Capitolo 13
Peeta rimase a leggere quel diario, a dir poco triste, per tutta la serata. Gus dormiva accucciato a lui, non sapeva con esattezza cosa fosse la morte, ma aveva capito che non avrebbe più rivisto il suo John. Mangiava poco e dormiva tanto, Peeta poteva solo consolarlo sperando che si riprendesse presto.Ma quel diario sconvolse del tutto lo stesso Peeta, tutti quegli anni passati in solitudine per cercare il proprio amico, dovevano essere stati strazianti, per non parlare delle perdite che ha dovuto affrontare durante il cammino. E poi, Gus aveva più di 60 anni, quanto poteva vivere un Ditto?
Infine, c'era il problema dei bracconieri, gli stessi che a quanto pare gli avevano portato via la gamba.
Perchè John ha affidato quel diario proprio a lui? Forse perchè era giusto che sapesse, o forse, ha ritenuto opportuno affidargli l'incarico di continuare quella lotta iniziata decenni prima? Lui stesso ne era vittima, un motivo in più per accettare il compito.
Rimase molti giorni a riflettere, cosa doveva fare? Ma soprattutto, come doveva fare per trovarli e batterli? In squadra, oltre a Seviper e Breloom, tenevano un potentissimo Lugia.
Gus continuava a mangiare poco, il corpo un tempo morbido ed idratato sembrava più secco.
-Chris, sono preoccupato.
-Anche io. Secondo me dovresti ripartire, restare qui potrebbe farlo stare peggio.
-Potrebbe essere una buona idea...
-Avevi già una meta prestabilita prima di arrivare qui?
-A dir la verità no, andavamo alla rinfusa. Inoltre, dopo aver conosciuto John, mi son sorte diverse domande anche a me.
-Devi trovare la tua strada, sappi solo che qui a Colleferro sarai sempre accolto a braccia aperte. Rimani tutto il tempo che vuoi, sarete sempre i benvenuti.
Il giorno dopo Peeta cominciò a risistemarsi la borsa, Gus lo osservava sdraiato sul divanetto.
-Anche io. Secondo me dovresti ripartire, restare qui potrebbe farlo stare peggio.
-Potrebbe essere una buona idea...
-Avevi già una meta prestabilita prima di arrivare qui?
-A dir la verità no, andavamo alla rinfusa. Inoltre, dopo aver conosciuto John, mi son sorte diverse domande anche a me.
-Devi trovare la tua strada, sappi solo che qui a Colleferro sarai sempre accolto a braccia aperte. Rimani tutto il tempo che vuoi, sarete sempre i benvenuti.
-Dai Gus! Tra poco si riparte! Andiamo ad esplorare col trattore in tangenziale!
Un piccolo sorrisino fece capolino da quella macchia bluastra. Pochi secondi dopo si voltò dalla parte opposta.
-Gus! Che fai? I muri non sono di compagnia, che li guardi a fare? Ah! Questa mattina ho provato a cucinarti tantissimi biscottini fatti appositamente per te! Ne ho assaggiato uno ed era buonissimo! Voglio anche il tuo parere, perciò cerca di mangiarli o mi offendo. C'ho lavorato sopra per te.
Il tempo era ormai scaduto, era arrivato il momento di ripartire, Christopher li raggiunse per salutarli. Uscì dalla tasca il ciottolo verdastro rinominato "il ciottolo del lago".
-Questo ciottolo ha una storia stravagante. Io e Gus tanti anni fa andammo ad un piccolo laghetto vulcanico tra i monti. Quel giorno Chaka aveva deciso di seguirci di nascosto, ma l'avevamo notata da un bel pezzo. Non amava uscire con noi, faceva sempre la solitaria. Quel giorno decise però di seguirci, mentre noi facevamo finta di non averla notata. Appena arrivammo al lago, ci nascondemmo in un tronco d'albero, mentre Chaka ci cercava ovunque. Decidemmo di farle uno scherzo. Gus si trasformò in un Blastoise inferocito e corse verso di lei. Chaka fu presa alla sprovvista e cominciò a correre come se avesse dimenticato di saper volare! Quando poi Gus inciampò su non so cosa, cadde, ingoiando questo ciottolo. Ritornò alla sua forma originale e quando Chaka lo vide, sputò un cono di fuoco potentissimo a circa un metro da lui. Per quanto riguarda il ciottolo, è passato qualche giorno prima che riuscisse ad espellerlo! Ricordi?
