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Autore: Meramadia94    23/04/2018    2 recensioni
Sarah e i suoi fratelli, nel disperato tentativo di salvare il loro maestro, sono stati spediti in un'altra galassia, popolata da alieni e si troveranno in mezzo ad una terribile guerra. Si apre così una nuova serie di avventure in cui verrà concesso loro il grande privilegio di sapere se nell'universo esistono altre forme di vita e capire una volta per tutte che c'è un' unica, grande distinzione tra gli esseri viventi: buoni e cattivi.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai alle cose strane avevano fatto il callo.
Ma vedere il loro padre sottoporsi a quintuple sessioni di allenamento, e quintuple sessioni di meditazione, fu certamente la più strana che avessero mai visto sinora.
Passava il giorno occupato in queste due attività, senza dire una parola.
E dopo un mese, senza dire una parola, mise poche cose in un fagotto e annunciò la sua partenza.
- Figlioli sono costretto a lasciarvi soli per qualche giorno. Durante la mia assenza, voglio che siate più prudenti del solito e che non lasciate la tana. Per alcun motivo.
Sarah, hai una licenza speciale per la scuola, ma mi raccomando. Dopo filata a casa.
Leonardo, tu baderai a loro.-
- Ma possiamo sapere dove stai andando?- fece Leo.
-Non preoccupatevi. Sarò di ritorno a breve.- e nel dir così se ne andò.
Ora, qualunque sedicenne avrebbe approfittato della cosa per darsi alla pazza gioia, ignorare qualunque tipo di copri fuoco, marinare la scuola e gli allenamenti, feste pazze con gli amici... ma non loro.
Loro non erano normali sedicenni, in primo luogo.
In secondo luogo, erano troppo curiosi di svelare quel mistero. Non era la prima volta che succedeva.
Facendo un salto indietro di tre anni per volta, Splinter andava via per qualche giorno, ma non rivelava mai dove era andato o cosa avesse fatto.
Era ora di chiarire il mistero.
-Seguiamolo.- fece Raffaello.
- Ha detto di non lasciare la tana.- obiettò Leo.
- E a te di tenerci d'occhio, perciò tu tieni d'occhio noi mentre noi teniamo d'occhio lui.-
Leo scosse la testa.
In effetti il ragionamento tornava.
E allora come mai aveva la sgradevole sensazione che stavano per cacciarsi in un oceano di guai?
...
...
...
Il pedinamento li condusse sino ad un vicolo ceco.
Il loro maestro aveva disegnato qualcosa sulla parete per poi canticchiare una strana cantilena... ed una pozzanghera d'acqua si trasformò in una porta che il topo varcò.
- Quella cantilena e le pozzanghere che fungono da porta le ho già viste.- fece Sarah.
Intanto, la porta sul muro era scomparsa.
- Mi sa che stavolta il sensei ci ha fregato per bene.- fece Mik.
- Non traiamo subito conclusioni affrettate, Michelangelo.- fece Don tirando fuori una lampada UV. Indirizzò la luce verso la parte di muro in cui c'erano i segni... ed era come l'inchiostro simpatico - visto? Con la buona volontà e le giuste apparecchiature non c'è ostacolo che tenga.-
- Grande Don.- esultò Leo - non è che hai pure del gessetto per disegnare nella borsa di Mary Poppins?-
- Certo che no, io scrivo solo sul mio palmare.- fece Don.
- Ce l'ho io.- fece Sarah. Le era rimasto in tasca dall'interrogazione di matematica di quel giorno.
Raph ricalcò fedelmente i segni sulla parere per poi dire - Leo, adesso tocca te.-
- Ci provo. Ma non garantisco.- fece Leo iniziando ad intonare la cantilena che aveva pronunciato il maestro Splinter.... e tanto bastò perchè si aprisse una porta magica - non ci credo, ha funzionato per davvero!-
- Che ne dite?- fece Don - Si va?-
- Ovvio no?- fece Raph spingendo dentro il varco Don e Mik.
...
...
...
Dall'altra parte della barricata, chiamiamola così, li aspettava uno stranissimo luogo. Una landa circondata da alberi e canne di bambù, in mezzo alla quale sorgeva un castello. Il cielo era di un insolito colore viola.
- Che posto è questo?- si domandò Sarah.
