.
Il divano in sala era fuori discussione: pieno di vestiti da mettere a posto, giornali e vecchi album.
Solitamente si occupava della casa durante il fine settimana, ma ultimamente le condizioni l’avevano costretta a tralasciare la sua piccola dimora.
Per lo meno la cucina era ordinata.
-Se non è un disturbo...- Azzardò il corvino.
Eva sapeva che il professore tendeva ad addormentarsi ovunque, per quresto aveva offerto il caffè.
-Nessun disturbo, torno subito-. Sorrise Eva, sparendo il cucina.
-Aizawa-kun...Io...-. All Might strinse i suoi pantaloni con forza.
-Lascia fare a me...è una questione delicata e grazie al cielo Evangeline è una studentessa forte-.
All might sudò freddo...
-Dobbiamo mettere in chiaro le cose...- Aizawa incrociò le braccia al petto.
All Might annuì.
Ereased sentì la giovane trafficare con le tazze e con il caffè...Evidentemente non era abituata ad avere ospiti.
-è una brava ragazza...- Sorrise poi, allentando la tensione del numero uno al suo fianco.
I suoi occhi caddero sul foglio stropicciato caduto fuori dal cestino poco distante.
Con l’aiuto di una sua benda lo portò sul tavolo e, dopo averlo aperto con cura, lesse la calligrafia della ragazza.
 
 
 
 
 
-Scusate l’attesa-. Eva si ripresentò con un vassoietto d’argento e due tazzine fumanti.
-Non sapevo quale avreste preferito così ho...-. La giovane si interruppe non appena vide l’uomo dai lunghi capelli neri leggere il foglio che credeva di aver buttato.
I suoi occhi si spensero di nuovo e posò il vassoio sul tavolo, sedendosi subito dopo di fronte ai due adulti.
-Ti ringrazio-. Sorrise All Might.
-Toousaka...Questa...-. Aizawa mostrò la lista alla giovane.
-Si, sono i nomi di alcuni licei nei pressi della struttura di cura di mio padre-. Disse seria la giovane.
-C-Cosa? Non vuoi più frequentare i corsi della Yuei-? Chiese All Might sollevandosi di colpo e sbattendo le mani sul tavolo, preoccupato.
L’intero mobile traballò, facendo danzare il caffè nelle tazzine.
Eva lo osservò allabita.
“Questo tizio...Sarà anche l’eroe numero uno ma quando affronta situazioni del genere ha la mentalità di un bambino” Pensò Aizawa.
-All Might-san, calmati per favore-, Shouta gli posò una mano sulla spalla e lo costrinse a risedersi di nuovo.
-Cosa intende? Voi...Voi non avevate intenzione di...-. Eva cercò la risposta in Ereased, vedendolo calmo.
-Ancora una volta hai pensato troppo-. Aizawa si portò una mano al viso, sospirando.
-Cosa-? Eva li guardò entrambi.
-Credevi che ti avremmo espulso dalla Yuei-? Chiese il coordinatore, con tono gentile.
Eva posò la schiena contro la sedia, portandosi una mano alla tempia.
-Non ne avevate l’intenzione...-? Chiese.
All Might comprese tutto in quel momento.
-Credevi davvero che noi...-.
Eva tenne lo sguardo basso.
L’eroe più forte del mondo scoppiò in una sonora risata, talmente possente che i persino i capelli di un infastidito Shouta si mossero come scossi dal vento.
Eva sollevò lo sguardo...
-Sei alla Yuei, giovane Evangeline! Te lo abbiamo già detto...Lascia fare a noi-! Si sollevò, seguito da Aizawa.
-Eh-?
 
