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Autore: Lilietta    20/02/2018    4 recensioni
Spoiler ultimo film: maze runner- la rivelazione.
E se Newt non fosse morto? Se invece Newt fosse sopravvissuto al virus? Le cose come sarebbero andate?
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Newt/Thomas, Nuovo personaggio, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'M A MONSTER DON'T YOU?
CAPITOLO 2.



Thomas Pov:
Brenda salutò Thomas con un grande sorriso e gli disse:
-Hey! Come hai dormito?-
Quella domanda sembrò meravigliarlo e si accigliò per un secondo nel sentirla. Brenda fece altrettando notando la sua reazione e chiese:
-Che c'è?- Tuttò ciò sembrava un assurdo scherzo per Thomas, non poteva crederci. Adesso persino le persone gli ricordavano i suoi incubi, non bastava già lui stesso a farlo?:
-Thomas?- 
Brenda gli schioccò le dita davanti agli occhi, sperando così di attirare di più la sua attenzione:
-Ti senti bene?- 
Thomas scosse la testa e capì che doveva reagire. Non poteva farsi vedere in quello stato, era sbagliato. Cosa avrebbero pensato gli altri nel vederlo in quel modo? Di certo non belle cose:
-Sto bene. Non è niente.- Gli disse il bruno vagando con lo sguardo. Brenda non sembrò voler cedere e continuò dicendo:
-Thomas ascolta se hai bisogno di parlare di qualsiasi cosa sai che io sono...-
Il ragazzo la interruppe all'istante. Essere consolato era l'ultima cosa che voleva, così prese in mano la situazione:
-Non ho nulla Brenda. Non ho nulla.- Abbozzò un sorriso e la superò senza voltarsi indietro:
-Aspetta!- Esclamò Lei. 
Thomas alzò gli occhi al cielo. "Che altro c'è?... Che altro c'è?"
Si chiese tra se e se, sperando che lei non volesse portare avanti la questione ancora per le lunghe:
-Si?- Domandò Thomas senza girarsi a guardarla. 
Brenda emise un sospiro e gli andò incontro fino ad arrivare proprio davanti a lui:
-Sono qui per parlarti ricordi?-
La guardò sorpreso. Cavolo aveva ragione, si era proprio dimenticato che Brenda voleva parlargli. Che figuraccia!:
-Lo avevi per caso scordato?-
Thomas si schiarì la gola ed iniziò a guardarsi intorno.  Quanto era stato stupido. Come aveva fatto a dimenticarsi che era uscito per quel motivo? Dove aveva la testa? Subito assunse un espressione divertita per non far notare il suo disagio:
- Sei stata tu a chiamarmi poco fa.  Certo che no...-
Alla ragazza scappò una risata ed il bruno la rimproverò con lo sguardò:
-Che fai? Ridi di me?- Brenda sapeva che in realtà lo aveva dimenticato, ma fece finta di nulla.
Pensò che forse quello era il modo oppurtuno per farlo distrarre un pò da ciò che lo tormentava, anche se non sapeva cos'era:
-Ma no, come potrei Thomas? Piuttosto, devo parlarti davvero.-
-E di cosa?- Domandò lui ancora infastidito dalla sua reazione:
-Ho saputo che vuoi partire.- Disse lei incrociando le braccia.
Thomas alzò le sopracciglia e pensò:
"Le notizie volano davvero velocemente da queste parti." Del resto non se ne stupì. 
Considerando quante persone ascoltavano ciò che lui diceva, potevano benissimo averlo spifferato a qualcuno. Tra l'altro il primo a cui Thomas aveva parlato della sua partenza era proprio Minho e, come lui sapeva, un vizio che quel ragazzo aveva era quello di non saper tenere la bocca chiusa:
-Allora è vero?- Insistette Brenda.
