Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Justice Gundam    25/04/2018    3 recensioni
Seguito di Best Wishes Reload. Due mesi dopo la sconfitta del Team Plasma, Ash, Pikachu e Misty cominciano un nuovo viaggio nel continente di Kalos, per inseguire i loro sogni e cercare risposte ai tanti misteri che ormai circondano le loro vicende nel mondo dei Pokemon. Un nuovo tipo di evoluzione, il potere sconosciuto dell´Aura, vecchi e nuovi amici, il mistero di una guerra che devastó il mondo tremila anni fa... questo ed altro attende i giovani eroi nel loro viaggio, che li porterá a scoprire segreti che prima d´ora non avevano neanche sospettato... (Pokeshipping) (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, Serena, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pokemon: XY Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

----------

Capitolo 20 - Accoglienza calorosa al Castello Lotta

 

Il resto della nottata non era stato esattamente piacevole per Ash e i suoi compagni. Lo scampato pericolo non permetteva loro di rilassarsi - in particolare Shana era ancora piuttosto scossa dall'esperienza di essere stata posseduta da un Honedge che le era stato messo tra le mani da chissà chi, e l'idea che qualcuno fosse riuscito ad intrufolarsi in un posto come quello senza sollevare alcun allarme rendeva i ragazzi quantomeno allarmati.

Da parte sua, Aurelia aveva preso sul serio la minaccia. Messa rapidamente da parte la sua irritazione per il sonno interrotto e il frastuono, la giovane nobile aveva fatto aumentare la sorveglianza, e i suoi Furfrou si erano messi all'opera per sostituire lo Herdier che era stato messo ko durante quell'intrusione furtiva. Il cane da guardia aveva cercato di insistere, di dire che era soltanto un bernoccolo e che non avrebbe pregiudicato la sua capacità di fare la guardia, ma i Pokemon barboncini erano stati irremovibili.

Ash e i suoi compagni, da parte loro, erano preoccupati sia per la Megapietra che stava per essere trafugata... sia, in particolare, per Shana, che era stata usata come una pedina dal Team Flare per impadronirsi del prezioso gioiello. Shana stessa era rimasta piuttosto scioccata da quello che era successo, e stava ancora chiedendo cusa ai suoi amici, malgrado questi la stessero rassicurando che non era stata colpa sua.

"Mi dispiace, amici..." stava dicendo Shana in quel momento, seduta su un bordo del suo letto, con le mani sul grembo e un'espressione colpevole che non si addiceva ad una ragazzina così sveglia e piena di vita. "Vi ho messo tutti in pericolo... e per poco non permettevo al Team Flare di rubare una Megapietra..."

"Andiamo, Shana, non essere così dura con te stessa... dopotutto, non l'hai mica fatto apposta, no?" affermò Tierno, dando una pacchetta amichevole sulle spalle della sua amica.

Trovato disse di sì con la testa. "Tierno ha ragione, Shana... la colpa è del Team Flare." affermò. "Noi siamo rimasti coinvolti per caso. Eri nel posto sbagliato al momento sbagliato, tutto qui."

"Grazie, ragazzi... capisco che non ho dato una mano al Team Flare di mia volontà, ma non riesco a togliermi dalla testa quanto siamo stati vicini ad un disastro." continuò la bambina dalla pelle scura, sentendosi in qualche modo a disagio in quella stanza elegante e ben arredata. L'impressione che qualche Pokemon del Team Flare potesse intrufolarsi di nuovo là dentro per giocare loro qualche brutto scherzo era forte, e probabilmente non se ne sarebbe andata per un po'. "Volevano la Manectrite, ma ancora non sappiamo per quale motivo..."

"Ci occuperemo dopo del motivo, quando sarà il momento. Per adesso, è più urgente che tu stia bene... e che quei banditi non ci provino di nuovo." affemò Serena, preoccupata per la sua piccola amica. Qualcuno bussò alla porta della stanza, e la giovane allenatrice alzò lo sguardo e si voltò verso di essa. "Ah? Sì, prego, avanti!"

