Videogiochi > Final Fantasy XII
Segui la storia  |       
Autore: Daistiny    26/03/2018    0 recensioni
Eri e sarai sempre la mia casa... la mi sola isola in cui riposare...
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Basch, Gabranth, Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vecchi ricordi- Decisioni per il futuro.



Quanti anni erano passati dall'ultima volta che aveva visto Daisy, si domandava Ambros, era molto sorpreso di vedere che la sua "Melody" era diventata totalmente un'altra persona.
Ambros vedeva in Daisy una ragazza avventurosa, ribelle e combattiva. Ma soprattutto molto determinata.

-Melody... avete saputo della guerra tra i due imperi?-Le chiese improvvisamente Ambros alla ragazza con aria decisamente preoccupata, mentre osservava quest'ultima farsi più seria ed assumere un'espressione al quanto infastidita.

-So quello cosa è successo, ma ciò non mi riguarda Ambros. Non intendo intervenire, ne tanto meno prendere una posizione.- 

-Perchè questa scelta?- indagò lui.

-Il compito di Eclipse era semplice, mantenere gli equilibri ... quindi se sai questo sai anche che come sua erede in teoria mi spetterebbe lo stesso compito. Non che io le voglia male... ma penso che le cose debbano cambiare.. ci sarà un motivo ben preciso per cui sono stata scelta io..- concluse Daisy guardando negli occhi Ambros, che si era fatto più serio.

-Hanno cercato di coinvolgerti?- domandò l'uomo.

-Si. Credono che in quanto erede di Eclipse io sia come lei. Ma sbagliano. Comunque basta parlare di me, di te che mi dici? - chiese Daisy cercando di cambiare argomento, ad Ambros non sfuggì affatto il tentativo della ragazza che sembrava non voler minimamente prendere in considerazione l'argomento di prima.

-Sei brava a cambiare argomento, comprendo che tu abbia delle ragioni che ti spingono a fare ciò ma penso che tu e "quelle persone" stiate sbagliando entrambe. Ciò che ti rimprovero mia cara Malody è il modo con cui ti poni, è assolutamente sbagliato così come il loro modo.

-Ambros, tu mi sembri l'unico ad aver capito cosa voglio dire... perchè loro non afferrano il concetto? Io sono qui solo temporaneamente... non conto di restarci a lungo.

-Come mai?- domandò meravigliato l'huma.

-Beh... mesi fa dovevo sposarmi, poi sono successi una serie di problemi, uno dopo l'altro... finchè ormai stanca ho deciso di venire qui. Volevo cambiare un po' aria... non so se mi spiego.-Ammise Daisy abbassando lo sguardo facendosi più seria. Ambros alle parole di Daisy non voleva crederci, soprattutto ciò che riguardava il matrimonio di quest'ultima, faceva a credere che quella bambina disobbediente di dieci anni prima si stava per sposare.

L'uomo non sapeva se essere felice o no, domandò incuriosito chi era il fortunato a cui era toccato un simile onore. Daisy gli e ne parlò, ma più raccontava di lui più a gli occhi di Ambros, la sua allieva sembrava non essere affatto felice riguardo al suo fidanzato.
Tra i fatti che riguardavano Kavin, Daisy raccontò anche i motivi per cui aveva deciso all'ultimo di non sposare più Kavin e quali erano le cose che l'avevano spinta ad allontanarsi.

-Faccio fatica a credere che tu ti sposi. Lui chi è?

-Si chiama Kavin è più grande di me di cinque anni. Lui è un cavaliere del regno di Ronsen ed è l'erede della Casata degli Stringam, loro non sono dei semplici Huma come te.

-E questo cavaliere quando avresti dovuto sposarlo?

-Avrei già dovuto sposarlo mesi fa. Ma come ti ho detto tutto è saltato quando ho scoperto alcuni suoi segreti. In due anni che sono stata con lui non ho mai sospettato nulla. Al riguardo non so cosa fare, non so più nemmeno se lo amo... quando sono venuta qui mesi fa... ero sicura di amarlo ancora ma adesso...
Non posso fare finta di nulla e di perdonarlo non se ne parla. 

-Allora perchè sei qui? Mi sembri molto confusa su ciò che desideri.

-É per questo che sono venuta qui, decidendo di allontanarmi da lui. Ho pensato che qui, in questo luogo che non ha nulla che me lo ricordi mi avrebbe aiutato a fare chiarezza nel prendere una decisione.

-Sarà per te dura stargli lontano.- fece l'huma osservando l'espressione triste ed addolorata della ragazza.

