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Autore: Neko    29/06/2009    4 recensioni
Non si gioca con il destino delle persone, nè di un intero villaggio. Ci possono essere delle conseguenze sia gradite che spiacevoli. C'è sempre una punizione per chi osa interferire con lo scorrere del tempo, ma qualsiasi cosa possa essere, quello a cui si può andare incontro non è niente, se ciò per cui si è compiuto un tale gesto porta a ciò che si è desiderato per anni. L'ultimo sogno di un uomo che ormai ha perso le speranze.
Genere: Azione, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 13: incontro con l’Uchiha

 

Passarono una decina di giorni e NARUTO si trovava ancora nel passato.

Tsunade non capiva il perché della sua decisione di rimanere, dato che l’uomo ripeteva spesso di voler rientrare nel suo tempo. Inoltre le aveva svelato gli eventi futuri proprio per la sua decisione di partire.

In realtà l’uomo voleva tornare a casa per potersi spegnere tranquillamente, anche se avrebbe dato qualsiasi cosa per poter rivedere ancora una volta la sua Sakura, ma il suo corpo era allo stremo delle forze e in quegli ultimi giorni, aveva messo a dura prova la sua resistenza.

Solo grazie all’aiuto di Kyuubi e di Tsunade, per fortuna, riusciva a riprendersi abbastanza in fretta, ma ormai il tempo era agli sgoccioli.

E lui lo sentiva, ma non poteva tornare.

Una sensazione di pericolo lo ossessionava giorno e notte e ben presto potè verificare che non era solo un’illusione.

Naruto continuò ad allenarsi tutti i giorni, mentre Sakura, oltre a portare qualche spuntino al ragazzo, studiava per migliorare le sue prestazioni mediche.

In più c’è da dire che la ragazza si sentiva tranquilla, Naruto aveva risolto la questione con Hinata.

Quando doveva tirare fuori la grinta, Naruto non deludeva mai nessuno, ma quando doveva parlare con le ragazze era un vero disastro.

Se solitamente era Hinata a balbettare, quella volta al parco, dove i due ragazzi si erano dati appuntamento, era lui a non riuscire a spiccicare parola.

Voleva dirle che era onorato di piacere a una ragazza dolce e gentile come lei, ma allo stesso tempo che lui la considerava solo un’amica.

Il problema fu che non voleva ferire la ragazza e per questo, non riuscì a trovare le parole giuste per dirle la verità.

N-naruto-kun! Non devi fare g-giri di parole per dirmi, che…che sei innamorato di S-sakura. L’ho sempre saputo!”

Il ragazzo sgranò gli occhi.

“Non ho mai creduto d-di avere una possibilità con te, m-ma volevo solo i-informarti dei m-miei sentimenti!” disse Hinata facendo un leggero sorriso.

Naruto ricambiò, ma sapeva che per lei era stato difficile pronunciare quelle parole.

Hinata, m-mi dispiace! Io…” cominciò col dire, ma la ragazza gli mise un dito sulle labbra per non farlo andare avanti.

“Non dire niente. N-non devi dispiacerti! N-non è colpa tua! Promettimi solo che…questa storia non rovinerà la nostra amicizia!” disse tristemente la ragazza.

“Assolutamente no! di questo puoi essere sicura Hinata!”

In questo modo Naruto era riuscito a non perdere un’amica e a tranquillizzare Sakura, la quale aveva notato più volte gli sguardi insistenti della Hyuuga sul suo presunto ragazzo.

Sakura non aveva mai capito seriamente quali erano i suoi sentimenti per il ragazzo biondo.

Tutti lo avevano capito tranne lei. Ma venuta a conoscenza del suo futuro, ci riflettè sopra a lungo, chiedendosi se era veramente quello che voleva.

Ci mise qualche giorno a capire il suo cuore, ma alla fine trovò la risposta… si.

Quello stesso giorno corse immediatamente da Naruto, il quale si stava duramente allenando con  Yamato per avere piena padronanza della tecnica del legno.

Il ragazzo non ebbe nemmeno tempo di accorgersi dell’avvicinamento della ragazza, che la rosa lo baciò.

Un bacio sulle labbra, davanti a un Yamato imbarazzato dalla situazione, creò addirittura un muro di legno per lasciare in pace i due piccioncini.

Naruto non rispose subito al bacio, troppo preso alla sprovvista.

