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Autore: clairemonchelepausini    20/02/2018    3 recensioni
|Klaroline| KlausCentred | CarolineCentred |
[Klaus/Caroline]
“Non è un segreto, Klaus e Caroline non facevano mai le cose come due persone normali, andavano controcorrente e dovevano far passare anni prima di convincersi che si appartenevano, che l’uno non poteva esistere senza l’altro ma, dopotutto è proprio per questo che noi ci siamo innamorati di loro.”
Raccolta di drabble, flashfic e one shot che narrano il mio amore per loro, fatto di piccoli momenti resi unici, di parole che sanno di promesse e di amore che durerà per sempre, senza ma e senza se.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTE:
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Prompt (potete mettere anche il link, la foto, il numero) : 17 “Voglio calore sulla mia pelle. Voglio le fiamme. Voglio le scintille.”
 
 








 
Caroline Forbes era così presa negli ultimi giorni che dimenticava persino di respirare, anche se non ne aveva bisogno.
«Da quando non ti prendi una pausa?» domandò Bonnie all’amica e per risposta ricevette un’occhiataccia.
«Non ho tempo...» affermò, ma non poté nemmeno finire la frase.
«Te l’ho sentito dire per anni, ho lasciato correre, ma sono l’unica che può capirti. So cosa hai passato, cosa stai passando e forse... nemmeno io l’ho gestita bene, ma...» non riuscì a dare supporto all’amica che i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Enzo le mancava come il primo giorno, anzi di più e Caroline non c’è la faceva ad andare avanti senza Stefan, ma non era questo a tormentarla.
«Ci meritiamo di andare avanti, sorridere, essere felice e... amare di nuovo» tentò cauta lei, ma non ci credeva e quindi come pensava che lo avesse fatto Caroline?
Era bastato poco perché i ricordi tornassero a tormentarla.
 
« Carissima Caroline,
Ho spesso immaginato i percorsi che la tua vita avrebbe potuto prendere, ma il tuo futuro prescelto è stato più nobile di quanto avessi capito.Ti prego di accettare questo contributo alla tua virtuosa causa. Non vedo l'ora di ringraziarti di persona un giorno. Non importa quanto ci voglia.
- Tuo Klaus»
E così quando si ritrovò quella lettera tra le mani sorrise e allo stesso tempo provò una miriade d’emozioni contrastanti. 
Sua madre vegliava su di lei e, pur se non avrebbe mai voluto quella vita, sapeva che quello era ciò che era e non l’avrebbe mai cambiato.
Mentre stringeva tra le mani quei fogli ricordò le parole di Stefan e di sua madre che le dicevano di andare avanti, di vivere, essere felice e di amare ancora e ancora.
Non se ne accorse nemmeno, prese il telefono, compose il numero e schiacciò il tasto e partì la chiamata. Avvenne tutto in un baleno.
«Sapevo che non avrei dovuto farlo» affermò mentre teneva il telefono all’orecchio, ma quando sentì un sospiro, il suo sangue si gelò.
«Non avrei mai creduto di poter sentire nuovamente quelle parole» rispose Klaus, lasciando le braccia lungo i fianchi e stringendo i pugni.
Erano le stesse parole che disse nei boschi quella volta, ma era felice di essere stata onesta con lui. Era successo tutto troppo velocemente che lei doveva ancora metabolizzare e la sua bocca parlò prima che potesse mettere in ordine i pensieri. Klaus sparì poco dopo e lei rimase delusa da se stessa, ma anche da lui che aveva mollato.
«Io... volevo ringraziarti per...»
«Non ho fatto nulla di eccezionale, sapevo che la scuola aveva bisogno di soldi ed io ne avevo qualcuno da parte e poi... se funziona, anche mia figlia ne gioverà» duramente ammise, ma il suo cuore sentiva una strana agitazione e una vita crescere in lui.
«Invece è stato un contributo gradito. Grazie e... tua figlia si troverà bene qui»
«Lo so» e, non le diede nemmeno il tempo di continuare che la salutò e chiuse.
Caroline rimase con il telefono a mezz’aria, ancora sconvolta per ciò che era successo. Si maledì anche solo per averci provato, ma sapeva che ogni sua reazione dipendeva dalle sue azioni.
 
“Cosa diavolo mi aspettavo? È sempre di Klaus che stiamo parlando” affermò tra sé, ma si sentì ferita più di quanto avevrebbe ammesso.
 
«Dopotutto certe cose non cambiano» si ritrovò a leggere, un messaggio da anonimo. Ma lo sapeva. Klaus… era stato lui.
 
