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Autore: Fujiko91    09/03/2018    1 recensioni
One shot dedicate agli amori lasciati in sospeso e alle parole non dette alla persona amata...
* 1° Rimpiango di non averti mai detto: "ti amo". (Thorin/Bilbo)
* 2° Sono dentro ad una gabbia chiamata nostalgia. (Fili/Kili - Kili/Haldir)
*3° Prima c'era Bilbo,ora ci sei tu. (Thorin/Bilbo - Thorin/Nuovo personaggio)
*4°La memoria di te sta svanendo dalla mia mente. (Sam/Frodo)
*5- Ti ricordi quei roseti in fiore? (Faramir/Boromir)
*6- Una lettera a madama morte. (Merry/Pipino)
*7- Ai miei occhi...(Thranduil/Bard)
*8- Tu per me eri più di un fratello. (Dwalin/Thorin - Thorin/Bilbo)
*9- Una vita fa. (Thorin/Bilba)
*10- Dialogo.(Thorin/Bard - Bard/Thranduil - Thorin/Bilbo accennati)
*11-Guardami. (Legolas/Aragorn -Aragorn/Arwen)
*12- Sono felice di avervi conosciuto. (un agglomerato di coppie slash + nuovo personaggio)
Auguro una buona lettura a tutti!
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Elfi, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Gender Bender, Incest, Tematiche delicate
Capitoli:
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Note: Coppie: Thorin/Bard - Bard/Thranduil - Thorin/Bilbo.
Avvertenze: Non-con
Betato: ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*




 

Un'unica parola che tu, Thorin, non hai neppure tentato di usare…

Non hai provato ad aprire un dialogo con il mio popolo.

Forse perché credevi che il popolo di Dale ti avesse girato le spalle.

Ma non fu così, mio padre ha lottato fino alla fine per salvare la montagna e per preservare il proprio popolo.


Ma il drago era più forte!

Ed è il drago l’unico colpevole di quella strage, ricordatelo.

 

Eppure eccoci qui. Tu non mi vuoi aprire la porta della tua casa.

Malgrado io ti chieda solo un dialogo.

Ti sto chiedendo aiuto!

Aiutami a salvare il mio popolo.

 

Ciò nonostante tu hai urlato guerra!

Ed è ciò che stiamo facendo… anche se di motivo non ce n’è alcuno.

Perché se tu ti fossi aperto al dialogo, non ci sarebbe stato alcun motivo di combattere. Non voglio che, per causa dell’oro, il mio popolo muoia.

Io voglio solo che tu mi ascolti.

“Ascoltami e credimi quando ti dico che voglio solo che tu mantenga le promesse che mi hai fatto Thorin Scudodiquercia!”

Ma tu mi hai ignorato.

 

Una notte sei venuto al campo in preda alla pazzia sei penetrato nella mia tenda.

Ho sentito dei rumori e mi sono svegliato di soprassalto, solo per trovarmi la tua spada puntata alla mia gola.

“T-Thorin, ti prego…”

Ma tu non hai ascoltato, i tuoi occhi erano vitrei e in loro non c’era vita.

In modo meccanico mi hai abbassato le vesti, la lama fredda della tua spada la sentivo contro la mia gola.

È uno dei ricordi che avrò per sempre nella mia mente. L’altro è il calore che ha avvolto il mio intero corpo. Non c’è stato alcun tipo d’affetto solo violenza e desiderio quella notte di pioggia.

 

Il mattino dopo fu guerra. E la guerra ti portò alla morte.

Tutti i tuoi compagni piangevano per te, anche quel piccolo e dolce Hobbit.

Molti popoli vennero ha farti visita. Io fui l’unico a non fare nulla per ricordarti anzi feci di tutto per toglierti dalla mia mente.

Bilbo non capiva, i miei figli non mi riconoscevano più ed io mi odiavo.

Tutto il mio popolo si chiedeva dov’era finito il loro buon Re Bard.

Io ero morto dentro, quella notte tu mi hai portato via tutto.

Con quella violenza la mia anima è stata frantumata.

Non ci si può riprendere da una cosa così terribile.

Io non ti amavo, non ho mai provato nulla per te… in cuor mio io ho sempre amato una sola persona: Thranduil. Tu con quel gesto, mi hai portato via la gioia di poter provare un amore senza dolore. Ma ogni volta che lo si faceva io associavo quelle carezze del mio elfo alle tue ed è stato così che siamo arrivati alla fine della storia...

Piangevo sempre non riuscivo più a dormire.


Non mangiavo più.

Non volevo più vivere.

Non volevo essere compatito da Thranduil.

Non volevo che i miei figli mi vedessero ridotto in quello stato.

 

E così un giorno me ne sono andato via.

Sì sono scappato, lontano dalla tua terra e dal tuo ricordo.

 

Sono andato a Rohan.

Non sapevo neppure io a cosa sarei andato incontro.

Quelle terre di grandi cavalieri di cui le leggende albergavano i miei sogni di gioventù erano cambiate in peggio.

Non potevo crederci, gli orchi erano giunti anche lì. L’oscurità aveva avvolto ogni cosa. E così il mio viaggio mi portò in un altro angolo del mondo più bello.

