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Autore: sissi04    22/02/2018    2 recensioni
La compagnia di Thorin Scudodiquercia è decisa a mettersi in viaggio verso la Montagna Solitaria, uccidere il drago Smaug e riprendersi la loro terra natia, ma avranno bisogno di due braccia in più.
E se la compagnia avesse un altro membro?
Tra nani testardi, orchi, elfi, amori nascenti o forse no e strane entità, riusciranno i nostri eroi a portare a termine la loro missione e ad uscirne tutti vivi?
Tenetevi forte, ci stiamo per calare nella Terra di Mezzo, in un avventura che cambierà la nostra vita!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il re Goblin si girò nuovamente verso di loro con un sorriso maligno dipinto in volto, i suoi occhi percorsero tutti i Nani soffermandosi su Miriel:

 «Oh ma non mi ero reso conto di avere una dolce donzella tra noi, le avrei riservato un trattamento più delicato» la schernì inchinandosi, fingendo di avere una gonna, sotto le risa dei Goblin

 «Avvicinati mia cara» le disse puntandole contro l'indice grasso, Miriel non si mosse di un millimetro, così il re dei Goblin fece un cenno a due dei suoi che la presero per le braccia e gliela portarono dinanzi, contro le proteste dell'altra che continuava a dimenarsi.

 «Bene bene, che bel visino» disse afferrandola per il mento con la mano bitorzoluta ed esaminandola

 «Sarà un vero piacere ucciderti» aggiunse guardandola dritta negli occhi; anche Miriel lo guardò negli occhi, senza mai distogliere lo sguardo. Trasmise tutto l'odio, il ribrezzo, la rabbia per quella creatura tramite i suoi soli occhi, quando all'improvviso un lampo bianco e luminoso le attraversò il verde smeraldino facendo spaventare il re Goblin, che lasciò la presa su di lei e fece un salto indietro.

 

 «Conosco quella luce, da anni non la vedevo, tu e la tua stirpe morti dovreste essere!» urlò puntandogli un dito contro

 «Guardie, frustatela ora! Subito! Fatela soffrire!» aggiunse urlando istericamente, i Nani cercarono raggiungere la loro compagna in tutti i modi ma furono picchiati e frustati; Miriel provò a liberarsi dalla presa dei due Goblin ma fu tutto inutile, la girarono di spalle e pochi secondi dopo sentì il colpo della frusta infrangersi sulla sua schiena.

Fortunatamente la pelle non si lacerò molto poiché i vestiti nanici erano molto pesanti, ma le fece male, molto male; il secondo colpo le fece stringere i denti, il terzo il labbro.

 

Quando il re Goblin non vide alcuna traccia di grido o di sangue si infuriò ancora di più, fece cenno a un Goblin particolarmente robusto, che le si mise di fronte e le diede un forte pugno all’altezza dello stomaco, facendola piegare in due dal dolore, lasciandola senza fiato.

 «No Miriel!» urlò Thorin avvicinandosi a lei, ma venne brutalmente frustato. 

 

Mentre i Nani venivano spinti e frustati e Miriel furiosamente colpita, tra le urla di quest'ultima e le grida stridule dei Goblin, il re di quelle immonde creature intonò una canzone che parlava della loro morte.

I Goblin stavano frugando in mezzo alle loro armi e uno di loro prese in mano Orcrist incuriosito, ma non appena scoprì la lama la sua pelle bruciò e gridando lasciò cadere la spada che mostrava la sua lama pura fieramente.

 «Quella è la fendi orchi, la lama che ha tagliato mille colli!» urlò il re, salendo sul trono impaurito, i Goblin li aggredirono rabbiosi, frustandoli più forte

 «Squartateli, impiccateli, tagliateli la testa!» urlò più forte il re; alcuni si buttarono addosso a Thorin, facendolo cadere, puntandogli un coltellaccio davanti al volto che il Nano cercò inutilmente di allontanare.

 

Poi improvvisamente tutto cessò.

 

Un’enorme luce bianca illuminò la sala, facendo cadere tutti i presenti.

 

Dall’ombra comparve il cappello a punta di Gandalf che, con il suo bastone in mano, guardò i Nani

 «Imbracciate le armi, combattete. Combattete!» urlò lo stregone uccidendo tre goblin.