Il ragazzò annui facendo spalluce:
-La cosa ti stupisce? Sai bene che sono io la cura. Devo trovare il modo di usare il mio sangue per sconfiggere L'eruzione. Di certo non potrò farlo restando qui quindi, tanto vale che mi muova in qualche modo.- 
Thomas riprese a camminare e Brenda lo seguì decisa a farsi dare altre spiegazioni:
-Ma Thomas, non puoi andare da solo.-
-E perchè no?- Domandò lui alzando la voce ed aumentando il passo. Voleva bene a Brenda, ma quando ci si metteva era davvero insistente:
-Perchè è da stupidi forse? Anche se sei tu la cura Thomas, questo non ti giustifica a voler fare sempre tutto da solo.-
-Non è questo il punto.- Rispose il ragazzo con tono scocciato e Brenda non faticò ad accorgersene.
Era rimasta indietro e tentava di raggiungerlo ma, ogni volta che ci provava, Thomas non glielo permetteva. Quasi come se non volesse starla a sentire e questo a lei non piaceva per niente. Sbuffò per quel suo atteggiamento. Perchè era sempre così testardo? :
-Vuoi fermarti per favore? E' così faticoso starti appresso.-
Disse la ragazza poggiando le mani sulle ginocchia e riprendendo fiato:
-Sei come un fulmine dico davvero. Anche io me la cavo sai? Ma di certo non sono ai tuoi livelli.-
Il leader cessò di camminare e si girò a guardarla sospirando. Conosceva Brenda, aveva un carattere così spavaldo. Non si sarebbe arressa fino a quando non avesse ottenuto quello che voleva.
Thomas provava sempre a combattere quel suo essere così cocciuta, ma non ci riusciva mai:
-Cosa vuoi sapere?-
Brenda lo guardò compiaciuta e Thomas alzò lo sguardò infastidito. 
"Sei davvero incorreggibile Brenda."
Si disse Thomas tra i suoi pensieri. 
 
                                                                                                 Newt Pov:
"Ho una sete tremenda..."
Pensò Newt mentre camminava tra la sabbia che lo circondava.
Non c'era nulla, proprio nulla in vista. Faceva caldo, tanto caldo. Newt si portò una mano sulla fronte per levarsi il sudore di dosso, non ne poteva più. Camminava da ore ma non riusciva a scorgere niente di nuovo davanti a lui.
"Sono finito. Non ce la farò mai." Si disse sospirando e lasciandosi cadere a terra per la stanchezza. 
E quando sarebbero arrivate quelle tremende tempeste di sabbia, come avrebbe fatto a cavarsela? Tremendi pensieri cominciarono a ronzargli in testa. Mentre si guardava intorno rimuginando sul da farsi, notò finalmente qualcosa. Si rialzo' mettendosi una mano davanti agli occhi per scorgere meglio l'orizzonte. D'un tratto sorrise, erano rocce. Rocce imponenti in cui non batteva il sole, un posto perfetto in cui riposarsi. Sapeva che non era granchè, eppure non riusciva a trattenere la sua felicità. Certo In quel momento avrebbe desiderato una grande sorgente d'acqua in cui immergersi, ma sicuramente non poteva pretendere ciò nel bel mezzo del nulla. Raggiunse il posto e si mise finalmente seduto all'ombra. Sentì il contatto del suo corpo con la parete fredda della roccia e contemplò quel momento quasi come fosse l'ultimo che avesse mai vissuto. Finalmente un pò di pace. 
"Rimarrò così' solo per qualche minuto. Giusto il tempo di riprendermi..."
Pensò e , prima che se ne potesse accorgere, il sonno aveva già preso il sopravvento.

 
Thomas pov:
-Cosa vuoi sapere?-
Brenda lo guardò compiaciuta e Thomas alzò lo sguardò infastidito. 
"Sei davvero incorreggibile Brenda."
Si disse Thomas tra i suoi pensieri. 