Il più alto si inchinò.
Un inchino profondo, seguito da quello elegante del collega dai capelli neri come la pece.
-Ci dispiace Evangeline...Ci dispiace davvero tanto. Tutto questo sta succedendo perchè noi non troviamo una soluzione-. La voce di Aizawa era profonda e realmente dispiaciuta.
-Ti assicuro che faremo tutto il possibile perchè tu diventi una splendida eroina...Potrai utilizzare la tua unicità per salvare le persone e per fare del bene-. All Might non aveva molta esperienza come insegnate, ma sapeva arrivare al cuore delle persone in maniera diretta.
Evangeline si portò una mano sulla labbra mentre sentiva le calde lacrime scaldarle le guance.
-Evangeline...Vogliamo che tu ti fidi di noi-. Aizawa solevò lo sguardo, interrompendo l’inchino.
La ragazza annuì.
-Non dovrò...Cercare un’altra scuola-? Chiese singhiozzando, cercando di asciugarsi le lacrime con le mani.
All Might sospirò...Davvero restare in quella stanza con tutti i suoi professori l’aveva fatta sentire così?
Aizawa si diresse verso di lei.
-Non dovrai cercarla né ora né in futuro...Tu sei una stidentessa della Yuei, non scordarlo mai-. Il corvino le posò una mano sulla testa, sentendola finalmente calmarsi e abbattere i muri che le impedivano di fidarsi.
All Might tirò un sospiro di sollievo.
-Per questo abbiamo deciso, insieme al preside, che a te basterà superare gli esami scritti per partecipare al ritiro nei boschi-. Aggiunse Aizawa serio, chiudendo gli occhi e sorseggiando il suo caffè.
Evangeline sorrise sollevata.
-Non hai mai avuto problemi nello studio e i tuoi voti sono stati tra i migliori nello scorso trimestre...Dovrai solamente impegnarti come hai sempre fatto-. Susurrò Aizawa con la sua solita voce assonnata mentre osservava il suo riflesso nel liquido scuro.
-Ma questo...Non sarebbe scorretto nei confronti degli altri studenti-? Chiese coridale Eva.
All Might e Aizawa si scambiarono un’occhiata.
Era come parlare con una persona adulta nel corpo di una ragazzina di quattoridici anni.
-All Might sensee, e anche lei Aizawa sensee...Mi avete detto che per poter rimaere in questa scuola avrei dovuto darmi da fare-. Strinse le mani, posate sul tavolo, a pugno.
-Ed è quello che voglio fare...Anche al test per l’ammissione, o alla prima lezione pratica con lei Aizawa-sensee...Allora non credevo di possedere un’unicità del genere-.
Il corvino sospirò...Sapeva che non avrebbe accettato un così evidente favoritismo.
-Vorrei che sottoponeste anche me al test pratico...Senza usare la mia unicità, farò come quando sono arrivata alla Yuei-. Chiese.
Ereased posò la tazzina vuota sul tavolo, incrociando le braccia.
-Vorresti rinuniciare alla clemenza della Yuei-? Chiese, osservando la giovane negli occhi.
-Si, per favore...Non lo trovo corretto nei confronti di tutti gli altri-. Rispose a tono.
“Dopotutto...Ha ottenuto un grande successo al festival pur non usando la sua unicità. Passi per l’incontro contro Todoroki, ha semplicemente utilizzato quel poco di potere che, stando a quello che ha detto Phantom, il suo corpo poteva secernere naturalmente senza nemmeno sapere che si trattasse di un Quirk”.
-Hai dimostrato fin dal tuo arrivo un’incredibile determinazione...-. Shouta si alzò, sistemandosi meglio i capelli che cominciavano a lamentarsi per la scomoda pettinatura.
-Per me questa rimarrà sempre la tua vera unicità-. Sorrise.
-La ringrazio-. Sorrise Eva.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Aizawa-kun...Sei un bugiardo-. Scherzò All Might, nella sua forma gracile e stanca osservando fuori dal finestrino dell’auto.
Il corvino guidava silenzioso.
-Avevi detto che non le avresti permesso di fare nessuna lezione finché Snow non ci avesse contattati o finché non avessimo trovato una soluzione...Invece ora la farai addirittura partecipare all’esame pratico-.
Il coordinatore frenò al semaforo rosso.
-Credo di essere debole a questo tipo di determinazione...Non mi ha lasciato altra scelta-. Sussurrò Aizawa, con ancora gli occhi seri della giovane in mente.
-Sempre che il fatto di non far partecipare al ritiro coloro che non riusciranno a passare i test sia vero come dici...Tendo a non fidarmi molto di queste tue decisioni, vecchio amico-. Sorrise Toshinori, guadagnandosi un’occhiataccia da parte del collega.
-Farebbe meglio a concentrarsi sui suoi, di problemi-. Rispose acido Shouta.
-Q-Questo è crudele, Aizawa-kun-.
Ma, nel buio della machina, All Might non vide il sorriso furbo di Ereased.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Gli esami sarebbero stati tra tre settimane...Tutti erano impegnati e nessuno avrebbe osato ficcare il naso fuori di casa se non per allenarsi.
