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Autore: capmirez98756    12/03/2018    2 recensioni
Ci sono persone, attimi, respiri, odori, sguardi, cieli, sorrisi che si incastrano proprio in quel punto di cuore dove devono incastrarsi. E non c'è accordo e musica più perfetta.
Il destino, però, si diverte a giocare con queste persone.
Callie si è trasferita a New York con la sua bambina e la compagna, vive la sua vita felice.
Arizona è a Seattle e da poco sta rimettendo insieme i pezzi del suo cuore distrutto qualche anno prima.
Ma se le carte in tavola cambiano?
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
Capitoli:
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L’attesa può ucciderti.
Prendi una decisione e poi il mondo deve girare.
Le conseguenze si susseguono.
Niente dipende più da te.
C’è solo una cosa che appare chiara nei momenti dell’attesa: qualsiasi scelta tu abbia fatto è sbagliata.
-Richard Weber 
 


Questo è un luogo dove accadono delle cose orribili, dove la gente entra speranzosa ed esce distrutta dove l'attesa diventa un macigno, un macigno così grande da sopportare che quasi non si riesce a respirare. Il movimento ritmico di immisione ed emissione che ci permette di vivere si fa più debole e quasi ti senti soffocare, nulla ha più senso quando sei in una sala di attesa di un ospedale, la mente vaga tra i bei ricordi cioè quelli che ti riempiono il cuore e quelli brutti che te lo distruggono e tutto si concentra su una porta, tutta la speranza si concentra nel vedere uscire un medico da quella porta. 
Questo posto è davvero orribile ma è qui che io lavoro, è qui che ci sono i miei amici ed è qui che ho conosciuto la donna che ho amato per anni, la donna che mi ha reso felice, la donna che ho sposato e che mi ha donato Sofia. Ora questa donna è dentro quella sala e l'unica cosa che io posso fare è stare qui con le mani in mano ad aspettare notizie, siamo medici e siamo abituati a dare brutte notizie e dovremmo essere pronti anche a questo, ma chi lo è?  È tutto uno schifo. 
Questo posto è orribile perché è qui che ho rovinato tutto, è qui che ho tradito l'amore della mia vita. Si, orribile.

"Owen" scatto in piedi quando lo vedo uscire dalla sala, ha un'espressione indecifrabile in viso e si passa la mano più volte sugli occhi "Callie sta bene, vero?" e lui scuote la testa
"Arizona" inizia e io mi sento morire, questo tono io lo conosco "io...oddio" si copre il volto e inizia a piangere, no Callie sta bene...sta bene vero? E allora perché reagisce così? 
"Owen ti prego, dimmi qualcosa" come se non sapessi già cosa mi stava dicendo
"Noi...noi abbiamo fatto il possibile, Arizona. Giuro che abbiamo fatto di tutto ma era troppo debole e il suo cuore ha ceduto"
"Non è vero, no" scuoto la testa più volte "Non avete fatto il possibile perché in quel caso lei sarebbe qui" urlo
"Lo so che sei arrabbiata ma era troppo grave e anche se il cuore avesse retto..lei non sarebbe più stata come prima"
"Lei non può essere andata via, non può, lo capisci?" mi avvicinai a lui "lei ha una bambina, lei ha..." un forte singhiozzo e subito un caloroso abbraccio, non può essere successo davvero.

"Arizona...ehi, svegliati" piegata, dolorante e con il viso bagnato dalle lacrime alzo lo sguardo e scatto in piedi
"Lei non ce l'ha fatta? Ti prego dimmi che non è così "
"La situazione è molto grave ma è ancora viva, Arizona" sospiro di sollievo "e perché stai piangendo?"
"Un incubo, mi sono addormentata nemmeno per dieci minuti"
"Oh...beh lei è forte però non è fuori pericolo, la situazione è critica"
"Quanto critica?"
"È stata investita da un auto che andava molto veloce ed è un miracolo che sia ancora viva" sgrano gli occhi e mi porto una mano sulla bocca "Ha avuto due arresti cardiaci e l'attività cerebrale non è delle migliori"
"Posso...posso vederla?"
"Non potresti"
"Ti prego"
"Solo qualche minuto, Arizona. Mi raccomando non mi costringere a venirti a prendere con la forza"
"Grazie Owen." Lo stringo forte e lo bacio sulla guancia, lui sorride e mi invita ad andare da Callie.

