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Autore: Nocturnia    24/04/2018    2 recensioni
Animali, bestie, uomini: null'altro che maschere e teatranti che si dimenano su questo palcoscenico che la voce chiama vita.
Il velo viene sollevato - li spoglia, nudi dinnanzi uno spettatore il cui nome è destino.
Insieme si gettano nell'abbagliante luce della tragedia.
Genere: Angst, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Wesker, Alex Wesker, Chris Redfield, Excella Gionne
Note: AU | Avvertimenti: Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Withering bones'
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Capitolo 8 - Quando tutto crolla.


Non è stato solo per una sera.
Perché la Whisper of Hope facesse effetto c'è voluto quasi un mese - venticinque giorni nei quali il letto di Alex è rimasto freddo, vuoto.
"Ha funzionato." le dice, e Alex continua a intrecciarsi i capelli sulla spalla.
"Questo mese non ha sanguinato."
"Uhm."
"La farò visitare dal medico di corte. Non quello nuovo." e sottolinea l'ultima parola, ricordandole come James sia improvvisamente sparito "Quello di Will: se è incinta lo sapremo subito."
Silenzio.
"Altrimenti le mentirà."
Alex annoda la parte finale, vi infila un nastro carminio.
"Non potevo, Alex."
"Lo so."
Le sfiora la nuca, il collo.
"Alex."
Un sospiro esausto; sfibrato.
"Un'ora, Alex. Un'ora."
Nello specchio i loro riflessi tremano.


Excella fiorisce quando il medico le comunica che sì, è incinta: aspetta l'erede della corona.
Sorride, ed è bello; autentico.
C'è una felicità in Excella che è vera - che avrebbe dovuto animare anche Alex.
Gli prende le mani tra le proprie, stringe - lo guarda.
Amami, sembra dirgli, sono infine degna d'essere al tuo fianco?
E mente, Wesker.
La bacia, annuisce - indossa la sua maschera migliore e nasconde le crepe che vi sono sotto.

Perché il serpente muta la pelle, ma non il cuore.

Accompagna il medico fuori dalle sue stanze, lascia Excella sola con Cindy e Marcus - bisogna comunicare la notizia alla famiglia, al regno.

A Simmons.

Percorre qualche metro, si ferma bruscamente - lo sposta verso destra, in una nicchia coperta del corridoio.
"La verità." gli chiede, e il medico di Will si guarda intorno circospetto.
"Non c'è nessuno." gli assicura, premendo sulla giuntura tra spalla e collo.
Annuisce John, sfila la provetta autentica dalla borsa che porta al fianco.
"No." dice, e gliela porge "Se lo fosse stata il liquido sarebbe diventato blu. È rimasto limpido, trasparente."
Wesker l'afferra in un gesto rapido - ansioso.
"Da adesso in poi è possibile dimezzare la dose della Whisper of Hope: cinque gocce ogni giorno."
"Bene."
John gli offre un'occhiata obliqua, consapevole.
"Posso visitare anche lei, se vuole."
Il re lo fissa, granitico.
"Birkin mi ha informato della questione."
"Non credo sia il caso."
John si schiarisce la voce, l'abbassa di qualche ottava.
"Quanto, se posso, sire?"
Albert alza un sopracciglio, ruota la provetta tra le dita.
"Cinque mesi. Sta entrando nel sesto."
John annuisce, pensieroso.
"Tra poco comincerà a notarsi ben più di un leggero rigonfiamento, sire. Consiglio abiti larghi, che non comprimano l'addome. Un'alimentazione equilibrata, sana: niente vino, o battute di caccia."
Wesker inclina appena il viso nella sua direzione, un assenso muto.
"Se nota sanguinamenti anomali o altro, contatti Birkin: io sarò qui nel più breve tempo possibile."
Tace, il re, e John si congeda - una delle mille ombre di William e Annette.
Albert storna lo sguardo, lo posa sulla provetta immacolata - stringe, sbriciolandola tra le mani guantate, osservando mentre cola e gronda e diventa nulla, una pozza sull'impiantito.
Una misera metafora per la donna che si crede già regina.