-All'inizio non è stato facile ma dopo sette mesi, c'ho fatto l'abitudine.- mentre Daisy pronunciava queste parole, il suo sguardo fissava l'orizzonte rivolto verso il mare, la sera si stava avvicinando e mille pensieri affollavano la sua mente.

Ambros osservò silenziosamente Daisy mentre contemplava i suoi ricordi, colse qualcosa di strano in lei, nella sua figura. Una strana luminescenza sembrava avvolgere il corpo della ragazza, poi si accorse che quella luce era il Mystes di fronte a Daisy iniziarono a comparire delle figure sconosciute agli occhi di Ambros.

E mentre tutto ciò stava accadendo, qualcosa scosse la terra e l'intera Ivalice, come un terremoto, la scossa durò solamente pochi secondi, quanto bastò che tutti si allarmarono compreso lo stesso Ambros.

La scossa fu avvertita in ogni luogo su Ivalice, nessuno sapeva cosa stava succedendo e ne sapeva darsi una spiegazione logica a tale fenomeno.
Il fenomeno fece sollevare una serie di domande a chiunque l'avesse percepito, era quasi impossibile che Ivalice fosse scossa dai un così grossa scossa, qualcosa di strano doveva essere successo.

La stana luminescenza che aveva avvolto Daisy di colpo svanì, la ragazza riaprì gli occhi riprendendosi in fretta da quel momento di silenzio. Ambros era rimasto colpito da quella dimostrazione magica della sua allieva, rivolgendosi le chiese se stava bene.

-Tutto apposto?

-Si. Ho solo avuto un momento di debolezza. Il cuore  ha tremato.

-Ho sentito la scossa, credo l'abbiano sentita tutti.

-É un enorme potere.- rispose Daisy fissando negli occhi il suo vecchio mentore, mentre assumeva un'aria abbastanza preoccupata.

-Non preoccuparti sarai in grado di gestirlo. Lei ti ha scelto per questo

-Sempre meglio che stare male per uno come Kavin...-sottolineò Daisy

-Infatti. Non mi sembri triste per lui...da ciò che vedo.

-Parole di santo, unghie di gatto. Sai che vuol dire?

-No. Ma immagino che con lui non si tutto rose e fiori?-indagò Ambros incuriosito dal rapporto di Daisy con Kavin.

-Tu sei strano, ti ho appena detto minuti fa che le cose con Kavin vanno malissimo.

-Ahahahah! Dai siete giovani avete una vita intera per litigare ecc, non essere così dura.- si mise a ridere Ambros mentre tentava di fare un occhiolino all'erede di Eclipse che non sembrava affatto prenderla bene. 
Daisy si sentiva presa in giro per quello, ma sotto sotto quel modo di fare di Ambros le piaceva.

Ma mentre  sia Daisy che Ambros parlavano tranquillamente, improvvisamente qualcosa brontolo e non era di certo un animale selvatico, a brontolare era lo stomaco di Daisy. 
La ragazza arrossì quando Ambros notò il brontolio dello stomaco di lei, lui colse così l'occasione d'invitarla a mangiare da lui. Con la faccia tosta che Daisy si ritrovava fu semplice per lei dire si e non morire dall'imbarazzo.
Ambros fu contenti di veder comparire un sorriso sul volto della sua allieva, da quando l'aveva rivista, non l'aveva vista sorridere nemmeno una volta adesso invece sembrava più spontanea.

-A giudicare dal brontolio del tuo stomaco direi che hai fame, oggi hai mangiato?

-Non esattamente, da quando sono qui... mangio poco.

-Certo che la tua abitudine di fare la schizzinosa non te la togli proprio. Mi dispiace se sua Maestà sia costretta a morire di fame.-commentò sarcastico lui osservando la sua amica.

-Sempre meglio che mangiare carne di lupo... non sai cosa è successo.- rispose Diasy ripensando all'incidente con Basch la sera precedente.

-Qualche spiacevole incontro con la cucina dalmasca?- disse l'huma alzando un sopracciglio.

-Ehmm... si e non voglio ricordare.-Puntualizzò Daisy arrossendo di botto, l'espressione non sfuggì all'occhio attento di Ambros, che intuì che qualcosa doveva essere successo.

-Non dirmi che ti sei ubriacata?- domandò incuriosito, mentre osservava il volto della ragazza farsi sempre più colorito. Il suo intuito non sbagliava mai per certe cose.

-Una specie... -Daisy stava diventando porpora, iniziava a capire come doveva essersi sentito Dior, quando lei gli aveva accennato alla sua notte brava con una persona semisconosciuta.

