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Autore: They are almost Canon    23/02/2018    8 recensioni
due ragazzi, lei appassionata di musica lui responsabile della sicurezza ai concerti, inizialmentre fra i due non scorre buon sangue.
Dopo il sequestro di una bottiglietta...... come finirà?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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Kim era una giovane di 16 anni, amante della musica. Non saltava nessun concerto, fosse sola o con le amiche.

Dylan era un addetto ai controlli di sicurezza. Vigile a attento non si faceva sfuggire nulla.
Più di una volta gli era stato detto << Dylan, hanno chiesto espressamente di te >> e lui aveva, lusingato, acetato l'incarico.
Quella era la sua vita, sempre in viaggio, e la sua casa era un camper. Una perfetta dimora mobile per un single incallito come lui.

A settembre lo chiamavano spesso per qualche "data zero", e Kim non se ne lasciava sfuggire nemmeno una.

All'ennesima occasione la fanciulla era lì, davanti a tutti << sempre qui >> la prese bonariamente in giro l'addetto alla sicurezza << E tu ?? siamo sicuri che lavori? >> ribatté Kim, ridacchiando.

Le scene si ripetevano tutte le volte, tra le risate delle amiche di lei e le prese in giro degli amici di lui.

Loro invece si detestavano, la ragazza cercava la fila in cui non c'era lui a fare i controlli ma puntualmente se lo ritrovava davanti.
Le scene andarono avanti per mesi ma qualcosa stava cambiando .

 

Un giorno, in prossimità del Natale, a Kim fu sequestrata una bottiglietta di coca cola << Dylan ti prego, mi conosci da sempre!! >> lo implorò << non posso, rischierei il posto >> rispose tristemente lui.

 

La guardò andare giù di morale, si è vero era una cavolata, ma lui capiva che essere trattati in quel modo per i ragazzi del pubblico non era bello.

 

Prese una decisione, avrebbe fatto qualcosa pur di vederla sorridere, perché in fondo a lui Kim piaceva, tanto.

 

Si avvicinò al tavolino dove avevano posato tutte le bottigliette sequestrate, prese due coca cole e corse da lei << Kim! Aspetta!!! >> la chiamò porgendole le bibite << ma tu?? >> chiese << il tuo lavoro?? >> << Dylan non corre rischi, ha fatto solo quello che riteneva giusto >> disse Alex, il cantante, sentendo le domande della ragazza .

 

<< Grazie! >> disse, in preda all'emozione mentre si faceva una foto con l'idolo e gli chiese un autografo, poco prima che il giovane sparisse dietro il palco.

 

<< Dylan, perché?? >> chiese Kim << perché mi piaci, è il minimo che potessi fare >> la fanciulla non sapeva cosa rispondere, non rispose proprio. Passò i controlli e assistette all'evento in prima fila.

Scritta su una bottiglietta trovò una frase "chiamami, mia bella Kim", seguita da un numero di cellulare.

Istintivamente conservò la bottiglietta e se ne tornò a casa.

 

La sera della vigilia la madre disse a Kim che avrebbe potuto prender parte al concerto di capodanno del suo idolo, a patto che avesse un posto dove dormire. Lei salì in camera, qualcosa le diceva che era il caso di comporre quel numero.

 

<< xxx-xxxxxxx , speriamo risponda e che non sia un maniaco >> si disse << Chi è? >> chiese una voce fin troppo nota dall'altro capo del telefono << Dylan?? questo è il tuo numero?? >> chiese stupita la giovane << si, lo scrissi io, sperando che tu lo notassi >> rispose lui.

 

Rimasero a parlare per mezz'ora poi l'adolescente chiese << ci sei il 31 al concertone?? >> << Quello di Alex? Ma certo, mi ha chiamato personalmente >> rispose.

<< Mia madre m'ha dato il permesso ma vuole che trovi un posto dove dormire, mi aiuteresti tu? Hai degli indirizzi? >> disse << mm Backstage, stallo 21, il ragazzo che parcheggia lì ha un posto letto, ed è un tipo a posto, che ne dici?? >> chiese speranzoso il giovane.

<< Dylan!! Sii sincero è il tuo camper vero? >> << Tuochè, si è il mio. Ti ospito io, piccola >>

 

Kim,incuriosita, da Dylan e volendo andare al concerto a tutti i costi accettò.

