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Autore: Dioni    26/02/2018    1 recensioni
Giappone,sengoku jidai,mentre il paese del sol levante percorre il suo periodo più caotico,un giovane yokai vive la sua vita,inconsapevole che la sua esistenza sarà turbata dall'arrivo di un nuovo nemico,più forte e temibile di quanto lo siano stati i suoi nemici precedenti,ma in suo aiuto interverrà un umano molto particolare,proveniente da una terra lontana.
Tra intrighi e battaglie,personaggi famosi e luoghi dimenticati,una storia prende vita,una storia dove niente e quello che sembra e che alcuni segreti e meglio che rimangano tali.
Buona lettura.
(crossover Inuyasha/Assassin's Creed.)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quello stesso giorno,nel pomeriggio,al villaggio degli assassini.

Sesshomaru,dopo aver passato una piccola parte della giornata a seguire le indicazioni di Ezio,decise per l'ennesima volta di seguirlo,sperando,per chissà quale motivo,che gli facesse fare un allenamento decente.

Il fiorentino gli stava davanti,camminando tranquillo e sereno,quasi stesse facendo una passeggiata,sorrideva,quasi volesse godersi quel momento,come se non avesse pensieri.

- Dove stiamo andando?

- Rilassati,per ora goditi la passeggiata.

- Non voglio godermi la passeggiata,mi hai promesso un allenamento serio.

- E lo avrai,abbi pazienza e ti darò ciò che di cui hai più bisogno,prima però dobbiamo tornare alla casa del libro,Yuki ci aspetta.

Dopo poco tempo giunsero di nuovo nello stesso luogo che in quella stessa mattina era stato mandato a terra con un solo colpo,la,dove la sua rabbia si era manifestata ed era uscita in tutto il suo impeto.

Poteva ancora sentire il flusso dell'ira che ancora si faceva strada nelle vene,sentiva il fuoco di quell'emozione bruciargli dentro,ma rimase calmo,senza voler dar spettacolo di se e subito dopo entrarono.

Ritrovarono la maestra assassina intenta a mettere a posto alcuni libri su di uno scaffale,appena ebbe finito diede attenzione ai suoi due ospiti.

- Bentornati,qual buon vento vi riporta qui?

- Nessun vento abbastanza buono mi farebbe tornare qui di mia iniziativa.

Disse Sesshomaru seccato.

- Felice come al tuo solito figlio di Inutaisho,in ogni caso possiamo andare,sempre se il signor Ezio e pronto.

Disse lei ammiccando un sorriso verso il fiorentino.

 Lui dal canto suo la guardò con uno sguardo rilassato,privo di qual si voglia preoccupazione.

- Certamente,andiamo.

Ezio fece per uscire dal piccolo edificio.

- Ehi,dove stai andando?

Chiese lo yokai al fiorentino.

- Fuori dal villaggio,dimmi la verità,credevi di ritornare la sotto vero?

finito di parlare Ezio uscì dalla porta emettendo una piccola risata,quasi volesse prendere in giro Sesshomaru,dal canto suo l'inuyokai restò basito,non riusciva a capire quale fosse l'obbiettivo di quel dannato umano,se stava cercando di irritarlo,ci stava riuscendo benissimo.

Yuki si avvicinò al ragazzo con un espressione tranquilla sul viso.

- Se ti stai chiedendo cosa ha in mente sappi che io non so niente,ora come ora sta facendo tutto di testa sua.

E dopo che anche lei ebbe detto la sua,si mise su il cappuccio ed uscì dalla libreria lasciando indietro Sesshomaru,a suo avviso c'era qualcosa che non lo convinceva,c'era qualcosa di strano,ma non riusciva a spiegarsi cosa.

Tuttavia non poteva ignorare la proposta di Ezio,infondo gli aveva promesso un allenamento serio,se era un uomo della quale aver rispetto,lo avrebbe scoperto quel pomeriggio.

- Ho uno strano presentimento,meglio stare in guardia.

Anche lui infine lasciò quel posto,con la speranza che l'assassino gli avrebbe finalmente dato ciò che voleva.


Una decina di minuti dopo,da qualche parte nella foresta.


Il trio si stava incamminando attraverso la grande area verde,il ritornare li lo faceva sentire meglio,era sempre meglio essere li,anche se in quel caso ci era dovuto tornare per colpa di quell'umano,in un caso o nell'altro non si sarebbe tirato indietro.

Eppure questa volta sentiva che c'era qualcosa che non quadrava,perché mai portarlo nella foresta? Cosa doveva fare tra tutti quegli alberi? Ma proprio quando era in preda ai suoi pensieri cominciò a sentire qualcosa.

Gli arrivò fin su nelle narici,era un odore strano,anzi,sembravano tanti odori,all'inizio sentì quello tipico degli umani,ma anche quello degli hanyou,quello dei nekoyokai,odori di ogni razza a lui conosciuta,molti erano di yokai,ma anche quello delle razze a lui meno simpatiche era ben percettibile,lo percepiva attorno a lui.

Cominciò a guardarsi attorno ed istintivamente ad aprire le mani mostrando gli artigli affilati,poi dei suoni arrivarono alle sue orecchie,veniva dagli alberi in lontananza,si sentiva lo scuotere delle fronde come se qualcosa ci passasse in mezzo,ma anche a livello del suolo si poteva percepire qualcosa.

Un forte rumore di passi,dieci,cento,non riusciva a contarli,ma sicuramente erano molti,cosa diavolo stava succedendo?Perché mai la foresta,che gli era sembrata calma,ora si riempiva di quel improvviso caos?

Ed infine,furono gli occhi a mostrargli un indizio fondamentale,cominciò a cercare immagini che potessero aiutarlo a capire cosa stesse succedendo,ed infine le trovò,gli era capitato di vedere,con la coda dell'occhio,diverse figure misteriose tutte attorno a lui,le vedeva che correvano,che saltavano di albero in albero,figure grandi,figure piccole,ma tutte con una cosa in comune.

Indossavano le vesti della confraternita.

- Ma che cosa....

Era in preda al dubbio,perché mai si stavano radunando in quel luogo? Poi all'improvviso un illuminazione,una risposta lampante,girò il suo sguardo verso Ezio e lo osservò con sguardo tagliente.

- Che cosa stai combinando adesso?

Ezio si girò in direzione dello yokai,lo guardò con uno sguardo serio,occhi di rapace che lo scrutavano fin dentro l'anima,nessuna buona intenzione,nessun buon sentimento si leggeva nelle sue iridi,occhi secchi,inariditi da un emozione che non comprendeva bene.

- Non ho più; alcuna intenzione di scherzare con te,niente più giochi,niente più ripensamenti,e una prova pensata esclusivamente per noi due,andiamo,presto capirai cosa intendo.

E detto questo non aspettò alcun risposta da parte del suo pupillo,se così lo si poteva definire.