 

“Perché tutte le fortune capitano a lui?” disse un NARUTO che spiava da lontano.

Ovviamente voleva che i due ragazzi si mettessero insieme e lui doveva assicurarsi che ciò avvenisse.

“Alla sua età io…non potevo nemmeno sognarmi un momento del genere, senza che Sakura mi venisse a picchiare!” disse sospirando.

“Solo una parola! Disgustoso!” disse invece Kyuubi distorcendo il naso .

“Vedrai quando sarai tu ad innamorarti!” disse l’uomo facendo andare di traverso, la saliva alla volpe che cominciò a tossire insistentemente.

 

Intato Naruto e Sakura erano uno di fronte all’altro.

Sakura guardava a terra troppo imbarazzata per osservare la reazione di Naruto. Si domandava che cosa le era preso per reagire così.

Naruto invece guardava confuso la ragazza.

Non si aspettava un gesto del genere. Di sicuro lo aveva sognato molte volte, ma mai avrebbe creduto che sarebbe potuto accadere, nemmeno ora che sapeva che il suo futuro era con Sakura.

 

Qualcosa li distolse dai loro pensieri. Un uccello che cinguettando planò verso Yamato e gli consegnò una lettera.

Yamato sussultò leggendola e immediatamente ritirò il muro di legno da lui creato per avvicinarsi verso i ragazzi.

Yamato-sensei! cosa succede?” chiese Naruto vedendo il proprio maestro piuttosto agitato.

Tsunade ci ha convocato urgentemente!” disse il ninja

 

Giunsero il più in fretta possibile al cospetto di Tsunade, la quale informò subito il team 7 delle novità di cui erano venuti a conoscenza.

Sai era con loro. Una copia di Naruto si era presa la briga di avvertirlo.

“Cosa succede baa-chan?” chiese il biondo impazientemente.

Tutti e tre i ragazzi capirono che c’era un po’ di tensione nell’aria e Tsunade non aveva la solita aria addormentata di quando affidava loro delle “banali” missioni, ma il suo sguardo era concentrato su un pezzo di carta insanguinato che teneva fra le mani.

“un gruppo di 4ninja, inviati da me in missione segreta, sono stati sterminati. L’unico superstite, è riuscito a mandarci questo messaggio per avvertirci che il nemico si sta dirigendo a Konoha.”

I presenti sussultarono.

“Chi è il nemico?” chiese Naruto pronto all’azione.

Tsunade non sapeva se aveva fatto bene a scegliere proprio quella squadra, ma era l’unica disponibile in quel momento, dato ancora la presenza di confusione creata dalla ricostruzione di Konoha.

Tirò un sospiro per far calare il nervosismo che stava accumulando e pronunciò il nome “Sasuke!”

Sakura e Naruto sgranarono gli occhi e non solo loro.

“Si trova a pochi chilometri a sud di Konoha, ve la sentite di affrontarlo?” chiese Tsunade.

“scusi se mi intrometto, ma se 4 ninja probabilmente tutti jounin, sono stati sconfitti, come potremo noi riuscire a battere Sasuke?” chiese Yamato.

Tsunade spostò lo sguardo su Naruto “Non dimenticare che fra di voi avete qualcuno dotato di un potere speciale, qualcuno in grado di cambiare il cuore della gente. È riuscito con Nagato…ho piena fiducia che possa riuscirci anche con Sasuke.”

Naruto sorrise, ma non era un sorriso felice, era triste e Tsunade se ne accorse.

“Pensi che io abbia torto?” chiese la donna.

“Forse! Non credo di essere così speciale come mi hai appena descritto! Penso che tutto quello che sia accaduto fino ad ora, sia solo stata fortuna ed essa prima o poi mi volterà le spalle e non vorrei che fosse in questa missione!” disse volgendo lo sguardo verso Sakura, la quale capì a cosa si riferisse.

“Pensi che quello che NARUTO abbia predetto si possa avverare ora? Dieci anni prima?” chiese Tsunade.

“Non è da escludere!” rispose il ragazzo.

“Comunque sia, scordati che io rimanga qui ad aspettare vostre notizie! Ci sarò anch’io al tuo fianco e non ammetto discussioni!”

A poco valsero i tentativi di Naruto di convincere Sakura a non andare, alla fine vinse lei.

