Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: PrincessintheNorth    28/02/2018    1 recensioni
Prequel di "Family"!
Nel regno del Nord, una principessa e Cavaliere dei Draghi, Katherine, farà conoscenza di Murtagh, il Cavaliere Rosso che si è autoimposto l'esilio ...
In Family abbiamo visto il compimento della loro storia e il loro lieto fine: ma cos'è successo prima?
"-Principessa, per l’amor del cielo … - prese a implorarmi Grasvard. – Spostatevi da lì … non vi rendete conto di chi è?
-È Murtagh figlio di Morzan, ex Cavaliere del Re Nero, erede del ducato di Dras-Leona. – ringhiai. – So benissimo chi è. So anche che è un essere umano come me e come te, a meno che tu non sia un elfo sotto mentite spoglie. È un essere umano ed è vivo per miracolo. Quindi, dato che come me e come te è carne e sangue, gli presteremo le cure che necessita. Sono stata chiara abbastanza?"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
 
 
MURTAGH
 
 
-     Oh ma che bellino!
Era il ventesimo, in quella giornata.
Io e Katie avevamo rispettato la promessa fatta ad April immediatamente, anche perché già dal mattino dopo si erano visti i risultati dell’incantesimo: Katherine era cambiata moltissimo. Le nausee e i mal di testa erano calati drasticamente, aveva molte più energie ed era radiosa, oltre che ancora più bella di prima. Emotivamente, poi, era molto più stabile e tranquilla.
-     Che bellino cosa, April? – chiese Katie.
-     Ma quello tata!
Indicò un vestitino rosa, praticamente identico a quello che stava indossando sua sorella in quel momento, solo di venti taglie in meno.
-     Se ti piace, lo prendiamo.
-     Mi piace!
-     Allora andiamo a provarlo.
Dieci minuti dopo, le due uscirono, e Katie aveva tre borse in mano.
-     Credevo fosse uno, il vestito.
-     Sì, ma … beh, vuoi non abbinarci le scarpe?
-     Due sacchetti.
-     E ho trovato una cosa carinissima … - si giustificò, tirando fuori una tutina rosa da neonata, con i piedini bianchi.
-     Quindi anche tu hai capito che sarà una bambina! – esultai.
-     Ma no … se lo è, ce l’abbiamo. Sennò … vuoi che non ne avremo mai una? C’era anche la fascetta in regalo. – aggiunse tutta contenta, tirando fuori una fascetta per capelli con una rosa di stoffa rosata cucita sopra, con anche le foglioline verdi sotto. – Non potevo non comprarla!
-     Fammi indovinare. Era in sconto.
-     Non sarebbe ricapitato più un affare del …
Eravamo finiti davanti alla profumeria, e ovviamente lei ne era rimasta incantata.
-     Katie … siamo qui per April, amore … - cercai di farla ragionare. Inoltre, era stata proprio lei a promettere di non comprare più cosmetici finchè non avesse finito quelli che aveva, dato che non sapeva più dove metterli.
-     Ma l’hanno aperta da poco e non sono ancora entrata! – protestò. – Non compro niente, guardo e basta.
-     Sicuramente.
Ci entrò, e mezz’ora dopo ne uscì con un sacchettino in mano, con un sorrisetto colpevole.
-     Guardo e basta?
-     Ma tu non capisci! Guarda che alcune delle mie creme e trucchi che ho a casa non sono adatte ai bambini, né durante la gestazione né dopo. – spiegò. – Sto mettendo al sicuro il bambino.
-     Tu sai che non puoi usare la carta del bambino per ogni cosa, vero?
-     Sono la madre, certo che posso!
-     Te lo concedo solo se mi dici che non hai preso un’altra maschera.
D’improvviso sembrò trovare la pavimentazione del centro di Winterhaal molto interessante.
-     Katie …
-     Ma ne avevo bisogno! Ho la pelle secca nella zona inferiore del viso, e ho notato che si è ispessita in alcuni punti, va idratata ed esfoliata e ho trovato questa maschera con sale marino ed estratti d’alghe …
-     Adesso tu mi spieghi dove diavolo si è ispessita! A momenti sei un foglio di carta, Katherine, non ti si è ispessito niente!
