Anime & Manga > Servamp
Segui la storia  |       
Autore: Alicia_Hotaru    09/04/2018    1 recensioni
Aori è una ragazza normale. Almeno finchè non finisce invischiata nella grande guerra tra Servamp trovando e accudendo il pigro Kuro. Il suo destino, però, non è certo stare dalla parte del bene: perchè quando Tsubaki decide di prendersi qualcosa, nemmeno il più anziano dei Servamp riuscirà a togliergliela.
Avvertenze: per i primi 10 capitoli (circa) seguirò la versione del manga, mentre nei successivi mi baserò su quella dell'anime. Grazie per la pazienza ^-^
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuro/Sleepy Ash, Nuovo personaggio, Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

– Finalmente ti sei ripresa.

Aori socchiuse gli occhi, feriti immediatamente dalla luce accecante che si ritrovò puntata addosso. Conosceva la voce che le aveva parlato e avrebbe preferito non sentirla mai più.

– Dalla tua espressione deduco che ti ricordi di me – continuò Tsuyuki, sistemandosi gli occhiali triangolari sul naso – Sai anche dove ti trovi al momento?

Gli ultimi giorni erano stati piuttosto confusi, anche a causa della mancanza di alimentazione: da quando si era chiusa nella sua stanza, alla base, fino a quel momento, non aveva più bevuto il sangue di Tsubaki. Al momento l'unica cosa che avrebbe potuto fare sarebbe stata arrancare fino alla porta, ammesso che ce ne fosse una.

In ogni caso, quando provò a muoversi, la ragazza si accorse di essere legata polsi e caviglie ad una sedia, e di avere qualcosa attaccato alle tempie.

– Cosa mi vuoi fare? - gemette, divincolandosi debolmente.

Sentì Tsuyuki spostarsi al suo fianco, cominciando a digitare qualcosa su una tastiera. L'attimo dopo una violenta scarica elettrica le attraversò il corpo, facendola urlare di dolore.

– Sei una sottoposta di Tsubaki, giusto? - disse il ragazzo, senza guardarla. Sembrava molto più interessato a qualcosa di scritto sul monitor davanti a lui – Dimmi dove si trova la sua base.

– Perchè mai dovrei dirtelo? - ansimò Aori, sentendo il panico montarle dentro: aveva avuto ragione, quello strano individuo l'aveva riconosciuta, a scuola. Ma chi era in realtà? Un normale studente non avrebbe povuto avere accesso a simili apparecchiature, oltre che ai mezzi per detenere un vampiro, per quanto debole.

Una nuova scossa le sconquassò il corpo, facendola gridare ancora più forte.

– Altrimenti succede questo – replicò Tsuyuki, impassibile – Posso andare avanti anche tutto il giorno. Il tuo corpo, però, mi sembra già al limite.

Fece una pausa, scorrendo ancora una volta i dati sul monitor con interesse.

– Per essere una sottoposta sei parecchio interessante – continuò, voltandosi finalmente a guardarla – Hai un grado di purezza prossimo al cento per cento. Non hai mai bevuto sangue umano, sbaglio?

Aori sentiva ancora i muscoli tremarle per la scossa ma trovò il modo di non gemere di nuovo davanti a lui: non poteva cedere, non poteva consegnare Tsubaki a quella persona, chiunque fosse.

– Chi sei..? - sibilò la ragazza, girando appena gli occhi per guardarlo – Che cos'è...questo posto?

Alzando leggermente il mento, con la solita espressione neutra, il ragazzo sospirò appena, appoggiandosi al piano su cui stava la tastiera.

– Questa è una delle basi della C3 – rispose, in tono calmo, come se avesse soppesato attentamente la possibilità di tenersi o cedere quell'informazione – Siamo un'organizzazione neutrale che regola i rapporti tra umani ed esseri sovrannaturali.

– E questo ti sembra “regolare”? - ringhiò Aori, tendendo le cinghie a cui era legata – Se siete davvero neutrali umani e vampiri dovrebbero essere sullo stesso piano, no? Fate così anche con gli ospiti umani?!

Un'altra scossa la percorse, piegandola in due tra le urla. Tsuyuki la fissò impietosamente, tenendo il dito sul pulsante più del dovuto.

– Tsubaki e voi sottoposti siete una minaccia per il mondo – le sibilò, mettendo fine alla corrente – Il mio compito è mantenere questa città al sicuro da quel pazzo. Già una volta ci è sfuggito...

Un rumore proveniente dal monitor distolse la sua attenzione dalla ragazza. Una voce femminile lo avvertì che Mahiru era pronto per l'interrogatorio.

– Sembra proprio che dovremo rimandare la nostra conversazione – sospirò Tsuyuki, riprendendo la sua aria neutra – Pensa bene alla mia domanda. Se al mio ritorno avrai la posizione esatta della base di Tsubaki potrei anche decidere di risparmiarti.