Alex si tocca l'ombelico con l'indice, voltandosi poi di profilo - arrotondato.
"Potrebbe volerci ancora qualche settimana."
Lo ignora, stirando le braccia verso l'alto e notando che l'addome non è più piatto come prima, muscoloso.
"Me l'ha detto il medico di Will."
"Immaginavo." replica Alex, una curva pallida e nuda.
"Fra un mese dovrebbe cominciare a essere troppo evidente."
Alex annuisce, si tocca le costole, i fianchi; studia se stessa e il cambiamento che sente strisciare sotto la pelle.
"Domani annuncerò la gravidanza di Excella."
Alex gli cerca gli occhi, sposta il peso da un piede all'altro.
"No." le dice solo, e Alex capisce - comprende.
E sorride, Alex.
È solo un leggero schiudersi delle labbra all'inizio, un tremolio che diventa un sorriso vero e proprio - autentico.
È contenta, Alex; nel mezzo di quella tempesta è felice.
Lo ruba al destino quell'istante, lo strappa, e se lo tiene stretto al petto - lo incide nella memoria, sulle ossa.
Wesker le si avvicina, il mento tra il pollice e l'indice, sulla bocca lei.
Tre stanze più in là Excella brilla della stessa falsa gioia.


Un altro annuncio: un'altra lettera a poco più di due mesi dalle nozze del re.
Sergei osserva la neve portarsi via le sue parole (serve un erede) quelle del re (la regina è incinta) - di Simmons.
Hanno ucciso Spencer, gli aveva rivelato Derek, hanno ucciso il tuo re.
E non sapeva se era la verità, ma il dubbio ormai era stato piantato - e cresceva, cresceva e cresceva, un'edera velenosa e terribile.
Fissa l'unica porta che unisce il Nord all'Umbrella, un rettangolo in pietra rocciosa e ghiaccio.
Aprilo, gli aveva chiesto Simmons, e avrai la tua vendetta. Avrai giustizia. Avrai un posto d'onore al nuovo tavolo del re.
Il Lupo orbo ascolta la neve e le sue risposte.


Luciani sorride - ingenuo.
Luciani, il Cinghiale, non conosce predatori come loro - velenosi, subdoli.
Luciani accoglie la notizia con la gioia di chi vede la corona perpetrarsi nei secoli, un filo immortale che assicurerà l'equilibrio.
Stolto è quell'animale che non coglie il fruscio alle sue spalle e muore.


"La regina aspetta un bambino."
Leon aggrotta le sopracciglia, allunga la missiva ad Ada.
"È stato veloce."
Ride, Kennedy, e le sfiora le spalle scoperte.
"Certo si è dato da fare."
Ada studia la lettera - le parole, l'intonazione - osserva uno dei suoi corvi posarsi sul bordo della tavola e fissarla.
Nel cielo, un falco ha appena fatto la sua comparsa.


Carla libera un gemito frustrato, si artiglia i capelli - incide la pelle tenera delle tempie.
"Incinta." abbaia "La regina è incinta."
Simmons inspira, si trattiene dall'assestarle un manrovescio su quella faccia sconvolta.
"Non cambia nulla." ripete, e incrocia le braccia al petto "Anzi; come ti avevo detto, questo ci offre un vantaggio."
Carla si volta, lo fissa con occhi febbrili e lucidi.
"Il re non ci serve più."
Brucia la lettera nelle fiamme del camino, diventa cenere e polvere - profezia.
Lo Scorpione esce dalla sabbia e attacca.


"È la verità?" gli chiede Birkin, e John scuote la testa.
"È davvero incinta la regina?"
"No, mio signore."
Will sospira, si appoggia al bordo del tavolo con entrambe le braccia.
"Come ti è parsa la sorella del re?"
John tentenna, e questo non piace per niente ad Annette.
"Affaticata, mio signore. Debole."
"Potrebbe avere problemi, John?" interviene Annette, alzando un sopracciglio.
"Non lo so." ammette John "Non ha voluto che la visitassi."
William annuisce, chiude gli occhi.
"Certo. Avrebbe attirato troppo l'attenzione e le spie di Carla sono ovunque."
"Anche le nostre Ombre, Will."
"Finora è stata una guerra combattuta solo nei silenzi, Annette, ma tra poco potrebbe diventare di sangue e carne."
Annette deglutisce, irrigidisce la mandibola.
"Così sia, allora, William."
Sherry ride dal piano di sotto e stride quel suono lungo le pareti di una storia giunta alla sua ultima curva.