Yuki osservò la figura del fiorentino dare le spalle a tutti e due e continuare da solo il percorso,d'altro canto c'era Sesshomaru che era confuso quanto lei,di cosa diavolo stava parlando Ezio? E perché mai aveva un espressione così dura in volto?

Ormai non ci capiva più niente di lui,se fino ad un attimo prima sembrava rilassato,quello dopo dava l'impressione di essere il più combattivo degli avversari,il suo carattere era un vero mistero.

L'unica cosa che poté fare,fu avanzare,infondo se c'era qualcosa in cui era bravo era quello,non sapeva cosa stesse per andare incontro, ma qualunque cosa avesse dovuto affrontare l'avrebbe combattuta,non importa quanto fosse ardua.

Così,più deciso di prima avanzò con passo pesante verso la stessa direzione dell'assassino,Ezio da parte sua si girò un attimo,nel suo camminare vide come quel ragazzo ora mostrava uno sguardo carico di ardore e un espressione da guerriero più autentico,nessuna paura,nessuna esitazione,solo il brivido del combattimento.

Tornò con gli occhi sulla strada che aveva di fronte.

- Bene ragazzo,ti vedo determinato,ma dubito che soltanto un buon atteggiamento alla battaglia ti possa favorire,oggi dovrai dimostrarmi che sei degno di portare quel cappuccio.

Disse Ezio parlando tra se e se,già da un pò che lo frequentava aveva ben compreso quali fossero i punti di forza del dayokai,possedeva delle notevoli capacità fisiche,aveva dimostrato una buona abilità con la lama ed era un discreto picchiatore ed ogni tanto aveva dimostrato una certa furbizia,ma soprattutto aveva una fiducia in se stesso degna di un combattente,non si arrendeva di fronte a nessuna situazione,nemmeno se l'avversario si dimostrava più forte di lui o in netto vantaggio.

Detto così; sul momento suonavano tutte come buone qualità,se non fosse che queste buone caratteristiche erano compensate da difetti piuttosto pesanti,prima di tutto la forza fisica,o per meglio dire l'attitudine di Sesshomaru di esagerare con le tattiche basate sul combattimento ravvicinato,non aveva tattiche specifiche né aveva dato dimostrazione di far uso di uno stile di combattimento particolare,semplicemente avanzava,faceva troppo affidamento sulla forza fisica.

Ma sicuramente il suo difetto peggiore era l'arroganza,quella continua aria di sfida verso il mondo intero,per Ezio in qualche modo,chissà per quale motivo,gli era venuto in mente di paragonarlo ad Achille,bello,forte,ma arrogante fino al midollo,sempre il primo a buttarsi nella mischia,sempre l'ultimo ad uscire dal combattimento,Ezio sorrise all'idea che anche quel ragazzo dai lunghi capelli d'argento potesse avere il suo punto debole in un tallone,di certo la cosa sarebbe stata al quanto ironica.

Avanzando sempre più nella foresta,Sesshomaru cominciò a notare qualcosa di differente,più continuavano ad inoltrarsi nell'area verde più gli capitava di notare diverse figure in bella mostra,alcune sedevano sui rami,altre erano sedute per terra ed altre ancora era appoggiata agli alberi,ma la cosa più strana era che stavano ferme a fissarlo,lo seguivano con lo sguardo,a stento riusciva a capire a quale razza appartenevano,i cappucci sulla testa gli impedivano di scrutare attentamente chi ci fosse sotto,non che gli importasse qualcosa,ma doveva ammettere che se volevano mettergli addosso un minimo di ansia,ci erano riusciti.

Lo sguardo dell'Inuyokai era guardingo,attento a strane mosse o movimenti sospetti,eppure quelle figure restavano li,senza fare nient'altro che fissarlo,nulla di più ,nulla di meno,erano come fantasmi,rigidi in un muto silenzio senza senso apparente,la cosa cominciava a dargli sui nervi.

Sesshomaru stava aprendo bocca per rivolgersi la persona che in quel momento era diventata la persona che meno sopportava al mondo,persino più di Inuyasha,cosa al quanto sensazionale.

- Siamo arrivati.

Disse l'assassino con tono freddo e distaccato.

Si fermò di colpo quando si accorse di essere arrivato dove voleva,lo spettacolo che si mostrava davanti allo yokai aveva dell'incredibile,in mezzo agli alberi e al fango si presentava loro la presenza di strane pietre,lunghe,dritte,piantate nel suolo,come se qualcuno le avesse messe li,erano sparse in modo casuale e molte portavano segni e incisioni dal significato incomprensibile.

- Che posto è questo?

Chiese Sesshomaru al diretto interessato,mentre quest'ultimo avanzò verso gli strani monoliti di fronte a lui,istintivamente lo yokai lo seguì

- Ricordi le rovine dentro la montagna?Quegli stessi ruderi che hai visto la sotto mentre seguivi le tracce di Toran? Ecco c'é una cosa che devi sapere riguardo a questo luogo,vedi,quello che vedi è un cimitero,qui vi sono sepolti i primi abitanti che abbiano mai abitato in questa zona.

- Non vedo cosa c'entra con me.

- Aspetta,adesso arriva la parte interessante,vedi,alcuni di loro appartenevano alla tua razza,erano dei cani,proprio come te,erano giunti qui da nord,dalle fredde distese di ghiaccio erano giunti più a sud alla ricerca di terra fertile,dove poter cacciare,stabilirsi e costruire un insediamento,ed ora anche tu sei giunto qui,ma la vera domanda è cosa sei venuto a cercare in queste terre?

- Parla più chiaramente.

Sentendo quelle parole,Ezio sfoderò la spada e da lontano la puntò verso Sesshomaru.

- Ti sto chiedendo perché sei giunto fin qui,nonostante il tuo disprezzo nei miei confronti,nonostante tu non riesca a rispettare anche uno solo dei concetti della confraternita,sei giunto fin qui,nel punto in cui sei ora,dopo tutto quello che hai visto,dopo tutto quello che stai passando,persino quando Akira ti ha sconfitto non hai mollato la presa,dimmi perché.

- Vedo che non hai ancora capito con chi hai a che fare,vero? E bene allora lascia che ti spieghi fin dal principio con chi hai a che fare.

Lo yokai cominciò a camminare in direzione di Ezio,tra un passo e l'altro cominciò ad atteggiarsi nel suo tipico stile,sguardo di ghiaccio,schiena dritta,petto in fuori e una buona dose di vanagloriosa virilità che da sempre lo caratterizzava.

Ma quella che stava facendo però non era tutta scena,anzi,si stava incamminando verso l'assassino con autentica sete di combattimento,sapeva che quella spada puntata contro di lui voleva dire una sola cosa:uno scontro,cosa che lui avrebbe certamente accettato.

Sentiva il sangue che gli pulsava nelle vene,sentiva l'adrenalina scorrergli in corpo,il confronto lo chiamava e di sicuro lui avrebbe risposto.