Detto ciò, uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle e spegnendo le luci, facendo piombare Aori nel buio più totale.

– Sta lontano da Tsubaki... - sussurrò nel buio, la voce strozzata dal dolore.

 

Trovarsi davanti Tsuyuki sconvolse Mahiru quasi quanto la stanza bianco abbagliante con quella moltitudine infinita di porte. Capire che in realtà non era uno studente come lui lo sorprese. Capire che Kuro si trovava da qualche parte in quella stessa struttura, ma troppo lontano perché la comunicazione Eve-Servamp funzionasse, gli fece comprendere quanto fosse doloroso stare separati. Arrivare alla conclusione che tentare tutte le porte per trovarlo era assurdo gli fece usare la sua guida per risolvere il problema.

Trovare quella stanza, dopo essersi ritrovato e di nuovo separato da Kuro, con tutti quei fascicoli sui vampiri, tra cui alcuni sottoposti, infine, gli diede la nausea.

Uno, in particolare, gli fece dolere ancora di più il petto: tra i sottoposti di Tsubaki, infatti, senza nessuna sorpresa, figurava anche Aori, solo che, al contrario di tutti gli altri, aveva una correzione a livello dello stato.

“Catturato”.

– Non è possibile... - gemette il ragazzo, stringendo convulsamente i suoi fogli.

– Risposta sbagliata – gli giunse la voce di Tsuyuki dalla porta, accompagnata dal suono di uno sparo. Il proiettile attraversò di netto il fascicolo, costringendo Mahiru a mollarlo.

– Cosa vuol dire “Catturato”?! Cosa le state facendo?! - gridò l'Eve, voltandosi di scatto verso l'ex senpai.

– Il nostro è un semplice interrogatorio – rispose tranquillamente Tsuyuki, facendo un passo avanti, la pistola ancora alzata davanti a sé – Se ci darà le informazioni che chiediamo la lasceremo andare.

L'improvvisa caduta di alcuni calcinacci distrasse entrambi dalla discussione.

– Cosa diavolo..? - gemette il membro della C3, osservando il soffitto coprirsi di piccole crepe – Non avevo previsto una cosa simile...

– Cosa sta succedendo?! - gridò Mahiru, evitando per un pelo un pezzo di intonaco.

Tsuyuki si sistemò gli occhiali, abbassando suo malgrado la pistola. Sembrava combattuto, notò l'Eve, come se dare quell'informazione gli costasse un'immensa fatica.

– Tu non sai niente sui vampiri – ringhiò, stringendo convulsamente l'arma tra le dita – E nemmeno su quella ragazza. Non hai idea di quanto sia pericolosa.

 

Girare a vuoto per quei corridoi tutti uguali stava cominciando a stancarlo. Grattandosi la nuca, Kuro pensò a quanto l'idea di Mahiru di dividersi fosse stata avventata: quegli strani tizi della C3 sarebbero potuti sbucare da dietro l'angolo in ogni momento e catturarlo di nuovo.

– Seccante.. - sospirò il Servamp, abbassando l'ennesima maniglia a caso. La stanza che si ritrovò davanti era buia come le altre, fatta eccezione per un monitor, acceso su una moltitudine incomprensibile di dati. Avvicinandosi di soppiatto, Kuro sentì un fruscio, che lo fece irrigidire di colpo. Voltandosi piano verso la fonte, il Servamp vide qualcosa muoversi appena nella penombra, le mani e i piedi legati a quella che sembrava una sedia, lunghi capelli scuri...

– Aori..! - gemette, spalancando gli occhi in quelli socchiusi della ragazza, che gli lanciò uno sguardo confuso, come se non lo riconoscesse.

– Non vi dirò mai dove si trova Tsubaki... - ringhiò debolmente la ragazza, poi cominciò ad agitarsi sulla sedia, ansimando per lo sforzo – Non vi porterò da lui...non lo farò mai!

Kuro indietreggiò, non riuscendo più a guardarla: da quanto era lì? Cosa le avevano fatti? Come avevano potuto ridurla in quello stato?

Vedendo che Aori non accennava a smettere di dimenarsi, e notando che le corde che le stringevano i polsi stavano cominciando a farla sanguinare, il Servamp la prese per le spalle, costringendola a guardarlo negli occhi.

– Aori – la chiamò, in tono fermo. Quando vide che lo stava fissando con le lacrime agli occhi, vedendolo veramente questa volta, si lasciò andare ad un sorriso – Sapevo che questo posto sarebbe stato una rottura.

Con un colpo d'artigli le levò le corde da polsi e caviglie, porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

– Quella rottura ambulante di Mahiru si sarà sicuramente cacciato nei guai – brontolò Kuro, per alleviare la tensione che si stava creando in quella stanza buia – Meglio sbrigarsi a trovarlo.