Si incontrarono poco prima dell'evento in modo da fare il pass della ragazza, prima che iniziasse il turno del giovane e lei raggiungesse le amiche.

 

Dopo il concerto Dylan le disse che sarebbero andati a mangiare con Alex e tutta la band. Passarono una bellissima serata, e il giovane bevve un goccio di troppo.

 

Tornano al camper di lui con l'aiuto del giovane cantante e una volta arrivati si sedettero sui gradini della porta e cominciano a chiacchierare.

Lui prende entrò un attimo, prese due bibite dal frigo e si sedettrero a bere, lui le offrì una sigaretta che lei rifiutò cordialmente, comunque colpita da tanta gentilezza.

Cominciava a far freddo a causa dell'aria umida notturna, così i due decisero di rientrare nel camper. Kim entrando inciampa nel gradino e finisce addosso a Dylan, incrociarono gli sguardi ed attratti l'uno dall'altra si baciarono e finirono a letto.

Verso mezzogiorno Kim, completamente nuda, si risvegliò e si alzò dal letto, avvicinandosi al frigo per prendere qualcosa da bere.

Vide attaccata alla porta una foto che ritraeva dei volti fin troppo conosciuti: Dylan con due ragazzi della band e Rebecca, la zia di Kim che lo abbracciava!

<< Piccola, sembri turbata che succede?? >> chiese il giovane, abbracciandola.

Lei lo spinse via << c- conosci mia zia Reby? >> chiese << si, lei è la sorellina di mio padre, ha la mia età >> .

Kim spaventata si rannicchiò sotto le coperte << t- tu sai che Reby ha anche una sorella più grande vero? >> chiese, tentennante.

 

<< si, mio padre ha una sorella poco più giovane di lui, oltre a Reby >> rispose Dylan
<< t-tu sei mio cugino.... >> disse lei, scoppiando in lacrime .

 

Dylan per un attimo si sentì terribilmente a disagio e in evidente imbarazzo, poi vedendo che Kim non smetteva di piangere si sedette sul letto accanto a lei.

<< Ehi...Kim, calmati, io non lo immaginavo di certo e nemmeno tu, è successo perché tra di noi c'è sempre stato qualcosa e tu lo sai, come lo so anch'io >> disse il ragazzo asciugandole le lacrime.

<< Io ti amo Kim! Che tu sia o meno una mia parente questo non cambia ciò che provo per te >> le disse.

 

Quelle parole calmarono la ragazza che smise di piangere e alzò il viso, i suoi occhi sprofondarono in quelli languidi di Dylan e finalmente riuscì a dire qualche parola << Ma come faremo.? Cosa diremo agli altri? Alle nostre famiglie? Se loro non capissero...io non voglio perderti Dylan, non voglio rinunciare a te >> disse la giovane, e credeva profondamente in quelle parole come se fossero l'ultimo dei giuramenti.

<< Sistemeremo tutto tesoro...vedrai, fidati di me >> così dicendo la tiro' a se per le spalle e le diede un lungo e profondo bacio...che sciolse tutti i dubbi di Kim in pochi secondi.

Quel pomeriggio, una volta smantellato il grande parco i due giovani decisero di chiamare la loro giovanissima zia.

 

Rebecca, in un primo momento sconvolta dalla notizia decise di aiutare gli adorati nipoti << ci parlo io coi miei fratelli, farò in modo che possiate stare assieme >> disse.

 

Era una domenica mattina, un paio di mesi dopo, e Rebecca aveva fatto in modo che tutti si ritrovassero per pranzo in casa di Kim.

Quando tutti ormai erano presenti Dylan bussò alla porta << Entra dai... >> disse Rebecca << Kim ti sta aspettando raggiungila in salotto >> il ragazzo ubbidi.