- Io sono Sesshomaru Taisho,figlio del generale Inutaisho ed erede al trono delle terre occidentali,se è una sfida quella che mi proponi avanti,fatti sotto,abbiamo una faccenda in sospeso noi due.

E mentre si avvicinava ancor di più cominciò a sgranchirsi le mani,segno che avrebbe usato gli artigli,ma ad un certo punto,proprio quando sentiva che niente avrebbe potuto distrarlo,qualcosa attirò la sua attenzione.

Era un impulso di energie Yokai,gli era molto familiare ed era da giorni che non le sentiva,si portò istintivamente una mano alla cintola,la poggiò,ma non trovò niente,il giorno prima aveva passato quasi un intera giornata a fare a pugni,ad usare le mani come armi.

Ma non avrebbe mai dimenticato le armi che a lui erano sempre state fedeli,due spade che lui considerava come parte di se,ma che ora non erano li con lui.

- Lo senti vero? Yuki mi ha detto che rapporto c'è tra te e le tue spade,personalmente non ci ho capito molto,ma se sono così importanti ecco,te le restituisco.

Il fiorentino alzò una mano verso il cielo,uno schicco di dita,ed ecco che due oggetti dalla forma allungata caddero molto velocemente dall'alto,in direzione della testa dello yokai,come se qualcuno li avesse lanciati.

Per istinto mosse una mano a stringere al volo entrambi gli oggetti,appena li toccò capì subito che l'energia che sentiva veniva da loro,sentiva certamente,cosa fossero,quando vi posò gli occhi sopra,non poté che confermare ciò che sapeva già.

Erano loro....erano le sue spade.

Bakusaiga e Tenseiga,se ne era rimasto un intero giorno senza di loro,eppure non poteva non ammettere che il non averle con se lo facesse sentire come nudo,ora le aveva di nuovo con se,ora le avrebbe usate di nuovo per quello che sapeva fare meglio.

Combattere.

Le rimise subito al suo fianco riempiendo quello spazio che nel suo vecchio obi giallo e blu

- Ora possiamo dare inizio a ciò che tu,loro ed io aspettavamo con ansia.

- Loro chi?

- Guardati attorno,ti sei già dimenticato?

Sesshomaru si guardò attorno ed effettivamente aveva perso la sua attenzione su chi che li stesse circondando,li aveva visto poco fa,eppure,pur sapendo che probabilmente centrasse quel bizzarro umano non aveva dato tanto peso alla cosa,o almeno non gli interessava più di tanto.

Però,ora che li stava osservando capiva che c'era qualcosa di veramente strano,perché mai c'erano così tanti assassini in uno spazio che,seppur abbastanza esteso,aveva messo in conto che con tutte quelle pietre sparse per l'area come a formare percorsi lineari sia in orizzontale che in verticale,mentalmente la cosa gli ricordava una griglia.

- Riesci a capire perché ti ho portato fin qui? Pensaci attentamente.

L'inuyokai cominciò a guardarsi attorno come se stesse cercando qualcosa,forse un indizio,un intuizione fulminea,sapeva che c'era qualcosa che non quadrava,ma cosa? infondo tutto ciò che aveva era solo quello stupido sistema a griglia...

Tornò col pensiero all'ultima parola pensata,griglia,la conformazione del terreno di scontro,la disposizione delle pietre,ora gli era tutto chiaro.

Tornò alla mente al suo primo scontro con Ezio,i primi colpi che si erano intercettati erano stati tirati in linea retta,l'uno aveva scattato verso l'altro,il giorno in cui era partito per le terre occidentali dal villaggio di Inuyasha,anche li aveva scattato in avanti e per tutta risposta aveva ricevuto un pugno tanto forte da stordirlo,contro Akira? Stessa medesima tattica,contro Toran? Pure con lei,Con Yuki,la medesima stessa storia.

Ezio aveva allestito la trappola e lui ci era caduto dentro come un povero pollo,pensandoci bene cominciò a sentirsi stupido.

- Tu....

- Eh già,per tutto questo tempo non hai fatto altro che pensare ad una sola cosa,Akira,eri così impegnato a macerare nella rabbia che non ti sei reso conto che per tutto questo tempo ti ho studiato,ho visto come combatti,come ti comporti,ho osservato i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli,anche se devo ammettere che possiedi una personalità complessa.

- Parli troppo per essere un uomo che tiene in mano una spada,se vuoi sprecare aria fa pure,io preferisco passare ai fatti.

- Come ti pare,ma prima lascia che faccia un ultima cosa.

Ezio allargò entrambe le braccia,alzò; il volto verso l'alto e a gran voce disse.

- SIGNORE E SIGNORI,UMANI E NON,PER LA GIOIA DEI VOSTRI OCCHI,VI RINGRAZIO PER AVER RISPOSTO AL MIO APPELLO E PER AVER FATTO PASSAPAROLA,QUEST'OGGI ASSISTERETE AD UNA PROVA DIVERSA DALLE ALTRE,QUEST'OGGI ASSISTERETE ALL'ACCETTAZIONE DI UN INIZIATO ALLA CONFRATERNITA PER COMBATTIMENTO,ED E QUI CHE ENTRATE IN SCENA VOI,COME MENTORE VI AUTORIZZO AD USARE DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLO SCONTRO QUALUNQUE COSA A VOSTRA DISPOSIOZIONE NEL TENTATIVO DI OSTACOLARE ME O IL MIO AVVERSARIO,LA MAESTRA YUKI VI FORNIRA' PIU' INFORMAZIONI A RIGUARDO.

E dalla folla che si era creata attorno a tutta l'area una sciame di parole di sgomento,sembravano sorpresi,addirittura increduli nel aver sentito una cosa simile,apprendisti all'arte dell'omicidio che potevano intervenire in un evento simile? La cosa aveva dell'impossibile.

Subito dopo una figura comparve al fianco dell'assassino,era Yuki,che nel frattempo era rimasta in disparte,ma appena cominciò a sentire la richiesta del fiorentino si era mossa verso di lui.

- Mi spieghi cosa vi è saltato in mente?

Disse lei inviperita.

- E la prova finale che ho ideato personalmente per lui,voglio vedere come se la cava in una situazione imprevista,fino ad ora le prove alla quale lo hai sottoposto erano organizzate anticipatamente,questa invece sarà una novità per lui,voglio vedere di che pasta è veramente fatto.

- Con tutto il rispetto Ezio,non pensate che tutto questo sia assurdo?

- E da quando sono fin qui che vedo assurdità di ogni sorta,come se l'esistenza dei frutti dell'Eden e dei resti della prima civilizzazione non lo fossero già; di loro,a questo punto non si torna più indietro,fa come ti ho detto e vedrai che n'è varrà la pena.

L'assassino lo fissò sbigottita,lei stessa non riusciva a credere a quello che aveva sentito,ma infondo cosa poteva fare? Niente,ormai era solo questione di tempo prima che i due si fossero scontrati.