"Calliope" sospiro e accarezzo il suo viso "ma cosa mi combini? Io ti sapevo a New York, se volevi venirmi a trovare non è stato questo il modo migliore" ed ecco le lacrime "No, decisamente non è questo il modo migliore, Calliope. È ingiusto tutto questo, è ingiusto che devi sempre lottare per qualcosa...per George, per tenere in piedi il nostro matrimonio, per me, per nostra figlia. Dopo il tuo incidente avevo promesso di starti vicina e che non ti sarebbe successo più nulla ma non sono riuscita a mantenere la mia promessa, anzi, ti ho distrutta e ti ho lasciata andare via e ora tu sei qui che lotti ed io non riesco a perdonarmelo" le sue mani così morbide mi erano mancate tanto e a pensarci è un paradosso perché queste stesse mani riescono a spezzare ossa con una facilità assurda, queste mani mi entravano dentro con una semplice carezza ed erano capaci di farmi stare bene anche dopo una giornata infernale, mi manca il suo sorriso, le sue labbra e non sono nemmeno in diritto di pensare questo perché in questo momento sto mancando di rispetto alla mia ragazza  che in questo momento sarà preoccupata visto che non sono tornata ancora a casa ma poco importa adesso, adesso nulla è importate se non vedere gli occhi di questa meravigliosa donna aprirsi.
"So che mi stai ascoltando in questo momento quindi adesso ti prego di non andare via, devi vivere...hai capito?"



" In un certo senso Mark ha ragione, sai? Io non sono... niente. Cioè, legalmente, non sono nessuno. Il che è un po' assurdo, perché... mi sento tua moglie. Mi sento la madre di tuo figlio. Potresti... puoi vivere? Puoi vivere, per me? Ti prego... vivi per me"


Chiusi gli occhi e asciugai le ultime lacrime che scorrevano sul mio viso

"Ora devo andare Calliope, prima che Owen mi venga a prendere con la forza...sono certa che scoppieresti a ridere se succedesse" sorrisi "Non mi fare brutti scherzi mentre non ci sono, fai la brava" le baciai la guancia, un ultimo sguardo e poi fuori dalla stanza.


Sarei voluta rimanere ma so che in queste condizioni avrei causato solo danni però mi sono fatta promettere da Owen che per qualsiasi cosa deve chiamarmi. Ora sono qui, davanti casa di Meredith, per prendere la mia piccolina nonché l'unica che può darmi forza in questo momento
"Ciao Arizona"
"Meredith, ciao"
"Come sta Callie? Sono dovuta venire di corsa a casa perché Amelia era stata chiamata da Owen per il suo caso"
"È molto grave"
"Mi dispiace così tanto ma sono certa che ce la farà"
"Lo so, lei è forte." Lo spero almeno...
"Sofia dopo tanti capricci è crollata ma al suo risveglio sarà contenta di vederti."
Così piccola, così bella e così dannatamente uguale a sua madre
"La mia piccola Sofia è uguale a Calliope"
Il carattere è il tuo invece, lo ha detto anche Callie prima di...di avere l'incidente"
"Davvero?" come puoi sempre strapparmi un sorriso Callie? Come ci riesci?
"Si, ha detto proprio così"
"Grazie Meredith, ora la porto a casa"
" Si, fai pure e domani puoi portarla di nuovo qui perché c'è la nuova baby sitter, non serve che ne chiamo una tu...almeno lei e Zola si divertono" annuisco e le sorrido.
Prendo delicatamente Sofia cercando di non svegliarla e sorrido soddisfatta quando vedo che mi abbraccia e continua a dormire beata, saluto Meredith e mi avvio alla porta
"Ah Arizona, ho trovato questa" mi porta un pezzo di carta e io lo osservo "credo che sia da parte di Callie" 
"Bene. Grazie ancora Meredith, per tutto, a domani" la saluto e mi avvio verso casa, tanto ci resterò molto poco.
 