 
Bonnie toccò il braccio dell’amica che tornò alla realtà, ma fu investita dalle emozioni che ancora dopo anni risiedevano in lei. Un ricordo che conservava gelosamente.
«Sono arrivati i genitori degli alunni» la avvertì l’amica.
Caroline si riscosse in fretta, ritornò a essere l’efficiente preside della scuola, raccolse i fogli davanti a sé e con un sorriso tirato andò alla riunione con i genitori.
 
 
*****

 
Erano in fase di preparati, la scuola per giovani prodigi si stava colorando e trasformando nel più bel salone di Carnevale. I bambini erano in festa, sia genitori che insegnanti lavoravano l’uno a fianco all’altro, mentre i più piccoli creavano i disegni da appendere.
Quella sera a casa qualcosa la turbava, ma non capiva cosa.
«Mamma ci stai ascoltando?» chiese Lizzie dopo alcuni minuti che attendeva una risposta.
«Scusa, che cosa stavate dicendo?» ritornò tra loro poggiando la sua mano sui loro visi.
«Hope ci ha detto che quest’anno torna a casa e... noi volevamo sapere se potevamo andare con lei per visitare...» la piccola non finì nemmeno la frase che la madre la interruppe.
«No, è pericoloso» affermò con tono di chi non ammetteva repliche.
Le figlie la guardarono malinconica, sospirarono e si chiusero in camera.
Caroline era nervosa, Hayley quel giorno non le aveva detto nulla, non riusciva a capire, almeno fino a quando non le venne in mente che forse... forse avevano trovato una soluzione e sarebbero potuti stare tutti insieme.
A quel pensiero la donna si rattristò, si sentì pervasa da mille incertezze e paure che... se ciò fosse vero, significava che...
 No, non poteva essere si disse, ma non ci credeva nemmeno lei.
 
«Ti ricordo che sono io che gestisco la scuola» disse Caroline alzando gli occhi al cielo e pronunciando quelle parole con rabbia.
«Love, ho solo detto che potresti organizzare una festa di Carnevale, non ti ho mica detto di andare sulla luna» rispose Klaus sorridendo, mentre cercava di appianare quell’atmosfera carica di tensione.
«Sei tu che metti in testa queste cose a tua figlia, che poi le passa alle mie e poi... loro a tutta la scuola» si arrabbiò Caroline, così tanto che poi doveva essere sempre pronta a fare la dura. Beh... finiva che, lui era il papà buono e lei la mamma cattiva.
«Dovresti provare a rilassarti» la provocò, ma sapeva che avrebbe avuto pane per i  suoi denti.
«Se tu la smettessi di mettermi nei guai io...»
«Lascia stare»
«Un giorno di questi ti ucciderò» affermò lei frustata, mentre guardava il suo ufficio in disordine e mentalmente si appuntava di farlo non appena avrebbe finito con le altre cose in lista.
«Ma per farlo dovresti venire da me e... questo significherebbe vedermi e... porterebbe solo a fare in modo che... finissimo ciò che avevamo iniziato l’ultima volta» la provocò Klaus, ma quelle parole furono un colpa al cuore per la vampira.
Era successo una sola volta. Si erano baciati e... lei per quanto viva si era sentita, si odiava per ciò che aveva fatto. E l’ibrido, poco dopo intercettò i suoi pensieri e sorrise amaramente. Anche lui pensava a Camille, proprio come Caroline a Stefan. Dovevano andare avanti perché quell'atteggiamento non avrebbe fatto altro che portarli nell’oscurità più profonda e... non doveva succedere perché avevano una famiglia da proteggere. 
«Klaus» lo richiamò lei, sapeva già cosa stava per dire, ma lui non gli diede tempo.
«Alla prossima, love».
E chiuse, ancor prima che potesse farlo lei. Era diventata un’abitudine chiamarsi e parlare un po’ di tutto e, anche se lontani riuscivano ancora a condividere quella chimica che avevano sempre avuto.
 