- State attento,Sesshomaru sa essere molto più ostico di quello che avete visto.

E detto questo lei si allontanò dal campo,lasciando che loro due se la sbrigassero da soli.

La folla tutt'attorno era trepidazione per lo scontro che sarebbe avvenuto li,infondo non pochi sapevano che sotto uno dei cappucci ci fosse Sesshomaru Taisho,Inu yokai conosciuto in lungo e in largo per tutto il paese,li,davanti ai loro occhi,che avrebbe affrontato un mentore straniero,si preannunciava uno scontro non da poco.

Ezio cominciò a fare qualche passo in direzione di Sesshomaru,sembrava sicuro di se e per nulla intimorito da chi aveva davanti,la presa sull'arma era forte,il suo corpo pronto a scattare,breve attimo prima del cozzare di spade.

- Io sono Ezio Auditore da Firenze,erede della famiglia Auditore e mentore del ramo italiano della setta degli assassini,vinci e ti prometto che potrai continuare la tua ricerca di Akira,perdi...e ti prometto che te non vedrai il sole tramontare.

- Adesso vengo li e ti taglio la testa,cosi vediamo se sarai ancora in grado di parlare.

- Vieni a prenderla ragazzo.

E fu così che cominciò,senza che Sesshomaru se l'aspettasse Ezio gli corse in contro e lo stesso fece il suo avversario,urla dalla folla tutt'attorno riempivano l'aria di eccitazione e meraviglia,scaturite da una partenza immediata e sorprendente.

Appena si ritrovò l'assassino davanti non esitò a colpire con un fendente che andava dal alto verso il basso.

- Sei prevedibile.

Ma con una veloce piroetta su se stesso,Ezio si spostò alla sua sinistra permettendogli così di cambiare percorso per tempo,facendo il giro del monolito al suo lato e con un rapido fendente orizzontale cercare di colpire alla nuca l'inuyokai.

Sesshomaru riuscì a girarsi immediatamente e parare il colpo al momento giusto così da far incrociare le spade l'una contro l'altra.

- Vedo che non sei così lento come pensavo,piaciuta la mia finta?

- Pensavi male,riguardo alla tua finta non mi ha stupito per niente,tendi sempre a fare così oppure ogni tanto di va di combattere come si deve,smettila con questi stupidi giochetti e affrontami di petto,da vero uomo.

- Da vero uomo? E me lo dici proprio tu? Con la pettinatura che ti ritrovi e difficile crederti principessa.

A quel punto Sesshomaru lo sbalzò via,mandandolo indietro,Ezio da parte sua doveva ammettere che Sesshomaru mostrava molta più forza di quanto ne dava a vedere,lo aveva mandando di un paio di metri indietro come se nulla fosse,nonostante il peso delle protezioni d'acciaio che proteggevano il suo corpo,faceva ancora fatica a capire cosa fosse quella storia degli yokai.

Non poté troppo tempo a pensare alla cosa che subito Sesshomaru gli si lanciò contro a sua volta,un rapido scatto dovuta alla potenza dei polpacci lo spedì in avanti ad una velocità che pareva essere divenuto leggero come l'aria,ma l'assassino aveva occhio ed esperienza con avversari aggressivi,per cui gli bastò semplicemente deviare di poco il colpo e spostarsi in una posizione di vantaggio.

Si mosse in avanti e facendo un giro di centottanta gradi tornò in attacco e rispondo all'offesa con un attacco di punta,tipico della scherma del suo paese.

Lo yokai reagì in tempo e si vide arrivare questa rapida stoccata,i suoi occhi osservarono come quella spada dritta veniva mossa con una sola mano mentre la punta perforava l'aria alla ricerca di un punto carnoso da trapassare,molto probabilmente puntava al petto,la sua intuzione fu esatta.

Sesshomaru si parò il punto in cui risiedeva il cuore,parando con la parte piatta di Bakusaiga la punta della spada di Ezio,fortuna che conosceva bene le basi del Kenjutsu che suo padre gli aveva insegnato alla perfezione.

- Ti vedo arrabbiato ragazzo,non dirmi che ti sei offeso per prima.

- Quello che mi offende e la tua presenza dannato,perchè non muori e mi lasci in pace?

- E lasciarti qui a cavartela da solo? Non dureresti dieci minuti senza di me.

- Quanta superbia per un uomo così lontano da casa.

E mentre i due si stavano stuzzicando a vicenda,qualcosa fece ombra sopra di loro,alzarono un attimo la testa e videro subito cosa gli stava per venire addosso.

Sfere nere,a centinaia stavano cadendo sopra di loro,per istinto entrambi i combattenti si staccarono l'uno dall'altro,distanziandosi di almeno due metri e poi caddero,forti esplosioni,seguite da una grande coltre di fumo grigio,denso,si allargava a livello del suolo di almeno una trentina di metri e si stava innalzando di almeno tre,quasi quattro metri.

Normalmente una sola di quelle avrebbe generato solo una nuvola di fumo adatta per coprire la visuale di un solo uomo,utile per le fughe rapide e per i combattimenti in svantaggio numerico,ma ne caddero così tante attorno a loro che l'aria sembrava essere scomparsa.

Sesshomaru cercò la figura di Ezio,ma lo perse di vista,nemmeno i suoi occhi potevano penetrare quella cortina fumogena,così,decise di balzare fuori dal fumo e di salire in cima ad uno dei pilastri li vicino,atterrò su una pietra abbastanza alta da poter tornare e riprendere ossigeno ed approfittando della situazione da li cercò il fiorentino.

- Maledetto,dove ti sei nascosto?

Disse tra se e se lo yokai,ma neanche da li lo vedeva,probabilmente era ancora dentro il fumo,prima o poi sarebbe dovuto uscire per riprendere aria,doveva solo essere paziente,infondo era lui il cane,chi meglio di un cane può trovare la sua preda?

Ezio era rimasto dentro la coltre,cominciò; a correre nella direzione opposta,doveva trattenere il fiato poiché in caso di inalazione del fumo avrebbe cominciato a tossire e a rivelare la sua posizione,doveva farsi furbo,fortuna che era una cosa che gli riusciva bene,avrebbe deciso di nascondersi in un punto a lui favorevole,se aveva calcolato bene la sua tattica,allora il sole era nella posizione a lui più favorevole.

Allontanatosi poco oltre la cortina,decise di fermarsi,mettersi al riparo dietro uno dei ruderi,ed aspettare che uscisse fuori,posizionato com'era avrebbe potuto capire la posizione di Sesshomaru dall'ombra proiettata dalla luce del sole,sempre che si avvicinasse naturalmente.

E mentre quell'insolito duello continuava qualcun altro si stava interessando allo scontro,era Yuki,si era su un albero,in un punto abbastanza alto da poter essere osservata da tutti e dalla quale potevano sentirla mandare gli ordini,come l'intervento dei fumogeni,idea che gli era passata dalla mente basandosi sulle istruzione del mentore fiorentino.