 

Subito i Nani si rianimarono, ribellandosi ai Hoblin, riprendendo le loro armi e uccidendo chiunque osasse avicinarsi; Miriel fu lasciata andare dai due mostri e cadde a terra stremata, respirando affannosamente nel tentativo di alzarsi per aiutare gli altri.

Thorin colpì il re Goblin, facendolo cadere giù dal piano in legno, nell’oscurità; poi corse da Miriel, scontrandosi e uccidendo chiunque lo ostacolasse.

Quando la raggiunse, si chinò prendendola per le spalle

 «Miriel stai bene?» le chiese guardandola negli occhi smarriti e pieni di lacrime

 «Sì, sto bene» disse lei cercando di alzarsi ma ricadendo sulle ginocchia.

 

Senza pensarci un secondo, Thorin la prese per la vita e se la caricò in spalla, in fretta recuperò Amdir e si mise a correre insieme al resto della compagnia.

 

 

Iniziarono così ad attraversare l'immensa città goblin scavata tra le viscere della dura roccia, correndo a perdifiato con i suoi abitanti al seguito; cercavano in tutti i modi di uscirne vivi, combattendo contro i più arditi e facendo precipitare i più stupidi. 
Su una delle varie passerelle trovarono un palo e lo usarono per farsi largo tra i Goblin che li stavano sbarrando il passaggio, alcuni di loro li attaccarono salendo dai lati della traballante passerella ma riuscirono a respingerli.

 

Corsero sempre più veloci, cercando di non farsi uccidere, le spade e le asce impregnate di sangue scuro.

Thorin si ritrovò accerchiato da alcuni Goblin ma li sconfisse brandendo Orcrist con una mano sola, proteggendo se stesso e Miriel, ancora debole sulla sua spalla.

Ad un certo punto Gandalf fu costretto a staccare un grosso masso dal soffitto sopra di loro e lo fece rotolare sopra quelle creature; continuarono a correre a perdifiato, giù per quelle gallerie oscure.

 

Improvvisamente la loro corsa si fermò poiché il re Goblin gli aveva sbarrato il passaggio nuovamente

 «Credevate che sareste usciti vivi da qui, ora cosa intendi fare stregone?» disse spingendo Gandalf con lo scettro, tutti i Goblin ora li avevano raggiunti  e accerchiati, in trepidante attesa di un ordine del loro re.

Per tutta risposta lo stregone gli conficcò la punta del bastone nel occhio, per poi trafiggerlo all’altezza della pancia, facendolo urlare e piegare in due

 «Sarò sconfitto» ammise quell'essere prima che Gandalf lo sgozzasse.

 

Il peso di quella creatura era troppo però per quel fragile legno marcio, i ponteggi si spezzarono e in men che non si dica l’intera compagnia si ritrovò a precipitare nel vuoto con sotto i piedi solo alcune assi; la loro caduta fu però rallentata da altri ponteggi che distrussero al loro passaggio.

 

Quando arrivarono in fondo al precipizio vennero rallentati ulteriormente da alcuni spuntoni di roccia, atterrando sulla solida e nuda terra, chi sopra e chi sotto il legno.

Thorin si alzò sugli avambracci dalla posizione in cui si trovava, scostandosi leggermente da Miriel per farla respirare

 «Stai bene?» le chiese preoccupato troneggiando sopra di lei 

 «Sì, sto meglio, posso camminare» gli disse sicura, tossendo con la gola in fiamme.

Si alzarono e guardarono gli altri in che condizioni fossero, ma ben presto diverse grida stridule giunsero alle loro orecchie, l’intera popolazione della città goblin correva infuriata verso di loro, in cerca di vendetta per la morte del loro re. Il sangue gli si gelò nelle vene.

 «Presto corriamo, solo la luce del giorno ci salverà!» disse loro Gandalf conducendoli per uno stretto passaggio ricolmo di ossa, in fondo la luce del Sole diede loro speranza.

