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Autore: Meramadia94    20/04/2018    2 recensioni
Sarah e i suoi fratelli, nel disperato tentativo di salvare il loro maestro, sono stati spediti in un'altra galassia, popolata da alieni e si troveranno in mezzo ad una terribile guerra. Si apre così una nuova serie di avventure in cui verrà concesso loro il grande privilegio di sapere se nell'universo esistono altre forme di vita e capire una volta per tutte che c'è un' unica, grande distinzione tra gli esseri viventi: buoni e cattivi.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Passò circa una settimana prima che il dolore per la perdita di quell'amico appena trovato e già perduto, iniziasse ad addormentarsi un po'. E i cinque ninja cercarono di ritrovare la normalità. Almeno finchè durava. Avevano visto Shredder e Zog cadere in una voragine di fuoco, ma avevano la sensazione che presto avrebbero ancora sentito parlare di Shredder.
Ormai era da un sacco di tempo che si ripeteva quello schema... attacco, lo toglievi di mezzo, e dopo un po', quando ormai erano sicuri che fosse diventato un orrore del passato... riappariva, più agguerrito che mai e con la solita pantomina -'' Nessuno di voi, ne uscirà vivo''.
Per lo meno adesso, Sarah poteva dire di avere qualcosa con cui tenersi impegnata tra l'attesa di una vendetta ai loro danni e l'altra.
Adesso andava a scuola. Non le sembrava ancora vero di avere a disposizione un numero indefinito di possibilità per il futuro, oltre a quella di ninja, e ne era estasiata.
Per molti, la scuola era vissuta come una condanna, ma per lei che fino ad un mese prima era confinata sotto terra, con la consapevolezza di non poter sognare alcunchè perchè priva di diplomi o titoli di studio... era come un sogno.
E c'era anche un'altra cosa a tenerla occupata al momento.
- Sarah!- la chiamò Angel all'uscita da scuola - Che ne diresti se andassimo a prendere un frappè prima di tornare a casa? Ho trovato una gelateria dove fanno dei frullati eccezionali.-
- Mi spiace, ma non posso...- si scusò Sarah - April mi sta aspettando. Tra una settimana riapre il negozio e ci sono ancora un bel po' di cose da sistemare.-
- Già è vero, dimenticavo... quegli scalmanati hanno fatto un bel disastro.- fece Angel.
Sarah scosse la testa - Io no... quella giornata è indimenticabile.- ricordava bene quando il negozio di April era saltato per aria assieme all'appartamento di sopra, perchè era lo stesso giorno in cui Leo era stato massacrato. Cercò di non pensarci. Quei momenti di paura e di incertezza erano passati. Ora contava solo il futuro.
- Meglio che vada... April potrebbe non perdonarmi mai il fatto che l'ho lasciata sola con cinque scalmanati.- tra cui c'era anche quello che aveva usato delle porcellane della dinastia Ming per giocare a baseball.
La Mills, sempre all'erta quando si trattava di Sarah, la punzecchiò subito - Che succede Huntingtono? Tua cugina ti ha minacciato di cacciarti di casa se non t'improvvisi Cenerentola?-
Sarah rispose a tono - Primo, non sono fatti tuoi.
Secondo... nemmeno a me piacerebbe avere qualcuno che gironzola per casa che apre bocca solo per sputare veleno perchè ridicolizzare gli altri è l'unico modo che ha per sentirsi meno ridicola, e che intanto non sa nemmeno come si tiene in mano uno strofinaccio.-
Gli occhi di Christine si ridussero a due fessure - Mi hai dato della ridicola incapace?-
- Se cerchi, poi trovi.- fece Sarah come per dire '' tu volevi umiliare me ed invece le parti si sono capovolte, se fossi in te la pianterei'', per poi allontanarsi.
- Me la pagherai prima o poi.- fece la Mills.
