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Autore: AleDic    10/04/2018    0 recensioni
[Mini-raccolta di Flashfic]
I. ~ in the arms of the ocean [Fitzsimmons]: "Il grigiore metallico della cabina sembra ancora più scuro e freddo nel profondo oceano."
II. ~ you're still a shadow in my dreams [Audrey/Phil]: "Percepiva il vuoto con frustrante chiarezza, quasi fosse tangibile – un lama affilata tra le dita, un macigno franato sul petto. Ne conosceva la forma esatta: un viso, degli occhi, una voce."
{Ottava classificata al contest “True Colours (of Your Soul)” indetto da Laodamia94 sul forum di Efp}
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jemma Simmons, Leo Fitz, Phil Coulson
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta Mania'
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Deep inside my gray soul

 

~ you're still a shadow in my dreams ~

 

 

 

Disclaimer: non sono miei, ovviamente.
Titolo: Deep inside my gray soul
Generi: Angst, Romantico, Introspettivo
Avvertimenti: //
Rating: Verde

Contesto: da qualche parte dopo The Avengers
Personaggi: Audrey Nathan, Phil Coulson (onirico)
Pairings: adoro i Philinda, ma Coulson e Audrey hanno un posto speciale nel mio cuore.







 

II

 

{ 236 parole }

 

 

 

Percepiva il vuoto con frustrante chiarezza, quasi fosse tangibile – un lama affilata tra le dita, un macigno franato sul petto. Ne conosceva la forma esatta: un viso, degli occhi, una voce.
Un nome.
«… Phil…»
Era lì davanti a lei, proprio come lo ricordava, il sorriso dolce e rassicurante che l’aveva spinta a fidarsi di lui fin dal loro primo incontro.
«… Phil…»
Lo chiamava tutte le volte. Era sempre pochi passi da lei, così vicino da poter percepire il calore del suo corpo, eppure sempre troppo distante da raggiungere – anche se ci provava ogni volta, tendeva le braccia più avanti che poteva, come se stesse per precipitare in un burrone e l’unica via di salvezza fosse la roccia davanti a sé, ma era tutto invano, per quanto si sforzasse ogni volta le sue mani stringevano nient’altro che vuoto.
Perciò lo chiamava – una supplica per risparmiare il dolore costante, una preghiera per riavere ciò che ormai era perso per sempre.
«… resta...»
Phil la guardava in silenzio, la giacca abbandonata sul divano del salotto e le maniche della camicia rimboccate sugli avambracci. La guardava come se avesse ancora mille cose da dirle, come se stesse cercando di chiederle scusa. Nel momento in cui le labbra si schiudevano e le parole cercavano di prendere forma, tutto sfocava e svaniva, come fumo spazzato via dal vento – nebbia che inghiottiva tutti i suoi sogni più preziosi.
Quando riapriva gli occhi, l’unica cosa che restava era quel vuoto.

 

 



If I tell you
Will you listen?
Will you stay?

{Bittersweet, Within Temptation}

   
 
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