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Autore: Rota    01/07/2009    4 recensioni
Buio, la notte dalle fredde e passionali braccia avvolge placidamente il tutto nel suo stretto abbraccio. Le stelle brillano appena, come lucciole stanche, oscurate da stracci di nubi scure e dalla pallida Luna piena, gigante e rotonda. Perfetta.
Dormono, dormono tutti, nelle loro tane calde, nei loro letti sicuri, nelle loro case tranquille.
Dormono, dormono sicuri che l’incoscienza li possa salvare da ogni dolore, dalla perdizione più nera, dal buio imperante.
Come i morti nelle bare, avvolti dalla terra morbida come da candide lenzuola, si godono la pace che da tempo anelavano.
[A Suze ^^]
Genere: Dark, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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willEmmet - Nick Autore: Rota23/meg89 sul sito EFP
- Titolo: Cuore
- Tipologia: Originale
- Genere: Dark, Introspettivo, Erotico, Nonsense
- Avvertimenti: one shot, yaoi, lemon
- Raiting: Arancione
- Credits: Il personaggio di Emmett non mi appartiene, ma è prodotto della mente un poco malata di Potere ai Panda u_u Will invece è completamente mio, figlio della mia altamente perversa.
- Note Autore: E’ stato divertente e tremendamente faticoso scrivere questa ff O_o e questo poiché mi piacciono talmente tanto i personaggi da noi creati che avevo il terrore di farli sfigurare, o in un qualche modo modificarne il carattere.
Spero di non aver fatto nessuna delle due cose.
Che dire sulla mia ff? E’ semplicemente il classico “strem of consciousness”, flusso di coscienza. Naturalmente il punto di vista da cui è narrata la vicenda è del vampiro.
E’ notte e siamo in un cimitero, e questo per rendere il tutto ancora più macabro di quanto già non lo sia da solo.

CUORE

Buio, la notte dalle fredde e passionali braccia avvolge placidamente il tutto nel suo stretto abbraccio. Le stelle brillano appena, come lucciole stanche, oscurate da stracci di nubi scure e dalla pallida Luna piena, gigante e rotonda. Perfetta.

Dormono, dormono tutti, nelle loro tane calde, nei loro letti sicuri, nelle loro case tranquille.
Dormono, dormono sicuri che l’incoscienza li possa salvare da ogni dolore, dalla perdizione più nera, dal buio imperante.
Come i morti nelle bare, avvolti dalla terra morbida come da candide lenzuola, si godono la pace che da tempo anelavano.

Will, nel chiudere gli occhi tu non incontri la pace, non incontri la pace in nessun momento.

Cammini lento tra le bare silenziose, il tempo è un insetto amorfo che soppesa i propri movimenti.
Si stende con zampe intorpidite in avanti, per strisciare imperterrito, in eterno.
Troppo, troppo lento.
Troppo, troppo crudele.

Le lapidi brillanti sono come schiaffi sulle guance smorte, impassibili.
Cantano la memoria di gente che non c’è più, gente che c’era e che rimarrà nel tempo come una semplice e leggera, leggera idea.
Di chi c’è veramente stato, anche se solo per un fulgido, brevissimo istante splendente.

Di te, invece, non rimarrà nient’altro che cenere al vento. Polvere sulla nuda terra.

Passi cadenzati sull’acciottolato chiaro riecheggiano scricchiolii nella coltre pesante di nebbia.
Non altro suono si eleva nell’aria grave, se non la presenza passeggera della Creatura della notte. Per eccellenza
Capelli scuri e iridi chiare, da morto.
La tua figura statuaria si erge magnifica incurante, indifferente al resto che ti circonda.
Eppure, sembra che la pelle viva, tanto è morbida. Sembra che la linfa vitale ti scorra nel corpo, quando accenni ad un sorriso raro e ghignante.

La pelle è fredda anche se liscia, il sangue raffermo nelle vene.
Il cuore non pulsa, resta immobile nell’ampio torace.

Come la coscienza fastidiosa, lo vedi seduto sopra uno di quei blocchi di marmo, chino sul proprio blocco.
Rossi capelli, pulsante il cuore
La mano che disegna è guidata dalla timida luce lunare. Le dita ritraggono sensazioni, umori, ricordi e incubi. Gli occhi chiari vivono come non mai, nella sua arte.

Il tuo respiro leggero non lo disturba, così che tu ti possa avvicinare a lui senza che nemmeno se ne accorga.
E’ piccolo in confronto a te, un essere tanto fragile, tanto finito.
Oseresti dire anche patetico, se fossi così superficiale da non soffermarti sulle cose inessenziali.

Tu odi l’arte eterna, la disprezzi come il tentativo vano dell’uomo di divenire infinito.
Perché non tutti sanno, come te, che l’eternità non è altro che una dannazione crudele.