– Vai avanti senza di me – replicò d'improvviso la ragazza, tenendo lo sguardo ostinatamente basso – Non voglio esservi d'intralcio.

– Non dire stupidaggini proprio adesso – si lamentò Kuro, cercando di prenderla per il polso.

Aori gli allontanò la mano con una sberla, indietreggiando di un passo e rischiando di sbattere contro la sedia. Tremava leggermente, notò il Servamp, e le lacrime le scorrevano copiose sulle guance.

– Non sono la persona che volete che io sia – gemette, stringendosi le braccia – Non è vero che vi ho trovati solo dopo che Mikuni aveva ucciso quel sottoposto...non è vero che sorrido perché non ho giudizi su nessuno...non sono una così bella persona, non lo sono mai stata.

Quando alzò lo sguardo, Kuro si sentì dilaniare da tutta la tristezza che le vide negli occhi: sembrava così spaventata, così fragile...il vampiro non avrebbe mai pensato che si dovesse sentire così. Non aveva pensato a quanto dovesse soffrire, a quanto la vista dell'esecuzione di Mikuni avrebbe potuto terrorizzarla.

– Ho paura...di tutti voi – mormorò Aori, tra i singhiozzi – E ho paura anche di me, di come potrei diventare se mi lasciassi andare e bevessi sangue umano...Per ora è sempre bastato quello di Tsubaki, ma...

Con un movimento impercettibilmente rapido, Kuro le pose la mano davanti al volto, guardandola seccamente negli occhi.

– Se quello degli umani non lo vuoi prendi il mio – disse, con una determinazione che non si riconobbe nemmeno lui – Non sarà come quello di Tsubaki...

– Grazie, Kuro – lo interruppe Aori, sorridendo tristemente, la testa inclinata di lato e le mani strette in grembo – Ma non posso. Lo capisci anche tu, vero?

Il Servamp si sentì improvvisamente stupido, al punto da abbassare timidamente la mano e fingendo noncuranza per quello che era appena accaduto: ovviamente non si sarebbe permessa di bere il suo sangue, non con un padrone diverso. Non si sarebbe mai affidata a lui. Mai.

– Ora vai da Mahiru – gli disse ancora, in tono che non ammetteva repliche – Ha sicuramente più bisogno lui di aiuto.

Kuro la fissò di nuovo, incerto sul da farsi, ma alla fine dovette darle ragione: Mahiru non era proprio in grado di stare fuori dai guai.

– Torneremo a prenderti, anche se sarà una rottura immane – concluse il Servamp, allontanandosi di corsa dalla stanza.

Appena fu fuori portata, Aori smise di sorridere, stringendo i pugni lungo i fianchi. Non aveva la forza per trovare un'uscita e scappare da quel posto, ma sentiva una strana energia scorrerle dentro da quando aveva sentito nominare Tsubaki per la prima volta da quell'inquietante ragazzo occhialuto.

“Già una volta ci è sfuggito...” aveva detto prima di andarsene lasciandola nel buio. Quei maledetti umani avevano tenuto Tsubaki come avevano fatto con lei? L'avevano torturato, usato, ricattato..?

Aori non poteva sopportarlo, non poteva perdonare chi faceva del male a Tsubaki.

Il computer cominciò a lanciare dei “bip” allarmati, lampeggiando mentre le pareti cominciavano a tremare, l'intonaco a cadere, la sedia a tintinnare...Una delle cinghie che l'avevano legata le si impigliò al kimono: spazientita, Aori si strappò la veste fin sopra il ginocchio, muovendosi poi verso la porta, la stanza che ormai crollava su se stessa.

Un nugolo di ombre la circondò, roteandole attorno e materializzandosi alla fine in molteplici lame di oscurità; con la stessa velocità con cui erano apparse, le figure taglienti schizzarono tutt'intorno, perforando le pareti come se fossero state di burro, e facendo saltare le luci.

Tra i neon ormai lampeggianti o spenti, Aori continuò a camminare, incurante della distruzione che si stava diffondendo attorno a lei: quel luogo doveva sparire, quello era il suo unico pensiero.

La sofferenza di Tsubaki doveva scomparire.






Angolino dei commenti:

Ricordo, come per il capitolo precedente, che la storia si svolge nella versione manga, per quanto riguarda questa parte alla C3. Per sicurezza indicherò sempre la versione in uso, almeno finchè non si stabilizzerà su quella dell'anime.
Cooooomunque, come vedete siamo in piena crisi, si comincia ad intravedere una nuova, bellissima piega degli eventi ^-^
Non vi spoilero nulla, quindi continuate a seguire la vicenda ^-^
Ringrazio come al solito chi legge/segue/vuole recensire ma non lo fa/incappa per sbaglio nella storia ^-^

Al prossimo capitolo ~♫
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Servamp / Vai alla pagina dell'autore: Alicia_Hotaru