Non riusciva ancora a comprendere cosa stesse cercando di fare Ezio,sfidare Sesshomaru in duello all'arma bianca non era di certo un modo per far avanzare un iniziato della confraternita al rango di assassino,sentiva che c'era qualcosa che non quadrava,come se lo scopo di tutto quell'intrattenimento fosse un altro.

Ad ogni modo doveva ammettere che lo scontro si stava svolgendo in maniera piuttosto interessante,la sotto si stava svolgendo un confronto diretto tra metodi di combattimento molto differenti,Sesshomaru contro Ezio,Katana contro spada lunga,forza contro astuzia.

Pensandola in questo modo si poteva ipotizzare che i due stili fossero l'uno in contrasto con l'altro,ma la verità era un altra,Sesshomaru era forte,ma buona parte delle volte si limitava ad avanzare ed attaccare,stringendo la propria mentalità su un aspetto veramente semplice del combattimento,il confronto ravvicinato,che solitamente lui portava in maniera piuttosto aggressiva.

Non c'erano secondi fini per Sesshomaru,lui andava avanti e basta,il resto lo avrebbe affidato alla forza del suo braccio.

Intanto laggiù,dove il fumo copriva il terreno di scontro,lo yokai e l'umano aspettavano che l'uno facesse la prossima mossa,uno si nascondeva,l'altro no,era evidente che ormai non era più divenuto ben più di un semplice duello.

Sesshomaru si stava giàstancando di aspettare,per tanto,impaziente com'era,decise di fare la propria mossa,unì indice e medio della mano destra e subito dopo fece comparire la sua frusta energetica,scese dalla pietra e appena atterrò cominciò a fare qualcosa di inaspettato.

Cominciò a girare su se stesso.

L'aria attorno a lui divenne cominciò a girare,prima piano,poi veloce,poi più veloce e più veloce ancora,così facendo si credevo un vento improvviso che,spargendosi in tutte le direzioni fece lentamente diradare la cortina grigiastra,l'aria fece di nuovo da padrone del campo di battaglia,riportando entrambi i contendenti alla situazione precedente.

E questa volta Sesshomaru sapeva bene cosa fare.

Fece subito uso del suo olfatto,ci mise meno di manciata di secondi per capire dove fosse,non dovette pensarci due volte prima di lanciarsi all'inseguimento.

Percorse la strada in rettilineo,divincolandosi tra le numerose pietre che lo separavano tra lui e la sua spada,probabilmente si stava nascondendo nel tentativo di non farsi scoprire,lo avrebbe trovato e poi lo avrebbe ucciso,così sarebbero andate le cose.

Ma durante la corsa cominciò sentire un cambiamento,sentiva che l'odore di Ezio si stava spostando e anche a gran velocità,ed ecco che subito divenne testimone di una scena che dire inaspettato sarebbe stata una riduzione.

Aveva trovato Ezio...che stava correndo nell'altra strada....in direzione opposta.

Sesshomaru non riusciva a credere a quello che stava vedendo,per un attimo si bloccò restando a bocca aperta,non riusciva più a capire cosa stesse succedendo,era di sasso,totalmente incredulo.

L'assassino non stava facendo nulla dal canto per nascondersi,anzi,si era messo in bella mostra di fronte a tutti gli spettatori.

- OH,GUARDA UN PO' CHI SI RIVEDE.

Dopo aver sentito quella frase,comprese quello che stava facendo il suo avversario,lo stava pubblicamente prendendo in giro,cominciò a sentire un moto di rabbia diffondersi per tutto il corpo,una fiamma di indignazione girargli nel sangue,lui era un guerriero,un combattente nato,e li,in quel momento,stava subendo le buffonate di un umano,arrogante oltre ogni immaginazione,mai in tutta la sua vita aveva subito una cosa simile.

Basta con le mezze misure,basta con le maniere rispettabile,ora non si sarebbe più trattenuto,decise di fare un balzo di diversi metri nel tentativo di atterrare sopra il fiorentino.

- MUORI.

gli stava urlando contro,tutta la sua rabbia,tutta la sua indignazione,lui stava facendo sul serio,voleva ucciderlo completamente è cosa faceva quell'umano? Se la prendeva comoda,giocava,correva,faceva il bambino,mostrava un carattere immaturo,quello non era più un duello,era una presa in giro.

E mentre stava cadendo al suolo Ezio si fermò all'improvviso,guardò nella sua direzione e subito dopo con un veloce movimento del braccio sinistro,lo alzò verso di lui e subito dopo,sparò.

Un piccola esplosione,proveniente in direzione del mentore fece eco nella zona,un piccolo scoppio e una leggera zaffata di polvere da sparo arrivò alle narici di Sesshomaru,istintivamente Sesshomaru posizionò la spada di fronte a lui nel tentativo di difendersi,ma la velocità della caduta è l'accelerazione del proiettile verso il bersaglio rendeva difficile individuare l'esatta traiettoria del piccolo pallino di ferro.

Infatti; non andò come desiderato,un momento prima che il colpo raggiungesse il volto lo yokai cambiò all'ultimo la posizione del filo della spada,ma con il movimento improvviso della lama e l'angolazione della stessa,riuscì a deviare di poco il colpo,il proiettile passò vicino ad una tempia,lasciando così un graffio sulla pelle,era stato fortunato,avrebbe potuto compromettere un occhio,se non addirittura perderlo.

Atterrò in piedi e subito dopo si inginocchiò;,facendo ciò per attutire l'impatto col suolo,ma non si era ancora ripreso dal colpo che subito vide qualcosa andargli incontro,era Ezio è questa volta sembrava aver cambiato strategia.

Gli si avventò contro con una rapidità allarmante,ancora una volta Ezio teneva la spada con fare leggero,menando fendenti con la sola punta,ma prontamente Sesshomaru si rimise in piedi rispondendo alle stoccate indietreggiando,facendo uso di un approccio più difensivo,cosa strana dato che non era abituato ad indietreggiare.

Tuttavia se la cavava veramente bene,brevi spostamenti con Bakusaiga gli permettevano un risultato eccellente con il minimo sforzo,gli bastava deviare i colpi per impedire di essere colpito,cosa che in quel momento gli risultava veramente facile.

- A quanto sembra hai finito di scappare e hai iniziato a combattere sul serio,posso solo sperare che hai finito con le tue solite scemenze.

Disse Sesshomaru nel tentativo di irretire l'assassino.

- Disse quello che si sentiva una spanna sopra gli altri,così impegnato a combattere contro il mondo intero da non rendersi conto che l'avversario più ostico era la sua ignoranza,gli veniva troppo facile arrabbiarsi e gli era troppo arduo comprendere di essere più umile con se stesso.

