Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Anmo    27/03/2018    0 recensioni
Questa FanFiction è incentrata sul mondo Pokémon ma la storia non ha nulla a che fare nè con i manga, nè con gli anime e tanto meno con i giochi. L'ho incluso tra i crossover soltanto perchè ho usato nomi di personaggi di tante opere diverse, spero riusciate ad individuarli tutti!
Entrerete in un nuovo mondo scoprendo una storia totalmente inedita. L'ho scritta circa due anni fa (per questo i "720 Pokémon") e mensilmente veniva pubblicata sulla rivista PikaMania, venduta in edicola. Oggi sono venuta a conoscenza della chiusura della rivista, per questo motivo proporrò a voi la mia FF! Fino ad adesso ho ricevuto critiche positive da amici ma anche da sconosciuti, sono curiosa di ricevere anche le vostre. Di seguito la trama:
"Peeta è un ragazzo di 20 anni che, per colpa di un incidente nei boschi, ha perso la gamba sinistra sostituendola con una protesi. Per questo motivo, perse l'occasione che hanno tutti i ragazzini della sua regione dai 10 ai 16 anni: avere l'abilitazione per diventare Allenatore Pokémon! Peeta vide frantumare il suo sogno, ma il destino gli offrirà un'altra opportunità..."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 22

Le stelle erano alte su nel cielo, la tensione tra allenatori e bracconieri era così alta che sembrava farle tremare. Gus in braccio a Peeta, lui seduto a terra con un braccio fasciato e la protesi rotta. Al centro del campo: Meis, Mattron, Menma e Julia. Seviper scaravantato contro un albero, infradiciato dall'idropompa dell'Empoleon di Susan, mentre quest'ultima, insieme a Leo, si dirigeva verso Peeta, con lo sguardo attento e rabbioso verso i bracconieri. Il resto del Team Maya era troppo spaventato per tornare. Leo porse una mano all'amico, aiutandolo a rialzarsi, mentre Susan andò in prima linea con Saphira accanto.
-Cosa credi di fare con quel pinguino, eh, ragazzina?
-Mia madre mi ha insegnato a non rispondere male alle signore anziane!
-Se fossi stata meno arrogante, ti avrei risparmiata, forse. Fai come vuoi... Meis, Mattron, insegnatele le buone maniere. Non ho voglia di vincere facile oggi.
Mattron lanciò la Pokéball, ne uscì Breloom, si affiancò al Seviper di Meis.
-Io... mi ricordo di voi due. Vi ho già sconfitti una volta, posso farlo di nuovo! Envy, vai ad aiutare Saphira! Attaccate!
Susan lanciò in alto la Pokéball, un lampo di luce uscì da essa, sprigionando Envy. Il Salamence volò verso l'alto, nascondendosi nel buio della notte.
Susan dà il via a Saphira, l'Empoleon si dirige verso Breloom, poi, fermandosi di colpo, lo attacca con un potentissimo idrovampata. Il Pokémon si butta a terra, ma viene colpito di striscio dall'acqua bollente. Seviper si lancia su Saphira con tutta la rabbia in corpo, ma viene fermato da Envy. Il Salamence si era nascosto nell'ombra per poi fiondarsi sull'avversario proprio quando non se lo sarebbe aspettato. Seviper era a terra, stremato ed inerme. Meis, disgustato, ritirò il proprio Pokémon. Breloom era rimasto solo, con una lieve scottatura alla coda, ma poteva tranquillamente dare il meglio di sé.
-Questa lotta non è valida! Il mio Pokémon è solo contro i tuoi!
-Avete cominciato voi. Anche io ne avevo uno solo, ma voi ne avete mandati due senza nemmeno chiedermi il permesso.
-Ah si? È così? Breloom! Paralizzante!
Breloom cominciò ad emettere una quantità abnorme di spore, coprendo tutto il campo. Salamence, batté le ali, provando ad allontanare più spore possibili, ma la concentrazione era così alta che non riuscì ad allontanarle totalmente. Cominciò a sentire le ali sempre più pesanti, la velocità diminuì, le spore vennero allontanate sempre di meno, fin quando non presero il sopravvento. Le ali smisero di muoversi, Envy era paralizzato. Saphira non era messa meglio, attaccava con tutte le mosse d'acqua possibili per creare un muro di liquidi per bloccarle.
-Saphira! Usa Pioggiadanza! La pioggia ci aiuterà!
Saphira seguì le sue parole, invocò la pioggia e, dopo un minuto, un violento temporale si scagliò sull'arena, spazzando ogni traccia delle spore. Breloom rinvigorito dalla pioggia, usò Danzaspada, per poi lanciarsi letteralmente su Saphira, attaccandola con un violento Palmoforza, mettendola KO.
-Cos'è che dicevi? Piccola smorfiosetta?
-Maledetti! Non ho ancora finito con voi! Vai, Archie!
Un piccolo Kricketune uscì dalla sfera mentre friniva euforicamente le ali.
-Archie! Forbice X!
Il Pokémon sgambettò velocemente verso l'avversario, per poi metterlo KO dopo una combo di attacchi.
-Cos'è che blateravi? Vecchia afflosciata?
