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Autore: SherylWeasley    09/03/2018    0 recensioni
Rue era solo una bambina del distretto 11, che amava le ghiandaie imitatrici e stare con la sua famiglia, ma tutto questo era ormai destinato a finire. Ho voluto dedicare questa storia ad una piccola eroina che farà di tutto per non perdere se stessa durante gli Hunger Games, in cui ognuno deve cambiare per sopravvivere.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Rue, Thresh
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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"Rue, Rue svegliati è solo un incubo". La bambina aprì gli occhi di scatto mettendo lentamente a fuoco la stanza, si trovava nel suo comodo letto, nel Distretto 11, adibito all'agricoltura. Rue appoggiò la testa alla spalliera del letto e respirò profondamente per calmarsi, ormai il suo inconscio era diventato uno scenario di paura in cui era costretta a tornare ogni notte. Se chiudeva gli occhi poteva rivedere la scena, come se fosse stata marchiata a fuoco nella sua testa in modo indelebile. Sentiva ancora la paura e i lamenti provenienti dalle tessere, e il terrore che l'aveva avviluppata quando la mano era piombata su di lei come un oscuro presagio che incombeva inesorabile. Per lei svegliarsi dagli incubi non era più di tanto di conforto, dato che la vita reale ,con tutti i suoi problemi, non le offriva aspettative migliori o vie di uscita da tutto ciò che l'affliggeva.

Si asciugò il sudore sulla fronte, unica prova della nottata appena passata in balia dei suoi incubi. "Rue" sussurrò una vocina timida al suo fianco; la bambina si riscosse ricordandosi improvvisamente che non era sola, e girandosi trovò un paio di occhi che la guardavano preoccupati. Rue osservò sua sorella Deede, di soli 8 anni, e si sforzò di sorridere, nel tentativo di rassicurarla. "Hai fatto un altro incubo?" gli occhi da cerbiatta della sorella la scrutavano ansiosi. "Tranquilla Deede, va tutto bene, ora sto meglio" sentiva la gola e gli occhi bruciarle per la bugia, ma non voleva darle ulteriori preoccupazioni, anche se, ormai erano settimane che faceva il solito incubo, e se prima era solita svegliarsi con il chiacchiericcio allegro dei fratelli o con il canto delle ghiandaie imitatrici, ora erano le sue grida dovute agli incubi a riportarla alla triste e cruda realtà. Purtroppo però  le era del tutto impossibile evadere dalle paure che la perseguitavano come un'ombra.
Ma quella non era una mattina come le altre, infatti quel pomeriggio alle 14:00 davanti al palazzo presidenziale avrebbe avuto luogo la mietitura per gli Hunger Games, in cui un ragazzo e una ragazza sarebbero stati estratti a sorte per andare a morire.

Infatti come ogni anno Capitol City dava inizio agli Hunger Games, delle competizioni denominate "giochi", barbare e cruente, dove sarebbero stati sacrificati un ragazzo e una ragazza di ognuno dei dodici distretti, per soddisfare la sete di sangue e il desiderio perverso e implacabile che spingeva gli abitanti di Capitol a fare della loro morte un diletto, nient' altro che uno svago malsano. Quell'anno Rue aveva compiuto dodici anni, quindi anche il suo nome sarebbe comparso per la prima volta nella boccia della mietitura, tra le migliaia di tessere che sarebbero state le possibili candidate di quella 74esima edizione. Infatti i futuri tributi erano mietuti tra i ragazzi di età compresa tra i dodici e i diciotto anni. Ovviamente in quei sadici giochi i ventiquattro tributi avrebbero dovuto combattere fino alla morte, e colui che fosse riuscito a sopravvivere fino alla fine avrebbe vinto e sarebbe potuto tornare a casa propria, nel suo distretto, che in cambio sarebbe stato ricoperto di onore e gloria. Ma non bastavano una notevole forza fisica e un repellente istinto omicida o uno spirito di sopravvivenza e a salvarti, serviva infatti avere un bell'aspetto, del fascino e un notevole carisma per cercare di accaparrarsi un numero considerevole di sponsor che potevano fare la differenza tra la vita e la morte. Avere degli sponsor favorevoli significava infatti assicurarsi riserve di cibo, acqua e armi determinanti per sopravvivere.

Chi voleva vincere doveva tener conto della possibilità di perdere la propria umanità uccidendo altre persone innocenti, ma era di queste sadiche trappole ideate dagli strateghi che Capitol City, e in particolare il presidente Snow si serviva per sottomettere tutti quanti, ricordandoli costantemente che non avevano alcuna possibilità di emergere dalla loro condizione di perenni sconfitti (cosa che gli stesse pacificatori si impegnavano a far tenere bene a mente). Gli Hunger Games simboleggiavano infatti il degrado e la corruzione dell'umanità, che anzichè progredire non lasciava speranze di un futuro migliore. Snow ricordava loro attraverso quei giochi , che la loro vita, così come la loro morte gli appartenevano. Non avevano alcun libero arbitrio, e nonostante il loro presidente si presentasse come un garante della disciplina e delle regole, necessarie per mantenere una nazione pacifica e solidale, tutti sapevano cosa fosse realmente, un despota. 

Rue si chiedeva se un giorno le cose sarebbero mai cambiate e se ci sarebbero mai state persone disposte a sacrificare se stesse per dare un'opportunità a tutti gli abitanti dei distretti di reagire. Eroi capaci di accendere un fuoco di ribellione negli animi e di guidare tutti loro verso un paese libero, che potesse garantire ad ogni persona il diritto di autodeterminarsi e scegliere liberamente come condurre la propra vita. Martiri  in grado di porre  fine a quell' insensata carneficina di vite umane. Leader che avrebbero ricordato che era ancora rimasto qualcosa per cui valeva la pena di combattere.
E morire.

   
 
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