-A giudicare dal tuo colorito, denoto che sia stata una notte brava?... e prima ancora sette mesi fa ti dovevi sposare... con quello Stingam di Ronsen?

Daisy faceva scena muta, non sapeva come rispondere Ambros non sapeva che pensare. Se non che Daisy si fosse nuovamente messa in qualche situazione più grande di lei.

-Daisy seriamente hai qualche problema e non uno piccolo, ma uno grosso. Ora io non conosco che tipo sia questo Kavin, ma secondo me farai meglio a mettere in chiaro con lui che è finita. Come puoi pensarti di sposare a diciotto anni, mandare all'aria tutto, sparire per sette mesi e fare notte brava....è assurdo.

-Ambros... non puoi capire.- disse Daisy cercando di smorzare i toni, Ambros non era dello stesso avviso.

-Io non ce l'ho con te, sono solo preoccupato. Non puoi comportarti così.. Non puoi sposarti se il tuo modo di comportarti è questo e le tue ragioni sono superficiali. Il matrimonio è qualcosa di serio e da quel poco che vedo, tu non mi sembri affatto convinta di voler fare una cosa del genere. Dovresti riflettere è  seriamente anche.

Daisy non rispose, rimase silenziosa, capiva che Ambros non aveva tutti i torti a dire quelle cose... forse lei aveva solamente sbagliato a parlargliene.
L'uomo aveva un'espressione e non era dell'umore per scherzare, quel suo atteggiamento induceva Daisy a riflettere su quello che gli aveva raccontato e come gli e lo aveva detto.
C'era da riflettere molto è quella era la prima volta che Daisy parlava seriamente a qualcuno di quello che le era capitato negli anni precedenti al suo cambiamento.

-Tu non hai tutti i torti a rimproverarmi Ambros, ma non so che mi prende. O meglio non ho idea di quello che mi passi per la mente a volte, il fidanzamento con Kavin e poi il matrimonio... ammetto che sia stato stupido da parte mia imbarcarmi in questa situazione, ma stavo cercando semplicemente di voltare le spalle al mio passato.
Alcuni anni fa, sai sono stata tradita non una ma ben due volte... da quelli che pensavo fossero i miei amici. La delusione è stata grande per un certo periodo mi sono lasciata andare..poi ho conosciuto Kavin, il regno di Ronsen e la sua capitale Lyond.
Lì ho capito che forse avrei potuto dimenticare... ma a quanto pare è andata diversamente. Ed eccomi qui...- aggiunse Daisy con una certa tristezza nel tono della sua voce. Aambros non poteva biasimarla, sapeva così poco di lei, poteva cercare solamente di capirla e magari indirizzarla sulla giusta strada.

-Melody... anzì no, Daisy mi sembra di capire che questa storia con finirà mai, prima o poi dovrai affrontare queste persone e dirgli quello che hai detto a me. Non penso che tua sia stupida... ma è pur vero che chiunque commette degli errori.

-Sai da quando sono arrivata qui ad Ivalice per questi pochi mesi, alcune volte ho avuto la forte nostalgia di casa, altre volte no. Questo posto... non lo so, non so come posso definirlo. Altre volte lo amo, altre le odio poi c'è anche la questione di Eclipse e loro... - Disse Daisy facendosi cupa in volto.

-Penso che non sia un caso che io sia ritornata qui, dopo dieci lunghi anni. Al di là dei mie problemi personali, e della situazione con Kavin, ho un'altra cosa che mi preoccupa... - le parole di Daisy si interruppero a metà sembrava non volesse continuare.

-Senti la sua voceIl suo richiamo!?-chiese preoccupato Ambros.

-Si.. Oscura sarà la via che porta alla salvezza, la luce non vede la verità. Per chi domina il creato... Giungerà l'ora della volontà del cristallo..  Solamente allora i falsi Dei ne udiranno la voce. Queste sono le parole che lei mi sussurra continuamente.- riferì la ragazza.

-Cosa vuoi fare?- domandò il vecchio huma all'erede di Eclipse.

-Questa cosa, per me, adesso è ciò che più conta. Ciò riguarda la mia vita... mentre penso che la situazione con Kavin può pure aspettare. Le mie ricerche sui falsi Dei per adesso stanno dando pochi risultati a Rabanastre, ho trovato poco tolto la leggenda di Raithwall e la sua discendenza.

-Tu e lei siete connesse? Non è stato un caso se Eclipse ti ha scelto non è vero?

-Ambros... è più complicato di quello che pensi. Loro... non sono Dei, non lo sono mai stati. Un immortale non è un Dio, Ambros. Quando mi ricongiungerò a lei, capirai e tutto sarà chiarito.