 

 

Corsero giù per la cresta rocciosa coperta da alti pini e erba bruciata dall'estate, fermandosi solo in prossimità di uno spiazzo pianeggiante, Gandalf li contò ma si accorse della mancanza di qualcuno

 «Dov’è Bilbo? Dov’è il nostro Hobbit?!» chiese urlando furibondo e preoccupato al resto della compagnia

 «Mi sembra sia riuscito a scappare dai goblin quando ci hanno catturato» disse Nori riprendendo fiato con una mano ferma sul petto

 «Ve lo dico io cosa è successo, il signor Baggins ha visto la sua occasione e la colta, non sognava altro che il suo letto caldo e la sua morbida poltrona da quando ha messo piede fuori dalla porta; non sarebbe mai dovuto venire, il nostro hobbit è ormai lontano» disse Thorin con rabbia

 «Non dire così Thorin, non possiamo esserne certi, quel piccoletto ha dimostrato molto coraggio; molto più di altri e lo sai bene» disse Miriel puntando lo sguardo eloquente sul Nano

 «Non essere ridicola Miriel, sai benissimo anche tu che il suo posto non era con noi, in questo momento sarà già arrivato a Gran Burrone» rimarcò l'altro sbuffando, calciando un sasso per tentare di alleviare la tensione

 «No invece» disse Bilbo spuntando da dietro un pino

 «Bilbo!» la compagnia si sollevò in un coro felice e sollevato nel rivederlo sano e salvo

 «Bilbo Baggins! Non sono mai stato così felice di vedere una persona in vita mia» aggiunse Gandalf con il volto anziano pieno di emozioni

 «Come hai fatto a superare i Goblin da solo?» chiese Fili dubbioso. 

Lo Hobbit fece una risatina isterica e si mise una mano in tasca, ma Gandalf intravide un piccolo anello d’oro, incerto su cosa potesse essere disse

 «Ma che importanza ha, è tornato» sorrise stringendosi al bastone

 «Ha importanza invece, cosa ti ha fatto tornare?» chiese il capo della compagnia andando faccia a faccia allo Hobbit

 «So bene di non avere la tua fiducia Thorin, lo hai ribadito più volte, ed è vero, penso spesso a casa Baggins; mi mancano i miei libri e la mia poltrona, i miei amici e i ricordi che ho in quel piccolo buco hobbit. Per questo motivo sono tornato, voi non avete una casa, vi è stata rubata e voglio aiutarvi a riprendervela per quanto sia in mio potere» concluse lo Hobbit  con un sorriso accennato a tutti i presenti e lasciando spiazzato Thorin.

 

Il Sole stava per tramontare all’orizzonte quando un ululato squarciò l’aria

 «Siamo finiti dalla padella…» iniziò Thorin

 «Nella brace. Scappate!» finì Gandalf iniziando a correre giù per il pendio, seguito da tutti gli altri.

 

 

Arrivarono fino alla fine della parete rocciosa, dopo vi era solo un profondo baratro

 « Presto salite sugli alberi!» urlò Gandalf, tutti iniziarono ad arrampicarsi ma alcuni mannari li raggiunsero, saltando per cercare di afferrarli.

Miriel uccise uno di loro che l'aveva afferrata per lo scarpone, trafiggendolo con Amdir ed osservando la bestia morire sofferente, stava per attaccarne un altro quando venne subito richiamata

 «Miriel presto sali, stanno arrivando» il piccolo Hobbit le passò di fianco correndo; insieme si issarono su un albero e attesero il branco di Orchi.

 

I mannari scattarono veloci sotto di loro, iniziando a graffiare con gli artigli le cortecce dei pini già fragili di loro; poi giunsero i mannari con gli Orchi a cavallo.

Non potevano credere ai loro occhi.

A capo di quelle fecce c’era un nemico, un nemico che credevano morto, un Orco pallido su un bianco mannaro: Azog il profanatore.

Thorin scostò un ramo che gli copriva la visuale

 «Azog» disse incredulo, il cuore un tripudio di emozioni.





ANGOLO AUTOREecco a voi il capitolo n° 8!
Wow non posso credere di essere già così avanti con la storia!
Anyway, attorno alla nostra Miriel si stà creando sempre più mistero, perchè i suoi occhi si sono illuminati di scatto quando era di fronte al re Goblin? 
E perchè lui ne era così atterrito?
Dovrete aspettare ancora un po' per scoprirlo!
Poi va beh, Thorin che salva Miriel, shipppppp 
Spero il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a farmelo sapere tramite una RECENSIONE!!!
Ringrazio per le dolcissime recensioni al capitolo precedente:
- Lone_wolf_08♥️
- ThorinOakenshild♥️

insieme a tutti i lettori silenziosi e a chi ha messo la storia tra i preferiti/seguiti.
Grazie di cuore!
Vi do appuntamento a DOMENICA 25 FEBBRAIO con il capitolo n° 9!
Un bacione😘
Sissi04✨

   
 
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