Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: sissi04    25/02/2018    2 recensioni
La compagnia di Thorin Scudodiquercia è decisa a mettersi in viaggio verso la Montagna Solitaria, uccidere il drago Smaug e riprendersi la loro terra natia, ma avranno bisogno di due braccia in più.
E se la compagnia avesse un altro membro?
Tra nani testardi, orchi, elfi, amori nascenti o forse no e strane entità, riusciranno i nostri eroi a portare a termine la loro missione e ad uscirne tutti vivi?
Tenetevi forte, ci stiamo per calare nella Terra di Mezzo, in un avventura che cambierà la nostra vita!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’Orco pallido annusò con il naso deformato l’aria circostante, per poi chinarsi all’orecchio del suo mannaro

 «Senti, l’odore della paura» gli disse per poi rivolgersi a Thorin con un ghigno malefico

 «Ricordo che tuo padre ne era pieno» continuò l’orco

 «No non può essere, tu dovresti essere morto!» si disse Thorin sconvolto, faticando quasi a reggersi all'albero.

 «Thorin figlio di Thrain, codardo come tutta la sua stirpe» concluse con una risata roca che fece rabbrividire i Nani; i suoi occhi di ghiaccio ispezionarono ogni componente della compagnia per poi fermarsi su Miriel, che lo guardava con odio, attaccata ad un ramo.

 «Guarda, c’è anche la mezz’Elfo. Patetico ogni tuo tentativo di salvarti,ti strapperò il cuore dal petto e palpitante lo mangerò, rubandoti la tua immortalità di stella; esattamente come feci con tua madre»

 «Tu non sai niente lurida feccia!» ringhiò Miriel con rabbia conficcando le unghie nel legno, provocando un'altra risata odiosa all’Orco

 «Credi che il mostro che popoli i tuoi incubi sia solo frutto della tua immaginazione, ma io sono quel mostro. Io ti terrorizzo da quando eri bambina!
Ero io quella notte, alla casa dei tuoi genitori, quando ho decapitato tuo padre e strappato il cuore a tua madre. Quel lurido Nano ha cercato di difendervi fino all’ultimo ma la paura lo ha fatto vacillare e debole, si è fatto tagliare la testa. 
Sarà un vero piacere concludere il lavoro iniziato» concluse l’Orco sotto gli occhi increduli di tutti i Nani e quelli rabbiosi, pieni di lacrime e di amarezza di Miriel.

 «Quei due Nani sono miei, uccidete gli altri!» impartì gli ordini Azog ai suoi indicando Miriel e Thorin con la mazza chiodata.

 

Subito i mannari scattarono contro i tronchi degli alberi, iniziando a spingerli e a graffiarli, facendoli cadere uno dopo l’altro; i Nani furono costretti a saltare di albero in albero per salvarsi la pelle, finché l’intera compagnia si trovò sull’ultimo albero rimasto, che dava sul precipizio.

L’Orco pallido rise nel vedere la scena.

 

I rami iniziarono a staccarsi e il tronco a piegarsi scricchiolante sotto il peso della compagnia, così Gandalf ebbe un’idea; prese due pigne e con i suoi poteri le incendiò

 «Fili prendi!» urlò al biondo sottostante, lanciandogli le due pigne tra le mani.

Subito i Nani si misero a dar fuoco alle pigne, lanciandole contro i mannari, che scapparono bruciati.

Urla di vittoria si sollevarono dalla compagnia, ma durò poco, poiché il pino si piegò ulteriormente, mettendosi quasi orizzontale al terreno e al vuoto del baratro.

I Nani faticarono a tenersi su, Azog rise, pronto per ucciderli.

 

Thorin non poteva sopportare tutto quello, guardò Azog dritto negli occhi glaciali e si tirò in piedi; lentamente ridiscese il tronco arrivando a terra, l’Orco non aspettava altro.

I Nani guardarono la scena senza riuscire a fare nulla.

Thorin si mise a correre verso il profanatore, Orcrist stretta in mano, lo scudo di quercia nell’altra; corse sempre più veloce, urlando, pronto allo scontro.


Quando stava per raggiungerlo, l’Orco spiccò un balzo con il suo mannaro, colpendolo alla testa.