- Di certo non sulla Terra.- considerazione abbastanza banale. Da quando loro, quando venivano teletrasportati da qualche parte, finivano sulla Terra? - e non credo si tratti di un'altra dimensione.... forse è più un mondo tra i mondi, una dimensione parallela, una connessione...-
- Oh, vuoi dire...- fece Mik - un punto di sovrapposizione  di comunità nel sotto spazio.-
I suoi fratelli e la sorella lo guardarono con occhi sgranati.
- Da quando parli il donatellese?- fece Raph.
- Mica è l'unico che non si perde una puntata di Star Trek.- fece Michelangelo.
In quel momento, si aprì un'altra di quelle strane porte, dalla quale spuntarono delle creature magre come attaccapanni, che sparavano coltelli.
Le tartarughe e la loro sorella si misero in posizione d'attacco, ma Leo le fermò - Calma... magari sono pacifici.-
Bastò che esse tirassero fuori i falcetti per chiarire ogni cosa in merito.
- Tu dici, o nostro impavido capo?- lo sfottè Raph.
Anche se tutti i loro pensieri erano concentrati su Splinter ed il timore che si trovasse in un qualche pericolo in quella strana dimensione, i cinque ragazzi non ebbero scelta se non quella di combattere.
Una battaglia molto difficile, soprattutto per Leo. Una di quelle creature con un colpo di falce aveva spezzato a metà le sue katana, costringendolo così al corpo a corpo.
La mossa si rivelò vincente... ma Leo non potè non sospirare sconsolato per la perdita delle sue amate armi.
- Primo scontro di gruppo completato.- a parlare era stata una voce a loro molto familiare.
Infatti, davanti a loro apparve l'arbitro che avevano conosciuto quando l'Ultimo Ninja aveva costretto Leonardo ad affrontarlo in combattimento.
- I Gom- Tai sono eliminati dalla competizione.- le creature scheletriche si rialzarono e si inchinarono rispettosamente - Se ora voi Slontags volete seguirmi...- continuò l'arbintro.
- Ho la sensasione che ci abbiate scambiati per qualcun'altro.- fece Sarah.
Poco dopo, da un'altra porta apparvero i veri Slontgas... grossi, verdi e brutti. E l'arbitro iniziò a capire.
- Aspettate... i Gom-Tai dovevano affrontare gli Sontags... non voi terrestri. L'unico terrestre registrato è Hamato Splinter.-
- Papà?!?- fece Sarah.
- Dov'è??!?- fece Leo puntandogli contro ciò che restava delle sue spade - Che gli è successo?-
- Le spiegazioni a più tardi.- fece l'arbitro - Devo riorganizzare l'incontro che avete scombinato.- fece l'arbitro portando via le creature aliene in una bolla d'acqua.
Ai cinque ninja non rimaneva dunque altra scelta se non quella di trovare il loro padre, e chiedergli spiegazioni. E perchè no, magari andarsene.
Anche se forse il loro Maestro non si trovava in pericolo, o quanto meno non in una situazione in cui non poteva non tirarsi fuori da solo. Ricordavano il giorno di quel duello... il giorno in cui Leonardo e Sarah si erano fidanzati, ed avevano sempre avuto la sensazione che Splinter sapesse molto più di quanto non avesse rivelato loro su quel tizio.
Che francamente, tutti loro ( Leonardo e Sarah in particolar modo, il primo per non essere di nuovo costretto a combattere sotto ricatto e la seconda per non rischiare di essere barbaramente uccisa da un pazzo con megalomanie di grandezza) si auguravano di non rivedere mai più.
Ma si sa, nella vita, quasi nulla va come uno vorrebbe.
In una piccola radura, videro il loro maestro combattere contro un mostro con quattro braccia, enorme, che rischiava di schiacciare il topo.
- TIENI DURO SENSEI SIAMO QUI!- fece Leo buttandosi in battaglia seguito da tutta la banda.
Splinter era quanto meno sorpreso di vedere lì i suoi figli, ma prima che potesse chiedere loro spiegazioni o che loro potessero raggiungerlo, vennero imprigionati in un campo di forza dall'arbitro.
- Le regole dell'interduello dicono che non sono concesse interferenze esterne fra i duellanti.- fece l'entità misteriosa.
- Ma si può sapere di che stai cianciando?!?- fece Raph battendo con forza i pugni contro il vetro.