Lyas abbraccia sua figlia, la stringe al petto come quando era bambina.
"Un figlio." esclama, e le bacia la fronte "E così presto." sottolinea, facendo sentire Excella importante - degna.
"È una splendida notizia." interviene suo padre, lo sguardo più serio - compassato.
"Preghiamo che sia un maschio." continua Lyas, e accarezza i capelli di Excella "Il nostro posto nella corte sarebbe assicurato."
Excella si tocca l'addome - incerta.
"Il re è stato contento, sì?" le chiede sua madre, ed Excella annuisce - crede.


"Ho saputo della notizia."
Excella si volta, abbozzando un sorriso.
"Immagino sarete contenta."
"Uh... sì."
Alex inclina il viso, alza un sopracciglio.
dubbio quello che leggo nei vostri occhi, Excella?"
La regina apre la bocca, si tormenta un pesante orecchino di smeraldi e oro.
"No. No, assolutamente."
Alex le si avvicina,  la studia.
"Non c'è nulla da temere, Excella; siete giovane, e una gravidanza spaventa."
Excella annuisce, si gratta un polso.

Una bambina a cui hanno chiesto d'indossare una corona d'ossa e sangue.

"O c'è qualcos'altro che vi spaventa?"
Silenzio.
Alex coglie - affonda.
"Mio fratello, forse?"
Un tic nervoso alla palpebra sinistra; una piega incerta all'angolo delle labbra.
"Potete confidarvi, Excella; in fondo è il re, ma è anche mio fratello, e chi lo conosce meglio della sottoscritta."

La serpe bianca si era avvicinata alla rosa, incuriosita.
Era bella, quella rosa - troppo.
Era giovane, quella rosa - troppo.
Erano gonfi i suoi petali, floridi - troppo.

"È che..." sospira, Excella - trema.
"È che è un uomo, Lady Alex. Un uomo e io non riesco bene a capire le sue emozioni - se è contento o meno."
Alex le sorride, appoggia una mano sopra il ventre piatto di Excella.
"Fidatevi di me, Excella: il re è molto contento di questa gravidanza."
Excella sorride, piccola - fiduciosa.

La serpe bianca afferra il gambo della rosa e strappa.


Il re aspetta un erede.
Chris sfiora con la punta delle dita il filetto di cervo che sanguina nel suo piatto, storna lo sguardo sulla regina - inquieto.
Sorride, Excella, e non è mai parsa più radiosa.
Vestita d'oro e bianco è bellissima la giovane regina, occhi grandi ed entusiasti.
Fissa Claire, i suoi movimenti regolari, il modo in cui mastica la carne e deglutisce.

"La regina è incinta."
Claire aveva controllato l'impennaggio delle frecce, soppesato la calibrazione.
"Tra due giorni si terrà la festa in suo onore."
Sua sorella si era concentrata sulla cuspide, passandoci sopra l'indice e il medio.
"Incinta." ripete Chris, e Claire sospira, concedendogli un'occhiata in tralice.
"Succede. A questo servono i matrimoni politici." replica.
Chris aggrotta le sopracciglia, ripensa ai giorni passati fuori - verso le terre di Sergei.
Ripensa alla solitudine profonda in cui si era avvolta la regina, la totale e strana simmetria tra il re e sua sorella.
"Non farlo." lo interrompe Claire, e c'è qualcosa nella sua voce - una nota che non riesce bene a comprendere.
"La regina è incinta." ripete, e si alza, infilando le frecce nella faretra "Questo è tutto."
Chris era rimasto privo di risposte.

Il re si alza, attira l'attenzione su di sé - un pesante bavero in pelliccia che gli indurisce i lineamenti del viso, la piega delle labbra.
Porge la mano guantata a Excella, la invita - e lei, splendida bambolina, sorride.

Accetta.

Chris guarda nuovamente Claire, segue il suo sguardo - tormentato, afflitto.

Trova lei - un'ombra, una donna che non riesce a comprendere fino in fondo.

Alexandra Wesker è solo un profilo alla sinistra del re, oro tra i capelli, lungo i polsi - alle dita, dove un anello in rubini le fascia l'anulare sinistro.
Spalle sottili, pelle pallida, Alexandra Wesker è vestita in un abito rosso e nero - ma qualcosa gli sembra fuori posto: l'abito è troppo largo in vita, troppo stretto sotto al seno, troppo innocente.
Alexandra Wesker tace - ascolta - eppure per Chris tutto in lei grida.