-     Ma …
-     Tu mettiti le alghe in faccia e divorzio, bambino o meno.
-     Tanto so che non lo farai mai. – sorrise allegra, per poi prendermi la mano. – E abbiamo ancora parecchi giri da fare, dubito che April si accontenterà facilmente …
-     KATHERINE!
-     Oh merda.
Ci voltammo entrambi con un sorriso più falso dei dipinti che vendevano nella bottega a fianco.
-     Papà! Che piacere vederti, cosa ci fai qui? – sorrise lei tutta contenta.
In fretta, avevano nascosto April e tutti i suoi regali dietro di noi.
Ma lui inarcò un sopracciglio, per nulla persuaso.
-     April, vuoi una mela caramellata?
Gli bastò quella frase, più efficace di qualunque formula magica, per far schizzare April in braccio a lui.
-     Piccola, cosa stanno combinando questi due?
-     Mi compano i legali papà! – esultò lei.
-     Katherine, cosa ti avevo detto …
-     Ma è stato lui a proporlo! – protestò.
-     Ma sarai … - stava per scapparmi l’unico aggettivo adatto a definire mia moglie, ma notai che la presenza di due Cavalieri, di cui una Principessa, un’altra Principessa e il re avevano attirato parecchi sguardi.
Perciò, dovetti correggere il tiro. – Maestà, perdonate la mia intromissione ma la vostra adorabile ... – e tirai fuori quella parola con tutto il veleno possibile, così che quella simpaticona capisse. – … figlia mente a riguardo. Suppongo potremo discutere del suo atteggiamento successivamente.
-     Dovremmo discutere del tuo, dato che vizi esageratamente entrambe le mie bambine. – rispose Derek.
-     Ritengo di sì …
A quel punto, sembrò capire che qualcosa fosse accaduto.
-     Katherine, tesoro. – la chiamò. – Mi sembri leggermente stanca. Non credi sia il caso di bere una tazza di tè?
Ovviamente lei capì l’implicito riferimento, e annuì, così ci recammo tutti nella sala da tè di fronte, prendendo un tavolo separato dagli altri.
-     Cosa posso portarvi? – fece la cameriera.
-     Due bourbon e due te ai frutti di bosco. – disse in fretta Derek. Non appena la locandiera raccolse gli ordini e se ne andò, riprese il discorso. – Allora. April, cos’hai fatto per meritarti tutti questi regali?
In un attimo, l’espressione di Katie si allarmò. April era una bocca della verità, e avrebbe sicuramente confessato che quei regali se li era meritata per aver guarito il bambino.
Fa qualcosa!
Perché io?!
Perché sì!
-     Perché … - dovevo riuscire a nascondere, per Katie, il bambino, nonostante Derek ne fosse a conoscenza, ma non potevo nascondergli il fatto che sua figlia fosse in grado di fare magie tanto avanzate, senza stancarsi minimamente. – Ehm …
-     La tata ha detto che me li melitavo pecché ieli sela sono stata blava. – fece April, e in fretta raggiunsi la mente di Katie.
Che hai fatto?
Mi sono resa conto che, alla fine, avrebbe comunque voluto la versione di April. Perciò, ecco la sua versione. Peccato che ci costerà un giro al negozio di caramelle.
-     Davvero? – chiese Derek. – Hai fatto la brava bimba?
-     Sì pecchè la tata aveva mal di testa e allola Multy mi ha detto che non dovevo ullale acche se mi piace ullale, e allola non ho ullato. – rispose.
-     E infatti è stata bravissima. – la coccolò Katie. – E adesso le facciamo portare un biscottino …
-     No, ha mangiato la mela …
-     Ma papi! – protestò April. – Il biccottino è buono!
-     Sì, ma sono io che decido, non tua sorella.
-     MAESTA’!
Nella sala da tè irruppe uno degli ufficiali dell’esercito, trafelatissimo.
-     Che succede?
-     Dovete subito tornare a palazzo, tutti voi. Ed è richiesta, in particolar modo, la presenza di Sua Altezza Reale …
In quella sala, c’era solo una persona che usufruisse di quel titolo e fosse ammessa ai concili militari.
Di qualunque cosa si trattasse, concerneva la Marina.
 
 
 
 
 