Sarah si allontanò fingendo di non aver sentito. Ormai le minacce della Mills non le facevano più paura. La sua idea di farle pagare un conto per una situazione in cui l'aveva messa in ridicolo ( almeno a sentir lei) era di cogliere la prima occasione che capitava per rifilarle un'umiliazione. Che lei però capovolgeva a suo favore.
Cercò di non pensarci. Ad attenderla c'era una tranquilla giornata in compagnia del suo fidanzato, dei suoi amici e dei suoi fretelli.
Peccato che nel vocabolario di chiunque incontrasse la famiglia Hamato, le parole '' ordinario'' e '' tranquillo'' assumessero significati molto diversi.
...
...
...
- Ciao ragazzi.- fece Sarah entrando nel negozio di April dalla porta secondaria.
- Finalmente- fece Mik - cominciavo a pensare che ci avessi dato buca.-
-  E lasciare April da sola con voi?- fece Sarah - non sono così crudele.-
- Meno male...- fece la rossa - Tesoro, per favore, comincia a sistemare le porcellane e i bicchieri nel mobiletto... e... per favore, consegnami il tessen.-
Sarah posò lo zainetto sul bancone e guardava April stranita - Come mai? Devi picchiare Casey?-
I suoi fratelli risero sommessamente.
- Idea interessante, magari ci faccio un pensierino... ma no.- fece April - è solo che vorrei evitare sgradevoli incidenti.-
- Capisco... ma il tessen non lo porto mai con me quando sono a scuola, non mi fido a lasciarlo incustodito...- specie con Ashton che non perdeva occasioni per fare l'idiota e la Mills che la teneva d'occhio onde evitare che '' la ragazza di campagna con un visetto da angioletto'' ordisse chissà quale piano per metterla in ridicolo davanti a tutti, come se non ci riuscisse benissimo pure da sola. Nel dir così sollevò un lembo di jeans e mostrò un kunai legato alla caiviglia - ma è sempre meglio essere prudenti.- nel dir così lo sfilò e lo consegnò alla rossa.
- Sarah...- fece Raph tentando di barcamenarsi tra Casey ed un'armatura - Dove sta meglio secondo te?-
- In vetrina.- fece Sarah iniziando a svolgere la mansione che le avevano assegnato.
Raph fissò l'amico con un'occhiata vincente.
'' Visto?''
- E finalmente...- fece April appendendo alla parete un ritratto che raffigurava lei bambina, assieme ai genitori e uno sconosciuto - il ritratto della famiglia O'Neil può tornare al posto che gli spetta.-
- Chi è l'uomo vicino a tua madre?- chiese Leo.
- Sono felice che tu me l'abbia chiesto.- fece la rossa - E' mio zio Augie. August '' Augie'' O'Neil. Era... è... quel che si dice un personaggio. Ogni tanto spariva senza dire nulla e stava via per mesi interi, senza dare notizie di sè. E poi riappariva all'improvviso con la sua valigiona piena di oggetti strani, dolcetti per me, un sacco di storie da raccontare... e poi un giorno sparì per davvero...-
Raffaello però non aveva ascoltato una parola riguardo al cuore avventuroso della famiglia O'Neil... troppo occupato a bisticciare con una mosca che pareva aver preso in simpatia la sua faccia.
- INSOMMA!- urlò iniziando a tentare di acchiapparla mollando l'armatura scaricando tutto il peso su Casey e Casey lo scaricò a sua volta sull'armadio che Sarah stava riempendo. La poverina fece appena in tempo a scansarsi e a pensare -'' Cos'è, un attentato?''-
- HAI DECISO DI MANGIARMI PEZZO PER PEZZO IMMONDIZIA VOLANTE!?!?- urlò il rosso inseguendo la mosca per tutto il locale - FUORI DI QUI! VIA! PUSSA VIA!- fece il rosso chiudendo l'animale fuori dall'immobile - Io odio gli insetti!-
- E a quanto pare...- fece Don osservando la '' scena del crimine''- nemmeno nostra sorella, i bicchieri in cristallo di Boemia e le tazzine in fine porcellana di Capodimonte, ti piacciono tanto...-
- Ook, voi due alla larga da tutto quello che può essere considerato fragile!- sbottò April riferendosi alle '' teste calde'' - occupatevi della pattumiera. Subito.-
- Si Padrona.- fece Raph.