"Il re ha una relazione con sua sorella?"
Simmons annuisce, sfiora il bordo del calice con la punta dell'indice.
"È una fonte sicura?"
"Patrick." spiega Derek, passandosi una mano sui baffi piccoli e curati "Il servo personale di Spencer."
Morgan si reclina all'indietro, incrocia le braccia al petto - un tacito invito a proseguire.
"Pare che fosse presente, nascosto ovviamente, la notte in cui il re l'ha ucciso - uno stiletto nell'orecchio, direttamente al cervello."
Beve un sorso di vino, si umetta le labbra.
"Sua sorella era presente. Patrick li ha visti insieme."
"Pensavo fossero solo voci di corridoio; pettegolezzi tra la servitù."
Derek libera una risata breve, arida.
"Oh no, c'è ben altro; pare che questa storia vada avanti almeno da anni: forse persino da quando erano ragazzini."
Lansdale soppesa le sue parole, si porta una mano chiusa a pugno sotto al mento.
"Per questo non ha mai accettato le tue proposte."
Derek gli rivolge uno sguardo sottile, rapace.
"Alexandra Wesker era già di qualcuno, Morgan: peccato solo che a fottersela fosse proprio suo fratello."
Morgan tamburella con le dita sul bordo del tavolo, libera una smorfia disgustata.
"Non è abbastanza per muoversi contro la corona, Simmons. Non con Patrick morto."
Derek s'inclina verso di lui, sorride.
"No, ma è abbastanza per mettere la pulce nell'orecchio dei Gionne e, perché no, ottenere quei fondi di cui hai tanto bisogno."
Cattura l'attenzione di Lansdale, la sua fiducia.
"In fondo, Excella è davvero incinta, Morgan? Tu l'hai forse vista esibire i soliti segni di una gravidanza?"
"Le mie fonti confermano che non sanguina da mesi."
"Per quello ci sono erbe più che a sufficienza, lo sai anche tu. Parlo di sintomi tipici, Morgan: nausea, gonfiore, fame."
Silenzio.
"Come sospettavo. E poi..." aggiunge "come mai il re non l'ha fatta visitare dal medico di corte, ma da uno sconosciuto portato direttamente dalle terre di Birkin, suo vecchio amico, uhm?"
Lansdale inspira, si mette in bocca uno spicchio d'arancia e mastica.
Derek storce il naso, si schiarisce la voce.
"Excella potrebbe essere tua, Morgan."
Uno scintillio sul fondo di quegli occhi scuri, appiccicosi.
"Se non è davvero incinta e con il re sotto sospettato di tali atti con la sorella potresti essere tu a riscattare il suo onore - i Gionne te la cederebbero più che volentieri."
Morgan stacca un altro spicchio d'arancia, lo fissa.
"Raccoon, l'Umbrella, le miniere, il trono, Excella - tutto potrebbe essere nostro, Morgan."
Si reclina contro lo schienale della poltrona Simmons, sornione.
"Mi accontenterei delle terre di Birkin e di Redfield. Più nello specifico di tutte quelle a sud dell'Umbrella, e a est.
"Quindi anche dei Luciani, e dei Burton. E dei Valentine."
Derek annuisce, si strappa una pellicina.
"Esatto."
Lansdale gli rivolge uno sguardo avido, famelico.
"Quando pensi di poter contattare Marcus Gionne?"
Derek alza un sopracciglio, trattiene un sorriso.
"Anche domani."
"Bene; allora procedi. Hai la mia parola che se tutto andrà come hai previsto le terre del sud e dell'est saranno tue."
Simmons socchiude gli occhi, gli tende la mano.
"Ogni promessa è debito, amico mio."
Lo cuspide dello scorpione che riposa attorno al suo anulare destro brilla malevola.


"Il dubbio è stato seminato, Birkin."
William fissa il Corvo, la sua cupa bellezza.
"Simmons ha parlato con Sergei, Lansdale. A ognuno ha dato una versione diversa: quella che volevano sentirsi dire."
Fissa il cielo, il Falco - un'eternità che sta diventando sempre più piccola.
"Germoglierà. E lo farà a breve."
"E tu da che parte starai, Ada?"
Il Corvo aveva sorriso, ambiguo.
"Da quella che mi permetterà di sopravvivere, Will."
Birkin ne intravede il profilo tra le ombre della terrazza - un sibilo nel silenzio e nulla più: Ada è già un fantasma nella notte.
Sulle sue spalle il peso di una verità che non libererà nessuno.
   
 
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