-Vieni con me.-
Prima che Thomas potesse dire anche solo una parola, Brenda gli prese la mano e lo trascinò via con se:
-Che stai facendo?- Domandò Thomas confuso da quel gesto:
-Ti porto da Minho. Dobbiamo parlare noi tre, da soli. Senza sguardi indiscreti.- Il ragazzo obbiettò dicendo:
-Brenda, non era forse il sottoscritto a dare questi incontri privati?-
Gli disse con tono seccato e deciso, ma Brenda non rispose:
-Ei, mi stai a sentire o no?-
Quell'atteggiamento silenzioso incominciò a farlo innervosire sul serio. Non riusciva proprio a capire cosa Brenda avesse in mente. Ciò nonostante decise di seguirla ugualmente, era proprio deciso a saperne di più.
Arrivarono alla spiaggia dove vi era un grande capannone color panna. Ci entrarono dentro ed aspettarono che Minho arrivasse.
Brenda nel frattempo non aveva fatto altro che camminare in tondo e Thomas la aveva fissata per tutto il tempo senza riuscire a trovare una spiegazione a quel suo stranissimo comportamento. Stava iniziando davvero a perdere la pazienza:
-Brenda mi vuoi spiegare?-
Chiese il bruno guardandola in modo irritato. Brenda notò il suo disagio e subito dopo distolse lo sguardo. Non ce la faceva proprio a spiegarglielo:
-Minho te lo dirà, Io non credo di farcela.-
Si accigliò e , prima che potesse risponderle, Minho era già entrato:
-Però. Questo posto va in pezzi.-
Disse Minho mentre gironzolava con lo sguardo:
-Cosa sta succedendo Minho?Cosa significa?-
Il ragazzo orientale  si girò verso Brenda cercando un appoggio, ma lei gli diede le spalle. Thomas non sapeva davvero cosa pensare:
-Ci sono...- Riprese a guardare il leader e poi continuò dicendo:
-Dei problemi. Abbiamo dei problemi.-
Thomas lo guardò confuso e per un attimo osservò Brenda, ma poi tornò a fissare Minho:
-Di che state parlando...si può sapere che succede?-
L'altro ragazzo sbuffò e camminò verso l'unica sedia disponibile nel capanno. Si sedette e, senza guardare Thomas, riprese a parlare:
-Abbiamo altri tre infetti Thomas, sono bambini. Sai quanto questa città si sia estesa da circa qualche mese. Arrivano nuove persone da fuori, per cercare riparo. Probabilmente...devono aver portato l'eruzione con loro e non ce ne siamo accorti.-
Era come se un coltello avesse oltrepassato il suo petto in un istante. Ciò che Minho stava dicendo, non voleva sentirlo. Non voleva credere ad una sola parola. Non era possibile. Era stato attento nell'ultimo mese. Aveva detto espressamente di controllare ogni persona che varcasse la soglia della cittadina. Aveva parlato al vento, quelle erano state parole inutili e futili? A questo punto si chiese se era davvero lui a comandare, oppure se credeva di comandare:
-Thomas ascolta...Non è stata colpa tua, troveremo un modo modo per aiutarli te lo prometto. - Disse Minho con tono dispiaciuto. 
"Come potete aiutarli se nemmeno io riesco a farlo?"
Pensò Thomas in preda ad una forte agitazione. Sapeva che da qui a qualche istante sarebbe crollato, non ce la avrebbe fatta a reggere ancora quel discorso. Tentò una via di fuga, come una stupida scusa, ma non gli veniva in mente nulla. Nulla che potesse usare per andarsene via da quel posto. 
Brenda si girò per guardare Thomas e provò un dolore lancinate nel vedere quello sguardo perso nel vuoto. Avrebbe dato qualsiasi cosa in quel momento per regalargli anche solo un breve istante di felicità, eppure non poteva. Non c'era niente che lei potesse fare. Quella era la realta ed anche se era dura, loro dovevano affrontarla.