Entrambi colpivano alla medesima velocità con cui paravano i colpi,entrambi erano in posizione di stallo e nessuno sembrava riuscire a prevalere sull'altro,l'intensità dello scontro era tale che nessun sembrava voler intervenire di nuovo nel loro duello,i colpi che si susseguivano,le parate e le schivate,i piccoli movimenti che cambiavano l'andamento del combattimento.

Due forme differenti di combattere,due modi diversi di pensare,due punti di vista in perfetto contrasto tra di loro,ma c'era una cosa che avevano in comune,entrambi non si tiravano indietro.

Infondo,quello scontro tra loro due,non era forse la continuazione del loro primo incontro? Era naturale pensarlo,infondo,erano stati interrotti da una bambina,proprio nell'esatto momento del colpo finale.

Quello stavano facendo li,tra quei ruderi,era la conclusione dei fatti,la vittoria non sarebbe stata un impresa semplice da realizzare.

Sesshomaru,deciso ormai di cambiare la situazione passò ad un contrattacco piuttosto originale per lui,parato l'ennesimo colpo di spada dell'assassino,Sesshomaru vide bene come difendersi da quei colpi di punta così; poco consoni ai classici colpi della sua terra natia.

Vedendo arrivare l'ultimo affondo di spada,si scansò all'ultimo minuto dietro il braccio dell'assassino,così da non poterlo raggiungere e in un rapido scatto prenderlo per la collottola della lunga giacca bianca e con l'aiuto della sua forza naturale,lo lanciò contro la pietra più vicina.

Lo slancio fu così forte da muovere le gambe dell'assassino per giocoforza,spinto da una potenza che non gli permetteva di cambiare strada,ma se lo yokai si aspetta un umano messo all'angolo,si sbagliò di grosso,visto che cambiò la situazione in suo vantaggio.

La forza con la quale il fiorentino era stato lanciato fu tale che l'unico modo per evitare lo scontro fu un espediente nato sul momento ma realizzabile solo grazie al suo allenamento,prima ancora che il suo volto si scontrasse con la nuda roccia,appoggiò per tempo un piede su una roccia,poi un altro e subito dopo effettuare una piccola rincorsa sulla parete,il risultato fu sensazionale,aveva corso sulla roccia e adesso si ritrovava sulla sua cima.

Ezio si girò in direzione dello yokai sfoggiando un sorriso tipico del suo stile.

- Vedo che ogni tanto la testa la usi anche tu,sono sorpreso,dico davvero.

- Finiscila di fare lo scemo e scendi,così vediamo se ti senti ancora così spiritoso.

- Beh,sono spiacente amico mio,ma prima dovrai prendermi.

A quel punto Ezio saltò su un altro roccia,ed un altra ed un altra ancora e così via,Sesshomaru non se lo fece ripetere due volte e con un balzo decise di inseguirlo,atterrando anche lui su una roccia per poi imitare il maestro assassino,deciso ad infilzarlo come mai prima d'ora.

Ezio dal canto sua voleva inseguire ed infatti fu ciò che accadde,Sesshomaru lo stava seguendo ma percorrendo una serie di roccie accanto alla sua,tentando così; di fiancheggiarlo,doveva ammettere che era molto veloce,certo a differenza sua il ragazzo non indossava protezione di alcun tipo,per contro Ezio aveva deciso di combattere indossando le protezioni metalliche che ovviamente lo rendevano più pesante,tuttavia,nonostante fosse sulla quarantina era un uomo forte,temprato da anni ed anni di allenamento intenso,di corse sui tetti,di rincorse rocambolesche e fughe che avrebbero stancato buona parte degli inseguitori più tenaci.

Si poteva dire che in quanto ad energia e forza fisica non lo si poteva di certo considerare un umano comune,forse nemmeno per quello strano mondo in cui si trovava ora era da considerarsi un uomo nella norma,poter tenere testa ad uno yokai non era qualcosa che poteva fare tutti,ma a lui,per quello che ne sapeva era un ragazzo dalla lunga chioma argentata,con due occhi color dell'oro,due orecchie da elfo,come le avrebbe chiamate lui e per finire,il suo pessimo caratteraccio.

L'assassino sapeva perfettamente che per quanto avrebbe corso quel ragazzo lo avrebbe raggiunto prima,ma lui lo sapeva bene,ecco perché era in vantaggio su Sesshomaru,lui cercava di anticipare le mosse del ragazzo e lo yokai non faceva nulla a riguardo,anche se lui dubitava che se ne fosse reso conto,avrebbe aspettato il momento giusto e poi avrebbe contrattaccato,ormai era solo questione di secondi prima che se lo ritrovasse addosso.

Sesshomaru si stava avvicinando ad Ezio nella maniera e nel tempismo che quest'ultimo si aspettava,era li,al suo fianco,sull'altra pila di monoliti,lo avrebbe affiancato e poi lo avrebbe colpito il più velocemente possibile,un classico approccio di Sesshomaru,molta forza,ma poca fantasia.

Stava preparando l'attacco,lo slancio era pronto,Bakusaiga era pronta e Sesshomaru era intenzionato a finire il tutto,per contro Ezio era pronto a scattare sulla difensiva,avrebbe usato la lama celata di sinistra per poter contrattaccare,parando di spada e colpendo a sorpresa con l'altra mano,idea semplice,ma efficacie e rapida da eseguire.

Ma proprio quando entrambi erano convinti di poter fare la loro mossa,intervenne per la seconda volta un altro imprevisto e questa volta molto affilato.

All'inizio fu uno solo,un oggetto sottile,piatto,indirizzato contro il fiorentino,lui se ne accorse all'ultimo e lo schivò in tempo,nè arrivò un altro questa volta diretto a Sesshomaru,lui lo deviò subito,una seconda sorpresa non prevista.

Ma non ci volle molto per capire cosa fossero,era pugnali,Ezio li riconobbe,dato che ne aveva una decina con se,nascosti sotto la veste,anche se avevano una forma differente dai suoi,si capiva benissimo che fossero concepiti per lo stesso scopo,uccidere sulla distanza.

Subito dopo ne cadderro altri,a centinaia,per istinto entrambi saltarono di sotto in cerca di un riparo,ma stare fermi non li avrebbe aiutati di certo,visto che quelle piccole armi da lancio venivano lanciate da tutte le parti,dovevano spostarsi e alla svelta.

Ebbero l'idea di correre dritti destreggiandosi tra le grandi pietre attorno a loro,correvano in modo quasi casuale,le lame ogni tanto passavano vicino al volto,oppure rischiavano di colpire punti importanti,come il petto oppure le gambe,buona parte dei colpi veniva schivata,mentre gli altri ho finivano contro le rocce,colpivano terra o ancora venivano deviati dalle lame di entrambi gli sfidanti.

Correvano,erano abbastanza veloci dal potersi spostare senza eccedere con le energie rimanenti,ma non smettevano di perdersi di vista,entrambi non vedevano l'ora di finirla una volta per tutte.