Miriel guardò con occhi sbarrati il nano tentare di rialziarsi, ma Azog tornò indietro e mulinando la sua mazza lo colpì nuovamente sul volto, facendolo cadere di schiena.

 «No!» urlò Balin con il volto bagnato dalle lacrime

Bilbo si alzò in piedi sul tronco, guardando gli altri Nani; nessun altro lo imitò.

Il bianco mannaro prese il busto di Thorin tra le sue potenti mascelle, affondando i denti nella carne del Nano, facendolo urlare di dolore e dimenare nel vano tentativo di spostarlo.

Dwalin cercò di alzarsi ma il ramo a cui era aggrappato si ruppe, impedendogli qualsiasi altro movimento

 «Thorin no!» urlò disperato, cercando in ogni modo di raggiungerlo.

Con un ultimo attacco disperato, Thorin colpì la bestia al muso, lasciandosi lanciare a diversi metri di distanza, esanime.

 

Azog guardò Miriel con occhi di sfida, gli smeraldi dell’altra luccicarono alla luce del fuoco.

Agile si issò sul tronco e, come aveva fatto Thorin, iniziò a camminare verso l’Orco; con Amdir stretta in pugno, corse, Azog si preparò a colpirla come aveva fatto in precedenza con il Nano, ma non vi riuscì.

Miriel fu più furba di lui, con una capriola in avanti aveva aperto la pancia del mannaro quando le era saltato addosso, uccidendolo all’istante.

L’Orco pallido urlò furioso, girandosi verso di lei, le labbra della ragazza si piegarono in un ghigno di scherno e scuote piano la testa.

 «Portami la sua testa, però aspetta il mio ordine» ordinò ad un Orco, indicando Thorin steso a terra, per poi tornare a rivolgersi alla donna furibondo e assetato di sangue; lei fu la prima ad attaccare, con un colpo ben assestato riuscì a ferirlo lievemente alla gamba destra, l’Orco mulinò la sua mazza e cercò di colpirla ma Miriel gli sfuggì per un pelo.

Fece un salto in alto, andando a calciare con entrambi i piedi il volto di Azog, facendolo indietreggiare di appena qualche centimetro, ma mentre stava per rimettersi in posizione d’attacco l'Orco riuscì a colpirla alla mano, facendole cadere Amdir.

Miriel capì subito di trovarsi in seri problemi.

Si abbassò, rotolò e saltò più volte nel tentativo di sfuggire alla mazza dell’avversario, però mentre piroettava in aria Azog riuscì a ferirla al fianco.

Cadde a terra urlando per il dolore, si portò la mano destra al medesimo fianco ma non riuscì a vedere la ferita poiché l’Orco pallido la prese per i capelli, sporchi di terra e di sangue del mannaro, trascinandola in ginocchio a guardare Thorin.

 «Guarda» le disse all’orecchio indicando il Nano ancora steso a terra sotto lo stivale in ferro di una di quelle creature rivoltanti, ma gli occhi dell'altra rimasero fissi sul terreno, una mano sul braccio di Azog e le unghie conficcate nella pelle bianca.

 «Ho detto guarda!» urlò costringendola ad alzare il volto, facendole incontrare gli occhi di Thorin che si sforzava in tutti modi di rimanere cosciente

«Ecco dove ha portato il tuo gesto, morirete entrambi e nessuno di voi si salverà» continuò l'Orco per poi ridacchiare

«Prima muore lui poi tu, guarda la luce abbandonare i suoi occhi!» concluse crudele, strattonandola tra i gemiti dell'altra.

 

Thorin cercò di afferrare Orcrist ma era troppo lontana, l’Orco che lo teneva gli pestò l’avambraccio facendolo urlare, poi chinò la lama nera sul suo collo, pronto a tagliargli la testa.

Accadde tutto in pochi secondi.

Bilbo si gettò contro l’Orco che stava per uccidere Thorin, colpendolo a morte; il Nano tornò a respirare e poi svenne.

Azog ringhiò arrabbiato, lasciando la presa sui capelli di Miriel che cadde a pancia in giù con la faccia sporca di sangue tra la polvere, avvicinandosi a Bilbo insieme ad altri Orchi a cavallo di mannari, i cui occhi luccicavano alla luce delle fiamme ardenti.