Con un suono brusco, la porta si aprì lentamente, e dietro di essa apparvero Ash, Misty, Pikachu, Marrill e i due fratellini di Luminopoli. Shana sembrò tirare una sospiro di sollievo, e il suo spirito sembrò sollevarsi alla vista dei suoi amici. "Ah, bentornati! Avete trovato qualcosa, per caso?"

"Se vuoi dire qualcosa che riconduca al Team Flare, assolutamente nulla." rispose Misty alzando le spalle. "Quei malfattori sono stati bene attenti a nascondere tutte le loro tracce e a non farsi scoprire. Ma almeno questo dovrebbe voler dire che per stanotte non faranno altri tentativi."

"Marrill, marr!" affermò il topolino azzurro muovendo vivacemente la sua coda a forma di galleggiante. Pikachu disse di sì con un cenno della testa, con l'intento di rassicurare gli allenatori meno esperti.

"Per stanotte, almeno, possiamo stare al sicuro. Comunque, alcuni dei nostri Pokemon si sono offerti volontari per dare un'occhiata in giro, e ci avvertiranno se ci sono problemi." disse Lem. "Il mio Bunnelby è con loro."

"Piuttosto, siamo venuti a vedere se stavate tutti bene. In particolare tu, Shana, immagino che non debba essere stata una bella esperienza essere posseduta da un Pokemon Spettro..." affermò Ash, sperando di non essere troppo indelicato nella scelta delle sue parole. "Serena, ragazzi, state bene anche voi, vero?"

La biondina disse di sì con la testa. "Sì... per fortuna non ci sono stati problemi." affermò strizzando un occhio al suo amico d'infanzia. Erano passati tanti anni, ma il carattere gentile ad altruista di Ash era rimasto quello... anche se adesso era accompagnato da una maggiore maturità e consapevolezza. "Anche se... temo che comunque non riusciremo più a prendere sonno, per stanotte."

"Pika pikachu..." disse Pikachu muovendo leggermente la coda, cercando di pensare a cosa si poteva fare per far trascorrere il tempo fino alla mattina. "Pika!"

"Che c'è, Pikachu?" chiese Ash vedendo il suo starter e migliore amico che drizzava le orecchie, probabilmente per dire che aveva avuto qualche idea luminosa. Il topolino giallo strizzò un occhio al suo allenatore e propose la sua idea.

"Pikachu, pika pika, pikachu?" affermò. "Pika pika pi, pikachu!"

Ash restò vagamente sorpreso per un istante, prima di rifletterci su un po' meglio e decidere che Pikachu aveva avuto una buona idea. A quel punto avevano tutto il tempo che volevano. "Hmm... questa sì che è una bella idea, Pikachu! Vorresti... che ci sedessimo tutti quanti assieme e ci raccontassimo qualcosa delle nostre vite? Potrebbe essere un bel modo di passare il tempo e conoscerci meglio, non trovate?"

"In effetti..." riflettè Serena, per poi sorridere contenta. "In effetti penso che molti di noi abbiano parecchie storie interessanti da raccontare! E poi... abbiamo un bel po' di annetti da recuperare! Che ne dite, ragazzi, vi va bene?" La sua speranza era anche che una chiaccherata tra amici servisse a distogliere Shana dal pensiero di quello che era successo, e le facesse recuperare il buon umore.

Con suo grande sollievo, Shana sembrò molto contenta di questa idea. "Sì, mi piace! Una specie di pigiama party!" esclamò la bambina dalla pelle scura, i codini che si muovevano quasi fossero dotati di vita propria! Misty si trovò a chiedersi se Shana non fosse dotata di una sua scorta di zucchero e pepe, visto che era riuscita a recuperare il buon umore in uno schiocco di dita. "Sarà un bel modo di conoscerci meglio..."

"Io... non ho mai fatto niente di simile in vita mia! Non sarà un'idea un po' azzardata? Forse... faremmo meglio a rimetterci a letto e cercare di dormire quel tanto che ci è possibile!" affermò nervosamente Trovato, poco avvezzo a certe iniziative che lo avrebbero posto almeno per un po' al centro dell'attenzione di tutti.