I pugnali smisero di cadere,tutto ad un tratto,senza alcun preavviso,proprio come lo fu il l'iniziativa di Ezio,che pensò bene di fare la sua mossa,estrasse dalla giacca uno dei suoi pugnali personali e lo lanciò verso Sesshomaru,ovviamente lo yokai parò; il colpo,che a suo avviso era stato tirato in una maniera fin troppo ovvia,cosa che gli rese facile capire la traittoria dell'attacco.

E fu qui che si lasciò trarre in inganno,improvvisamente Ezio scattò in avanti,tale fu la velocità dell'azione che quando Sesshomaru distolse l'attenzione dal pugnale si accorse solo dopo che il fiorentino era arrivato a metà della sua corsa,lo vide balzare verso di lui,come un rapace,che libra verso il cielo,per por atterrare in picchiata sulla preda,le gambe sollevate,il braccio sinistro verso l'alto,mentre la lama,spinta dal meccanismo a scatto posta sotto il braccio,usciva,mostrandosi in tutta la sua lunghezza,l'intenzione era seria,il colpo sarebbe stato accurato.

E questa volta Sesshomaru,non era pronto per reagire,il movimento fatto con Bakusaiga per deviare il pugnale fu ampio,cosa che lo rese momentaneamente vulnerabile,il petto era scoperto,le braccia aperte,la difesa inesistente.

Stava per scendere su di lui e per la prima volta dall'inizio del combattimento si sentì vulnerabile,non un pensiero,non un idea,nulla passava per la testa,non c'era niente che potesse fare per impedirlo.

Un ginocchio si scontrò poco sotto il pomo di adamo dello yokai,che non aspettandosi quella mossa,non riuscì a trattenere la forza dell'impatto,novanta chili d'umano,divisibili in carne e armatura,lo fecero sbilanciare,cadendo a terra senza poter fare più nulla.

Il momento passò troppo velocemente,la testa era vuota,non sapeva cosa pensare,vedeva solo quella lama che si stava avvicinando alla sua trachea,tutto sarebbe finito in un attimo.

Ma all'improvviso accadde qualcosa,un ultimo intervento,dall'ultima persona che allo yokai potesse mai venire in mente.

Un urlo improvviso,una donna,riconobbe la lunga chioma dai colori freddi e una asta trasparente tra le mani,era Toran.

Ovviamente anche Ezio si accorse in tempo della cosa,guardò in alto e la riconobbe subito,istintivamente fece forza sulle gambe e si gettò di lato.

Nel tentativo di colpire il fiorentino,la ragazza colpì un punto vicino al costato di Sesshomaru,ma subito il colpo andò a vuoto.

Ezio si alzò per tempo mantenendo comunque la lama estratta e la spada in mano,pronto ad aspettare che la ragazza si facesse avanti,non si aspettava di certo il suo intervento in quella faccenda,ma poteva sospettare perché fosse arrivata in suo soccorso.

Toran si rialzò immediatamente,pronta a combattere contro Ezio,ma appena si rimise in piedi sentì qualcosa prenderla per la caviglia,lei si girò e vide chi era.

Era Sesshomaru,che la stava trattenendo.

- Sesshomaru...

Lui alzò lo sguardo verso di lei.

- Toran,allontanati.

- Ma io...

- Se provi del rispetto per me,allontanati...

Lo sguardo di lui non sembrava duro,minaccioso o tagliente,sembravano più simili al giorno prima,nella grotta,quando lui le stava sopra e lei non poteva togliersi,ora e lui quello a terra e lei quella in piedi,eppure quella richiesta le sembrò quasi una supplica,a quel punto non poté fare altro che acconsentire.

Le si allontanò di poco dalla traiettoria di Sesshomaru,lasciando spazio al suo campo visivo e potendo tornare ad osservare la figura dell'assassino.

Si rimise in piedi e puntando la spada contro Ezio disse...

- Tu sai come questa storia andrà a finire,io o te,non è così Ezio?

Il fiorentino se ne restò in silenzio,la spada in una mano,la lama nell'altra,il cappuccio copriva la visuale sugli occhi,ma gli si poteva leggere in volto che anche la sua era una calma apparente,non era più il tempo degli scherzi e delle prese in giro,erano giunti al momento cruciale dello scontro,l'ultimo attimo prima della fine.

- Esattamente.

- Com'era ovvio che fosse,eppure,sarò io a decidere come andrà a finire.

Detto questo cominciòa portare la spada verso l'alto,il suo sguardo ora si era fatto di ghiaccio,occhi pieno di orgoglio e di sicurezza in se stesso,Ezio dal canto suo rimase fermo,pronto ad un altro scatto improvviso,pronto a rispondere al colpo,ciò che sarebbe accaduto avrebbe posto fine allo scontro.

Sesshomaru fece un veloce movimento di mano,abbassò la spada il più rapidamente possibile e poi...sorpresa.

La lama si conficcò al suolo,nessun attacco,nessun raggio sprigionato da Bakusaiga,solo quello è nulla più poi si tolse il cappuccio dalla testa mostrando a tutti un espressione fiera e spavalda.

Silenzio di tomba,nessun fiato,nessun rumore,nemmeno la foresta si fecero sentire,le mani dello yokai erano vuote,ora era scoperto,eppure sapeva esattamente quello che stava facendo è mai decisione gli fu più chiara di quella.

- Sesshomaru,cosa stai facendo?

Chiese Toran impallidita dal gesto inaspettato.

- Dichiaro la mia sconfitta,qui ed ora.

- Ma così ti ucciderà.

- Se e la morte quella che vuole darmi,faccia pure,infondo me ne sono reso conto quando mi ha buttato a terra,fin dall'inizio di questo scontro il vantaggio e stato suo,sapeva come mi sarei comportato,sapeva come avrei combattuto,sapeva persino come avrei reagito e in quale punto mi sarei reso più vulnerabile,no Toran,avevo perso,lui ha solamente prolungato lo scontro.

- Come fai a dirlo con certezza? E anche se fosse non è una buona ragione per arrenderti,tu sei un abile guerriero,lo so,ti ho visto combattere.

- Eppure non c'è stato un solo momento in cui ho avuto un vantaggio su di lui,se non fossi intervenuta mi avrebbe finito,non sono un combattete così abile come credevo,quindi se sono così debole e chiaro che non ha più alcuna ragione continuare in questo modo.

A quel punto lo yokai si rivolse ad Ezio.

- Hai vinto,te lo concedo,ora finisce pure la tua opera,almeno andrò all'altro mondo con dignità.

Alla fine di quelle parole Ezio si mosse verso lo yokai,aveva ritratto la lama e col cappuccio ancora calato sugli occhi,la sua intenzione era ovvia,la sua calma sembrava gelare l'aria stessa,come se già non facesse freddo e quando giunse di fronte a Sesshomaru,Toran non volle sentir ragioni e si frappose tra loro due.

