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Autore: Mari Lace    05/03/2018    3 recensioni
«Dev’essere bello, essere un genio»
«Lui, sbagliare? Impossibile. È pur sempre un Isshiki»
Si sentono tutti in dovere di giudicarmi. Pecora nera, mi chiamano.
Va bene così.

[Storia scritta per il contest 'Un personaggio in cerca d’autore' indetto da Emanuela.Emy79 sul forum di EFP]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Satoshi Isshiki
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Per il suo sorriso'
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[Possibili spoiler relativi ai capitoli 248-9 del manga]

Autrice: Mari Lace
Titolo: The smile I wish for
Traccia: -La storia è raccontata in prima persona
Personaggio: Satoshi Isshiki
Parole: 396



«Dev’essere bello, essere un genio»

«Lui, sbagliare? Impossibile. È pur sempre un Isshiki»

Sento questi ed altri commenti simili, ma non mi fermo, non reagisco, proseguo in silenzio.

Nulla di nuovo. Sento bisbigliare le stesse frasi da sempre, nei miei ricordi.

Ho imparato a farmele scivolare addosso, a non dar loro peso.

Rispondere non servirebbe a nulla: per gli altri rimarrò sempre questo, un discendente della prestigiosa casata Isshiki, un genio. Una persona nata in condizioni estremamente fortunate.

Quando vengono a conoscenza della mia storia non mi capiscono: perché mai l’erede di una famiglia che venera la cucina tradizionale le volta le spalle e crea piatti talmente innovativi da essere considerati qualcosa d’altro, che con la cucina giapponese ha ben poco a che fare?

Perché proprio lui salta le lezioni e passa le giornate nei campi?

Si sentono tutti in dovere di giudicarmi. Pecora nera, mi chiamano.

Va bene così.

Sono realmente un genio? Forse sì: mi basta un minimo sforzo per padroneggiare tecniche che alla maggior parte dei cuochi richiedono mesi di pratica.

È davvero una fortuna?

Il mio “genio” non è mai stato apprezzato dalla mia famiglia. Non importava quanti progressi facessi, quanto rapidamente imparassi: c’era sempre qualcos’altro.

I miei parenti non erano mai soddisfatti, e non lo ero neanch’io.

Tutto ciò che imparavo non aveva senso, non per me.

Potevo farlo senza problemi, ma non capivo perché dovessi. Cucinare non mi interessava.

Essere un genio crea aspettative, e ho vissuto a lungo al mero scopo di soddisfare queste aspettative.

Finché non ho visto lei.

Una ragazzina impacciata che cercava di migliorare la sua tecnica.

Non era brava allora, non quanto me. Ma aveva qualcosa che mi mancava, qualcosa di cui fino a quel momento avevo ignorato l’esistenza.

Aveva determinazione, cucinava non perché era suo dovere ma perché le piaceva farlo.

Fu la prima volta che pensai che cucinare poteva essere divertente.

Accontentare i miei incontentabili familiari passò in secondo piano.

Quel giorno trovai uno scopo.

Avrei appreso le più varie tecniche culinarie, adoperandole tutte – dalla più tradizionale alla più innovativa – per creare i miei propri piatti.

Solo due cose importavano: che mi divertissi nel farli e che piacessero a chi ne favoriva.

Volevo condividere le gioie della cucina con le persone importanti per me.

Lo voglio tutt’ora.

Io non sono un genio, né l’erede di una casata prestigiosa.

Io sono Satoshi Isshiki, e il motivo per cui cucino è il volto felice della bambina nei miei ricordi.

Sono un cuoco grazie al tuo sorriso, Kinokuni Nene.

Lo scopo dei miei piatti è ricreare quel sorriso.









Angolino Autrice

Ciao a tutti! Non ho mai scritto su Food Wars! prima, ma quando ho letto il bando del concorso Un personaggio in cerca d'autore (e fandom permessi) Isshiki mi è venuto subito in mente.
Grazie per aver letto, fatemi sapere che ne pensate ^_^
  
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