Fu Misty a cercare di invogliare il ritroso ragazzino dai capelli arancioni. "Non ti preoccupare, Trovi... ti chiamano così, giusto?" chiese, ricevendo dei cenni di assenso da Tierno e Shana, e imbarazzando ulteriormente Trovato. "Non vogliamo costringerti a parlare o a stare alzato, se non te la senti. Abbiamo... semplicemente pensato che sarebbe stato divertente passare la notte così, tra amici!"

"Proviamo, Trovi, sarà divertente!" affermò Shana.

"Oh, sì, a casa non ho quasi mai la possibilità di stare alzata di notte!" continuò entusiasta la piccola Clem.

"Pika pika!" Pikachu fece il segno dell'okay al suo allenatore, che sfoderò il suo ormai classico sorrisone a denti scoperti in segno di assenso.

Trovato abbassò lo sguardo per qualche istante, sfregandosi il mento mentre cercava di pensare ad una risposta... e alla fine, si lasciò convincere. In fondo, sembrava pensare, simili occasioni non capitano molto spesso. "Beh... immagino che si possa fare, ragazzi. Ma parliamo a voce bassa, non vorrei mai recare disturbo alla signorina Aurelia o agli altri abitanti della Reggia."

"Una sorta di pigiama party nella Reggia Aurea, quanti posso dire di aver fatto questa esperienza?" commentò divertita Serena. IL resto del gruppo fece qualche risata, scacciando via il timore che si era diffuso dopo quell'attacco a sorpresa del Team Flare, e si sedettero in cerchio sul pavimento di moquette, usando dei cuscini per mettersi più comodi. "Penso che i primi a parlare dovrebbero essere Ash e Misty! Loro hanno viaggiato più a lungo, e possono raccontarci un sacco di cose in più!"

"Bella idea! Io e Clem abbiamo già sentito un po' delle loro storie, ma  sono sicuro che i nostri amici hanno ancora tanto da raccontarci... per esempio, vi andrebbe di parlarci un po' di quella volta che avete viaggiato nel Settipelago?" rispose Lem. Pikachu disse di sì con la testa e strizzò un occhio ad Ash e Misty, che dopo un attimo di esitazione cominciarono ad organizzarsi il discorso e a raccontare quello che era successo dopo che Ash era tornato a casa da Sinnoh.

"Beh... immagino che sia il caso di raccontarvi tutto fin dall'inizio!" affermò Ash dando una carezza sulla testa a Pikachu. "Dovete sapere che anche il mio viaggio a Sinnoh è stato pieno di sorprese ed imprevisti... è stato lì che ho incontrato uno dei miei rivali più agguerriti, e sono riuscito a batterlo soltanto alla fine, durante il torneo regionale di Pokemon. Sì, quella è stata una delle battaglie di cui sono andato più fiero!"

"Il suo rivale era un tizio dai capelli viola di nome Paul. E all'epoca, era davvero una canaglia." continuò Misty. "Adesso è migliorato, questo glielo devo riconoscere. Ma... non disperdiamoci. Stavamo parlando del Settipelago, giusto?"

"E' quel gruppo di isole che si trovano a sud di Kanto, giusto? E' un luogo avvolto nel mistero... so che è abitato, ma non molto densamente... e si dice che in ognuna delle isole che lo compongono, ci siano un sacco di reperti, e forse anche tesori!" affermò Trovato, contento di poter fare sfoggio della sua conoscenza. Quest'idea di restare svegli la notte a chiacchierare non gli sembrava più tanto imbarazzante...

"Beh... tesori ne abbiamo trovati, in un certo senso..." affermò Misty. "Ma soprattutto, abbiamo visto un bel po' di reperti che risalivano al passato di Kanto e del nostro mondo... e abbiamo affrontato dei nemici davvero pericolosi..."

