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Autore: cussolettapink    17/04/2018    4 recensioni
"Non pensare alla signora Maria adesso! E' oggi, vero? Abigail devi assolutamente riuscire a procurarmi un contratto con loro! In questo momento chiunque stia facendo importanti lavori viene dalla loro agenzia!"
Abigail sorrise, recuperando la cartella contenente l'ultimo book fotografico del riccio.
"Non temere Harry, la Malik Corporation non ha scampo. Avrai un contratto con loro, dovessi parlare con Zayn Malik in persona per convincerli!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 7 – Business travel pt 2

“Zayn eccomi, scusami per il ritardo” disse lei entrando nella sala conferenze.

“Fa niente, sono i ritmi di questo viaggio che sono incredibili” il ragazzo le sorrise, un sorriso decisamente più rilassato di quelli del giorno prima, nel caso ce ne fossero stati tra un grido e un altro.

“Allora, abbiamo una mezz’oretta per organizzare tutto e poi andremo a questa riunione, sei pronta?”

“Prontissima” concordò lei, prima di immergersi nei vari documenti.
 


La riunione a cui parteciparono finì intorno alle 13.30, il cliente aveva insistito per rivedere tutto più e più volte.

“Penso che se tornavo a ripetere che il colore dominante sarà l’indaco per la sfilata femminile primaverile, impazzivo” ridacchiò Abigail, trascinandosi uno stanco ma soddisfatto Zayn dietro.

“Che buon odorino” continuò la castana, sentendo il buonissimo odore che proveniva da uno dei ristoranti che si trovavano nella Galleria Vittorio Emanuele II.

“Beh, sei stata brava quindi la Malik Corporation è lieta di offrirti il pranzo” scherzò lui tenendo fra due dita la carta aziendale della società.

Si sedettero in un ristorante davvero meraviglioso, di gran classe. Un giovane ragazzo venne a prendere le ordinazioni, prestando molta più attenzione a Abigail di quanta ne prestò a Zayn. Visto l’ambiente molto di classe, ovviamente anche il personale era più che qualificato per lavorarci e come era venuto, il ragazzo se ne andò senza portare alcun fastidio.

Ordinarono due bistecche e quando arrivarono iniziarono a mangiare.

“Sai Zayn, ti devo fare una piccola confessione.” Parlò lei, una volta finito di masticare il boccone.

“Dimmi” la ascoltò lui.

“Adoro mangiare questo tipo di cibo, ovviamente, però ti confesso che vado davvero matta per il cibo più… casareccio, chiamiamolo così: pizza, pasta delle trattorie, street food, gelato, hot dog…” elencò la mora “insomma, tutto quello che vieto a Harry e che nel nostro modo è praticamente un crimine mangiare” coprendosi il viso con le mani in fare giocoso, ad un certo punto sentì il moro ridacchiare.

“Certamente i nostri modelli questo cibo non possono mangiarlo, altrimenti addio linea perfetta ma… alla fine a noi che ce ne importa?” con un sorriso cospiratore, il ragazzo richiamò il cameriere che portò via i piatti del secondo e tornò con due gigantesche coppe gelato.

Gli occhi della ragazza sembravano brillare dalla contentezza.

In poco tempo entrambi finirono il gelato.

“Sei…” Zayn prese il suo tovagliolo e si avvicinò delicatamente al viso di Abigail, causando un contatto tra le sue dita e la guancia della ragazza “un po’ sporca qui” le pulì la leggera macchia di cioccolato che aveva vicino alle labbra e senza rendersene conto prima di allontanarsi da lei le lasciò una leggera carezza con un dito.

“Ecco, sei tornata perfetta” parlò sempre lui, mentre Abigail era rimasta immobile di fronte a tutto quello che era successo in quegli ultimi cinque secondi.

Quando le dita di lui l’avevano sfiorata aveva provato un brivido incredibile.