 
Entro nel mio appartamento e Carina mi viene subito incontro pronta ad urlarmi contro ma io subito la blocco 
"Shhh metto a letto lei e ti spiego tutto"
"Ne hai da spiegare" mi dice sedendosi sul divano abbastanza confusa. 
Adagio Sofia a letto, accarezzo la sua guancia e le lascio un bacio prima di tornare dove ho lasciato Carina 
"Perché tua figlia è qui?" Mi anticipa
"Callie è stata investita" dico   velocemente "la situazione è molto grave " 
"Perché la tua ex moglie è tornata, Arizona?" 
"Non lo so ma non è questo che importa adesso"
"Invece si" dice alzandosi dal divano e venendo davanti a me "È qui per riprenderti? Non si torna in una città che hai lasciato da anni se non c'è motivo e penso proprio che il motivo sei tu" sarà vero? No,  avrà un altro motivo di sicuro " E sono quasi certa che ci riuscirà facilmente a riaverti" 
"Non è il momento per parlare di queste cose, Carina." 
"Certo, invece è il momento" 
"No perché io voglio solo dormire   qualche ora prima di tornare da lei"
"Perché devi andare da lei? Ci sono tanti medici che si prenderanno cura di lei"
"Ma che stai dicendo? Ha bisogno di me"
"Sei tu che hai bisogno di lei" 
"Non è il momento di fare scenate di gelosia, devo molto a quella donna e le starò vicino con o senza il cconsenso" "Dopo tutto quello che ti ha fatto tu ti faresti uccidere per lei"
"Io non la amo più, non esagerare, per favore" dico sospirando
"Io devo andare Arizona, ho bisogno di pensare"  senza guardami esce dalla porta e io non riesco a capire il motivo di questa sfuriata, lei non sa nulla di me!
Mi siedo sul divano, sono davvero sfinita ma devo leggere il foglio che mi ha dato Meredith.
La sua scrittura la riconoscerei tra milioni di scritture.
" Mi trovo qui a scriverti questa lettera e non so perché lo sto facendo esattamente, Arizona. Non so perché ho avvertito la necessità di farlo né perché ho iniziato a scriverla subito: so solo che adesso che sto scrivendo queste parole mi sento meglio perché credo che avevo proprio bisogno di mettere nero su bianco i miei sentimenti per te ora che non ho più dubbi, ora che le incertezze hanno lasciato spazio alla sicurezza, ora che finalmente ho ammesso a me stessa che non ti ho mai dimenticata. Ci ho provato, amore, ma mi è stato impossibile...ti vedevo ovunque, restavo a fissare tutti gli occhi azzurri che non erano neanche lontanamente belli come i tuoi. Ti scrivo questa lettera perché ho appena saputo che hai conosciuto una persona e questa cosa mi ha fatta impazzire anche se non ne ho il diritto visto che sono scappata via con un'altra ma sai quanto sono fottutamente egoista, no? Non posso pensare che, ora, il tuo sorriso super magico è rivolto ad un'altra donna. Come siamo arrivate a questo punto?
Ne è passato di tempo da quando la prima volta i nostri sguardi si sono incrociati: allora non ero convinta che saresti stata la mia dolce metà dopo tutto quello che avevo passato e invece tu sei stata un bellissimo, caloroso e luminoso raggio di luce in questa vita che spesso ci confonde, ci mette gli uni contro gli altri, in questa vita che insomma non sempre ci dà quello che vorremmo e che spesso ci delude.  Come lo chiami questo se non amore? Come puoi definire lo splendore di questo sentimento se non con parole di meraviglia e stupore? Sì, amore mio, perché quando ci siamo trovate sei stata per me un porto sicuro dove attraccare, un rifugio caldo in cui trovare conforto, sei stata tutto ciò che ho sempre pensato dell'amore: sicurezza. Non tanto passione, lacrime e incomprensioni quanto sicurezza e presenza: sì, tu ci sei sempre stata.
Tante ne abbiamo passate insieme, forse troppe, forse più di quanto una coppia può umanamente sopportare ed è per questo che ci siamo rotte, il nostro equilibrio non esisteva più ma non credere che io abbia mai smesso di amarti, ti ho amata sempre ma ero stanca ed ho mollato e mi ritrovo qui nella saletta dell'ospedale più famoso di New York a scriverti e mi sento un'idiota.
Spesso mi fermo a pensare e mi chiedo che ne sarebbe stato di me se non ti avessi incontrata: a molti sembrerà un'esagerazione e qualcuno non ci crederà ma so io cosa vuol dire, so io cosa significa e cosa ha significato la tua presenza nella mia vita, so che sono cambiata grazie a te e che non sono più la stessa da quando ci siamo lasciate. Sofia me lo fa notare spesso quando mi dice ce il mio sorriso è spento.Tu mi hai cambiata, mi hai trasformata, hai preso la parte peggiore di me e l'hai annientata: con te mi sentivo una donna nuova e di questo non smetterò mai di ringraziarti. Ho il cuore che mi batte così forte quando mi avvicino a Sofia e sento la tua voce così devo scappare in cucina perché la tentazione di prendere quel telefono e parlarti è alle stelle, mi dispiace aver evitato ogni tipo di contatto con te ma sai benissimo che ci saremmo fatte del male e quindi ho lasciato perdere...mi manchi così tanto, Arizona.
Mi trovo qui a scriverti questa lettera per dirti che ti amo ancora, amore mio.
Sarò per sempre tua.
                                                  Calliope. "

La leggo più volte e l'unica cosa che riesco a fare è piangere.
Perché adesso, Calliope?


Buonasera, eccomi qua, spero che questo capitolo vi piaccia...piano piano mi sto riprendendo dalla notizia della settimana

   
 
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