 

Dopo qualche aperitivo prima di cominciare il pranzo l'atmosfera sembrò improvvisamente cambiare, come se si percepisce nell'aria la burrasca in arrivo, Kim improvvisamente mossa come da un senso di oppressione cominciò a parlare << Mamma, papà, devo dirvi una cosa importante, e vorrei che mi ascoltaste prima di poter ribattere >> la ragazza si fermò un attimo per riprendere fiato << Allora...io e...beh, io e Dylan ecco, noi stiamo insieme ci siamo innamorati senza che nessuno dei due sapesse chi fosse realmente l'altro, vogliamo stare insieme ma senza bugie >>

 

Tutti i presenti fissarono a turno i ragazzi con gli occhi spalancati e le bocche sigillate senza sapere come comportarsi, poi Kim sgancio' la bomba finale. << E in verità c'è anche un ultima cosa...tanto vale che ve la dica adesso così evitiamo scenate future..>>

La madre di Kim cominciò a guardarla con aria furente, la ragazza si fece coraggio e terminò il discorso << Sono incinta di Dylan, e vogliamo questo bambino >> il ragazzo rimasto in silenzio fino a quel momento abbracciò la giovane e le diede un bacio sulla fronte.

Il padre di Kim sprofondo' sul divano con le mani fra i capelli ed in completa confusione, la madre invece, cominciò quella che sarebbe stata la sfuriata più terribile e crudele alla quale Kim avesse mai assistito.

 

<< Come hai potuto...come? Essere così avventata e spudorata da fare una cosa del genere! Andare a letto con un ragazzo che conosci appena, senza avere la benché minima idea di chi sia, e poi vieni qui davanti a tutta la famiglia e pretendi che noi accettiamo tutto senza batter ciglio, devi essere impazzita ragazzina >>

Ellen era una furia i cui gli occhi fulminavano la figlia ad ogni sguardo << Io volevo solo che voi capiste, che non è stato fatto di proposito...non vogliamo nasconderci e....e... >> non c'è la fece più e scoppio in lacrime.

Dylan intervenne << Zia! Credo davvero si stia esagerando! Non abbiamo fatto nulla di male, ci siamo conosciuti da semplici amici e ci siamo innamorati questo è quanto >> il ragazzo era davvero furioso adesso, non sopportava vedere Kim piangere, ma soprattutto non sopportava che fossero tutti lì a giudicare le loro scelte.

<< Tu sta zitto...sottospecie di vagabondo>> esordi Ellen << Non provare nemmeno ad aprire bocca, non hai alcun diritto su mia figlia né sulle sue decisioni, qui subentriamo noi genitori che decideremo il da farsi, soprattutto sulla questione bambino >>

 

La donna riversò tutta la rabbia, disse di sentirsi delusa dalla figlia e dalla sorella che la aiutava.

<< E capiamoci, ragazzina: tu adesso lasci tuo cugino e domani mattina ti porto dal ginecologo e organizziamo l'aborto! >> sbraitò dopo un quarto d'ora di urla e recriminazioni varie.

 

A quella frase la ragazza, senza dire nulla prese qualcosa dalla giacca del cugino, poi dopo aver riempito a casaccio una borsa di vestiti uscì di casa sbattendo la porta.

 

<< Adesso basta Ellen!! >> Michael – il fratello di entrambe le donne - che era stato in silenzio fino a pochi minuti prima, fece riecheggiare la sua possente voce in tutta la stanza. << Hai davvero esagerato! Una scenata delle solite vero? Non potevi proprio evitare di essere così teatrale >> la rimproverò << Non ti permettere di dirmi come devo comportarmi con mia figlia, non ti riguarda >> disse la donna ancora visibilmente alterata << Io mi permetto eccome, hai finito di farci sanguinare le orecchie con le tue stronzate >> Ellen spalancò gli occhi per la sorpresa << È di mia nipote, tua figlia che stiamo parlando! Sta attraversando uno dei momenti più importanti della sua vita, e tu come madre dovresti sostenerla e starle vicino, non aggredirla come una iena, è scappata via in lacrime. Vuoi perderla per sempre? Razza di stupida! >>

A quelle parole Ellen non seppe cosa dire,era stata presa dalla furia del momento e dallo sconforto per tutte quelle rivelazioni, non si era fermata a pensare ai sentimenti di Kim o a quello che sua figlia poteva provare in quel momento.

Per un attimo la donna si sentì tremendamente meschina e abbassò la testa.

Le parole di suo fratello avevano sortito il loro effetto e lei adesso era solo confusa sul da farsi, Dylan le si avvicinò << So che in questo momento sono l'ultima persona che vorresti ascoltare, ma Kim tiene molto all'appoggio della sua famiglia e soprattutto al tuo Zia Ellen, sa che in qualche modo ti ha delusa, ma forse tu potresti darle quel conforto che cerca. Sono sicuro che poi tutto tornerebbe apposto >> le disse.