 

I ninja del nuovo team 7 partirono immediatamente alla ricerca del loro compagno. Ancora non riuscivano a credere che Sasuke volesse distruggere Konoha, nemmeno dopo i racconti di NARUTO.

Mancava poco per giungere sul posto, quando si sentirono delle esplosioni.

“Qualcuno sta già combattendo!” disse Sakura

“Chiunque sia, ho la netta sensazione che sia in difficoltà! Allunghiamo il passo!” ordinò Yamato.

Avevano ragione. Qualcuno li aveva preceduti e ora era contro un albero, cercando invano di alzarsi.

Era NARUTO.

Esso origliando la conversazione che il team aveva sostenuto con Tsunade, aveva deciso di precederli. Provava ancora troppo rancore verso Sasuke, per  non  intervenire e cercare di eliminarlo ancor prima che lui eliminasse la sua amata.

Sapeva di non avere speranze contro di lui, ma non gli importava. Se fosse stato nel pieno delle forze, probabilmente sarebbe stato Sasuke contro un albero ferito e dolorante, ma doveva a tutti costi provarci.

Kyuubi capiva quello che NARUTO provava e non provò a fermarlo, nonostante sapesse che gli sarebbe potuto pure costare la vita.

Era uno dei pochi desideri che erano rimasti all’uomo e non si sentiva di infrangerli.

Comunque sarebbe andata, per lui tanto restava poco.

NARUTO era a terra, ma la volpe a 5 code era ancora davanti a Sasuke. Il suo sguardo incuteva timore a tutti, tranne a  colui che avrebbe dovuto tremare davanti alla sua potenza.

I ninja appena giunti sul luogo, furono sorpresi di vedere NARUTO sul posto. Sakura gli corse incontro per prestargli le prime cure, ma non risparmiò diversi insulti per l’uomo.

Naruto, Yamato e Sai invece stavano assistendo allo scontro tra Kyuubi e Sasuke.

Naruto voleva intervenire, timoroso che la volpe lo uccidesse, ma Yamato, con non poca fatica, lo trattenne.

Una cosa sorprese i ninja di Konoha. Kyuubi era conosciuta per il suo potere devastatore, ma in quel momento, sembrava quasi che il demone non fosse lo stesso bijju che incuteva timore sin dai tempi antichi.

Infatti la volpe non se la passava tanto bene. Non era ferita, Sasuke non sarebbe mai stato in grado di ferire un bijuu di quel livello, ma grazie allo sharingan riusciva a tenerla a bada e provò più volte a scagliare il demone contro il proprio jinchuuriki.

Fu solo grazie alla forza di volontà del demone, se i ninja di Konoha erano ancora vivi e non schiacciati dall’immenso chakra della volpe.

NARUTO vedendo che la sua alleata poteva poco contro il suo peggior nemico, decise di arrendersi e lasciare procedere il Naruto  di quel tempo. Chissà magari sarebbe riuscito a fare miracoli come aveva fatto con Nagato.

Richiamò a se Kyuubi, la quale a malincuore si ritirò dalla battaglia.

 

“è da un po’ che non ci si vede Naruto!” disse Sasuke guardando senza espressione il biondino.

“Già! e questa volta puoi scommettere che riuscirò a portarti a casa!” disse sicuro di se Naruto.

“questa l’ho già sentita eppure mi sembra che io non abbia ancora messo un piede a Konoha!”

Naruto strinse i pugni, purtroppo quello che aveva detto era vero. Fino ad ora aveva sempre fallito.

Sakura si avvicinò al compagno biondo e gli prese una mano per calmarlo, ma rivolse a Sasuke uno sguardo freddo. Era diversa dal solito. Solitamente era sempre sull’orlo delle lacrime quando incontrava l’Uchiha.

“dimmi Sasuke. Che intenzioni hai? Hai davvero così tanta sete di vendetta da volerti vendicare  sul tuo paese di origine?” chiese con una voce grave Sakura.

“I miei complimenti! Vedo che non sei più la solita noiosa frignona. Comunque quello che ho intenzione di fare non sono affari che vi riguardano!” disse Sasuke voltando loro le spalle. Sembrava non volesse perdere tempo con loro.

“fermati!” disse Sakura cercando di raggiungerlo, ma venne fermato da un Naruto che la guardava preoccupato.

Sakura…faccio io!Io sono stato a prometterti che avrei riportato Sasuke a casa e lo sai che mantengo le promesse. Ma non voglio che ti accada qualcosa! Ti prego fatti da parte!” disse Naruto superando la ragazza e scagliandosi contro l’ex compagno.

