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Autore: Ashcasak_2k2    24/03/2018    0 recensioni
Un tempo nel caos iniziale si distinguevano quattro forze misteriose, quattro energie inesauribili, quattro elementi potenti:
Fuoco, Aria, Acqua e Terra.
Indipendenti da altro, ma legati tra loro, i quattro elementi giunsero dopo numerosi tentativi ad un equilibrio armonico che per millenni è rimasto inalterato grazie ai Custodi. Oggi quest'equilibrio sembra più che mai destinato ad infrangersi come un fragile castello di carte in presenza di un lieve sbuffo di vento... Ma come in ogni altro secolo ci sono quattro Custodi che sono stati preparati a proteggerlo con l'ausilio della natura stessa che si affida a loro.
Heric, Aaron, Meredith e Daisy.
Loro sono i Quattro.
~DAL CAPITOLO 3
"Credi forse che qualcuno di noi abbia scelto di essere qui a giocare a fare gli stregoni creando palle di fuoco, turbini di vento, onde e terremoti?! Credi forse che qualcuno di noi abbia avuto scelta o anche solo voce in capitolo in tutto questo?!"
Le urlò contro quelle parole mentre senza che se ne rendesse conto dalle sue mani iniziavano a prender forma delle scintille...
È LA MIA PRIMA STORIA SIATE CLEMENTI!!!
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AB IMO PECTORE ~ Dal profondo del cuore 

"Sorella li vedi?" 
Alexander dall'alto dei suoi millenni da Maestro aveva appreso tutto, perfino l'arte della pazienza, ma in quel caso l'urgenza era troppa per mantenere la calma. Cassandra, sua sorella, attendeva immobile ed in silenzio scrutando le quattro gemme dei capitelli delle colonne che sorreggevano l'altare dorato del tempio, pensando di leggerci dentro chissà quali nuove.
"Stanno arrivando, lo vedo" 
Rispose quest'ultima con un tono che non ammetteva repliche e senza che nemmeno un pizzico di tensione le alterasse la voce.
"Credi che sia stata una buona idea lasciare che attraversassero il labirinto senza prepararli alle prove?!" Lui non era stato d'accordo, era troppo presto dovevano essere allenati, era troppo pericoloso perfino per loro; in fondo quel labirinto era stato edificato a protezione del Sacro Tempio da Sir. William De Bordeaux in persona con l'ausilio dei Quattro Leggendari : superarlo indenni era cosa ardua e in molti avevano perso la vita tentando l'impresa... Non poteva permettere di mettere a rischio la missione per le folli idee di Cassandra. Dal canto suo questa si limitò ad un'occhiata scettica come a voler dire che lei sapeva ciò che stava facendo, ma per tranquillizzare Alexander si premurò di aggiungere: "È la loro iniziazione, dobbiamo sapere se sono stati realmente baciati dalla Dea Sorte o se il Dono ha passato la generazione"
"Credi davvero che il labirinto sia l'unico modo di iniziarli?! Se gli succedesse qualcosa, visto che non hanno prole, dovremmo aspettare che vengano scelte altre quattro famiglie e lo sai che questo potrebbe richiedere più di un secolo di attesa... Non abbiamo tutto questo tempo!" Alexander era realmente preoccupato e sebbene confidasse ciecamente nelle doti della sorella temeva che questa decisione affrettata fosse dettata più dal desiderio di riguadagnare il rispetto degli antenati che da altro. 
"So quel che faccio! Bada a come parli Maestro..." Pronunciò l'ultima parola con tono sprezzante quasi a volersi beffeggiare di lui.
"Meglio dover aspettare oltre un secolo che svelare i Misteri ai ragazzi sbagliati" 
Alexander ormai guidato dalla saggezza aveva sorvolato sul tono sarcastico che coloriva la voce della Guardiana e preferendo tralasciare il suo orgoglio, dal momento che c'era ben altro a cui pensare, proclamò un solenne "Spero che tutto vada per il meglio Cassandra!" che suonò molto di avvertimento. 