Caroline sentì uno strano rumore in soffitta e, anche se quel ricordo stava vivendo ancora in lei a passo vampiresco entrò e la sua bocca si spalancò per ciò che trovò.
«Mamma noi volevamo solo... » provarono le piccole, ma l'occhiataccia che ricevettero valeva più di mille parole.
«Cercare i nostri vestiti...» l'aiuto la gemella, ma nonostante Caroline avesse un debole per le figlie c'ernao regole da rispettare e loro... ne avevano appena violato una.
Le figlie abbassarono lo sguardo perché girandosi verso la stanza si accorse degli scatoloni per terra, di tutta la confusione creata e solo dopo aver ricevuto una ramanzina, tornarono in camera.
Caroline aveva promesso che avrebbe cercato i loro vestiti, ma che loro non sarebbero mai più saliti in soffitta.
Ci mise davvero poco a sistemare tutto, solo quando trovò l’ultima scatola, il suo cuore si fermò. La prese e la aprì, all’interno ci trovò quei ricordi che ostinatamente si costringeva a dimenticare.
Lentamente passò una mano sul vestito azzurro e vecchie scene tornarono a tormentarla, poi fu la volta del vestito bianco quasi opaco, poi il bracciale e continuò così per un lungo periodo. Si riscosse solo quando sentì le lacrime bagnarle il viso, le asciugò in fretta, lo chiuse e lo rimise al suo posto, ma nel farlo s’imbatté in un altro che fece rovesciare distrattamente. 
 
“Maledizione!” esclamò, mentre le mani tremavano, la voce s’incrinò e il suo cuore iniziò a battere sempre più freneticamente. Le sembrava che stava per uscirle dal petto.
 
Caroline allungò una mano, prese il diario e lascio il resto delle cose a terra. Era roba vecchia, ma la curiosità di leggere quelle pagine ingiallite era tanta e non sarebbe stata lei se non lo avesse fatto. Lo sfogliò avidamente, sorrise, pianse e ricordò. Non ci poteva credere, quello era il diario che aveva iniziato a scrivere quando Elena era in coma, cercava di tenerla aggiornata, di raccontarle e raccontarsi, ma non ricordava di averlo conservato.
«Sei una sentimentalona» affermò ad alta voce e non riuscì a trattenere le risate perchè quelle sarebbero state senza dubbio le parole di Damon.
Stava per chiuderlo quando si accorse che le ultime pagine erano state chiuse e sigillate con una graffetta.
 
“No, non farlo” s’impose. Forse una parte di lei sapeva e per questo glielo impedivano, in quanto all'altra cercava di proteggerla, anche se pensava che fosse la cosa giusta da fare. 
 
Infine Caroline la aprì. 
«L’oscurità e la luce di... Klaus Mikaelson».
La donna si stupì, ma solo lei poteva dare un titolo a ogni persona di quel diario. C’erano tutti, quello di Stefan era il più capiente e senza dubbio le foto davano un chiaro segnale, ma la lettera che vi trovò dentro la lasciò senza parole.
Lui lo sapeva, aveva letto quelle pagine, sapeva tutto e... in qualche modo voleva aiutarla. Ancora una volta era l’eroe della situazione.
«Forse è vero quello che si dice, il cuore di una donna apparterà sempre e solo ad un solo uomo e anche il contrario ma non ci avevo mai creduto. Ho amato per più di un secolo Katherine, poi Elena e poi quando avevo perso tutto ci sei stata tu come faro della mia vita».
Dovette fare una pausa, ma tra lacrime e singhiozzi riuscì a continuare.
«Ho lottato così a lungo, fino a quando non ho capito che... io ti amavo, eppure non riesco a nascondere che una parte di me amava ancora Elena. Non dovrei nemmeno scriverti queste cose, ma voglio che tu lo sappia. Nessuno può amare una sola persona. Noi due siamo simili, siamo stati così a lungo soli che quando abbiamo avuto qualcosa di bello tra le mani c'è lo siamo fatti scappare. L’amore è senza ragioni, è quella follia che ti assale quando lo vedi, è l’emozione che lascia sulla tua pelle. L’amore è così tante cose che ti sentirai girare la testa e mancare il respiro contemporaneamente. Ama e lasciati amare. I nostri cuori saranno sempre fedeli alle promesse fatte, a quel giorno e a quel si lo voglio, ma sappiamo anche che appartengono ad altre persone. Siamo stati felici, ma è giusto anche che ognuno di noi ritrovi quello che abbiamo perso».
Continuava a tenere quella lettera tra le mani, pianse tutte le lacrime che aveva mentre il corpo era scosso dai singhiozzi. Lui lo sapeva, proprio come lei.
Erano due anime che si amavano, ma che avevano ostinatamente nascosto la realtà. Stefan avrebbe sempre amato Elena e Caroline...
D’un tratto prese il diario, lo sfogliò e s’ immerse nella sua calligrafia, tra quelle righe e parole sussurrate.
 
“Lui è così... mi fa perdere la pazienza”.
 
“Mi ha regalato quei dannati vestiti ed io... non riesco a buttarli via”.
 
“Così presuntuoso, viziato, manipolatore, bastardo e... vorrei odiarlo davvero”.
 
