E finalmente è tornata. Quella cabina blu più grande all'interno, quella cabina blu che può attraversare spazio e tempo e che ha un rumore tutto suo, unico e inconfondibile.
Ma non è sola. No, perché insieme a lei c'è un uomo dall'aria gentile e talvolta severa. L'ultimo della sua specie. Un Signore del Tempo.
Ed è da quando ha rubato il TARDIS che corre: i suoi occhi si posano su mondi meravigliosi, versano lacrime amare per gli amici che perde e lacrime di gioia quando ogni cosa va per il meglio; i suoi cuori battono veloci, amano e soffrono; la sua testa è brillante, aperta ad ogni possibilità e saggia.
Arthur Weasley, ammirando la cabina blu e aspettandosi di vedere, da un momento all'altro, l'uomo che tutti conoscono come il Dottore, sorride. Ma il suo sorriso è malinconico, nostalgico.
"E' lui" dice Arthur in un sussurro.
"Arthur, caro, hai promesso" gli ricorda Molly, la moglie.
Arthur annuisce piano. Sa benissimo a cosa si riferisce Molly, ma non è sicuro di poter mantenere quella promessa che lei ha riportato fra i suoi pensieri, non col Dottore nei paraggi. Però ci vuole provare, deve almeno tentare e così, dicendo a Molly che vuole solo salutarlo prima che lui riparta per una destinazione ignota, Arthur esce di casa e si avvicina alla cabina.
La porta è aperta e lui si infila silenziosamente al suo interno. Il Dottore è davanti ai comandi del TARDIS, il viso ha l'espressione divertita di un bambino che ha appena vissuto qualcosa di fantastico, qualcosa di divertente. Arthur, come incantato, rimane fermo a un metro dalla porta, fermo immobile.
Ma presto il Dottore sposta lo sguardo e incontra quello del mago.
"Signor Weasley" mormora, sorpreso di vederlo lì.
Arthur fa un passo in avanti, abbassa il capo e sorride ancora una volta.
"Ho promesso a Molly che non avrei tirato fuori l'argomento questa volta, ma è... impossibile, Dottore" dice, facendo un altro passo in avanti. "Di Fred e della possibilità di... beh, di rivederlo un'ultima volta"
"Signor Weasley, ne abbiamo già parlato, ancora e ancora. Temo che lei sappia come finirà questa discussione" replica il Dottore, con una nota dolce nella voce. "Mi spiace"
Arthur abbassa nuovamente il capo e si sente morire. Ma quella sensazione non è nuova per lui e ormai, purtroppo, ci è abituato.
"Speravo, in cuor mio, che tu cambiassi risposta questa volta" conclude Arthur, riprendendo a sorridere. "Comunque è bello rivederti, Dottore"
"Lo stesso vale per me, signor Weasley"