Alzandosi dal tavolo, la donna attese che Malik pagasse per poi tornare con verso l’hotel. Erano ormai parecchie ore che indossava i tacchi e ancora non era passata neanche mezza giornata. Quella serata l’avrebbe passata a letto con i piedi a mollo, ne era sicura.


Andarono direttamente verso le camere dei ragazzi, visto che in una decina di minuti sarebbe arrivata la macchina aziendale che li avrebbe portati al primo servizio fotografico.

Bussarono alla porta di Alec e il ragazzo si presentò subito, pronto e già con la giacca sulle spalle. Gli indicarono di attenderli alla fine del corridoio, dove si trovava l’ascensore.

Passarono alla porta di Harry ma non ricevettero risposta. Confusa, la ragazza tirò fuori il cellulare per chiamarlo e nel mentre entrambi si spostarono davanti alla camera di Isabelle, sentendo arrivare dall’interno della camera delle risate.

Riconoscendo subito la risata del riccio, Abigail bussò forse più duramente del dovuto contro la meravigliosa porta in mogano dell’hotel.

Isabelle era perfettamente pronta – la ragazza non volle indagare su chi fosse presente e chi no mentre la modella si preparava – e invece Harry non aveva ancora la giacca e la cravatta sistemati.

Abigail stava per dire qualcosa, quando però fu interrotta da Zayn.

“Di norma sei sotto la responsabilità della tua manager, visto che lei però stava lavorando questa volta non ci sono intermediari che tengano o ti proteggano. Styles, questo è il primo richiamo che ti faccio. Fai in modo che non debbano essercene altri per tutta la durata del viaggio. Ora prendi la giacca e muoviamoci”

Girandosi, si diresse verso l’ascensore senza aspettare nessuno.

Harry rivolse a Abigail uno sguardo infastidito – come se lo avesse ammonito lei – e tornò velocemente nella sua camera per prendere la giacca.

Il servizio si era concluso nel migliore dei modi, i ragazzi avevano lavorato bene e senza commettere errori. I tre erano perfetti per quel servizio e anche il lavoro in post-produzione sarebbe stato minimo nel ritocco delle foto.

Abigail e Zayn si trovavano vicino al direttore della fotografia, discutendo su quali foto proporre per la rivista e quali scartare.

“Ehi Marco!” un ragazzo chiamò il direttore, che distolse la sua attenzione dalle foto per guardare il giovane che si stava avvicinando ai tre.

“Michael, che piacere” Marco accolse Michael con gioia, portandogli una mano sulla spalla e guardando i due londinesi. “Signori, ho il piacere di presentarvi Michael Gallow, un eccellente fotografo che lavora per noi da un annetto. Anche Michael viene da Londra sapete? Il suo enorme talento si stava spegnendo sotto le indicazioni di un vero idiota ma per fortuna Milano l’ha salvato!” ridendo soddisfatto, il milanese elogiava il suo nuovo collega, di cui chiaramente apprezzava moltissimo l’estro creativo.

“Piacere, sono Zayn Malik della Malik Corporation e lei è Abigal Stuart, una delle nostre manager”

“Ci siamo già visti da qualche parte?” chiese Michael, fissando la mora incuriosito.

“Non che ricordi” rispose lei, ricambiando la stretta di mano del ragazzo.

Poco dopo anche i tre modelli raggiunsero gli altri e Michael riservò la stessa occhiata curiosa anche a Harry, non riuscendo a ricordare dove potesse averli già visti.

Dopo quel curioso incontro, si diedero tutti appuntamento al giorno dopo – uno dei tre servizi fotografici sarebbe stato curato proprio da Michael – e lasciarono l’edificio, tornando verso l’hotel.

Si erano ormai fatte le sette di sera, quindi Malik diede appuntamento a tutti direttamente nella sala del ristorante per la cena.

“Ognuno nelle proprie stanze, ovviamente” commentò Zayn, lanciando un’occhiata a Harry.