Sasuke si accorse praticamente subito delle intenzioni del ragazzo e si girò per contrattaccare, ma nonostante lo sharingan non riuscì a prevedere l’attacco nascosto di Sai.

Senza nemmeno accorgersi si ritrovò legato da dei disegni a forma di serpente, permettendo a Naruto di colpire il moro sul volto.

Sasuke incassò il colpo come se nemmeno lo avesse sentito e  riuscendo a liberare la mano destra, estrasse la sua Katana, liberandosi dai serpenti e puntandola verso Naruto.

“Mi dispiace, ma non posso permettere che dei pivelli come voi, interferiscano con i miei piani.”

Il ragazzo cominciò ad attaccare a colpi di Katana, che venivano abilmente schivati o parati da un kunai da Naruto.

A furia di incassare i colpi, il kunai si ruppe facendo si che il biondino venisse colpito, anche se solo di striscio dalla katana.

Naruto” gridò Sakura preoccupata. “Yamato-sensei faccia qualcosa!”

Yamato sembrava immobile, ma in realtà stava osservando i movimenti di Sasuke per poterlo imprigionare al momento adatto.

Infatti Sasuke si ritrovò imprigionato in una prigione di legno.

Sakura e Naruto tirarono un sospiro di sollievo, ma non era ancora finita.

Si sentì una risata provenire dall’interno della gabbia.

“Davvero credete che una simile tecnica possa fermarmi?”

Delle crepe cominciarono a essere visibili, prima che la gabbia si rompesse come un insieme di tanti piccoli ramoscelli che si spezzano sotto il peso di una persona.

Nei cieli si vide un essere mostruoso volare e scagliarsi contro i ragazzi.

Sai ricorrendo alla sua tecnica di disegni animati, invocò un uccello e salendoci sopra attaccò Sasuke.

Anche il ragazzo dalla carnagione chiara maneggiava una katana e con essa riuscì a colpire il moro ad un ala. Ma Sasuke non si fece ferire senza rendere pan per focaccia, ma colpì l’animale su cui Sai volava, facendolo precipitare per terra.

Se non fosse stato per Naruto, il quale richiamò a se molte sue copie per fare da tappeto al compagno, Sai avrebbe anche potuto rompersi l’osso del collo, invece se la cavò con un braccio rotto.

Ora Sasuke era davanti a loro che sfoggiava il potere del segno maledetto.

Naruto sapeva di cosa era capace in quelle condizioni. Aveva provato la sua forza sula pelle alla valle dell’epilogo e si vide costretto a richiamare a se il potere della volpe.

Proprio come quella volta, Kyuubi e segno maledetto erano uno di fronte all’altro.

La lotta fu violenta, senza esclusioni di colpi. Entrambi erano evidentemente stanchi. Sasuke era ferito in più punti, anche Naruto lo sarebbe stato se il chakra della volpe non fosse devastante e curativo allo stesso tempo.

Naruto non riusciva a sconfiggere il compagno. aveva bisogno di maggior forza, ma non voleva ricorrere a maggior potere della volpe. Non voleva rischiare di perdere il controllo e di uccidere oltre a Sasuke anche i suoi compagni. Decise di provare con il metodo dell’eremita.

Quando creò le copie per salvare Sai, ne aveva creata una apposita per raccogliere l’energia della natura indisturbato e ora era il momento di usarla.

Dovette tornare normale per usare il metodo sennin, ma Sasuke non gli diede il tempo di compiere la trasformazione, che lo colpì con un ala facendolo sbattere rovinosamente per terra a parecchi metri di distanza.

Stava nuovamente per attaccare un Naruto a terra incapace di reagire, ma Sakura si mise davanti a lui facendogli scudo.

Se Yamato e Sai non fossero intervenuti con la tecnica del legno e serpenti di inchiostro per fermarlo, Sakura sarebbe stata uccisa.

NARUTO trattenne il fiato per tutta la durata dell’avvenimento e le immagini della uccisione della sua Sakura gli tornarono in mente.

Sfortunatamente però le tecniche dei due ninja non bastarono a fermarlo definitivamente e una volta libero, Sasuke era nuovamente pronto a sfoderare la sua spada contro Sakura, non perché volesse uccidere lei, ma perché si era messa in mezzo fra lui e la sua vittima.