Eva passò il suo primo giorno alla riserva, allenandosi come aveva fatto per il test di ammissione.
Non doveva fare sforzi che non potesse contenere, dopotutto era l’allenamento che era riuscita a gesitre quando la sua malattia minacciava seriamente di bloccarla per sempre.
Non temeva un’improvvisa trasformazione in belva: le uniche volte erano avvenute in cause estreme e una volta con il solo aiuto di Snow.
“All Might-sensee e Aizawa-sensee sono stati molto gentili ieri sera”.
-Questa sera chiamerò papà e gli spiegherò la situazione...Spero che non prenda quel messaggio così sul serio.”
Si diede due leggeri schiaffi sulle guance.
-Forse sono stata troppo avventata nello scrivergli quelle cose, sono un’idiota...-Sospirò affranta.
Si scompigliò nervosamente i capelli.
-Non c’è modo che non prenda sul serio un simile messaggio-!
Il telefono della ragazza squillò, ma senza prolungare la chiamata.
-Uh-?
Lesse il messaggio che le arrivò subito dopo.
-Vieni fuori dalla riserva-. Lesse ad alta voce.
Una folata di vento la spinse verso l’uscita.
Eva lesse il mittente...
-Katsuki...-.
Si avviò verso il sentiero e osservò lo schermo che mostrava il testo.
-Cosa vorrà...-?
Oltre il grande cancello vide un ragazzo appoggiato di schiena ad un lampione.
-Bakugo...Cosa ci fai qui-? Sorrise Eva, cercando di avvicinarsi.
Lo sguardo del biondo era coperto dai capelli e dall’ombra del lampione.
Senza farla avvicinare oltre il giovane lanciò alla ragazza un giornale che venne prontamente afferrato.
-Ma che...-?
La ragazza non lo lesse nemmeno, sbalordita.
-Qualcosa non va-? Chiese poi, non ricevendo risposta.
I suoi occhi caddero sulle pagine giallastre.
In un’angolo della pagina, vi era riportata la notizia di un’attacco da parte di un vilain.
Eva assottigliò gli occhi in un primo momento, non capendo.
-Ohi Strega...-.
La sua voce era fredda, tagliente e per niente amichevole...Ancora meno del solito, almeno.
Eva si infastidì non poco a sentirsi chiamare così con quel tono, ma decise di pazientare.
-Sai perchè quando sei venuta a casa mia non c’era mio padre-? Chiese, con le mani nelle tasche.
La Strega piegò la testa.
-Quel vecchio è in ospedale già da un pezzo...Hanno detto che non è grave, ma lo stanno trattenenendo per degli accertamenti-.
“Cosa...”.
-Era ad Hosu per dei motivi di lavoro...Ed è stato attaccato improvvisamente-.
La sua voce era sempre più cupa.
Ad Eva si illuminarono gli occhi.
“No...Non è possibile che si tratti dello stesso civile...Al Might mi ha assicurato che la notizia non sarebbe arrivata alla massa”.
-Ho fatto le mie ricerche...E ho scoperto che è stato salvato da Phantom Snow, la terza in classifica che aveva scelto te per il tuo tirocinio-.
-Cosa stai cercando di dirmi...-? Sussurrò Eva, stringendo il giornale.
-Questa stronzata...Ha per caso a che fare con la tua merda di potere-? Gridò, mentre le mani già iniziavano ad emettere scintille.
-Non so in cosa constista quella merda di quirk che ti ritrovi, così ho approfondito la questione dei Vilensague-.
-Cosa-? Indietreggiò Eva.
-Non ho scoperto molto, solo che si tratta di un potere del cazzo-.
-Non capisco...Ti dispiace essere più dett...-.
-TI STO CHIEDENDO SE IL TUO CAZZO DI POTERE HA FERITO MIO PADRE-!? Gridò, avanzando verso di lei.
Com’era potuto accadere? Era davvero l’ultima delle cose che sarebbe dovuta succedere.
-Non dire assurdità, credi davvero che...-. Fece una pausa e si prese il suo tempo per mentire.
-Credi davvero che io possa aver fatto una cosa simile-? Chiese, portandosi la mano al petto.
-HAI FERITO IL NERD DI MERDA, LO STRONZO CHE SPARA GHIACCIO E FUCO E IL TIPO CON GLI OCCHIALI...-. Gridò ancora.
- è stato un incidente...Per caso le tue ricerche funzionano solo quando ti fa comodo-? Alzò la voce Eva in risposta.
Katsuki strinse i denti, nervoso, poi ghignò accettando la sfida.
-Se scopro che sei stata tu...Ti faccio fuori-! Le ringhiò, con voce roca.
Eva sentì un brivido correrle lungo tutta la schiena.
-Bhe allora provaci, non sarebbe la prima volta idiota-! Sputò.
“E io che pensavo che avesse accettato anche questa parte di me...Non ha esitato un istante a voltarmi le spalle non appena ho ferito qualcuno a lui caro.”.
Spalancò gli occhi, sentendo la crudeltà di quel pensiero.
Non stava forse facendo la stessa cosa? Non stava dando la caccia alla Strega Blu perchè aveva ferito la sua stessa famiglia?
-Faresti meglio a non mentirmi, Strega...-.
La ragazza assottigliò gli occhi.
 
