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Autore: Scythe_Master_Branwen    01/04/2018    1 recensioni
Summer Rose, Taiyang Xiao Long, Raven Branwen e Qrow Branwen formavano il Team STRQ, la più famosa squadra di Cacciatori di cui Remnant avesse memoria. Questa è la storia di come si sono incontrati, di come hanno legato tra loro, di come sono cresciuti insieme e di come si siano tragicamente separati.
Disclaimer: tutti i diritti su RWBY e sui personaggi qui presenti sono di proprietà della Rooster Teeth ciò nonostante, questa storia è di mia creazione e pertanto non è possibile riferirsi ad essa o usarla in altre opere senza la mia approvazione.
Detto questo, buona lettura!
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Qrow Branwen, Raven Branwen, Summer Rose, Taiyang Xiao Long
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate quasi due settimane dal giorno della sparizione di Qrow. E non era ancora tornato.
Era preoccupata e anche se non lo avrebbe ammesso, anche Raven era nervosa; perfino Taiyang sembrava ansioso di sapere dove fosse finito Qrow.
Ormai, anche gli insegnanti iniziavano a notare la sua prolungata assenza e la scusa di una malattia improvvisa che aveva costretto il ragazzo a letto, iniziava ad essere poco plausibile.
Ogni giorno, dopo le lezioni, Summer usciva a cercarlo, ma senza risultati e anche le sessioni di allenamento che aveva iniziato con Raven e Tai, sembravano vuote senza Qrow, per non parlare delle strategie di attacco, che risultavano incomplete senza il loro quarto membro.
Una sera, Raven aveva usato la sua Semblance per raggiungere il fratello, ovunque egli fosse, ma quando era tornata, aveva un occhio nero e Qrow non era con lei.
Le cose si sarebbero messe male in fretta se il ragazzo non fosse ricomparso.
Decise di prendere in mano la situazione -Raven- chiamò la ragazza che stava pulendo la lama della sua Odachi -e...se provassi a parlarci io?- la sorella di Qrow si fermò -Cosa?- sembrava incredula e lo sguardo di Taiyang le fece capire che anche lui era abbastanza sconcertato -Potrei...potrei cercare di farlo ragionare...convincerlo a tornare qui- disse mettendosi il mantello sulle spalle e allacciandosi gli stivali -Perché dovrebbe darti retta? Io sono sua sorella e non ha voluto ascoltarmi, perché con TE dovrebbe essere diverso?- rispose Raven girandosi a guardarla -Perché so essere molto...persuasiva- ribatté con un sorrisetto.
Gli occhi di Raven si ridussero a due fessure -Assolutamente no- proclamò infine, tornando alle sue faccende -Bene, allora farò da sola, anche se non so nemmeno da che parte cominciare...mi chiedo come giustificherete la scomparsa di un altro componente della squadra...- sospirò, girando i tacchi e uscendo dalla camera.
Era a metà del corridoio quando la voce seccata di Raven la raggiunse -E va bene- trattenne a stento un sorriso, girandosi e tornando verso la stanza.
Raven aveva messo via la spada e si era seduta sul bordo del suo letto -Prima che tu vada, c’è qualcosa che devi sapere- la ragazza guardò Taiyang per un secondo -Che DOVETE sapere-.