Lo Hobbit cercò di spaventarli e allontanarli agitando la sua piccola spada elfica, ma quelli proseguirono la loro strada ridendo; Miriel osservò la scena rialzandosi a fatica sugli avambracci, il sangue della ferita le stava iniziando a macchiare la casacca turchese.

 

Quando tutto sembrava essere perduto per lo Hobbit ecco che i Nani si lanciarono contro il branco, le spade e le asce ben in vista mentre la speranza ardeva nei loro cuori coraggiosi; anche Bilbo riacquisì coraggio e si mise a fronteggiare un orco.

Le fiamme erano alte e la luna assisteva muta a quella battaglia.

Nella confusione generale Miriel, ancora stesa a terra, allungandosi prese Amdir per l’elsa strisciando poi verso Thorin. Giunta da lui, lo guardò senza sapere cosa fare 

 «Thorin» sussurrò mettendo una mano sul petto quasi immobile dell’altro, per poi passarla sul viso sporco di fango e sangue; un' improvvisa fitta al fianco le fece perdere il respiro per alcuni secondi, abbassò lo sguardo, vedendo con orrore che la ferita stava perdendo molto sangue.
Sentì un ringhio alle sue spalle che la fece girare stringendo i denti.

 

Azog si stava avvicinando a lo Hobbit che stava arretrando verso di loro; istintivamente portò una mano ad Amdir, ma non ve ne fu bisogno poichè un verso stridulo ma potente risuonò nella notte.

Quasi tutti alzarono lo sguardo e videro enormi ombre volare sopra di loro.

 

Erano aquile che, impavide, presero gli Orchi e i mannari con le zampe arcuate e li gettarono nel precipizio; con le loro potenti ali, direzionarono il fuoco verso i nemici rimasti, bruciandoli.

Successivamente iniziarono a prendere i Nani, facendoli volare.

 

Miriel tirò un sospiro di sollievo, che durò poco però, una forte raffica di vento la fece voltare nuovamente verso Thorin e vide un' enorme aquila intenta ad abbassarsi per prenderlo; si scostò appena in tempo, rimanendo ad osservare il Nano privo di sensi che veniva sollevato.

Azog ringhiò più forte.

Un’altra aquila venne a prendere lei, afferrandola con le zampe per la vita; si preparò per essere scaraventata sul dorso di un’altra aquila ma ciò non avvenne.

 

Sentì l’urlo rabbioso dell’Orco pallido, anche se ovattato; improvvisamente si sentì debole e le sue palpebre farsi pesanti, sorrise inconsciamente pensando di averla scampata per un pelo di nuovo, poi perse i sensi.

La compagnia sparì nel chiarore della luna, che si accingeva a calare lasciando spazio al giorno.

 

Le prime luci dell’alba illuminarono il cielo plumbeo sopra le Montagne Nebbiose, permettendo a tutti di vedere la maestosità del Sole.

Le aquile li lasciarono sulla cima di una roccia per poi andarsene.

Gandalf si precipitò di corsa da Thorin.

 «Thorin» lo chiamò sussurrando facendo un incantesimo dal momento che l'altro non gli rispose; istantaneamente il Nano aprì gli occhi prendendo dei grossi respiri.

 «Dov’è lo hobbit e Miriel?!» chiese preoccupato e agitato, mentre gli eventi della notte precedente gli passavano dinanzia agli occhi velocemente

 «Sono entrambi qua, Bilbo sta bene ma Miriel è ferita» gli rispose Gandalf sorridendo appena.

Thorin si rimise in piedi, aiutato da Kili e Dwalin, poi si rivolse a lo Gobbit

 «Tu» disse con tono rabbioso «cosa credevi di fare? Ti sei quasi fatto uccidere» sputò fuori, sotto lo sguardo incredulo di Bilbo e del resto della compagnia «Ti avevo detto che saresti stato un peso, che non saresti sopravvissuto alle terre selvagge, che non c’è posto per te tra noi!» disse avvicinandosi  a Bilbo con sguardo severo «Non mi sono mai sbagliato tanto in vita mia» concluse sorridendo e abbracciando il piccolo Hobbit che rimase stupito da quel gesto così... bello e lo strinse a sua volta.