- Prima di prendere lui,dovrai passare su di me.

Ezio rimase perfettamente calmo,silenzioso,la grande figura del maestro assassino che stava facendo era a dir poco impeccabile.

Poi se ne uscìcon una frase che nessun si aspettava.

- Ragazza del ghiaccio,ho un favore da chiederti,potresti consegnarli questa da parte mia?

Ezio mise una mano dentro la veste e n'è estrasse un oggetto lungo,sembrava un pezzo di metallo appuntito,avvolto in un sostegno di legno e con piccoli mezzi metallo dentellati,sotto vi erano anche dei laccetti.

- E un regalo da parte mia,per me vuol dire molto,per lui vorrebbe dire ancor di più.

Lei istintivamente lo prese e prima che potesse dire qualcosa lui ricominciò a parlare.

- Un ultima cosa,stagli vicino,lui ha bisogno di te più di quanto tu possa credere,solo che ancora non lo sa.

E con queste parole si girò e si allontanò ,diretto verso chissà dove.

- Ezio.

Sentì di nuovo quella voce,era Sesshomaru,che lo aveva chiamato,non con tono di sfida,sembrava una voce più tranquilla,più rilassata,per tanto si girò ancora una volta verso il ragazzo.

- Perché lo fai? Ho perso.

- Ricordi cosa avevo detto prima? perdi e ti prometto che non vedrai il sole tramontare,infatti siamo in una foresta,con tutti questi alberi dove diavolo lo vedi il tramonto?

Sesshomaru non riusciva a crederci,quell'umano gli stava veramente dando una risposta così letterale? Era una chiara minaccia di morte quello che aveva sentito e cosa aveva fatto Ezio? Stava giustificando quella scelta di parole in una maniera così stupida.

E proprio quando Sesshomaru stava per replicare,Ezio lo anticipò
- Non gettare la tua vita invano,essa e preziosa,unica,si rispettoso verso di essa,perché e grazie a lei che sei giunto fin qui,per noi assassini questa e la lezione più importante che impariamo quando riceviamo la lama.

E detto questo semplicemente se ne andò,lasciando indietro i due yokai.

Ora che tutto aveva avuto termine,Sesshomaru sentì qualcosa,nel petto,un grande peso che si teneva dentro da molto tempo era sparito,si sentì più leggero,quel combattimento lo aveva aiutato a scaricare tutta la rabbia,la frustrazione e l'ansia che quelle settimane gli avevano messe addosso.

Certamente Akira restava l'obiettivo primario della sua attenzione,ma adesso si sentiva molto meglio,era da tempo che non si sentiva più così.

- Toran...

Fu lui a fare il suo nome,mentre lei,presa dai suoi pensieri,si girò nella direzione dell'inuyokai.

- Io torno al villaggio...vuoi venire con me?

La ragazza rimase un po' titubante per poi far comparire un piccolo sorriso sul suo volto.

- Certo.

E fu così,che una volta recuperata la spada da terra,il cane e la pantera tornarono al villaggio,mentre gli assassini tutt'attorno accogliano in coro l'arrivo di un nuovo confratello nelle loro fila.

Grande fu il boato di voci che scosse il bosco,tanto forte da far scappare tutti gli animali nelle vicinanze ed intanto il cielo,si stava già riempiendo dei colori del tardo pomeriggio,segnando ormai la fine di una giornata piuttosto intensa.


Poco più ardi,al villaggio degli assassini.


Tutti si ritiravano per la sera quando ormai i due yokai stavano tornando a casa,dato anche il fatto che nella stagione fredda il sole,ovviamente,scendeva prima,era incredibile come per quanto tempo avesse combattuto lui e l'assassino sentiva che fossero stati a malapena una mezz'ora.

Era la seconda volta che incrociavano le lame e doveva ammettere che rifarlo era stato una bella sensazione,certo,lui non provava chissà quale simpatia per quell'umano,ma doveva ammettere che era un guerriero unico nel suo genere,si era accorto troppo tardi di come per tutto il tempo Ezio aveva sfruttato,non solo la forza fisica e l'abilità nel combattimento,ma anche una certa dose di furbizia e una sfrontataggine senza pari avevano fatto la loro parte.

Ezio era un combattente eccezionale,ma era troppo orgoglioso per ammetterlo e certamente non aveva alcuna voglia di farlo,che cosa ci avrebbe guadagnato? Nulla,tutto qui.

Era questo il suo pensiero,quindi,anche se adesso faceva ufficialmente parte della setta degli assassini,il suo atteggiamento con Ezio non sarebbe cambiato,non gliela avrebbe data vinta,mai e poi mai.

Ma ora basta pensare a lui,doveva smettere,era chiaro ormai che c'era una persona più importante alla quale pensare,caso volle che quella persona in quel momento era al suo fianco.

Era lei,che fino a quel momento gli era stata vicino,lei che aveva cercato di aiutarlo,lei che era saltata da chissà dove per salvarlo all'ultimo,anche se probabilmente Ezio non aveva mai avuto nessuna intenzione di ucciderlo,ma era intervenuta e lui,l'aveva trattata male.

L'aveva respinta,aveva offeso i suoi buoni propositi e l'aveva lasciata li,c'era una sola parola per descrivere il suo comportamento: Disonorevole,ecco cos'era stato nei suoi confronti.

Entrarono nella loro piccola dimora e appena la porta si chiuse Sesshomaru si rivolse alla pantera.

- Toran,riguardo a questa mattina io....

- Sesshomaru...

- Aspetta,lasciami parlare...

Disse lui facendo segno con la mano di fermarsi.

- Io...non mi sono comportato nel migliore dei modi,sono stato scortese nei tuoi confronti,tu volevi aiutarmi e col mio comportamento ho insultato la tua dignità nonostante ciò sei intervenuta in mio soccorso,io...quello che sto cercando di dire è....

- Tranquillo,la colpa è mia,sono stata troppo invasiva,avrei dovuto lasciarti i tuoi spazi,mi spiace non averli rispettati e solo che tu sei sempre così distante,non ti lasci mai avvicinare da nessuno,volevo capire come aiutarti nello stesso modo in cui hai aiutato me,comunque,penso che la parola che tu stessi cercando era grazie.

- Si...io non ho più niente da dire a riguardo,quindi,penso che sia tutto.

- Bene,più tardi ti va di tornare al fiume?

Disse lei tutto in colpo,per poi coprirsi la bocca con una mano,come se volesse voluto trattenere un pensiero,che per sbaglio gli era sfuggito.

- Volentieri.

Disse lui prontamente e lei subito si lasciò sfuggire uno sguardo felice.

Finalmente il loro rapporto sembrò essere tornato saldo,se non essere addirittura migliore di com'era fino a quella mattina,qualcosa era certamente cambiato nella loro complicità.

Chissà.

Forse,la spada aveva trovato il suo fodero.
  
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