"Raccontate ancora! Sembra tutto molto eccitante!" esclamò Shana, con gli occhi luccicanti per l'entusiasmo. Serena fu contenta di vedere che uno dei suoi intenti principali era riuscito, e restò ad ascoltare anche lei mentre Ash e Misty cominciavano a raccontare le avventure che avevano vissuto nel Settipelago...

 

----------

 

Da un'altra parte, vicino ad una larga catena montuosa che si estendeva sulla costa occidentale di Kalos, qualcun altro stava passando la notte a modo suo... chino su alcuni rapporti, a riflettere su cosa significasse quello che stava leggendo. Il Dr. Genus si era sempre fatto vanto di non avere mai avuto bisogno di dormire a lungo, spiegando a chiunque ne chiedesse il motivo che il suo cervello lavorava così bene e con un tale ritmo che dormire più di quattro ore a notte gli sembrava una perdita di tempo.

Detto questo, mentre restava chino su quei fogli impilati davanti a lui sulla scrivania e li esaminava uno ad uno, Genus doveva ammettere che non era molto sicuro di cosa esattamente volessero dire tutte quelle osservazioni. Il Team Flare si era fatto vivo in luoghi che non sembravano avere alcuna correlazione tra di loro, se non il fatto di essere legati al passato di Kalos, e stavano cercando degli oggetti che i loro osservatori sparsi qua e là per la regione avevano chiamato Megapietre. Come questi oggetti potessero diventare degli utili strumenti per i loro piani, tuttavia... questo era qualcosa che il dottore non era ancora riuscito a determinare. Una cosa era certa, quegli strani oggetti contenevano una quantità incredibile di un potere misterioso, e il Dr. Genus sarebbe stato disposto a pagare oro per poter studiare la cosa in maggior dettaglio.

"Tutto quello che abbiamo al momento sono le informazioni che ci sono state riferite sul Team Flare... e qualche ipotesi su dove potrebbero colpire in seguito." riflettè lo scienziato ad alta voce, per poi dare un'occhiata ad alcune gabbie ordinatamente piazzate ad un lato della stanza, in ognuna delle quali si trovava un Pokemon di tipo Folletto, indebolito ed incapace di opporsi. "E poi, non devo trascurare l'altra parte dei miei studi... cercare di capire come mai i Pokemon Folletto resistono al processo, e se possibile trovare un modo di eliminare o aggirare questo ostacolo. Heh... certo, non sarei diventato direttore scientifico se la difficoltà di qualche incarico mi spaventasse. Detto questo, mi piacerebbe avere qualche elemento in più."

Il guaito di uno Snubbull all'interno di una gabbia vicina riprese a riecheggiare nella stanza, ma il Dr. Genus lo ignorò e riprese i suoi studi. In quel momento, stava esaminando alcune formule che si era annotato, il risultato di alcune ricerche che lo avevano portato ad alcuni elementi promettenti. "Vediamo un po'... sappiamo già che il potere di una Megapietra da solo non serve a niente. E' necessario abbinarlo a qualcos'altro per ottenere dei risultati." disse tra sè. "Hmm... sì, in effetti avrebbe senso. Questo spiegherebbe come mai le formule che ho scoperto denotano che c'è una mancanza da qualche parte... tuttavia, ho l'impressione che non basterà stare seduti ad una scrivania e muovere la penna. Credo che ci sarà bisogno di un approccio un po' più diretto, per così dire."

Genus continuò per qualche minuto a controllare i suoi appunti, in modo da assicurarsi che tutto fosse a posto, poi decise di mettere da parte le annotazioni per il momento, prese un comunicatore che teneva appeso al fianco, e digitò una combinazione di pulsanti. "Pronto? Sì, qui è Genus... sì... sì, signore, le ricerche vanno avanti a ritmo serrato. Ma temo che ci vorrà del tempo per comprendere fino in fondo i Pokemon Folletto... sì... sì, capisco, so che non abbiamo problemi di tempo. D'accordo... terrò presente quanto mi ha detto... Per il resto... avrei bisogno di un aiuto per quanto riguarda il Team Flare e le misteriose Megapietre. Ho appurato che la Megapietra non può essere attivata da sola... c'è bisogno di un altro oggetto che interagisca con essa e la attivi. Per il momento, non sono stato in grado di scoprire di più."