...
...
...
Alla fine, Splinter vinse il suo incontro, ed i suoi figli furono liberati. Come spesso succede, quando il terrore, la sorpresa e la paura per un figlio quando questo ritarda o non risponde al cellulare, si tramutava in rabbia.
E Splinter, come tutti i genitori del mondo, non era da meno.
- Che vi è saltato in mente di pedinarmi?!?- li rimproverò per poi rivolgere parole molto dure al suo primogenito - Leonardo. Ti avevo affidato il compito di badare ai tuoi fratelli. Sono molto deluso da te, lo sai?-
Sarah, quasi piccata, tentò di dire qualcosa in difesa del fidanzato, e non era solo l'amore che provava per lui a farla arrabbiare, tanto quanto lo era quella stupida ed insulsa regola implicita che se succedeva qualcosa di sbagliato era sempre il leader a prendersi i rimproveri maggiori.
E lì si ritornava all'eccessivo senso di colpa di Leonardo. Ci credeva che si sentisse sempre responsabile e colpevole di tutto quello che lo coinvolgeva anche solo indirettamente, con i discorsi che gli venivano inculcati fin da piccolo...
- Papà, aspetta, non puoi dare tutta la colpa a Leo...- fece Sarah.
- Infatti.- fece Raffaello - Sono stato io a scappare di nascosto e a tirarmi dietro gli altri... è stato costretto a venirci a riprendere ma era troppo tardi.-
L'arbitro decretò Hamato Splinter come vincitore. Splinter, messa da parte l'arrabbiatura, presentò al guerriero D'Jinn ( il colosso con cui si era batturo) i cinque ninja come allievi e figli.
Il tono tra i due era rilassato ed amichevole, come se si conoscessero fin da giovanissimi.
Il guerriero si rivolse ai giovani - Dovete essere fieri del vostro Maestro. E' una leggenda tra noi.- lo sguardo confuso dei ragazzi fece capire al guerriero che nulla sapevano di quel posto - Beh, urge rimediare. -
Il guerriero, raccontò loro di come, per secoli e secoli, i guerrieri più valorosi di tutti gli universi avessero attraversato dimensioni e universi paralleli ai loro alla ricerca dei più grandi duelli. Questa fu la ragione per cui, ogni tre anni, veniva istituito il torneo dell'interduello.
Il Battle Nexus. Una competizione  in cui i guerrieri potevano dimostrare a sè stessi e agli altri il loro valore.
Hamato Yoshi ne era stato il campione molti anni prima.
E per sentirsi più vicino a lui, Splinter aveva deciso di partecipare ad ogni competizione di interduello, dalla sua mutazione. Aveva deciso di combattere con onore e giustizia in quel torneo per onorare la memoria di suo padre... ma mai si sarebbe aspettato che lui stesso ne sarebbe stato un vincitore... con una gamba rotta poi.
I suoi figli lo guardarono con ammirazione, senza riuscire a capire il perchè il padre non avesse mai raccontato loro di essere stato il numero uno di tutti i guerrieri dell'universo.
- Ho vinto una gara.- fece Splinter - non c'è nulla da raccontare.-
- Sì invece!- fece Mik - è un po' come scoprire che tuo papà e' Superman.-
La storia erò non era ancora finita.
Dreiko, l'altro duellante in gara con Splinter, non aveva affatto mandato giù il fatto di essere stato sconfitto da un topolino zoppo, e mentre Splinter stava per tornare a casa lo fece prima attaccare da alcuni uomini-ombra, per poi imprigionarlo con delle bolas, approfittando della distrazione. Evidentemente i concetti di sportività e il detto '' l'importante non è vincere, ma partecipare'', dalle sue parti non esistevano.
E sarebbe finita molto male...
Se un giovanissimo ronin dalle fattezze di un coniglio antropomorfo, pur essendo solo un ragazzino, non fosse intervenuto in suo aiuto. Rischiando a sua volta di essere smangiucchiato dal drago.
L'intervento del Daymio, proprio come era accaduto con l'Ultimo Ninja, evitò loro una fine atroce.
Da allora, erano passati esattamente tre anni.
Poco dopo, vennero raggiunti dal Daimyo che non sapeva contenere la gioia ne rivedere un vecchio amico tra i ranghi più alti della competizione.