- Scusa Padrona.- fece Casey.
Prima di buttare la sua parte, Raph notò che dalla spazzatura spuntava uno stranissimo oggetto, somigliava ad una scatola con strane decorazioni e lo mostrò ad April.
- Ma guarda...- fece April iniziando a lucidarlo.
- Che cos'è?- chiese Leo.
- E' una specie di puzzle ad incastro, tipo cubo di Rubik, apparteneva a mio zio... mi chiedo come mai le fiamme l'abbiano risparmiato...- non che la cosa le dispiacesse, ovviamente.
- Buffo, mi ricorda tanto...- fece Sarah. Ma non fece in tempo a completare la frase, perchè mentre April lucidava l'oggetto, qualcosa si spostò e la pietra incastonata nella scatola s'illuminò di luce azzurrina, risucchiando April e tutti coloro che le stavano accanto.... per poi ritrovarsi in una giungla.
...
...
...
- Uno strano oggetto che risucchia la gente in un mondo selvaggio...- fece Sarah dopo il loro poco ortodosso atterraggio - allora Jumanji esiste davvero...-
- Fantastico...- fece Mik - Vespe assassine, animali feroci, scimmiette dispettose, fiori letali, piante carnivore...-
- E non dimentichiamo un cacciatore psicopatico che quando non spara agli animali, si diverte a sparare addosso alla gente.- sbottò Sarah - speriamo che sia in pausa caffè.-
- Scherzi vero?!?- fece Raph - tra il cacciatore psicopatico e altri insetti... scelgo il cacciatore!-
- Scherzi a parte ragazzi...- fece Michelangelo - qualcosa sa che razza di posto è questo e come ci siamo arrivati?
Forse il professore stava cercando di capire dove aveva sbagliato a costruire il suo transmat e ha premuto per sbaglio qualche pulsante...-
- No, non credo che c'entrino gli Utrom o il professor Honneycutt...- fece Don - il transmat fa '' woosh''.
Questo sembrava più uno '' shift''.... dovendo fare un'ipotesi direi che il puzzle di Augie funge da porta interdimensionale.-
- In altre parole?- fece Mik.
- Secondo alcune teorie siamo fatti di atomi. E gli atomi sono pieni di sub-particelle. In teoria potrebbero esserci più universi paralleli che occupano lo stesso spazio-tempo, ma su frequenze diverse....- fece Don.
- E al minimo slittamento di spazio-tempo ti ritrovi in un'altra dimensione, si è credibile.- coluse Sarah.
- Ma perchè ve l'ho chiesto?!?- fece Mik reggendosi la testa - ogni volta che iniziate a parlare nella vostra lingua sento uno strano ronzio, che dite, è una coincidenza?-
- No, Mik... non ronza solo a te.- fece April. E lei era pefettamente in grado di tradurre il linguaggio di Donatello e Sarah - pure io sento qualcosa.-
- Come tutti del resto.- fece Leo.
Raph si armò di bastone - Se sono altri insetti li aggiusto io!-
- Ehm... fratello?- fece Leo notando gli insetti che stavano arrivando - dubito che quel bastoncino ti sarà utile contro quei cosi lassù.-
- Oh. Mamma. Mia.- fece Raph vedendo la stazza delle vespe giganti che incombevano su di loro. Subito iniziarono a lanciar loro contro sassi, pietre, bastoni, qualunque cosa potesse essere considerato un'arma... alla fine però una vespa gigante riuscì a catturare Raffaello, e Donatello che gli si era aggrappato alla gambe per tratterlo, subì lo stesso destino.