“Mi ha preso quello che non avevo mai dato a nessuno, mi ha fatto sentire completa ed io... l’ho lasciato andare”.
 
“Non potevo. No, non potevamo perché sapevamo che due persone come noi avrebbero finito per odiarsi. Io avrei rinfacciato le sue brutte azioni e lui... mi avrebbe ricordato chi sono, con la perenne paura di esser felice con lui perché l’oscurità potrebbe avvolgermi e piacermi. Siamo diversi, ma nessuno ha mai detto che non potremmo coesistere”.
 
“Nascondersi dietro la mia aria da persona matura, da chi ha superato tutto e ritrovarmi ad annaspare perché la verità è che non l’ho mai dimenticato”.
 
“Voglio calore sulla mia pelle. Voglio le fiamme. Voglio scintille. Parlava proprio di questo Elena, era quello che Damon le faceva provare, ma io... non le ho mai creduto almeno fino a quando non ho incontrato lui. Klaus Mikaelson che ha cambiato ogni cosa bella nella mia vita, che mi ha fatto mettere in questione tutto trasformando le certezze in paure e le incertezze in verità.”
 
Chiuse il diario con forza, lo buttò in un angolo e si chiuse la porta alle spalle e, con essa ogni altra cosa.
 

  
 
 
 
Una settimana e mezzo dopo....





 
Klaus si era fiondato in camera, aveva tolto la giacca lasciata cadere per terra, si era seduto sul letto e con la camicia allentata osservava la porta.
 
“Perché dannazione non arriva”, pensò, ma solo in quel momento capì quando aveva atteso quel momento.
 
L’agitazione stava prendendo possesso del suo corpo, cercava di calmarsi, ma lo aspettava da anni e ora... non voleva rischiare di mandare tutto al diavolo.
Caroline entrò nel soggiorno ma non trovò nessuno, mise i capelli dietro l’orecchio, chiuse gli occhi e ascoltò.
Sorrise.
 
“Ma cos’è tutto questo nervosismo?” si domandò, quasi come a volersi prendere in giro.
“Caroline Forbes, rimettiti in ordine” provò a dire, ma era nervosa e ogni cosa di se stessa le sembrava fuori luogo.

 
L’avevano già fatto, si era visti, parlati perché dovevano farne un dramma?
Ma quando la bionda entrò e si fermò sulla soglia della stanza entrambi capirono.
Klaus posò gli occhi sui suoi, sorrise e maledettamente lei si sentì vulnerabile.
Caroline arrossì, ma rispose a quel sorriso con un altro e alla fine rimase a osservare l’uomo.
Era ancora in piedi, davanti a lui con una vestaglia nera corta legata appena in vita che lasciava in mostra il reggiseno rosso di pizzo e un paio di mutandine abbinate che non lasciavano nulla all’immaginazione.
«Buon San Valentino» affermò, mentre lui con una grande falcata la raggiunse, la strinse a sè e la distese sul letto.

C’erano voluti anni, poi giorni, una lettera, un diario e diverse chiamate con conversazioni al quanto imbarazzanti.
Avevano impiegato una vita per stare lontani, ora ne avrebbero impiegata un’altra per amarsi.
 
 
















Spazio d'autrice:
Buona sera, anzi sarebbe meglio dire buonanotte ^_^
Lo so, è tardissimo, ma dopo che avevo deciso di pubblicarla mi è venuta la brillante idea di rileggerla e... Beh, mi sono persa nei miei scritti rivivendo mille emozioni.
Come ho già detto all'inizio è per un contest, ha la stessa consegna della storia di prima, ma stavolta volevo fare qualcosa di diverso e quando mi è capitata tra le mani la foto... Beh, sapevo che era lì che volevo arrivare.
Ho sempre pensato che Stefan e Camille erano le persone di Caroline e Klaus, ma l'amore che lega questi ultimi erano più forte e loro... diciamo che servivano come una sorta di lancio per far capire che happy ending è stato, è, e sarà solo Klaroline.
Non voglio dilungarmi troppo anche perchè è tardi... Sono le 00:32, direi che posso anche concludere questo piccolo spazio... Spero che vi piaccia, che vi ha fatto sorridere  che... anche voi per un momento vi perdessivo inq uesto breve racconto.

PS. prima di andare via.... per chiunque legga anche silenziosamente grazie e un mega grazie anche a chi recensisce e... Questa è una raccolta fatta per contest o per chi ha voglia di leggere di loro e quindi.... se un giorno vi viene voglia e volevo qualcuno che scriva per voi contattami con la vostra idea e io lo farò =D

Adesso scappo davvero.... Buona notte
Alla prossima,
Claire
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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