P.O.V Aaron

Notò con sorpresa che niente era cambiato dall'ultima volta in cui avevo messo piede in quel posto: l'enorme cancello in ferro battuto che precludeva la vista dell'immensa distesa d'erba al termine della quale sorgeva un maestoso tempio, che a breve avrebbe rivisto. Forse però qualcosa era cambiato; una variabile che, per quanto lui si sforzasse di ignorare, complicava i suoi calcoli e cambiava totalmente i risultati della sua equazione. Marcavano loro: Arya e Gustave, i suoi genitori ed erano loro l'unico motivo per il quale oggi lui sarebbe tornato in quel posto, per il quale avrebbe rischiato la sua stessa vita. Li avrebbe vendicati. Non capiva perché era stato il solo a subire una doppia perdita; Meredith poteva contare sulla protezione e la sicurezza che solo un padre sa darti, Heric sull'affetto comprensivo di una madre e Daisy... Beh Daisy li aveva entrambi, lei non era dovuta crescere prima del tempo e non conosceva il dolore che una perdita così grande poteva causare... La invidiava, la invidiava così tanto, ma non di un sentimento negativo, semplicemente gli sarebbe piaciuto aver avuto la stessa sorte di quella che a breve sarebbe stata la sua compagna di avventura. Con questi sentimenti ad offuscargli la vista ed il cuore, si avvicinò al cancello vedendo arrivare anche gli altri tre ragazzi con stati d'animo nettamente differenti dal suo. Se lui si era fatto prendere dalla malinconia, dimenticandosi perfino dell'importanza di quella giornata, Daisy era un fascio di nervi, sembrava trattenere il fiato senza accorgersene, mentre Meredith era così elettrica da poter dare la scossa al minimo contatto, sembrava tesa, ma di quella tensione genuina che può avere solo una sposa i minuti che precedono la marcia nuziale e poi c'era Heric, la situazione sembrava non scalfire minimamente quella maschera di bronzo che indossava e che però non si addiceva ad un tipo peperino come lui. 

 

P.O.V Meredith

Aveva avuto paura. Aveva avuto paura la sera del giorno precedente prima di addormentarsi, aveva avuto paura di non essere riuscita a fare la cosa giusta, nel modo giusto, così come l'avrebbe fatta sua madre. Temeva di deluderla o semplicemente di farle fare brutta figura con gli antenati. Aveva avuto quella paura fino a quando non si era ritrovata faccia a faccia con suo padre e lui guardandola le aveva sorriso sussurrandole: "Tua madre ha scelto questo nome per te perché sapeva che saresti stata un'ottima custode, lei aveva fiducia nelle tue doti, ma soprattutto lei si fidava di TE. Non le importava che tu avessi ereditato o meno il Dono, lei ti amava per i tuoi boccoli castani e per il tuo sorriso luminoso, ti amava per la tua intelligenza ed è per questo che per te ha scelto come nome Signora dei Mari. Meredith qualunque cosa accada sappi che tu sei come sei non perché sei figlia di tua madre, ma perché credi nei valori e non tradisci te stessa. Ricordati che ti voglio bene piccola mia."
Dopo queste parole si era sentita subito meglio, aveva chiesto al padre di andare da sola e si era incamminata verso quel cancello spesso, con il sorriso che le illuminava lo sguardo. Perfino ora che era giunto il momento di entrare e di diventare una Custode a tutti gli effetti non sentiva più quella stretta allo stomaco, chiudendosi le porte scure alle spalle. Quel giorno sarebbe stato solo l'inizio.

P.O.V Daisy

Stavano entrando e per un attimo l'ansia l'aveva abbandonata per lasciare il posto allo stupore.
Niente all'interno era come se lo ricordava.
"Ragazzi è una mia impressione o qui hanno ristrutturato?!"
Non era stata lei ad aver parlato, ma Heric che con quella battuta sarcastica aveva espresso il turbamento di tutti; in quella situazione c'era qualcosa che non tornava. "Credo che dovremmo tornare indietro e verificare di non aver sbagliato..." disse la ragazza un po' meno sicura di prima.
"Quante proprietà private di oltre ottomila ettari credi ci siano in questo posto? E quante hanno un cancello enorme in ferro battuto decorato con i simboli dei quattro elementi? Di piuttosto di aver paura e torna pure indietro" Era stato Aaron a prendere la parola, per denigrarla come suo solito, ma l'offesa passò subito in secondo piano perché si rese conto di aver perso di vista Meredith.
"Ragazzi dov'è finita Mer?"
"Magari è morta" concluse ghignando divertito Heric che non aveva mai nutrito una certa simpatia verso la ragazza in questione.
"Oh andiamo non fate gli idioti dobbiamo cercarla" disse lei sempre più preoccupata.
"Non credo sia necessario" rispose freddamente Aaron indicando l'entrata di un tunnel dalla cui estremità si vedeva la ragazza dimenarsi per attirare l'attenzione dei tre.
"Mentre voi litigavate io ho risolto l'enigma!" Unì le mani compiaciuta per poi aggiungere: "Dobbiamo superare delle prove per poter essere degni del sacro tempio e per dimostrare di avere il dono! Forza seguitemi!!" detto questo imboccò l'entrata della grotta senza voltarsi indietro.

N.d.A

Eccomi di nuovo anche se dovrei studiare ma dettagli XD
Come promesso questo capitolo è più lungo degli altri due e il prossimo (che uscirà lunedì) lo sarà ancora di più visto che i nostri eroi dovranno superare delle prove... Ma niente spoiler!
Piuttosto voi avete suggerimenti per migliorare o anche solo critiche da fare?! Non fate i timidi che non mangio mica e se volete rendere felice una povera pazza lasciate tante recensioni
Un bacione
Ashcasak_2k2 <3

   
 
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