Non potevano scegliere giorno peggiore per lasciare a casa le armi. Iniziarono a seguire la vespa gigante, per non perdere di vista i loro fratelli. Dopo un volo durato quasi dieci minuti... i due caddero. Don aveva consigliato a Raph di spingerlo verso il torace dell'insetto per mollargli un calcio. La mossa aveva ottenuto l'effetto sperato.
Don cadde a terra borbottato -'' che male ho fatto?''
- Don tutto a posto?- s'informò Sarah.
-  Dov' Raph?- chiese April. Don alzò un braccio indicando l'albero. Il rosso era rimasto impigliato tra le liane.
- Vi ho già detto che odio gli schifosi insetti?- fece Raph. Leo e April salirono sull'albero per farlo scendere.
- Sono riuscito a vedere una capanna sulla parte opposta del fiume...- fece Don - Magari c'è qualcuno che può darci qualche informazione su dove siamo.-
- Per me va bene, appena Raph scende...- fece Mik. Il rosso cadde in mezzo a loro - Capita, avevi fretta.-
- Io vengo dove volete, basta che non ci siano insetti.- supplicò il rosso.
- Vedila così Raph...- fece Sarah - potrebbero essere l'unica cosa che potremmo mangiare in futuro.-
Raph fece una smorfia disgustata.
'' Piuttosto muoio di fame''
...
...
...
Poco dopo, usando ciò che la giungla offriva loro per fabbricare delle armi: usarono liane, rocce e bastoni per riprodurre le loro armi abituali. Eccetto April e Sarah che fabbricarono delle lance. Subito dopo si dedicarono alla costruzione di piccole barche a vela per guadare il fiume. E se qualcuno di loro stava per dire che April era troppo cittadina per un ambiente selvaggio come quello... aveva avuto un ottima idea nel tacere.
Con somma sorpresa di tutti, era la più abile di tutti. Volava spedita su quella tavola improvvisata e con delle acrobazie degne di un surfista professionista, come se non avesse fatto altro nella vita.
- C'è qualcosa che ha svegliato la ragazza della giungla che è in me.- spiegò April, sentendosi viva come non mai prima d'ora.
Quando arrivarono alla capanna, notarono che la casa sull'albero era ridotta piuttosto male e non c'era segno di una presenza di vita in quell'abitazione un po' spartana che sembrava averne viste di tutti i colori.
- Forse ci sono solo delle termiti.- fece Leo.
- Se sono simili agli scarafoni giganti di prima... io non voglio saperne nulla.- April e Sarah avevano già iniziato a salire - E voi due dove vorreste andare?-
- A me non fanno paura gli insetti, supereroe.- fece April.
- A me neanche.- fece Sarah.
Quando furono saliti tutti, iniziarono ad indagare. Come previsto da Leo, nella casa sull'albero non c'era alcuna forma di vita. Però trovarono un diario ed un ciondolo- bussola che aveva le stesse iscrizioni dello strano oggetto che li aveva teletrasportati in quel mondo, al cui interno c'era una bussola e il ritratto della famiglia O'Neil. Ed un incisione.
'' So you'ill always find your way back to us''- così troverai sempre il modo di tornare da noi.
Non c'erano dubbi: quegli oggetti e quella capanna, erano dello zio di April.
- Questo spiega la sua scomparsa...- fece Sarah.
- Al 97esimo giorno in questo posto...- fece April - ha scritto che la sua vita era in costante pericolo.- però dai bordi delle pagine seguenti notava molte scritte, questo voleva dire che in un modo o nell'altro aveva trovato il modo per salvarsi.
Un rumore sinistro li mise in allarme.
- Beh...- fece Mik quando il ronzio si fece più forte - non so se l'hai notato, ma nemmeno noi siamo messi troppo bene.-
- Ok, ne ho abbastanza di quelle bestiacce!!!- fece Raph afferrando una sedia e lanciandola contro un calabrone gigante.