Mentre la ragazza era presa da questi pensieri, Minho era rimasto seduto sperando che il bruno dicesse qualcosa. Un solo ordine e lui avrebbe fatto qualunque cosa per migliorare la situazione, ma in quel momento era come se fosse il silenzio a farla da padrone:
-Thomas ascoltami. Dobbiamo fare qualcosa. Hai capito?-
Disse Brenda avvicinandosi a lui. 
Thomas non riusciva proprio a guardarla, era così confuso e spaventato. Non sapeva cosa dire, d'altronde con tutto quello che stava passando negli ultimi giorni era già tanto se riusciva ad assistere a certi discorsi:
-Thomas ti prego dì qualcosa. Noi salviamo chi possiamo. Qualunque cosa e noi ti seguiremo. Lo facciamo sempre no? -
Quelle parole fecero scattare in Thomas una forte emozione di nostalgia, come se già qualcun altro le avesse pronunciate e non tardò a ricordarsi chi era:
" Quando sei entrato nel labirinto ho capito che ti avrei seguito ovunque e l'ho fatto, lo abbiamo fatto tutti."
Il ragazzo iniziò ad essere pervaso da una forte rabbia e, prima che se ne potesse rendere effettivamente conto, le parole stavano già uscendo dalla sua bocca come un fiume in piena:
-Forse dovresti smetterla di seguirmi, tutti quanti dovreste.-
Brenda lo guardò confusa, così come anche Minho:
-Che?- Chiese lei:
-Non vedete che non salvo nessuno? Non vedete quanto per me sia difficile questa situazione? Cosa chiedete a fare un mio parere se poi fate sempre di testa vostra?Mh?-
I due ragazzi si guardarono sorpresi e per un attimo non seppero come controbbattere a tali affermazioni del loro leader:
-Noi salviamo chi possiamo? Chi abbiamo salvato da quando quella donna, Ava Paige, è morta? Coraggio!Perchè non mi proponi qualche nome? Ti ascolto.-
Brenda per un attimo ci riflettè sù, sapeva che aveva ragione. Ma come poteva sbatterglielo in faccia così?:
-Ora cerca di calmarti Thomas.- Ribattè Minho alzandosi in piedi:
-Noi facciamo quello che possiamo. Lo abbiamo sempre fatto. Brenda ha ragione, noi salviamo chi possiamo.-
Il bruno andò a grandi passi verso di lui fino ad essergli a pochi centrimetri di distanza. Non riusciva più a riflettere ne a controllarsi, in quel momento voleva tirare solo tutto fuori e nient'altro aaveva importanza:
-Abbiamo salvato Teresa? E Chuck, Alby...mh?Li abbiamo forse salvati?-
A quei nomi Minho abbassò lo sguardo in segno di resa. In parte era anche lui responsabile di quelle morti, per questo non riuscì a controbbattere:
-Non dici nulla vero? Certo che non dici nulla.-
La ragazza provò ad intervenire, ma Thomas la zittì alzando un mano verso di lei e continuò dicendo:
-Noi non abbiamo salvato nessuno Minho, nessuno dei nostri migliori amici. Neanche Newt. -
Faticò a dire quel nome ma continuò ugualmente, la rabbia era troppo forte:
-Newt è morto per causa mia, perchè non sono stato in grado di trovare una maledetta cura . Lo capisci?-
Minho sospirò alzando lo sguardo. Non era vero ciò che stava dicendo, si stava commiserando da solo e non poteva permetterglielo:
-Lui non è morto per causa tua, nessuno di loro è morto per causa tua Thomas. - 
Thomas faticò a trattenere le lacrime e al posto della rabbia subentrò la disperazione. Avrebbe voluto uscire, voltarsi velocemente e andarsene via, ma era come se fosse bloccato. Non riusciva a muoversi:
-Tu hai salvato me.- Il bruno si girò verso di lei:
-Sei stato tu a salvarmi Thomas, lo hai fatto. Hai usato il tuo sangue per farlo.- Provò ad andargli incontro camminando lentamente, voleva evitare che lui si arrabbiasse di nuovo:
-Quello che hai fatto per me Thomas, non conta?.-
Riuscì ad arrivare a toccargli la spalla e riprese a parlare dicendo:
- Sono sicura che anche i tuoi amici, che ora non ci sono più, ti direbbero lo stessa cosa. Ti direbbero che fai del tuo meglio. Ognuno di loro te lo direbbe.-
"Cosa ho fatto? Sono impazzito."