Se quando era normale un minimo di sentimenti il ragazzo poteva ancora provarli, in quelle condizioni non gli importava niente e di nessuno a parte della sua brama di potere.

Sakura chiuse gli occhi in attesa di essere trafitta.

Sasuke alzò la mano con cui impugnava l’arma è colpì.

Sakura non percepì niente. Si chiedeva se la morte fosse così veloce e indolore, ma quando riaprì gli occhi, si vide davanti Naruto con le braccia aperte. Sakura voleva fargli da scudo col suo corpo, ma alla fine fu Naruto a proteggere lei.

“Non permetterò a n-nessuno di farti del male…Sakura!” disse con voce bassa.

Naruto!” bisbigliò Sakura preoccupata, apparentemente non sembrava aver ricevuto danni, ma il colpo era andato a segno.

Solo quando Naruto si girò per sorriderle e rassicurarla, notò cosa aveva comportato il suo sacrificio.

Aveva la parte destra del viso ricoperta di sangue. Dalla ferita sembrava essere molto doloroso, ma Naruto non si lamentava, ma affrontava con coraggio il tutto.

Sakura cominciò a versare le prime lacrime “Naruto…il…il tuo occhio!”

Naruto non rispose subito.

“Non ti preoccupare! Il mio occhio non è più importante della tua vita!”

Il ragazzo si girò a guardare il suo ex compagno, il quale era tornato alla normalità a causa dell’eccessivo uso di quel potere.

Sasuke! Non è ancora finita!” disse Naruto coraggiosamente, anche se si vedeva che faceva fatica a stare in piedi.

Sasuke non era da meno, ma era di certo in condizioni migliori rispetto al biondo.

“Non ne hai ancora avuto abbastanza? Devo eliminarti definitivamente?” disse Sasuke con uno sguardo di ghiaccio.

“Non ne avresti il coraggio!” disse Naruto sogghignando.

“Stavo per uccidere Sakura un momento fa. Se sapevi che non l’avrei fatto, dimmi il perché le hai fatto da scudo!” disse Sasuke con la solita calma che lo caratterizzava.

“Perché in quel momento non eri tu! Per questo non riesco ad odiarti per quello che stavi per fare. So che non le avresti tolto un capello se fossi stato lucido. In questo siamo molto simili Sasuke. Entrambi non ci rendiamo conto di quello che facciamo quando ricorriamo al potere oscuro che è dentro di noi!” disse Naruto facendo una pausa e cadendo in ginocchio per il troppo sforzo.

“So di certo che …se fossi stato al mio posto, tu avresti fatto lo stesso. Fai tanto il duro perché sei carico di rabbia, ma sono pronto a scommettere che moriresti pur di salvare coloro a cui tieni!” disse Naruto.

“Io non tengo a nessuno!”

“Davvero? Io so che hai dei compagni!”

Sasuke sussultò.

“Per quanto loschi possano essere i motivi per cui li hai reclutati al tuo fianco, non posso credere che tu non voglia loro bene e anche se lo neghi, sono convinto che tu voglia bene anche noi e che in fondo al cuore tu sia ancora legato a Konoha! Solo non vuoi ammetterlo. Il giorno in cui lo accetterai…riuscirai a trovare pace e noi saremo pronti ad accoglierti a braccia aperte!” disse Naruto ormai esausto.

“Come fai a dire queste cose dopo quello che ho fatto? ti ho fatto! ti sei forse dimenticato che ti ho usato come una cavia quando eri imprigionato al covo dell’Akatsuki? sei solo un pazzo!” disse Sasuke stringendo i pugni.

“Forse, ma sono convinto di quello che dico e non accetterò mai che tu ti sia trasformato in un munkerin senza scrupoli. Per me sei e sarai sempre Sasuke Uchiha, compagno di squadra e fratello che ha provato come me cosa vuol dire essere soli. Tu sei stata la prima persona che sia riuscito a capire quello che provavo, per questo non rinuncerò mai a te!” disse Naruto sorridendogli.

Sasuke non sapeva cosa rispondere. Guardava Naruto, ma non fiatò, si girò per allontanarsi e scomparire fra le numerose piante della foresta.

Prima di perdere i sensi, Naruto notò una cosa negli occhi di Sasuke, una cosa che mai aveva visto: l’incertezza di quello che stava facendo.

 

  
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