Dall'altro lato della comunicazione, il suo interlocutore rispose qualcosa, e il misterioso scienziato disse di sì con la testa. "Sì, signore... per fortuna, sono convinto che con il numero sufficiente di agenti, possiamo coprire una zona abbastanza ampia di Kalos." affermò. "Se riuscissimo a catturare una Megapietra, e a trovare qualcuno che possa rivelarci di più sul loro utilizzo... molto probabilmente faremo dei significativi passi in avanti nella nostra ricerca."

Attese  risposta dall'altro lato della conversazione, e quando riprese a parlare, si poteva sentire che il suo entusiasmo si era un po' smorzato. "Sì... capisco quello che vuole dire, signore. Ma, con tutto il dovuto rispetto, non sono sicuro che l'agente Lorena sia indicata per questo compito... no, certo che no, non sarò io a discutere le sue decisioni... d'accordo, allora farò tutti i necessari preparativi per portare avanti l'operazione. Sì... sì, signore, questo è tutto per il momento. Ai suoi ordini."

Con un pizzico di riluttanza, Genus appoggiò il comunicatore sulla scrivania davanti a lui non appena la chiamata fu ultimata. "Accidenti... questa proprio non mi va giù... quella mocciosa di Lorena non fa altro che insidiare il mio posto, e sono sicuro che sarebbe felice di vedermi fallire e prendere il mio posto. Tsk... d'altro canto, non posso negare che quella ragazza è un genio... quasi quanto me... e non oserei mai oppormi a lei direttamente. Potrà anche sembrare sciocca e superficiale, ma se lo fosse davvero... non sarei qui a preoccuparmi di lei. L'unica cosa da fare, a questo punto, è continuare a fare bene il mio lavoro in modo che lei non abbia la possibilità di soppiantarmi. Ma... è meglio occuparci dei nostri problemi nell'ordine in cui si presentano, e adesso come adesso... l'importante è scoprire di più sulle Megapietre e sul modo giusto per utilizzarle. Siamo ad un punto cruciale della nostra ricerca... se va tutto bene, i nostri piani potranno essere anticipati di qualche anno."

Il dottore si rimise a posto gli occhiali e mise in ordine i suoi appunti, piazzandoli con attenzione ad un angolo della sua scrivania prima di allontanarsi verso il salone centrale del nascondiglio. Era vero... molto presto, sarebbe stato un punto di svolta per tutti loro.

Quello che Genus sapeva di doversi assicurare ad ogni costo era il merito fosse suo, e che si sarebbe potuto assicurare un posto d'onore quando fosse arrivato il momento della vittoria. Quello che fosse stato di Lorena gli interessava ben poco, purchè lei non si mettesse sulla sua strada.

"Okay... meglio riprendere il lavoro." disse tra sè Genus. Si mise a posto un ciuffo ribelle di capelli, e si avviò verso la sala centrale, ignorando i richiami e le invocazioni di tutti i Pokemon Folletto nelle gabbie vicino a lui.

 

----------

 

Quella mattina, alla Reggia Aurea, la situazione era quasi tornata alla normalità. Le precauzioni che Aurelia e il suo staff avevano preso per evitare che il Team Flare tornasse all'attacco si erano per fortuna rivelate superflue, e adesso stavano pensando a rimettere tutto in ordine e trasferire la Manectrite in un luogo dove i criminali non potessero più trovarla.

Ash e i suoi compagni, in procinto di riprendere il viaggio, stavano in quel momento discutendo con la giovane nobile su quanto avrebbe fatto per tenere d'occhio il Team Flare e impedire loro di costituire una minaccia. Con un po' di riluttanza, Aurelia aveva acconsentito a lasciarli andare, ma la sua curiosità sui metodi di allenamento di Ash non era ancora soddisfatta... e Aurelia non si riteneva il tipo di persona che abbandonava una partita senza averci guadagnato qualcosa.