Fu l’ultima frase che riuscì a sentire.
Eva rimase lì, confusa e infreddolita.
 
 
 
 
Katsuki stava camminando velocemente, ignorando tutti quello che superava.
Suo padre era ricoverato in ospedale, ma non era in pericolo.
Ovviamente non aveva preso bene la notizia e scoprire che forse era stata proprio la Strega di sua conoscenza gli fece ribollire ancora di più il sangue.
Sapeva che la sua unicità poteva essere problematica...Sapeva che era pericolosa.
Ma forse a causa di quella sensazione di pericolo così vicina a lui, non si sentiva più tranquillo con lei.
Se non riusciva nemmeno a controllare la sua unicità come poteva anche solo sperare di diventare un eroe?
Inoltre...Non gli era piaciuto per niente lo sguardo con cui l’aveva guardato.
Le avrebbe fatto vedere chi comandava.
Oh si.
Lui era determinato a diventare un eroe, e glielo avrebbe dimostrato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Toshinori, sono io...-!
-Ah, Naomasa,vecchio amico, a cosa devo la tua chiamata-?
Il detective assunse immediatamente un tono serio.
-Credo che qualcuno abbia manomesso le informazioni in nostro possesso...Le notizie riguardanti Evangeline Toousaka potrebbero essere sfuggite-.
-Cosa-?
-Vedrò quello che posso fare...Ma credo che qualcuno abbia giocato con la polizia e ci abbia ingannato-.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Angolo autrice-.
Ops ho ferito il padre di Katsuki.
Allora, che dire?
Mi sono molto affezionata al personaggio di Aizawa...Non ci posso fare nulla, lo vedo proprio come un professore iper protettivo: certo è serio, diligente e non sorride quasi mai...Però credo sia un Pro hero e un insegnante coi fiocchi *--*
Ho affidato a lui la conversazione con Eva e ce lo vedevo a mettere i piedi in testa al povero Toshinori per quanto riguarda il lavoro di insegnante.
Severo, puntiglioso e a volte molto diretto...Ma non ti lascia mai nei guai.
E ce lo vedo anche a cedere di fronte alla determinazione dei suoi alunni, un pò come ha fatto con Momo all’esame.
Eh si, alla fine quell’uomo è un tenerone.
Cit- Recivery Girl.
Poi che altro?...Ah si!
BANG, Katsuki è furioso...Nero...Inca**ato come una bestia XD.
E la notizia sul giornale? Qualcuno ha tradito la polizia?
OOOOOh Esami YES!
Non vedo l’ora di scriverli...Sono molto molto gasata XD
E dopo sapete cosa c’è? Esatto! Il ritiro nei boschi!!
Proprio come nel manga originale sarà una svolta per questa storia...Ma per altri motivi ;D
Strega Blu preparati per bene...Perchè tra poco sarà il tuo momento!
E non solo lei...Shigaraki, All For One...A incipriarsi il naso, di corsa!
Alla prossima e grazie a tutti!

-Shinigami di fiori-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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