 

Mise la mano nella tasca della sua giacca poi si rivolse nuovamente alla zia << Credo di sapere dov'è andata, vieni con me >> le disse, con tutta la calma che poteva.

Ellen, titubante, annuì e seguì il nipote fino al suo camper << è .. è qui?? >> chiese << si Kim ha preso le chiavi prima di scappare, sicuramente è sul letto >> .

Sentivano la ragazza piangere dare pugni sul materasso, talmente forti da rimbombare all'esterno << Kim, amore! Facci entrare! Ci siamo io e Dylan! >> esclamò Ellen << mamma.... >> rispose la giovane affacciandosi alla porta.

<< Permettimi di entrare >> chiese la donna << voglio solo parlare >> << E' Dylan a dovertelo permettere, questa è casa sua >> le rispose Kim << però amore mio, devi volerla vedere tu >> intervenì il ragazzo.

 

Kim sorridendo prese per mano entrambi e fece capire loro di entrare.

Si sedettero tutti e tre attorno al tavolo da pranzo, rimasero lì qualche ora a parlare di ciò che era accaduto. Man mano che il discorso andava avanti Ellen, inizialmente seduta in un angolo si avvicinò ai due ragazzi << Kim, piccola mia, mamma è spaventata. Ti ho sempre visto come la mia bimba... Ora guardati, sei qui col ragazzo che ami e presto sarai mamma >> disse a un certo punto.

<< Mamma, io sarò sempre la tua bimba! E avrò tanto bisogno di te, e il mio piccolo della nonna >> le rispose Kim sorridendo.

 

<< Dimentica quello che ti ho detto. Ti chiedo solo di venire dal ginecologo, domattina >> << perché?? >> chiesero all'unisono i due ragazzi << tranquilli, avrete il nostro piccolo. Voglio solo che Kim venga visitata, e che vada tutto bene >> rispose.

Poi si rivolse a Dylan << nipote mio, scusa per le cattiverie che ti ho detto. E grazie per avermi portato dalla mia piccola >> il ragazzo strinse a se la zia << se questo modo di vivere, sempre in giro col camper ti spaventa, posso venderlo, comprerò una casa e un'automobile e le darò una vita normale >> le disse .

<< Per poi sentirti come un'aquila chiusa in gabbia?? No Dylan, al massimo vendi questo e ne compri uno più grande, presto sarete in tre >> intervenì Michael, che era, con il resto della famiglia a origliare dalla porta socchiusa.

<< ti aiuteremo tutti a comprarlo >> intervenì sua madre, che corse ad abbracciarlo.

 

I ragazzi dopo quel chiarimento decisero di ascoltare il suggerimento della famiglia, quella sera andarono a dormire in casa dei genitori di lei, dividendosi il letto di Kim.

 

La mattina dopo Ellen portò la figlia dal medico, che la rassicurò sulle condizioni del bimbo che sarebbe nato a settembre.

Michael e suo figlio nel frattempo andarono in concessionaria e comprarono il camper più grande e confortevole a disposizione.

Uscendo dalla concessionaria l'uomo disse al figlio << ora andiamo dall'avvocato >> << eh?? Perché?? >> chiese il ragazzo stupito << Dylan, voglio che tu e Kim possiate un giorno sposarvi, ma servono delle autorizzazioni perché siete cugini, provvederò io a tutto >> spiegò Michael.

 

Passarono i mesi. A settembre, come previsto, nacque il piccolo Alexander che subito tutti presero a chiamare "Alex" mentre il giorno del diciottesimo compleanno di Kim, il 31 dicembre i due ragazzi si sposarono, davanti a tutta la famiglia, agli amici di lei e a tutti gli Artisti amici di Dylan, che di li a poco avrebbe iniziato un'altra stagione di concerti, stavolta con la sua casa sempre parcheggiata nel backstage e la moglie - ormai diplomata – che lo aiutava a gestire l'agenzia di cui nel frattempo era dirigente, pur lavorando come sempre.

piccola nota che avrei voluto mettere all'inizio ma poi era un mega spoiler: il matrimonio tra cugini, anche primi è LEGALE, ho messo comunque la tag incest

   
 
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