"Per fortuna, quell'intrusione non ha provocato danni al giardino o alla reggia." commentò Aurelia, dopo aver dato una rapida scorsa ad un rapporto che le era stato fatto dai membri del suo staff. "Meglio. Sarebbe stato alquanto disdicevole dover sostituire qualcosa. La mia famiglia si fa vanto del fatto che tutto, in questo terreno, è originale al cento per cento, risalente ai tempi in cui il regno di Kalos era nel suo periodo più fiorente. Comunque, lasciando perdere questi discorsi... mi pare di capire che avete intenzione di proseguire il vostro viaggio, nevvero?"

"Con il Team Flare che sta causando problemi di qua e di là, vorremmo cercare di capirci qualcosa di più, e per fare questo... l'unica possibilità è riprendere il cammino." affermò Serena aggiustandosi il cappellino sulla testa. "E poi, molti di noi si stanno allenando per il torneo di Pokemon di quest'anno, o per i Varietà Pokemon. Temo che non ci possiamo fermare più di tanto in uno stesso posto."

"Comunque, non è tanto difficile allenare i Pokemon come facciamo noi, miss Aurelia!" rispose giovialmente Ash, che si chinò verso un Furfrou che gli faceva le feste, e lo accarezzò sulla testa. Il Pokemon barboncino emise un guaito soddisfatto, e agitò la coda per esprimere la sua soddisfazione. "Si tratta semplicemente... di non essere troppo duri con loro, e al tempo stesso di non viziarli troppo! Vedo che a questi Furfrou piace molto vivere qui e si trovano bene, ma i Pokemon sono, tra le altre cose, anche dei combattenti, e gli piace misurarsi tra loro."

"Sono sicura anch'io che un po' di moto non farà altro che renderli più felici." continuò Misty tenendo in braccio Marill. Il topolino azzurro strizzò un occhio ad Aurelia, in modo da rafforzare le parole di Misty. "E per quanto riguarda l'allenamento vero e proprio... sono sicura che non sarà difficile trovare chi è in grado di insegnarle qualcosa."

"Se mi è permesso... La signorina Misty ha ragione, miss Aurelia." affermò una delle sue guardie del corpo, un uomo alto e prestante il cui invidiabile fisico era soltanto in parte nascosto dal suo elegante completo nero, camicia bianca, cravatta ed occhiali da sole. "Anch'io sono stato un allenatore di Pokemon di una discreta abilità quando ero più giovane. Se alla signorina facesse piacere, potrei io darle qualche lezione."

Aurelia storse il naso con espressione snob e si fece aria con un bellissimo ventaglio di raso che teneva nella mano destra. Dopo averci riflettuto su per qualche secondo, la giovanissima nobile sorrise astutamente e richiuse il ventaglio con un rapido gesto della mano. "Grazie, Claude, ma non credo sarà necessario. Ho già un'altra idea... mi unirò temporaneamente a questo gruppo di allenatori, e faremo visita al Castello Lotta. Ho sentito dire che anche gli allenatori alle prime armi possono ricevere delle utili lezioni. Sarà utile seguirli, e portare con me alcuni dei miei Furfrou."

Il gruppo di Ash e Pikachu restò per qualche istante stupito dalla proposta di Aurelia... e prima che potessero dire la loro, la ragazzina raggiunse Lem e lo toccò sulla fronte con il suo ventaglio. "E questo simpatico giovanotto sarà la mia guida! Allora, siete pronti? Abbiamo tutta la giornata davanti, e dobbiamo arrivare a Castello Lotta in tempo, se voglio imparare qualcosa di decente!" affermò. Clem, Dedenne e Bunnelby, stupiti ed allarmati dalla decisione di Aurelia, restarono a guardarla come se all'improvviso le fossero spuntate le ali!

"M-ma... signorina Aurelia, è sicura di quello che dice?" esclamò Claude, gli occhi sgranati dietro i suoi occhiali da sole. "E... e intanto chi è che si occuperà della reggia... e di tenere d'occhio il Team Flare? Per non parlare del trasferimento della Manectrite..."