KATHERINE
 
All’attenzione di Sua Altezza Reale, la Principessa Katherine Mavis Shepherd, Principessa del Nord, Duchessa del Tridente, Signora dell’Ovest e Comandante della Marina,
nella giornata di ieri si è verificato un serio furto di navi in molte delle mie città portuali: la descrizione di molte vittime del furto, così come marinai e testimoni, del comandante dei ribelli che hanno preso il controllo delle navi, combaciava con quella del vostro ricercato, Lord Grasvard, a cui abbiamo revocato l’asilo politico e carcerario per concedervi, per cause più che giuste, l’estradizione. Non siamo purtroppo riusciti a catturarlo prima che salpasse, ma lo stiamo inseguendo a vele spiegate. Ho già richiesto il sostegno dell’Imperatrice Nasuada e mi è già stato accordato. Se tutto va bene, dovremmo riuscire a contenere la minaccia che costituisce: in caso contrario, preparatevi. Non dovrebbe arrivare prima di sei mesi, comunque. Dormite sonni tranquilli finché potete.
Cordialmente e sempre vostro fedele amico,
Orrin di Langfeld, Re del Surda, Protettore ed Imperatore delle Isole del Sud.
Con il cuore in gola, aprii in fretta la seconda busta, non indirizzata a Sua Altezza, ma solamente a Katherine Shepherd.
Cara Katie,
non sono riuscito ad impedire che Grasvard prendesse il largo, e me ne dispiace. Spero di aver sentito male e che le orecchie abbiano ingannato le mie spie, ma sembra essere certo che tu sia in dolce attesa, e intende assicurarsi che tu non veda mai tuo figlio. Se queste voci sono false, allora sta in guardia. Se sono vere, allora mi congratulo sinceramente con te e Murtagh: a te ricordo di non bere, nonostante il vino del mio Paese ti alletti molto, e di guardarti le spalle; e a lui di guardarsi sia le sue, che le tue e del piccolo. Cerca, comunque, di stare tranquilla, per quanto ti sia possibile: ci pensiamo io e Nasuada, e non credere di doverci qualcosa. Hai aiutato entrambi i nostri Paesi più di una volta e questo è il minimo che possiamo fare per ringraziarti.
Il tuo amico di bevute, Orrin.
 