 

La contea!

Non andai mai dalle parti della casa di Bilbo, anche se sapevo bene dove abitasse.

Ma i primi due anni decisi che era meglio starne alla larga, non sapevo cosa dirgli.

Alla fine un giorno, decisi che gli dovevo parlare, che dovevo assolutissimamente liberarmi con qualcuno e così ci andai.

Mi trovai davanti un Bilbo un poco più invecchiato ma non di molto.

“Bard! Tu qui? Quali buone notizie ti hanno portato a bussare alla mia porta?”

Nella mia mente si fece largo una sola parola dialogo.

Così entrai e appena Bilbo chiuse la porta dissi: “Quando era pazzo, lui mi ha violentato… non sono riuscito a fermarlo… sentivo la sua lama sulla mia gola…” sentivo le lacrime che mi pungevano gli occhi. Bilbo mi strinse forte a sé. “Thorin era malato. Con questo non lo sto giustificando, l’unica cosa che ti posso dire è che mi dispiace!”

“Perché mi chiedi scusa come se la colpa fosse tua?”

“Perché io lo amavo. All’inizio del viaggio non mi sopportava poi un giorno mi disse che provava qualcosa per me. Ma aveva paura di ciò che sarebbe successo una volta all’interno di quella montagna. E aveva ragione… quindi mi dispiace!”

“Oh Bilbo. Non so più cosa fare. Io vorrei tornare a casa da Thranduil e accettare la sua proposta di fidanzamento. Ma come gli posso dire questa cosa? Lui non capirà”

“Ma certo che ti capirà! Se ti ama davvero, capirà. Tu non hai alcuna colpa, mi duole ammetterlo ma l’unico che ha delle colpe è Thorin e lui è morto. È ora che anche tu faccia come me e giri pagina!”

“Tu l’hai fatto, Bilbo?”

“Sì e non da solo, ma con l’aiuto di uno hobbit speciale. Frodo, vieni un attimo qui, c’è un amico che ti voglio presentare!”

In quel momento uno hobbit giovane con due occhietti azzurri e vispi fece capolino dalla porta della sala da pranzo.

“Non sapevo che ti fossi sistemato!?”

“Oh no, lui è mio nipote, purtroppo sono morti i suoi genitori ed io sono l’unico parente che gli è rimasto. Io aiuto lui e lui aiuta me a rifarmi una vita! Ecco anche tu, Bard, torna da Thranduil e rifatti con lui una nuova vita. Vai avanti con la tua vita.”

“Grazie Bilbo!”

 

Tornai a casa mi sentivo davvero molto meglio quel dialogo mi aveva fatto davvero molto bene.

Andai subito nel Bosco Atro e lì seduto sul suo trono c’era Thranduil il quale appena mi vide chiese: “Bard, cosa ti porta qui nelle mie terre?”

“Lo sai bene il motivo che mi ha condotto qui! Io ti risponderò di sì alla tua proposta di un mese fa. Ma prima devi ascoltarmi.”

“Va bene, parla pure.”

Mi accomodai. “La notte prima della battaglia, Thorin è entrato furtivamente nella mia tenda. Io non feci in tempo a contrastarlo. L’unica cosa che sentii fu la lama fredda della sua spada contro la mia gola e dopo avermi tolto le vesti, lui mi penetrò. Fu una cosa molto dolorosa, ma non feci nulla. La verità è che la paura di morire s’impadronì di me.”

Thranduil si alzò e mi si avvicinò, credevo che mi avrebbe scacciato e invece mi fece alzare e mi abbracciò forte a sé. “Se potessi, riporterei in vita quel lurido, solo per ucciderlo io stesso! Dimmi solo una parola ed io taglierò ogni rapporto con il suo popolo, perché ti amo!”

“Non farlo! Il suo popolo non ha alcuna colpa. In effetti neppure lui… gli unici veri responsabili sono quell’arkengemma e la pazzia dei Durin! Thorin non ha alcuna colpa…”

“Tu lo stai difendendo, Bard?”

“Certo che no! E solo che sono stato da Bilbo. E quello hobbit ha ragione il popolo di Thorin ha già sofferto abbastanza, hanno riavuto la montagna ma a quale prezzo. Hanno perso il loro re e due giovani valorosi nani. Nessun oro del mondo può valere tanto!”

“Parole sagge! Mio amore, non farò nulla. Ma se non ci saranno dei validi motivi, il nostro popolo non tenterà in alcun modo di avere a che fare con quel popolo di nani. La terra di mezzo è grande, ci sono altri popoli più onorevoli di quello anche tra i nani. Apriremo nuove strade di dialogo e vedrai!”

 

Accettai ogni singola parola, mi ci vollero parecchi mesi prima di poterlo amare come si deve.

Con le mie sole forze senza fargli pesare troppo alcunché riuscii a riprendermi dallo stupro.


Thorin oramai era un lontanissimo ricordo.

Anzi era una leggenda da raccontare ai bambini la sera.