-Questo è troppo! Al momento abbiamo solo giocato! Ti farò pentire di aver aperto quella bocca ingrata! Mattron, passami LUI.
-Con molto piacere cara.
Mattron uscì dalla tasca una piccola Pokéball violacea, porgendola alla moglie.
-Sapete cos'è questa? Questa è una Pokéball molto speciale, è stata creata dai nostri ricercatori, l'abbiamo chiamata Masterball. Si può usare solo con Pokémon estremamente potenti e vi devono essere determinate condizioni per poterle usare, o la Ball potrebbe danneggiarsi, rischiando di non aprirsi più, intrappolando eternamente il suo ospite all'interno. Stiamo cercando di risolvere questo difetto, ma al momento prendiamo tutte le precauzioni possibili. Questa che tengo in mano non è vuota, ma ha un ospite alquanto forte, ulteriormente potenziato grazie alle nostre tecnologie e conoscienze! Questo Pokémon sarà ciò che vi porterà all'oltretomba! Vai! Lugia!
La Masterball sprigionò una luce così accecante che illuminò l'area circostante per decine di metri. Lugia atterrò pesantemente a terra, tenendosi in equilibrio sulle possenti zampe posteriori, tenendo le ali ben aperte. Fece un lungo respiro, per poi gridare un urlo rabbioso verso gli avversari, facendo tremare persino il terreno.
-Lugia, Divinazione.
Il Pokémon rannicchiò le ali, poi chiuse gli occhi. Susan intimò al proprio Pokémon di attaccare, mentre Leo si domandava che tipo di mossa potesse essere quella. Un forte tremolio provenne all'improvviso dalla sua tasca, vi infilò la mano e ne uscì una Masterball.
-Murtagh...? Tu che vuoi uscire davanti ad altra gente? E da quando?
Nel frattempo Kricketune infliggeva il suo secondo attacco, senza riuscire a scostarlo nemmeno di un centimetro. Lugia all'improvviso aprì gli occhi, l'aria si surriscaldò, i suoi occhi sembravano fiammeggiare, sembrava che qualcosa di molto potente si stesse scagliando da un momento all'altro. Murtagh si inframise, assorbendo totalmente il colpo. Una nuvola di polvere si alzò, rendendo impossibile vedere il campo.
-Ahahahah! Cosa avete mandato in campo? Un suicida?
Una misteriosa forza esplose dalla polvere, diradandola. Murtagh era inerme e pronto a combattere.
-No, un Darkrai immune agli attacchi psico! Susan! Ritira i tuoi Pokémon, adesso ci pensiamo noi!
-Darkrai eh? Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui lo catturammo. E avrei preferito non rievocare quei momenti.
-Ovvio, ti sei fatto prendere alla sprovvista, cadendo nei peggiori incubi. Se non fossi venuto io a salvare la missione, saresti ancora lì a frignare nei tuoi sogni. Vero Meis?
-Taci Matt.
-Non credo sia il momento di litigare! Io questo Pokémon non lo conosco, dovete suggerirmi voi!
Mentre loro litigavano, Leo diede velocemente il comando. Sottovoce disse: "Vuototetro".
Meis e Mattron riconobbero il preparativo della mossa, avvertirono Julia di proteggere Lugia con Protezione, ma Murtagh fu troppo veloce, colpendo in pieno l'avversario, facendolo cadere in un profondo e tumultuoso sonno.
-Murtagh! Mangiasogni!
Il Darkrai cominciò a risucchiare le energie a Lugia, indebolendolo sempre più. Si dimenava, come se stesse lottando contro i peggiori incubi e paure della sua vita. Gridava, come se lo stessero lacerando da dentro.
-Leo! Basta! Ti prego! Basta!
-Peeta! Dobbiamo indebolirlo il più possibile! O ne và della nostra vita!
-Lo capisci che è una vittima anche lui!?
-Ed è per questo che dobbiamo renderlo innoquo! Non preoccuparti, non gli faremo del male.
Ma alle loro spalle, silenziosamente, qualcuno si avvicinava. L'enorme portone della Sala C3 si aprì, Palkia si rivelò con tutta la sua magnificenza al mondo esterno. Leo intimò Murtagh di mettersi in guardia, in caso di attacco da parte del Pokémon Spazio. Avvicinò il muso al terreno, Gus gli andò incontro, si annusarono a vicenda. Palkia alzò lo sguardo, incrociandolo con quello dei bracconieri. I suoi occhi si riempirono d'ira, lanciò un urlo d'avvertimento. Ma mentre tutti puntavano gli occhi su Palkia, Lugia era riuscito a risvegliarsi e mettersi in piedi. Julia, senza perdere tempo, ordinò di attaccare.
Un ghiacciante Geloraggio tagliava l'aria con velocità, in direzione di Peeta. Fu questione di secondi, non si sà come, forse istinto femminile, quell'istinto intrinseco di proteggere chi si ama. Fatto stà, che Susan fece da scudo, proteggendo Peeta da morte certa. Lui non ebbe nemmeno il tempo di gridare, di fermarla. Piccole lacrime solcarono il suo volto.
Di lei, ne restò solo ghiaccio.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Anmo