-     Che dice? – chiese papà, preoccupato.
Intorno al grande tavolo d’ebano, scolpito in modo da essere un plastico del Nord, compresi alcuni territori marini, eravamo riuniti io, Murtagh, mamma, papà, Alec e i suoi generali, oltre che i miei.
-     Grasvard era nel Surda. – dissi, cercando di controllare la rabbia. – Per mesi ha eluso le nostre ricerche e ci ha fatto credere di essere in almeno una ventina di posti diversi, quando invece era lì.
-     Era? – fece Alec.
-     Sì, era. Ha rubato delle navi e preso il mare. Orrin dice che ci penseranno lui e Nasuada, ma in caso fallissero sarà da noi in cinque mesi. – spiegai in fretta.
-     Di certo non possiamo starcene qui con le mani in mano. – osservò papà. – Alec, manda degli uomini in loro sostegno.
-     I miei sarebbero più vicini. – intervenne Murtagh. – E sono sicuro che, prima di fare rotta per il Nord, Grasvard saccheggerà le mie terre per vendetta.
-     Molto bene, allora andranno i tuoi.
-     E se superasse Orrin e Nasuada? – dissi.
-     Non esiste, Katherine.
Lo dissero tutti e tre, all’unisono.
-     Non credo di aver capito bene.
-     Non prendi il mare. – fu Murtagh a dirlo. – è fuori discussione.
-     E con quale diritto limiti la mia libertà?
Feci apposta a usare quelle parole. Sapevo quanto cara gli fosse la sua.
-     Con il diritto che mi da l’essere tuo marito. – ringhiò.
-     Non ti da alcun diritto di veto sulle mie azioni, specie se riguardano lo Stato e il mio lavoro. Rileggi il contratto matrimoniale. – sibilai.
-     Non ce l’avrà lui. – fece papà. – Ma ce l’ho io. Lasciateci.
Uno ad uno, tutti se ne andarono. Solo Murtagh fu restio ad uscire.
-     Anche tu, Murtagh. – ripeté.
-     Ma …
-     Devo discutere con mia figlia, non con te.
Alla fine, se ne andò anche lui, chiudendosi alle spalle le enormi porte di mogano.
E per essere sicuro che nessuno sentisse, papà incantò la stanza.
-     Secondo la Costituzione … - iniziai, ma mi fermò subito.
-     Le leggi non sono dalla tua parte, stavolta. – sospirò.
-     Sì, invece, sono io il Comandante e non …
-     Katherine. – si alzò, raggiungendomi e abbracciandomi. – So che aspetti un bambino, e che hai preferito non dirlo a tutti per paura che lo avresti perso. Piccola mia, tu non hai idea di quanto io sia felice per te e Murtagh … e per questo ti dico che, in caso Grasvard dovesse sconfiggere Surda e Impero, non potrai essere tu a sconfiggerlo. Se davvero tra cinque mesi sarà qui, tu sarai in procinto di partorire, quindi non in grado di combattere.
-     Non ho mai detto di aver intenzione di combattere. Posso tranquillamente guidare la Marina da casa, mi basta uno specchio magico. No, non sono io il problema, o il mio bambino, ma tu, Alec e Murtagh. Avete tutti e tre la pretesa di potermi controllare, e ogni singola volta che faccio qualcosa che non vi piace perché potrei non dico sbucciarmi un ginocchio, ma perché potrebbe venirmi una doppia punta ai capelli, tutti e tre mi rinfacciate quali diritti abbiate su di me. Alec come futuro re, tu come re e padre e Murtagh come marito.
Alec non ha alcun diritto, perché è solamente mio fratello.
Murtagh tantomeno, perché il fatto che sia mio marito non vuol dire che possa limitare la mia libertà personale.
E tu, potrai avere qualche diritto in più in qualità di padre, ma come re non ne hai. L’ultima volta che ho disubbidito mi hai sospesa dal mio incarico, ma mi sono informata, ed il tuo provvedimento era incostituzionale. Per la legge, la Marina è dipendente dello Stato, non del re, e il re non incarna lo Stato, ma il suo governo. È il Congresso che rappresenta lo Stato, e solamente il Congresso può depormi.
-     Ti rendi conto, vero, che ciò che faccio lo faccio per proteggerti?! – urlò, lanciando una sedia contro la parete per la rabbia di essere stato scoperto.
-     Sì. Me ne rendo conto. Ma io non ti sto parlando come figlia, ma come Comandante della Marina. Ritengo che voi, Maestà, siate andato oltre i vostri limiti. Quindi, ritentate contro di me un processo incostituzionale e non mi lascerete altra scelta se non dichiarare la secessione dell’Ovest.
-     Katherine, adesso sei tu che stai oltrepassando il limite. – sibilò.
-     Ti ho detto che non ti sto parlando come Katherine. riguardo al nostro rapporto personale non ho nulla da recriminare, è quello pubblico che ha dei problemi, ed è in funzione delle mie responsabilità pubbliche che te ne informo. Sei solo tu che stai confondendo il tuo ruolo con la tua persona …
Passarono due minuti, nei quali temetti il peggio.
Si sedette, però, sospirando.
-     Non credevo che mi sarebbe mai capitato di dirlo, ma conoscendoti, me lo sarei dovuto aspettare. Hai ragione. – ridacchiò. – E dire che quella costituzione l’ho scritta io.
-     Capita di sbagliare. Dopotutto, è di settant’anni fa, posso capire, stai invecchiando. – lo presi in giro.
-     Un giorno arriverai alla mia età, probabilmente sarò lì per vederti e allora sarò io a trattarti così. – rise. – Ah, e ovviamente sarai ancora BabyKatherine …
-     Ma se adesso arriva il bambino!
-     Facile. Lui, o lei, sarà BabyComesichiamerà.
-     Ma …
-     Niente ma. Tu sei BabyKatherine. Su questo non si discute. ADESSO POTETE ENTRARE! – urlò, e tutta la gente che era nella sala prima, esclusi i generali, entrò. – POSSIAMO FESTEGGIARE IL BAMBINO ADESSO! WALDEN!
Oltre a tutti gli altri, entrò Walden, il suo domestico.
-     Apri il cassetto degli alcolici e prendi il rum di BabyKatherine!
-     Sissignore!
-     Ma brava la Katie che adesso mi fa invecchiare ancora di più … - sospirò la mamma, divertita ma commossa. – Un parassita bello grosso hai, eh?
-     Eh …
Solo una persona sembrava un po’ preoccupata, ed era Murtagh.
-     Che hai? – gli chiesi.
Deglutì, nervoso. – Tu sai quanto tuo padre tenga a quel rum.
-     Sì.
-     Beh … potrebbe essere che ieri sera, quando poi April ha fatto la magia … io l’abbia vista proprio perché ritornavo da una piccola avventura alcolica. – confessò.
-     CHI HA BEVUTO IL RUM?!
L’urlo di papà ci giunse forte e chiaro, e ci voltammo.
Era leggermente infuriato, non che io fossi da meno.
Quel rum mi era costato un occhio della testa, l’avevo regalato esclusivamente a papà, e lui andava a berselo?!
Maledetto marito.
-     CHI LO HA BEVUTO?!
Timidamente, Murtagh alzò la mano.
Non ne aveva bevuto molto, il livello del liquido contenuto era sceso di pochissimo, ma papà teneva quella bottiglia più da conto della sua spada, a momenti, e notava tutto.
Dallo sguardo infuocato che si beccò, Murtagh capì immediatamente quale fosse la soluzione migliore.
La seguente mezz’ora, la passò scappando da papà.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: PrincessintheNorth