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Autore: Echocide    10/03/2018    2 recensioni
Una piccola raccolta di missing moments dedicata alla serie 'Quantum Universe'.
01. Come Adrien e Rafael si conobbero...
A pelle, sentiva proprio che quella sarebbe stata una persona da tenere alla larga: troppo sicuro di sé, troppo sfrontato, troppo…tutto.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quantum Universe'
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Titolo: Scene
Personaggi: Un po' tutti
Genere: slice of life, generale
Rating: G
Avvertimenti: oneshot, what if...?, raccolta
Wordcount: 460 (Fidipù)
Note: Esattamente due anni fa, postai il primo capitolo di Miraculous Heroes: non scrivevo da parecchi anni e avevo quasi abbandonato quella passione che mi aveva sempre animato ma Miraculous mi aveva dato quel che, quell'input, quella spinta di cui avevo bisogno.
Avevo ideato e progettato la storia nei mesi precedenti e scritto alcuni capitoli, ma senza il coraggio di postarli. Poi mi feci forza e misi online il primo, senza aspettarmi tanto: non era scritto bene ed era molto differente rispetto alle storie classiche che giravano sul sito all'epoca.
E ora, eccomi qua, due anni dopo con una saga sulle spalle e tante altre storie che aspettano solo di essere scritte. Ho deciso di 'festeggiare' con questo breve, ma veramente breve pezzo che racchiude un po' tutto il Quantum Universe e vorrei ringraziare tutti voi che leggete e che mi supportate, perché senza di voi forse avrei abbandonato tutto molto prima. Grazie tantissimo per questi due anni di sorrisi e tempo passato assieme.
Grazie tantissimo!
 

 

Tikki ridacchiò, osservando la ragazza che dormiva profondamente e biascicava qualche parola nel sonno, una mano abbandonata sull'addome, l'altra mollemente poggiata sul cuscino, le gambe messe in modo che formassero la forma di un quattro: Marinette era così bambina quando dormiva e questo la faceva ridere. Era così diversa dalla ragazza che aveva conosciuto e che stava crescendo, evolvendo sotto il suo sguardo.
Alcune volte le veniva da paragonarla a chi c'era stata prima di lei, per poi darsi della stupida da sola e ricordandosi che ogni Portatrice era speciale a modo suo.
Il suo sguardo vagò al libro di storia, abbandonato sulla scrivania al piano inferiore e quasi fu tentata di andare a sfogliare nuovamente quelle pagine, come faceva molto spesso quando Marinette non la vedeva: non c'erano cenni delle giovani che avevano indossato il suo Miraculous, nessun segno della loro esistenza su quel pianeta.
Alcune erano passate alla storia come leggende, personaggi mitologici creati da qualche novella o cantastorie.
Altre non avevano neanche raggiunto quel lusso, abbandonate completamente nell'oblio.
Eppure lei sapeva, lei era a conoscenza che ognuna di loro aveva vissuto, che tutte loro avevano fatto in modo che il mondo fosse quello che era adesso.
Ognuna aveva dato il suo contributo, combattendo e soffrendo perché a questo portava anche l'obbligo e l'onore di essere un Portatore: una vita fatta di segreti, di combattimenti e di sofferenze.
La piccola kwami volò dabbasso, fluttuando sopra il tomo e osservandone la copertina: ricordava ancora la fine di alcune di loro, testimone dei loro ultimi momenti ed esse non erano state molto più grandi di Marinette.
Erano state donne e guerriere, vittime del loro tempo e martiri.
Avevano combattuto e fatto in modo che il male, il nemico, non vincesse o non fosse una vittoria totale.
Avevano sacrificato tanto eppure nessuno dava loro il merito che dovevano avere.
Come alla ragazza che dormiva di sopra: oh, certo. Parigi era grata ai due eroi e i cittadini facevano anche in modo di esprimere questo loro sentimento, ma anche con altre era stato così. Aveva già vissuto tutto ciò ed era certa che anche Marinette, un giorno, sarebbe scivolata fuori dalla storia, dimenticata o relegata a una figura immaginaria.
Un mito.
Una leggenda.
Questo erano quelle ragazze, quelle Portatrici che combattevano per un bene superiore e lei era stata al fianco di ognuna, orgogliosa delle sue compagne, anche quando queste sbagliavano e cadevano, anche quando cedevano e non si rialzavano. Aveva voluto bene ad ognuna di loro, custodendo nel suo piccolo cuore di kwami il loro ricordo: unica testimone delle loro vite, unica a ricordarsi di quelle fanciulle, anche adesso che nessuno ricordava la loro esistenza.
Ma lei sì.
Lei sapeva che, nella storia, loro c'erano state e avevano fatto la differenza.
 

   
 
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