Si avvicinò un po’, mentre Raven iniziava a raccontare -Io e Qrow siamo orfani. I nostri genitori sono morti quando noi eravamo molto piccoli e noi siamo stati trovati da...un gruppo di combattenti che ci ha allevato e addestrato- disse con un attimo di esitazione mentre pronunciava la parola combattenti -Qrow è sempre stato...molto complicato ed è difficile avere a che fare con lui, soprattutto perché preferisce stare da solo e a volte tiene a distanza anche me, per questo è così freddo con le altre persone. Immagino che quando si passa così tanto tempo ad evitare la gente, l’orgoglio sia l’unica cosa che ti rimane- lo sguardo di Raven si spostò su di lui -Per questo se l’è presa così tanto per quello scherzo idiota- disse con amarezza -per noi tutto questo è nuovo, ma mentre io riesco ad...adattarmi, Qrow si sente come un animale in trappola e quello che gli hai fatto lo ha ferito più di quanto immagini, perché è come se ti fossi approfittato della sua situazione- mentre Raven andava avanti con il suo racconto, iniziò a sentirsi malissimo.
Che gli era saltato in testa? Senza sapere nulla di quel ragazzo, gli aveva fatto uno scherzo crudele, che, anche se era stato scontroso fin dal loro primo incontro, non meritava affatto.
Si sentiva colpevole.
Si alzò -Raven, devo essere io a raggiungere Qrow- disse abbassando lo sguardo -è colpa mia se è sparito, devo fargli le mie scuse- l’espressione della ragazza lo preoccupò -Non è una buona idea, Taiyang. Se Qrow ti vedesse in questo momento, non so in che condizioni torneresti indietro- disse piano lei, rivolgendosi poi a Summer -Non devi fargli capire che sai queste cose- disse alla loro leader -non sono cose di cui avrei dovuto parlarvi, ma vista la situazione...- Raven prese nuovamente la sua spada e con un fendente aprì un portale in mezzo alla stanza.
Summer si diresse verso di esso -Quando avrò finito, ti chiamerò sullo Scroll- disse guardando Raven, sparendo poi nel portale.
Rimasero soli e un improvviso silenzio calò su di loro.
Taiyang si avvicinò lentamente alla ragazza dai capelli neri -Mi dispiace tanto- disse, attirando la sua attenzione -Per cosa?- domandò lei alzando un sopracciglio -Per tutto...per come avete vissuto, per la vostra solitudine...- sospirò, sedendosi di fianco alla giovane -Ma adesso non siete più soli: ci sono io e c’è Summer! Siamo una squadra, si suppone che diventiamo amici, o almeno, che andiamo d’accordo tra noi- l’espressione di Raven era indecifrabile -Io sono qui per te, per qualunque cosa e...anche per Qrow, se mi perdonerà. Vorrei solo che fossi un po’ più aperta con noi...che entrambi lo foste- all’improvviso, le labbra di Raven si distesero in un sorriso. Non poteva crederci. Raven Branwen stava sorridendo -Lo terrò a mente, Taiyang...grazie- ridacchiò -Ehi, un sorriso e un ringraziamento? Non esagerare o finirai per sentirti male!- la ragazza gli tirò un pugno amichevole sulla spalla che lo fece scivolare giù dal letto con una risata -Non farmi pentire di queste mie parole, Xiao Long- disse Raven incrociando le braccia sul petto e tornando seria come al solito.
A Taiyang, però, non sfuggì la nota divertita nel tono della ragazza.

Da quello che gli aveva detto Raven, la sua Semblance l’avrebbe portata da Qrow, o comunque, vicino a lui. Invece del ragazzo non vi era traccia.
Si guardò intorno disorientata: era circondata da alberi e di certo l’oscurità della notte non favoriva la sua ricerca -Qrow! Dove sei?!- chiamò senza ricevere risposta; iniziò a camminare nelle vicinanze, sperando di trovare qualcosa che le indicasse che il ragazzo era davvero lì.
Niente.
Decise di chiamare Raven, magari poteva aprire un nuovo portale più preciso.
Mentre estraeva lo Scroll dalla tasca, però, perse la presa sul dispositivo, che cadde a terra con uno scricchiolio “Oh no” con le mani che tremavano sollevò il palmare “Oh no no no no” lo girò e constatò che era esattamente come temeva: lo schermo si era rotto “Dannazione!”.
Iniziò ad agitarsi: non solo non aveva idea di dove fosse Qrow, ma era anche dispersa chissà dove, disarmata e impossibilitata a chiedere aiuto -Qrow!!- tentò nuovamente di chiamare il ragazzo, ancora inutilmente.
Aveva la sensazione di essere osservata da qualcosa, di essere braccata da qualcosa, ma ogni volta che si girava e si guardava alle spalle, non c’era mai nessuno. Non le piaceva. Era come se un predatore affamato la stesse tenendo d’occhio in attesa di un suo passo falso.
In preda all’agitazione, accelerò il passo, arrivando ben presto a correre a perdifiato, finché non arrivò sulle rive di un piccolo lago; si fermò a prendere aria, cercando di pensare a cosa fare.
Un fruscio alle sue spalle la fece voltare di scatto. Dal mezzo della boscaglia dalla quale era arrivata, veniva il suono di cespugli mossi da qualcosa e rametti che scricchiolavano.
Iniziò ad arretrare lentamente. E se fosse stato un Grimm? In fondo non aveva idea della sua attuale posizione. Avrebbe potuto essere in una zona infestata da quelle creature. E nessuno lo avrebbe mai saputo.
Continuò ad andare all’indietro, finché, ad un tratto, il suo tallone non incappò in un sasso che la fece inciampare.
Cadde all’indietro, verso la superficie dell’acqua, consapevole che se il suo inseguitore fosse stato davvero un Grimm, quella caduta avrebbe significato la sua fine, indipendentemente dalla profondità del lago.
Chiuse gli occhi, mentre l’immagine delle fauci di un Beowolf che si chiudevano su di lei le riempiva la mente; poi, smise di cadere, ritrovandosi sospesa a mezz’aria, qualcosa che le tirava il braccio e la teneva su -Lo sai, dovresti davvero fare più attenzione a dove metti i piedi, Piccoletta- la voce di Qrow Branwen le fece aprire gli occhi.

   
 
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