-Lei parla attraverso te, così come faceva prima con Eclipse?- la interrogò il landisano.

-Con Eclipse era una cosa... con me funziona diversamente, poichè sono parte di lei. Lei è parte di me.- aggiunse Daisy facendosi più enigmatica, tutta quella storia era poco chiara, fin troppo complessa. 
Daisy sorrise dolcemente mentre fissava il suo vecchio mentore, Ambros la guardava non riusciva a credere a quanto quella ragazza fosse diversa dalla piccola Melody che una volta aveva conosciuto.
La giovane donna che si trovava adesso d'avanti era molto più complicata e misteriosa di quando non lo sembrasse già. Di lei si ricordava una bambina molto testarda e capricciosa, vivace e curiosa all'inverosimile.
L'unico difetto di quella ragazzina era sempre stata l'autorità, per quanto uno cercasse d'imporsi con lei, Melody trovava sempre il modo di disubbidire.

-Melo... voglio dire Daisy, scusa sono ancora abituato ad usare il tuo vecchio nome e...

-Non c'è bisogno che ti scusi.- fece lei.

-Volevo chiederti una cosa riguarda il tuo fisico, ho notato che è ben sviluppato, quindi mi chiedevo se tu... - L'uomo non sapeva come continuare si sentiva a disagio a chiedere alla ragazza riguardo il suo fisico.

-Riguarda il mio fisico?- chiese lei, leggendo i pensieri di lui che diventò rosso dalla vergogna. Ambros fece cenno di sì con la testa.

-Il merito e di tutti gli allenamenti che ho fatto in questi anni, se no il mio fisico sarebbe "normale" sai comunque che non sono un'huma...- aggiunse lei.

-Con chi ti sei allenata?-la interrogò lui.

-Beh... con molte persone, tra cui anche Kavin.

-Quindi sei anche tu un cavaliere come lui?- chiese ancora lui.

-No, io sono una ricercatrice. Ambros a me piace combattere, ma non sono un cavaliere o altro, anche se è nella mia natura "combattere".-

Per qualche secondo la loro lunga discussione si interruppe, i due si guardarono silenziosamente, Ambros voleva fare altre domande ma si era reso conto che ne aveva già fatte fin troppe e Daisy non sembra così entusiasta di rispondere ad altre.

Il vecchio mentore di Daisy fissava a lungo la sua ex allieva, mentre queste dolcemente gli sorrideva, la ragazza lo aveva sempre stimato ma doveva ammettere che di lui conosceva poco, forse qualcosina in più di Basch.
Daisy si ricordava di aver trascorso quand'era piccola solo pochi mesi in compagnia di Ambros, aveva solamente 8 anni, ma se li ricordava quel periodo trascorso con lui.

Abros era stato per Daisy una figura paterna che negli anni la ragazza aveva sostituito con Damus e con Robin in fine. Tra questi ultimi due, Daisy sentiva che Damus era la figura che più di tutti gli ricordava un padre.
Damus era stato il suo "re", quando frequentava la città di Spargus nel deserto di Kerwon, era stata per lei una figura importante.

L'huma ogni qual volta osservava la figura di Daisy, non faceva che ripensare alla sua famiglia, alla sua vita passata quando era un semplice figlio di Landis e non un servitore di Eclipse.
La sua vita era cambiata profondamente da quando aveva incontrato Eclipse, l'accordo con quest'ultima prevedeva che lui sarebbe tornato tra i vivi per servirlo ma che in cambio ogni legame con la sua vecchia vita doveva essere tagliato via.
Dora in poi avrebbe servito "La voce della dea", una causa più grande da servire.
Aveva sacrificato ogni cosa, ora della sua famiglia e della sua patria non rimaneva niente. 





Capitolo abbastanza misterioso, si scopre qualcosa di più su Diasy e il suo obbiettivo, non che qualcosa anche di Ambros. 
In tanto io cerco di fare un po' di chiarezza riguardo le idee per questa storia, ci sono punti che devo ancora sistemare e parti che vanno riscritte. Per adesso recuperare il secondo quaderno su cui avevo scritto la continuazione di questa storia.
Sarà un impresa trovarlo, per i termini e i vari appellativi dati a Eclipse e Daisy veli metterò qui sotto, in maniera tale da averli sempre presenti.
Gente io vado.. al prossimo capitolo.

Daistiny.




Parole di santo, unghia di gatto: sotto parole gentili si nascondono scopi non propriamente buoni.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XII / Vai alla pagina dell'autore: Daistiny