- Ed ora, anche i tuoi ragazzi sono venuti a gareggiare.-
- Veramente loro avrebbero dovuto rimanere a casa.- fece Splinter.
- Nobile Daymio... i terrestri non sono registrati, anche se ad onor del vero devo dire che hanno vinto la qualificazione...-
- Perfetto. E allora, per mia decisione, devono essere ammessi alla competizione.- fece il Daimyo - Splinter, tu sei d'accordo vero?-
- Beh... non li ritenevo ancora pronti per una sfida del genere...- fece Splinter - ma forse è il momento in cui un padre troppo apprensivo deve capire che i suoi rondinelli sono pronti a volare da soli.-
La loro gioia fu stemperata da una legge vecchia quanto il mondo, che escludeva le donne dalla competizione.
Sarah sbuffò.
Roba da non credere... mondi diversi, stesse leggi bigotte. La solita storia.
Percependo qualche commento in arrivo fulminò Raffaello dicendo - Chi apre bocca in merito, lava i piatti per un anno.- e nel dir così aveva detto a nuora perchè suocera intendesse.
Ma non ebbe tempo di crucciarsi a lungo perchè il Daymio con una magia fece apparire una persona, asserendo che c'era una questione in sospeso da risolvere quanto prima.
Davanti a loro c'era proprio lui. L'Ultimo Ninja.
Raph si parò davanti a Leo e Sarah, ad armi sguainate.
- Che scherzo è questo?- sbraitò il rosso.
Il ninja alzò le mani in segno di resa, parlando con voce dimessa e cortese - Nessuno scherzo, lo giuro.- fece il ninja inchinandosi - Splinter... non molto tempo fa ho costretto tuo figlio Leonardo ad un duello mortale, usando l'arma più meschina che potessi usare contro di lui: l'amore per le persone che ama, e come se non bastasse ho anche tentato di uccidere la tua povera e graziosa figliola... azioni sconsiderate di cui mi pento profondamente. Per questo, io domando il vostro perdono.-
- Ehy.- fece Raph rivolgendosi ai fratelli - voi ci credete che abbia cambiato pelle?-
Splinter pareva non aver dubbi - Credo che le tue scuse siano sincere figliolo... e noi le accettiamo.-
- Maestro...- fece Leo - non credo di poter partecipare al torneo... le mie spade si sono spezzate.-
L'Ultimo Ninja intervenne - Padre... dobbiamo aiutarlo. E' il minimo che possa fare per lui.-
- Certo.- fece il Daymio - a palazzo abbiamo molte armi che puoi usare... ma comprendo che tu preferisca usare le tue quindi, farò in modo che il fabbro di corte le ripari con priorità assoluta.-
...
...
...
Le tartarughe assistettero dagli spalti alla cerimonia di benvenuto del torneo, e con grande gioia, videro tra i partecipanti alla gara anche Traximus. Il gladiatore triceraton che aveva salvato loro la vita nell'arena.
Inutile dire che vederlo vivo e vegeto oltre che libero li riempì di gioia.
Subito dopo, L'Ultimo Ninja si offrì di accompagnarli all'arena.
- Per arrivarci, è necessario attraversare la Galleria degli Eroi.- fece il ninja guidandoli in una sala dove c'erano molte statue che raffiuguracano i campioni del passato - e qui ci sono due statue che potrebbero interessarvi.-
L'Ultimo Ninja non si sbagliava. Le statue erano quelle di Splinter e di Hamato Yoshi, l'una posta accanto all'altra.
Al momenti di andar via, Leo decise di attardarsi.
- Ti spiace se mi fermo qui per un po'?- fece Leo.
- No, non c'è alcun problema.- lo rassicurò il ninja.
- Mi raccomando Leo...- fece Mik scherzando - Guardare ma non toccare.-
- E ricorda...- fece Raph - chi rompe paga e i cocci sono tuoi.-
- E' questione di un minuto, non preoccupatevi.- fece Leo.
Una volta che fu rimasto solo, iniziò a pregare davanti alla statua di Hamato Yoshi... senza rendersi conto che dalle statue che gli davano le spalle stavano uscendo degli assassini-ombra, come quelli che avevano attaccato Splinter tre anni prima per ordine di Dreiko, armati di balestra.
Mirarono tutti al suo collo, approfittando del fatto che Leo non poteva vederli.
  
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