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Autore: Karmi    30/03/2018    0 recensioni
Non era questo il mio destino, non era questo ciò che dovevo vedere.
Perché non mi dimentichi del tutto, bambina mia?
Perché non mi lasci tornare cenere una volta per tutte?
Io... Io non posso restare qui per sempre, non posso restare qui ad osservarti mentre soffri. Mi distruggi il cuore, così
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My beloved child

Non mi piace questa stanza. E' troppo buia, troppo soffocante, troppa piena di polvere e di cenere per essere considerato un nascondiglio per quelli come me. Ma questo luogo, questa piccola stanza è l'unico covo dove mi posso rifugiare per stare ancora con te. Quindi sopporto, ingoio la mia frustrazione e continuo a sopravvivere in questo buco dimenticato da tutti, persino dal Dio delle Stelle. Anche se, a dire il vero, potrei non farlo, potrei lasciarmi andare e lasciarti andare.
Dimenticare.
Scordare.
Insomma, è quello che stai facendo tu, no?
Sai, mi ricordo ancora la prima volta in cui ci siamo incontrati (la prima volta in cui ho respirato, in cui ho pensato, in cui ho percepito delle emozioni). Allora eri ancora un cucciola, un piccolo essere umano pieno di immaginazione. Sicuramente eri più brutta di adesso: la tua faccia era piena di lentiggine, ti mancavano i denti davanti, le due pallettine, e le tue ginocchia erano piene di chiazze rosse, segno delle tue continue cadute. Eri un mostriciattolo pieno di fantasia e di vita.
Ma ti amavo lo stesso.
Come non potevo? Ogni volta che stavamo insieme, mi rendevi la persona più importante al mondo. Un giorno ero il principe di un regno lontano, quello dopo divenivo il re dei pirati, quello ancora seguente mi mutavo nel Robin Hood dei tuoi sogni. Io, da perfetto attore, interpretavo ogni ruolo desiderato da te, la mia regina, la mia musa, la mia bambina. Era così semplice vederti felice, era così confortante vederti ridere grazie a me. 
Anche se non ero reale, anche se non ero in grado di toccarti, tu mi trattavi come un tuo pari. Mi hai sempre trattato come un tuo pari.
Mi chiedo allora perché sei diventata così crudele nei miei confronti.
In fondo, io sono pronto ad andare via. Io sono pronto a diventare cenere, a ritornare insieme al flusso di ricordi dimenticati dentro la tua mente. E' questo il mio destino, è questo ciò che mi aspetta; l'ho sempre saputo. Per questo ho goduto di ogni singolo momento speso con te, ho fatto tesoro di ogni tua espressione spensierata, di ogni tuo sorriso sincero, di ogni tuo sguardo pieno di sogni e di speranze. E anche adesso, in questo buio angosciante, posso dirti di non avere nessun rimpianto. Sono stato il tuo principe, il tuo bandito, il tuo eroe e il tuo malvagio senza mai pensare per un singolo momento di star facendo qualcosa di sbagliato.
Ma adesso? Adesso cosa è rimasto di quei momenti?
Sei cresciuta, sei divenuta ormai una donna. Il tuo corpo è divenuto più alto, i tuoi capelli più lunghi, i tuoi sguardi più raffinati. Mi spezza il cuore dirtelo, ma ormai non c'è più bisogno di me nella tua vita. Il mio compito era di renderti felice quando ancora non sapevi cosa erano il dolore e il male e l'ho fatto, l'ho fatto senza nessun problema.  Ma il Dio delle Stelle non esiste più nella tua mente, e nemmeno i mondi da te creati. Tutto quanto è sparito, tutta la tua immaginazione si è sciupata, si è prosciugata. Ormai non c'è più niente di quella infanzia spensierata.
Anzi, c'è solo una cosa: io.
Ci sono io, impotente in questa stanza conosciuta come "anticamera del cervello", ad osservarti mentre ogni giorno i tuoi sentimenti diventano più freddi e duri, più fragili e difficili da raggiungere.
Non era questo il mio destino, non era questo ciò che dovevo vedere.
Perché non mi dimentichi del tutto, bambina mia?
Perché non mi lasci tornare cenere una volta per tutte?
Io... Io non posso restare qui per sempre, non posso restare qui ad osservarti mentre soffri. Mi distruggi il cuore, così.
Non possiamo tornare come prima, mia dolce piccina. Non hai abbastanza immaginazione, non hai abbastanza fantasia per rivedermi come da bambina.
Non farmi soffrire così.
Ti ho amato, ti amo da sempre.
Quindi, ti prego, ti scongiuro...
Non essere così crudele con me.

In un posto tanto lontano, una fanciulla osservava nostalgica un fazzoletto di lino, piangendo. 
Non sapeva perché le lacrime le scendevano dalle guance, né perché tenesse tanto a quel pezzo di stoffa trovato qualche minuto prima nella soffitta.
Ma il suo cuore le doleva, doleva al ricordo astratto di un amore avuto tanto tempo prima...
Al ricordo del suo principe azzurro, del suo bandito generoso, del suo re dei pirati e del suo dio degli inferi...
Al ricordo del suo primo amico, del suo unico amico immaginario...

Axel...
Axel.

 

   
 
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