L'attenzione del Nano poi si rivolse alla ragazza stesa a terra, accerchiata da Gandalf e Òin

 «Come sta?» chiese ai due, chinandosi su di lei accanto a loro.

 «Ha perso molto sangue, la ferita di per se non è grave, la fascerò e poi dovrà riposarsi almeno un po’ prima di ripartire» gli riferì Òin grave.

Dopo alcuni attimi di pensiero, Thorin rispose

 «Va bene, fa quello che devi, ma Gandalf tu non puoi farle riprendere conoscenza?» chiese allo stregone con tono più che supplichevole. 

 «Sì credo di sì» disse leggermente pensieroso Gandalf, per poi posarle una mano sugli occhi pronunciando alcune mistiche parole, dopo le quali Miriel riaprì piano le palpebre.

Subito tutti l’accerchiarono ad osservarla angosciati.

 «Dove siamo? E le aquile? Thorin sta bene?» chiese lei tutto d’un fiato.

«Sì Miriel stiamo tutti bene, le aquile ci hanno lasciato alla Caroccia, saremo al sicuro per un po’ mentre loro sorveglieranno i dintorni» le rispose sorridendo Gandalf, facendola sorridere a sua volta.

«Tu hai proprio delle manie suicide, è già la seconda volta che cerchi di lasciarmi» le disse Thorin accarezzandole una guancia, sorridendo bonario

«Ti ricordo che tu per primo hai rischiato di farti uccidere» gli rispose l'altra con una risata rauca.

Il Nano si alzò da lei, poiché la sua attenzione fu attirata da qualcos’altro.

 

Bofur e Òin la aiutarono ad alzarsi e dopo diversi tentativi di reggersi saldamente in piedi, si diresse titubante verso Thorin, ora sul bordo della rupe.

In fondo all’orizzonte, là ad Est, si scorgeva la cima nebbiosa e innevata della Montagna Solitaria; tutta la compagnia la seguì, stringendosi intorno al loro re.

 «È quello che penso che sia?» chiese Bilbo meravigliato alla vista di Erebor e di tutti quei territori così vasti che mai avrebbe pensato di poter vedere un giorno.

 «Sì mastro Baggins, Erebor, l’ultima roccaforte dei Nani» rispose Gandalf solenne

 «Casa nostra» aggiunse Thorin, quasi commosso alla vista della bianca cima, lentamente fece scivolare la mano sinistra in quella di Miriel, accanto a lui, stringendola forte.

 

Sorridenti, i Nani guardarono la loro terra natìa stendersi all’orizzonte.

 «Guardate un corvo, gli uccelli stanno tornando alla Montagna come era stato detto» esclamo Òin indicando un volatile dalle ali nere

 «Mio caro Òin quello è un tordo» lo corresse Gandalf sorridendo speranzoso.

 «Lo prenderemo come un segno, di buon auspicio» disse Thorin sorridendo ed incontrando i luminosi occhi di Miriel, che gli sorrise a sua volta.

 «Eh già, credo proprio che il peggio sia passato» aggiunse Bilbo, più felice che mai.



ANGOLO AUTORE: ecco a voi come promesso il capitolo n° 9!!!
Adoro questo capitolo, mi piace come lo ho scritto, amo le emozioni dei personaggi, i dialoghi, amo tutto (in caso non si fosse capito🙈)
Azog è un gran figlio di p******, cosa vuole da Miriel lo sa poi solo lui, e forse qualcun altro...
Anyway, in questo capitolo si dovrebbe iniziare veramente a far chiarezza sul mistero della mamma di Miriel, spero anche voi l'abbiate capito!
Come al solito ringrazio con mille baci:
-Lone_wolf_08♥️
-ThorinOakenshild ♥️

per le bellissime recensioni al capitolo precedente!
Invito tutti coloro che fin'ora sono rimasti in silenzio a farsi avanti e a LASCIARE UNA RECENSIONE!!!
Vi do appuntamento a GIOVED
Ì 1 MARZO (oddio siamo già a marzo...) con il prossimo capitolo!
Un bacione😘
Sissi04

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: sissi04