-Dui.
-Dai, un pò di entusiasmo! Si riparte! Solo noi due, all'avventura!
Proprio in quel momento, Gus fu come risvegliato da un ricordo. Mangiò tutti i biscotti nascosti nello zaino di Peeta, per poi scappare via dalla casa di Christopher. I due ragazzi cercarono di stargli dietro, cosa assai difficile per Peeta. Ma la folle corsa li portò nuovamente alla 221B.-Dai, un pò di entusiasmo! Si riparte! Solo noi due, all'avventura!
Gus salì al primo piano per poi infilarsi nella camera di John. Cercava ovunque qualcosa, finchè non uscì una vecchia cassetta in legno, nascosta sotto il letto. Rimasero stupiti da ciò che c'era dentro: un uovo.
-E questo... da quanto tempo è qua?
-Non saprei, John non me ne ha mai parlato. Chissà se è ancora vivo...
-Se lo facessimo analizzare?
-Sarebbe una buona idea. Nel frattempo lo smarchiamo, lo farei intestare a te. Non ho molto tempo per dedicarmi ad un cucciolo.
-No, no, aspetta, non puoi intestarlo a me.
-Perchè? Non lo vuoi?
-Si, mi piacerebbe ma...
-Cosa?
-Ho un piccolo problema di... abilitazione.
-Mi stai dicendo che non sei legalmente un allenatore? Ma sei pazzo?
-È una lunga storia. Non c'è un modo per capire se è buono o meno senza registrarlo?
-In effetti c'è, è un po' spartana come tecnica ma dovrebbe funzionare.
Christopher prese una bacinella riempiendola d'acqua calda, poi lasciò cadere delicatamente l'uovo in acqua. Rimase sul fondo.
-Non saprei, John non me ne ha mai parlato. Chissà se è ancora vivo...
-Se lo facessimo analizzare?
-Sarebbe una buona idea. Nel frattempo lo smarchiamo, lo farei intestare a te. Non ho molto tempo per dedicarmi ad un cucciolo.
-No, no, aspetta, non puoi intestarlo a me.
-Perchè? Non lo vuoi?
-Si, mi piacerebbe ma...
-Cosa?
-Ho un piccolo problema di... abilitazione.
-Mi stai dicendo che non sei legalmente un allenatore? Ma sei pazzo?
-È una lunga storia. Non c'è un modo per capire se è buono o meno senza registrarlo?
-In effetti c'è, è un po' spartana come tecnica ma dovrebbe funzionare.
-È vivo.
-Come fai a capirlo?
-Se l'uovo fosse vuoto o morto, galleggerebbe. Qui dentro c'è qualcosa. E forse mi sono fatto una mezza idea di cosa.
-Dimmelo!
-Calma ragazzo, lo scoprirai quando si schiuderà. E poi, se mi sbagliassi, ti darei solo false speranze. Ah, miraccomando, non farti scoprire.
-Su questo non ci sono dubbi.
Peeta si procurò un altro zaino, lo riempì al punto giusto di indumenti, poi vi adagiò l'uovo.-Come fai a capirlo?
-Se l'uovo fosse vuoto o morto, galleggerebbe. Qui dentro c'è qualcosa. E forse mi sono fatto una mezza idea di cosa.
-Dimmelo!
-Calma ragazzo, lo scoprirai quando si schiuderà. E poi, se mi sbagliassi, ti darei solo false speranze. Ah, miraccomando, non farti scoprire.
-Su questo non ci sono dubbi.
Era arrivata l'ora di partire, Christopher abbracciò l'amico ritrovato come se fosse l'ultima occasione per farlo.
Ma nulla è per sempre, ogni addio rimarrà sempre e comunque un arrivederci.