Il vero re dei nani che cambiò ogni cosa sotto il punto di vista commerciale fu Dain II Piediferro, con cui si aprirono di nuovo le vie commerciali a Dale tra i nani, gli elfi e gli umani. Poi con il passare del tempo si aggiunsero anche alcuni Hobbit.

Dopo che Dain II, perse la vita nella battaglia dell’anello.

Divenne re sotto la montagna suo figlio Thorin III Elminpietra.

Io ero ancora vivo perché Thranduil mi aveva fatto dono di parte della sua immortalità.

L’aveva fatto perché voleva che io gli rimanessi accanto per sempre.

Tutti i nani saggi che avevo incontrato nella mia vita erano morti, tra cui anche il povero Balin.


Un giorno venni convocato nella montagna a parlare con quel nano.

Thranduil si offrì più volte di accompagnarmi ma io gli dissi: “Non corro alcun pericolo! Stai tranquillo, amore mio”

 

Appena entrai, mi accorsi che la montagna all’interno non era cambiata poi molto, anzi Dain II non ci aveva più rimesso piede dopo la morte del cugino.

Così essa era in stato di abbandono.

Seduto sul trono dei Durin c’era lui Thorin III, non riuscii a chiamarlo con il suo nome così decisi e gli dissi: “Mio sire, perché mi avete voluto qui?”

Lui si voltò verso di me ed io mi sentii mancare era Thorin più giovane, però i suoi occhi erano più dolci, pensai solo che se Scudodiquercia non avesse dovuto sopportare tutte quelle cose, sarebbe stato così.

Una lacrima solitaria rigò il mio volto.

Il giovane nano non ci fece caso e continuò a parlare: “Ti ho fatto venire qui, Re di Dale, perché aprirò un dialogo con i vari popoli. Ho già aperto un dialogo con il Re degli uomini, che è anche un mio grande amico. E così ho già riunito il regno di Arnor e Gondor di Re Elessar. Ora ti chiedo, vuoi unire Dale a Erebor e farle divenire prosperi?”

“Sì! Questo era il dialogo che cercai molti anni orsono con Thorin Scudodiquercia! Ma non lo ricevetti mai…”

Il nano sospirò: “Anni bui da dimenticare. Leggende buone solo per i giovani nani. Storie prive di verità. Avi avari di oro che non pensavano al bene del nostro popolo. Thorin sarebbe stato un buon re ma prima del drago e forse in un’altra vita ecco tutto. Non pensa anche lei?”

“Sì ma diamoci pure del tu, Thorin III, sei un re e un nano molto intelligente, sono doti che apprezzo molto!”

“Ed io apprezzo davvero molto venir apprezzato da un uomo come te. Di grandi virtù e che ha sposato un re come Thranduil, un elfo assai fortunato.”

“Grazie, allora a un nuovo inizio!” e brindammo.


Il nuovo inizio durò per sempre e ora Dale era di nuovo piena di vita e i nani usavano la montagna per le miniere, ma non solo anche per abitarci e come fortezza in caso di guerre

L’oro veniva cerato e rivenduto o sciolto per crearci manufatti che poi venivano rivenduti nei vari paesi della terra di mezzo.

Il re ne manteneva solo lo stretto necessario per una vita dignitosa.

Il tutto per non attirare mai più alcuna ira su di sé.

 

Dale invece si buttò sul commercio fluviale e marittimo.

Invece la mia vita andava benissimo, Thranduil non si poteva lamentare anche lui ci aveva guadagnato perché i viandanti dovevano passare da Bosco Atro e quindi pagare un dazio. Mio figlio mi sostituì e fu un buon Re.

E a quel punto io e Thranduil ci decidemmo a salpare per i porti grigi, in cuor nostro sentivamo che il nostro tempo era finito e che era l’ora di lasciare spazio alle nuove generazioni.

Così salutammo tutti e salpammo.

Mentre eravamo in viaggio domandò: “Dimmi Bard, il dialogo, secondo te, è importante?”

“Sì! Ma certo, hai visto quante cose è riuscito ha fare Thorin III con il solo dialogare? E invece Thorin non era riuscito a far nulla con la guerra… è solo riuscito a portare alla morte molti nani che non meritavano quella fine…”

“Sì, in effetti hai ragione! Certo che non avrei mai pensato di dirtelo, ma io un elfo ho imparato molto da te che sei un uomo! Ma del resto sei pur sempre mio marito! Ora ci aspettano diversi vecchi volti”

“Tipo chi?”

“Bilbo, Gandalf, Frodo e moltissimi altri! Ma non lui, tranquillo.”

Lo baciai e andai a dormire, mi aspettava una nuova vita e nuova terra da visitare.

Ricordati, Thorin, il dialogo è tutto nella vita.







Angolo dell'autrice:

il dialogo è molto importante , se in questo nostro mondo in molti lo usassero sarebbe un mondo migliore u.u


Spero che le sostenertici di Thorin non si arrabbiano con me per averlo usato in questo modo xD Come il cattivo della storia ti prego tesoro perdonami! u.u

Fatemi sapere cosa ne pensate grazie! :*

Al prosimo capitolo.
Fuji.

 
 




 
  
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