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Autore: kamy    24/02/2018    0 recensioni
E se al posto di Natasha Romanoff, in Capitan America The Winter Soldier, ci fosse stato Tony Stark?
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=UN6Sw3Rh6ug.

Autore: Kamy

Fandom: Capitan America.

Iniziativa: Questa storia partecipa al ‘Rainy time’ a cura di Fanwriter.it!

Numero Parole: 1.101.

Prompt: 22. I Wish it Would Rain Down (Phil Collins)

 

 

Cap.3 In macchina

 

Steve guardò Tony risalire in macchina, tenendo il capo incassato tra le spalle.

< È da ammirare come stia affrontando la morte dei suoi genitori e come abbia capito quello che si celava dietro questa faccenda > pensò.

"Spero tu abbia preso anche qualcosa da mangiare. E a metà viaggio faremo il cambio alla guida, così dormi" disse.

Tony roteò gli occhi, afferrando il volante.

"Poi ci fermiamo un attimo a fare shopping e, già che ci siamo, facciamo una capatina in profumeria" disse.

Cominciò a mettere in moto, alzò lo sguardo su Steve.

"Mettiti seduto, allaccia la cintura e lascia che 'papà' ti faccia vedere come si guida negli USA nel ventesimo secolo".

Steve allacciò la cintura e deglutì rumorosamente.

"Che hai intenzioni di fare, Stark?" domandò.

< Mi sa che è ancora su di giri, però > pensò.

Tony partì, gli occhi sulla strada, faceva muovere la macchina nel traffico senza mai rallentare. Superò un semaforo rosso sentendo delle macchine suonare dietro di sé, e passò accanto ad un segnale con un "70km" sbarrato.

"Se l'HYDRA è infiltrata ovunque, non abbiamo tempo per lo stupido pisolino pomeridiano. Raggiungeremo la base e ci occuperemo della cosa immediatamente" decretò.

Steve strinse le labbra e si tenne con le unghie al sedile, avvertendo il battito cardiaco accelerare.

Tony gli lanciò un'occhiata, scosse il capo con un sogghigno.

"Oh, ti prego. Ora hai paura?" chiese.

Continuava a guidare, spostandosi da una corsia all'altra.

Steve schioccò la lingua sul palato e arrossì.

"Sto cercando di rimanere concentrato sulla missione" si lamentò.

Tony roteò gli occhi, spingendo sull'acceleratore.

"Per questo volevi fermarti lungo la via?".

Steve accavallò le gambe e si staccò dal sedile, stringendo la cintura di sicurezza.

"No, perché il tuo corpo sta andando a pezzi.

Stai dando troppo gas anche sull'acceleratore della sua vita" esalò.

Tony sbuffò sonoramente, infilandosi nella corsia preferenziale.

"Quando avrò bisogno del parere di un soldato del 1940 per una diagnosi, sarai il primo e anche l'unico a saperlo" disse.

Scosse il capo con un sospiro, si passò la mano tra i capelli scompigliati.

"Scusa. Sto bene. Voglio occuparmi di questa cosa e prendermi un mese di vacanza a Malibu".

Steve aprì il finestrino e chiuse gli occhi, lasciando che il vento gli sferzasse il viso, concentrandosi sulla sensazione di refrigerio data dal gelo.

"Sarei il primo dottore senza licenza media" scherzò.

Tony ridacchiò, una volante della polizia gli si accostò, il poliziotto si sporse verso di lui. Tony salutò con una mano, il poliziotto sgranò gli occhi, tornò dentro la macchina ed essa si allontanò.

Tony scosse il capo con un sorriso, accelerò ancora.

"Cap, al contrario di ciò che tutti pensano, so cosa sto facendo".

Steve si strappò una pellicina dalle labbra piene.

"Tony. Mi preoccupo per te come amico, anche se... ogni volta che ci separiamo penso che non ci rivedremo più. Siamo troppo diversi" ammise.

Tony gli tirò uno schiaffo sulla spalla.

"Sei un drammatico. Segui la 'A' fosforescente nel cielo, Peter Pan, e troverai casa mia".

Steve sbuffò sonoramente, gonfiando leggermente le labbra.

"Dico sul serio, Stark. Non è così facile come fai credere che sia.

Si finisce per sfiorarsi e non incontrarsi mai anche con persone con cui credi di poter passare una vita intera". Le sue iridi azzurre divennero liquide.

"E ti puoi solo chiedere perché hai permesso che quella persona si allontanasse da te, dal tuo sguardo, dai tuoi occhi".

Tony aggrottò le sopracciglia, scrollò le spalle e tornò a guardare la strada.

"Se vuoi che qualcuno non se ne vada, gli chiedi di restare. Se ne va lo stesso, non ti voleva. Non è così difficile, Capitano".

"Ci sono persone che non hanno bisogno di te nella vita. Che quando te lo dicono hanno ragione, a cui causi solo dolore ogni volta che apri bocca.

Però sei tu che non riesci a stare senza di loro" rispose Steve.

< Quest'aria umida. Sarebbe fantastico se iniziasse a piovere. A questa velocità, poi... amavo andare in moto sotto la pioggia al massimo.

Ecco, mi sto distraendo dalla missione > pensò.

Tony emise un lungo sbuffo con le labbra sporte.

"Tipo Pepper. Pepper starebbe meglio se riuscisse a licenziarsi. Ma io le impedisco di farlo perché sono un dannato egoista".

Sorrise smagliante, mentre superava un altro semaforo lampeggiante.

"Poi te ne penti, ma al diavolo, hai accanto chi ami! Quindi, unica 'A' brillante di tutti gli USA, Cap, ogni volta che vuoi".

Steve lo guardò di sottecchi.

"Non mi sembra che tu tratti male nessuno, T-Tony.

Al massimo sono gli altri che cercano di farti divorare dal loro stesso dolore, quando tu affronti già i tuoi con forza" sussurrò.

< Steven, andiamo. Hai sempre desiderato un segno da parte sua... coglilo adesso > pensò.

Tony gli lanciò un'occhiata, sorrise appena.

"Sopravvivrò, Cap. E quando questa storia sarà finita, io e te arrederemo la tua nuova stanza nell'Avengers Tower".

Gli fece l'occhiolino.

"Giusto per non farla troppo anni '90".

Steve sentì una goccia di pioggia sulla propria guancia e sospirò.

"Sai, forse isterico lo sono. Ho ritrovato Peggy... è malata".

Tony strinse le labbra, gli diede una leggera spallata.

"Mi dispiace" sussurrò.

< Vorrei che la pioggia si riversasse su di me e lavasse tutto... mi cancellasse e ricreasse da capo > pensò Steve.

"Se continui a questa velocità, arriverò alla prima base segnalata dal tablet in tempo record" ammise.

Tony rise forte, premette il piede sull'acceleratore facendo lo slalom tra le macchine.

"Sono sempre in puntuale alle riunioni che non sapevo esistere fino a un'ora prima" disse.

Le gocce di pioggia iniziarono ad entrare dal finestrino, finendo negl'interni e investendo il viso di Steve.

"Devo alzare il finestrino?" chiese Rogers.

Tony scosse il capo, abbassò anche il proprio e la pioggia gli bagnò i capelli e le guance. Rise ancora, scosse la testa.

"Se ci lasciamo fermare da un po' di pioggia, dobbiamo proprio ritirarci!" esclamò.

< Alle volte i desideri si realizzano, come la pioggia > pensò Steve, scoppiando a ridere.

  
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