- Ma sei pazzo?!?- gli urlò Don - Se li fai arrabbiare possono sparare i loro... pungiglioni.- detto fatto - Sono avvelenati, state attenti!-
In breve, nella casa sull'albero sembrava di ballare il tip tap per scampare all'avvelanamento. Non tutti però si salvarono.
Raph venne ferito ad una gamba e prima di svenire borbottò - Io... odio... gli.... insetti.-
I fratelli e l'amica gli furono subito attorno.
Don gli diede una rapida occhiata, per tranquillizzare il resto del gruppo: il veleno lo aveva paralizzato, ma era solo una condizione temporanea.
Intanto, i calabroni continuavano l'attacco. Leo, ritrovandosi sprovvisto delle sue katana improvvisate, afferrò i pungiglioni che avevano ferito il fratello per usarli contro le api stesse.
Quando si diceva crudele ironia.
Purtroppo però non fu sufficiente ad impedire ai calabroni di distruggere ciò che rimaneva della casa sull'albero. Riuscirono a fuggire, malgrado tutto, prima che fosse troppo tardi, Leo riuscì a trascinare via il fratello svenuto ed April era riuscita a recuperare sia il diario di suo zio che la sua bussola.
Intanto, tra una cosa e l'altra, si era fatta notte.
E Raph si era ripreso.
- Maledetti insetti...- fece Raph con la voce ancora impastata - me la pagheranno cara...-
- Vedo che sei tornato in te fratello.- scherzò Leo.
Intanto, April era riuscita a trovare una notizia interessante e confortante (?). Suo zio, nel suo diario, parlava di aver scoperto un antico tempio in pietra seguendo il corso del fiume. Al suo interno vi era un enorme puzzle ad incastro, identico a quello che lo aveva trasportato in quella specie di Jumanji, e che a distanza di quindici giorni era riuscito a calcolare le coordinate di quel solido geometrico per andarsene.
Tuttavia, c'era un problema. In quel tempio, non c'era solo la speranza di tornare a casa. Ma anche l'alveare in costruzione delle vespe giganti, le quali erano solite paralizzare per poi mangiare tutto quello che di vivo si avvicinava al tempio.
Essendo un uomo coraggioso, decise di tentare il viaggio malgrado sapesse della possibilità di essere divorato dalle vespe, per tornare a casa dalla sua famiglia.
Essendo un uomo buono e coscienzioso, decise di abbandonare sia la bussola che il suo diario, in modo da poter dare almeno una chance di salvezza a chiunque avesse avuto la sfortuna di finire in quell'inferno.
Da allora non c'erano altre note.
- Voglio andare al tempio.- fece April - voglio scoprire cosa gli è accaduto.-
- E lo faremo.- fece Don - però domattina.-
...
...
...
La notte passò abbastanza tranquillamente, e di buon ora si misero in cammino per arrivare al tempio. Un edificio in grigia pietra.
- Stando agli appunti di tuo zio...- fece Don - sembrano indicare una collocazione logaritmica  in cui compare una deviazione stocastica.-
April obiettò - O forse sono una variazione sulla base del numero aureo della serie di Fibonacci.-
- Sarah, puoi tradurre per favore? Sarah?- fece Mik - ehy, sei tra noi?-
- Scusa Mik... la buona notizia è che ho trovato il tempio. La cattiva... è che è ora di colazione.- fece la bruna indicando il tempio... accanto al quale oltre a sorgere un alveare enorme, c'era pure un gremito numero di api e vespe. Logicamente enormi.
'' Va sempre peggio, devo pure stare attenta a non farmi mangiare da insetti giganti...''
Raph sbottò - Cosa darei per avere una confezione d'insetticida a portata di mano. Una di quelle confezioni belle grosse!-
- Forse so come riuscire a dribblarle!- fece Don tuffandosi in un fiume di fango puzzolente - Le api e le vespe hanno un formidabile senso dell'olfatto. Dobbiamo camuffare il nostro odore.-
- A questo livello?- fece Mik tappandosi il naso. La puzza era così forte che non si riusciva quasi a respirare.