Emmett alza gli occhi su di te, quasi a schernirti mentre lo fissi minaccioso con i tuoi occhi da morto.
Dovresti saperlo, ormai non hanno più alcun effetto sulla sua persona.
Ti guarda, ti osserva bene, passa sulla tua figura più e più volte, come a controllare che sia tutto a posto, come a voler capire se non gli riserverai una brutta e spiacevole sorpresa.

Poggia il suo quaderno a terra, dimentico del proposito di somigliarti.
-Di nuovo qui, stasera? Non ti stanchi mai di venire a cercarmi?-
Ghigni, rivelando in un gesto la tua natura maliziosa.
-Ti stancheresti mai di respirare?-

Battito, battito.
Il cuore pulsa testardo, pompa, pompa sangue rosso a tutto il corpo. Veloce, ancora più veloce.
La pelle suda, profuma d’umori salati.
La gola vomita gemiti, urla, ansimi annebbiati.
Le unghie si aggrappano con tenacia alla carne bianca.

Un bacio passionale, rude e affamato fa combaciare le labbra di Will a quelle di Emmett, la bocca succhia e i denti mordono con ardore, mentre la carne si gonfia e il sangue tinge la lingua.
Piace il sapore della vita al Vampiro, lo lecca con lingua guizzante, desiderio.
Le mani accarezzano la carne calda e morbida, la pelle perfetta e umana, tirano le dita i capelli rossi e neri, diventando padroni delle volontà più arroganti, testarde.
E il corpo scivola, prendendone il possesso quasi con forza, spingendosi dove non v’è più possibilità di ritorno, arrivando consenziente, cullato e ammaliato là dove solo agli Uomini è davvero concesso d’arrivare.

Emmett si distacca da te, di qualche passo, per non cadere in tentazione, per non invitarti col solo sguardo a servirsi di lui.
Anela i tuoi ordini, desidera che tu ti serva del suo corpo. Ha bisogno di sapere quanto il vostro rapporto è saldo, quanto sia legato al sangue oppure alla semplice voglia.
Non lo vuole, ma lo desidera.
E i tuoi occhi che lo scrutano certo non aiutano a prendere una decisione razionale.

-Mi temi, Emmett?-
Il suo viso si volta, esternando l’irritazione che anima del fragile corpo mortale.
-Ritengo stupido temere qualcosa di naturale come la Morte!-
Ghigni, ti piace il suo ardore, il suo essere così ostinatamente vivo.

Tu sei stato stupido, tu hai preferito anni di dolore ad un attimo d’agonia.
Per avere in cambio della morte la vita di un parassita ambulante.

E’ un attimo, il tempo di allungare la mano e di prendere quel collo morbido tra le tue dita.
Senza resistenza, senza opposizione.
Il sangue esce dal corpo marchiato già altre volte, invade il tuo palato, riempie la tua bocca.
Ti sazi di vita, chiudendo gli occhi di fronte a tutto.
Succhi con desiderio la linfa vitale che ti è preclusa, che non è più tua. Come un invidioso, carpisci ciò che non possiedi, con fervore animale.
Gli occhi si tingono di rosso, come quelli di un Lupo affamato, ingordo. I muscoli si tendono come nel momento stesso del più puro orgasmo.
Ed il corpo di Emmett trema tra le tue braccia, piacere e dolore si mescolano appannando la vista d’un tratto.

Ed è peggio che fare l’amore.
Sentirsi vicini eppure così lontani.
Sentire, egoisticamente pretendere tutto quanto.

Baci quella pelle prima di lasciarla. E’ ancora calda, fremente.
Emmett lascia scappare un sospiro dalle sue labbra gonfie di morsi, non ha fatto un solo gemito mentre lo derubavi.
Quei occhi, lucidi, trasognati, un poco brilli, ti scrutano come se volessero passarti in mezzo.
Spossate, le membra si rilassano.
E un sorriso sghembo inclina le labbra umane.
-Certo, potresti essere anche un poco più gentile…-

Senti ancora il battito del cuore.
Lo senti chiaramente, i sensi fini non ti permettono d’ignorarlo.
Ascolta, Vampiro… battito dopo battito, quel cuore pompa solo per darti la vita.

Non v’è prigione peggiore che l’amore.
Sentirsi legato, indissolubilmente, al corpo, all’anima di un’altra persona. A suo destino, avverso o fortuito che sia.

Umano e Vampiro.
L’uno attratto dall’incommensurabile bellezza dell’eterno, l’altro dipendente dalla vita ormai persa.
Il Destino ha giocato un brutto scherzo con le vostre anime desolate.
Ma ora, irrimediabilmente vinta la solitudine che lega l’essere singolo, ancorandolo alla mentalità semplice dell’essere in contatto col Mondo attraverso gli ingannevoli sensi, finalmente completi potete con sicurezza proclamare d’essere uno soltanto.
Un unico vivente organismo palpitante.


Ordunque, signori miei ^^
Questo è un piccolo esperimento atto a far avvicinare la sottoscritta al mondo dei vampiri ^^
Spero sinceramente che vi sia piaciuta, almeno un poco^^
A presto

   
 
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