“Valesse anche per il grande capo…” Abigail sentì Harry sussurrare quella frase e si impietrì, pregando che Zayn non avesse sentito.

Harry si stava comportando in maniera davvero stupida durante quel viaggio, sembrava quasi che cercasse di fare di tutto per farsi ammonire.

“Styles, se hai delle contestazioni sei pregato di farle ad alta voce”.

Harry alzò gli occhi ma senza aggiungere altro entrò nella sua stanza, dando l’input anche ai due fratelli Lightwood che lo imitarono poco dopo.

Rimasero solo Abby e Zayn nel corridoio dell’hotel.

“Abigail, sei una grande manager e apprezzo molto il lavoro che stai facendo per noi ma quando hai fatto il colloquio ci hai presentato il tuo modello come una persona seria e professionale, spero tu non stessi mentendo”

“Assolutamente no! Harry è un bravissimo modello e una meravigliosa persona! E’ molto professionale, non so cosa abbia ultimamente ma posso garantirti che non ricapiterà! Mi assumerò tutta la responsabilità se dovessi sbagliarmi”,

Forse la mora si rese conto tardi di aver usato davvero troppa foga nel proteggere il riccio.

Zayn la continuò a fissare con un sopracciglio lievemente inarcato, come perso nei più vasti pensieri.

“Capisco” commentò solo, girandosi e andando in camera sua.

 
 
“Julia, è stata davvero una giornata movimentata” commentò, rispondendo alla sorella che l’aveva chiamata.

“Raccontami tutto su Milano!” l’emozione della ragazza era palpabile anche attraverso il telefono.

“Una giornata infinita, sono davvero esausta. Ne sono successe di tutti i colori e siamo solo all’inizio!” commentò, già troppo stanca per reggere altri giorni con quei ritmi.

“Che è successo?”

“Vediamo, da dove posso iniziare… ah si! Parliamo di Harry che si fa beccare da me e Zayn nella stanza di Isabelle Lightwood? O vuoi parlare del fatto che ha ricevuto il suo primo richiamo? O magari parliamo del fatto che ho incontrato un maledetto fotografo a cui sono familiare!”

“Beh Abby questo ultimo punto non lo vedo poi tanto strano, lavori con un modello! Avrai visto migliaia di fotografi!”

“Sì ma… lui è uno di quelli, ne sono quasi sicura. Ai tempi era un semplice assistente/stagista ma sono sicura che facesse parte di quell’agenzia”

“Davvero? Senza parole! Il mondo è davvero piccolo!” commentò la sorella, anche lei scioccata dalla coincidenza inaspettata di trovare una vecchia conoscenza proprio in un’altra Nazione.

“Non me ne parlare… Harry non si è accorto di nulla ma d’altra parte in quel periodo lui non lavorava poi molto”.

“Già ma comunque-“ “Finiamola di parlare di quel periodo!” interruppe la sorella, chiudendo gli occhi e massaggiandoseli con le dita cercando di mandar via un fastidioso mal di testa.

“Scusami Juju, devo davvero salutarti adesso. Devo farmi la doccia e andare a cena”

“Va bene Ab, ci sentiamo domani” la voce della sorellina ricordava più quella di una madre premurosa verso la figlia, che di una sorella minore.

“Buonanotte” sorrise la sorella, trovando in qualsiasi caso confortante la presenza e l’appoggio della sorella.

“Buonanotte a te… ricordati che domani voglio la foto di Alec Lightwood che mi hai promesso!” urlò, prima che la più grande chiuse la chiamata.

 
**************
Angolo autrice!
Buona sera a tutte!
Eccoci qui con un capitolo scoppiettante! Promette bene questa Milano eh? Ne vedremo di cotte e di crude!!
Purtroppo stasera sono di corsissima, quindi vi lascio!
Saluti,
Liz


 
   
 
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