Ma era sempre meglio che farsi mangiare da un'ape gigante.
April fu la prima a tuffarsi nel fiume, e la prima a riemergere.
- Ehm... - fece Leo notando come l'amica era ritornata su - senza offesa, ma più che la ragazza della giungla mi sembri il mostro della palude silenziosa.-
Evidentemente si era offesa. Dato che lo aveva trascinato nel fiume senza preavviso.
...
...
...
L'idea di Donatello si dimostrò vincente. Almeno all'inizio. All'interno del tempio c'erano un sacco di crisalidi, già pronte per schiudersi... e una mossa imprudente di Michelangelo accellerò il tutto. Dai bozzoli uscirono centinaia di api neonate che iniziarono ad attaccarli.
Dopo un'inutile battaglia, April trovò una porta circolare che portava nella stanza in cui c'era il puzzle più grande ed una mappa.
- E' la scrittura dello zio.- fece April prendendo il foglio di carta - Quindi lui c'è riuscito...-
- Si ma...- fece Donatello - queste coordinate sulla mappa e quelle annotate sul diario non corrispondono.-
- Di conseguenza...- fece Sarah - è finito in un'altra dimensione parallela... chissà dove sarà.-
- Strano però che un matematico come lui abbia sbagliato ad impostare le coordinate.- fece April.
- Non è detto che si sia sbagliato.- fece Leo - magari è successo qualcosa mentre cercava di finire il lavoro che lo ha costretto ad accellerare il ritmo...- e si sapeva che la fretta era nemica dell'ingegno.
- Ma cosa sarà...?- fece Mik.
La risposta non si fece attendere.
Un enorme calabrone, più grosso di tutti quelli affrontati sinora palesò la sua presenza.
- E' l'ape regina!- fece Donatello.
- Con tutto il rispetto che merita... al diavolo ministri, regine, contesse e dame di compagnia... fate partire quel coso!- Don, Sarah ed April cercarono di far partile il puzzle servendosi delle coordinate giuste, mentre gli altri tenevano occupata '' la graziosa Maestà''. Purtroppo, uno ad uno, Mik, Leo e Raph furono paralizzati dal veleno dell'ape.
Stava per avventarsi su Raffaello quando...
- LASCIALO IN PACE MALEDETTA STREGA!- urlò April dandole un colpo di lancia per poi trafiggerla del tutto.
Intato, il puzzle era ripartito.
April e Sarah trascinarono via i loro compagni privi di sensi, per poi essere riportati tutti al negozio, dove li aspettava un esterefatto Casey Jones.
- Cosa è venuto a morire qua dentro?- fece l'umano - Non ci credo... esco un attimo a portare la spazzatura e vi ritrovo tutti inzaccherati... e poi criticate me!-
...
...
...
Una volta che le due ragazze e le tartarughe riuscirono a darsi una ripulita, raccontarono al loro amico l'incredibile avventura appena vissuta... e di come April se la fosse cavata nella giungla.
E rimase sbalordito nel sentire che una tranquilla e gentile fanciulla, laureata a pieni voti in matematica e che gestiva un piccolo negozio di antiquariato, potesse trasformarsi in un Indiana Jones in gonnella, ma senza frusta e cappello, in grado di sconfiggere un'ape regina gigante senza che nessuno la aiutasse.
Quell'avventura aveva fatto capire ad April di essere più coraggiosa ed avventurosa di quanto non avesse mai immaginato.
Ed anche che il suo amato zio, era ancora vivo. Disperso, da qualche parte, ma vivo.
E lei lo avrebbe ritrovato.
'' Non so ne come nè quando... ma ci riuscirò. Ti riporterò a casa zio... promesso.''
 
  
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