Pensò Thomas strizzandosi gli occhi per la sorpresa. Lui non non si faceva vedere debole, piuttosto reagiva. 
Lui era il ragazzo forte, sveglio, intraprendente...
Non era così? Ora mai neanche lui lo sapeva più.
"Si certo, come no." Pensò il bruno. 
Non stava davvero piangendo, ma i suoi occhi erano lucidi. Lucidi abbastanza da far capire che da lì a qualche secondo, le lacrime sarebbero scese e non sarebbe più riuscito a contenerle.
Guardò altrove e finalmente disse:
-Ho bisogno di stare solo. Non seguitemi.-
Fece per uscire, ma i due ragazzi esclamarono insieme:
-Thomas!-
Si fermò sospirando, esasperato dalla situazione. Riusciva a comprendere quanto erano preoccupati per la scenata che aveva appena fatto, ma cercò lo stesso di farli ragionare:
- Starò bene, solo datemi qualche minuto. Per favore...-
Uscì velocemente da lì e li lasciò a guardarsi con espressioni vuote.
"Perchè mi sono arrabbiato tanto?"
Pensò mentre si allontava da quel posto.

 
Newt pov:
Newt si svegliò sentendo un grande odore di stufato che gli riempiva le narici:
-Cosa...?-
Notò di essere steso su una branda e, guardandosi intorno, intuì che quel posto gli era davvero familiare:
-Questo posto...-
"La radura. Il labirinto. Non può essere." Si disse a se stesso completamente stupito da ciò che stava osservando:
"Tuttò ciò è andato distrutto, molto tempo fa. Questo è...un sogno?"
Si chiese strofinandosi gli occhi, ma nulla cambiava. Lo scenario era sempre lo stesso. Quella era la radura, stava guardando gli altri ragazzi alle prese con i loro soliti lavori. Lavori che lui, insieme ad Alby stesso, aveva dato e fatto rispettare per ben tre anni della sua vita.
-Come cavolo è possibile?-
Domandò a se stesso ancora confuso. Gli capitò sott'occhio la grande baracca in cui spesso tutti i radurai, incluso lui, si riunivano per discutere delle varie questioni da risolvere. Decise di andarci, forse poteva scoprire qualcosa di più:
"Questo è un sogno, soltanto un sogno e io non ho tempo per queste cose."
Superò la grande porta di legno, ma non c'era nessuno ad aspettarlo. Sbuffò:
"Cosa cavolo pensavi Newt?Lui non c'è qui. Thomas non è qui."
Si girò per voltarsi e gli prese un colpo nel ritrovarselo davanti tutt'un tratto:
-Thomas.-
Thomas lo guardava senza dire nulla, il suo sguardo era serio e deciso:
- Mi hai fatto prendere un colpo.-
Disse il biondo sorridendo e si mise una mano sul petto sospirando. Newt non faticò a notare quell'espressione sul volto del ragazzo e subitò si avvicinò a lui dicendo:
-Tommy, che succede? Tu stai bene?-
Thomas poggiò una mano sul collo del biondo e lo attirò a sè. Erano molto vicini, quasi le loro fronti si toccavano. Newt rabbrividì, di certo non se lo aspettava:
-Tommy, ma che ti prende?-
Il bruno iniziò a baciarlo con furore e con entrambe le mani gli afferrò il viso più che poteva, così da bloccarglielo contro il proprio. Newt gli sbattè una mano sul petto, quasi non respirava. Voleva Thomas, ma non in quel modo. Quello non era Thomas, Tommy non avrebbe mai fatto una cosa simile. Non lo avrebbe mai preso con la forza. Riuscì finalmente a scansarlo e con una mano si toccò le labbra:
-Ma che fai? Ti ha dato di volta il cervello?!- Gli urlò contro lui:
-Ti è piaciuto pivello?- Chiese il leader divertito nel vederlo in quel modo:
-Scusami?- Ribattè Newt quasi non credendo a ciò che sentiva:
-Dillo che è così. Mi hai lasciato solo...-
Si avvicinò separando ancora una volta la loro distanza e con un ditò sollevò il volto del ragazzo fino a costringerlo a guardarlo negli occhi:
- Facendomi credere che eri morto. Ed ora non vuoi accontentarmi? Non è molto carino da parte tua.-
Per un attimo Newt rimase sorpreso nel sentirlo parlare così, ma poi non ci pensò due volte.
Diede uno schiaffetto a quella mano e si allontanò subito da lui dicendo:
-Non so chi tu sia, ma di certo non assomigli per niente a Thomas.-
L'altro ragazzo sorrise e subito dopo, tutto attorno a lui divenne  nero:
"Come pensavo, era solo un sogno. O forse dovrei chiamarlo incubo?"
Provò a sbattere le ciglia ed ,automaticamente, si ritrovo ad aprire  di nuovo gli occhi. Solo che stavolta quello che si ritrovò davanti era reale, se ne accorse dal tremendo freddo che sentiva addosso. 
"Ho dormito fino ad ora?"
Chiese a se stesso confuso. Guardandosi intorno vide che si era fatto scuro da un pezzo:
-Cazzo...-
Voltandosi cercò lo zainetto e si tranquillizzò nel vedere che non che era al solito posto:
-Grazie al cielo.-
Volle comunque controllare, così lo prese per aprirlo. Non fece in tempo a sollevare la cerniera, che sentì un affare poggiarsi dietro la sua nuca. Pensò che probabilmente era una pistola, ma non era quella la domanda giusta. Piuttosto era: chi diavolo gliela stava puntando addosso?:
-Voltati, adesso.-
Era una voce maschile, questa fu l'unica cosa che riuscì a capire.
Sospirò. Anche quella situazione, gli era molto familiare. La aveva già vissuta in passato, quando i membri del porto sicuro si erano mostrati a Thomas, così come anche a lui.
Quindi in un certo senso se lo aspettava, anche se aveva sperato di non doverlo rivivere una seconda volta. Ma come si suol dire, mai dire mai. Si disse tra i suoi pensieri:
-Va bene. Va bene. Rilassati.-
Gli disse Newt mettendo le braccia all'aria ed alzandosi in piedi:
-Adesso girati, oppure ti faccio saltare il cervello.-
Disse l'altro con fare autoritario e deciso.
"Bene, già siamo a questo punto?" Si chiese Newt per nulla sorpreso:
-Okay. Lo faccio, lo faccio. Tranquillo.-
Il biondo si girò ritrovandosi davanti un ragazzo più o meno della sua età. Aveva dei linemanenti fisici davvero particolari, impossibili da non notare. I suoi capelli sembravano completamente bianchi e gli occhi erano di un colore azzuro molto intenso. Mai visto un tipo del genere. Fu quella la prima cosa che Newt pensò di lui.
 
 
Autrice: Eccoci alla fine del capitolo, che dire? Vorrei ringraziarvi per i vostri commenti, grazie mille. Ho continuato la storia per le vostre recensioni e continuerò a scriverla se vedrò ancora che la fanfiction vi interessa e vi attrae. Quindi per favore, continuate a commentare è solo grazie a voi se io continuo ;)!
 
 
   
 
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