"Ha ragione, non è esattamente una cosa che si possa fare con tanta leggerezza..." commentò Tierno.

Ma la ricca e capricciosa ragazzina non sembrò troppo allarmata da queste domande. "Oh, per quello non ci saranno problemi, so che posso affidare a voi simili questioni, almeno temporaneamente." affermò. "E' deciso, quindi! Vi accompagnerò fino a che non avremo raggiunto il Castello Lotta... e i miei piccoli Furfrou verranno con noi!"

"Furfrou! Fur! Frou!" abbaiarono in coro sei Furfrou, tra i quali c'era il Furfrou che Ash e i suoi compagni avevano cercato nel labirinto di siepi. Ognuno di essi aveva una pettinatura diversa, e Ash e Pikachu si scambiarono uno sguardo esterrefatto pensando che Aurelia li avrebbe seguiti con quel piccolo esercito di Pokemon!

"Pika pikachu, pika pi?" squittì il topolino giallo. Guardò uno alla volta i Furfrou che si erano schierati accanto ad Aurelia, e cominciò a chiedersi come avrebbero fatto a gestire questa inusuale situazione.

"Pika?" chiese ad Ash, ricevendo come risposta un'espressione di assoluto smarrimento!

"Mi sa tanto che dobbiamo accontentarla..." affermò Ash.

"Come se il nostro gruppo non fosse già enorme..." borbottò Misty.

 

------------

 

"Uff... e rallentate un po'! Non riesco a starvi dietro, sotto tutta sudata, e sono sicura di puzzare come uno Stunky!"

Misty e Serena alzarono gli occhi al cielo quando sentirono Aurelia lamentarsi per l'ennesima volta. Da quando erano partiti per il Castello Lotta, la giovane nobildonna non aveva fatto altro che lamentarsi di questo o di quello, e la stessa cosa stavano facendo non meno di cinque dei suoi Furfrou - il sesto, quello che Ash e il suo gruppo avevano incontrato, sembrava irritato per le lamentele della sua padroncina quasi quanto Pikachu e Marill.

"Pikachu..." disse il topolino elettrico con un'espressione esasperata. La tentazione di spronare quella smorfiosa con una scarica elettrica era forte, ma Ash e gli altri non avrebbero approvato.

"Ma come fate voi a viaggiare in queste deplorevoli condizioni?" chiese Aurelia, sedendosi su una roccia non senza visibile disagio. In quel momento, il gruppo di amici stava percorrendo una strada spianata che costeggiava un grande lago dalle acque chiare, dirigendosi verso una maestosa catena di montagne - al di là della quale si trovava la loro nuova meta, la città di Petroglifari. Tuttavia, l'intenzione per la giornata era di arrivare al Castello Lotta, che per fortuna era già in vista - Ash non era sicuro che sarebbe riuscito a sopportare ancora a lungo le lamentele di Aurelia.

"Oh, chiediamo scusa se le nostre abitudini di viaggio non rispondono ai tuoi elevati standard, signorina." rispose sarcastica Misty, rivolgendo ad Aurelia uno sguardo infastidito. "L'ultima volta che ho controllato, per viaggiare per il mondo bisogna essere disposti a prendersi qualche disturbo!"

"Hai proprio ragione a definirli disturbi! Questo è uno dei miei vestiti migliori! Sapete quanto mi è costato farmelo fare da uno dei migliori sarti di Luminopoli? Proprio su misura per me?" protestò Aurelia, mostrando il suo elegante vestito verde con i pizzetti bianchi.

Shana alzò gli occhi al cielo. "Nessuno l'ha costretta a seguirci... e soprattutto, non portando quella specie di costume da Carnevale!" sussurrò rivolta ai suoi due amici d'infanzia. Il suo Fennekin, che in quel momento stava passeggiando nei dintorni e si stava sgranchendo un po' le zampe, ridacchiò brevemente della battuta.

Lem, che in quel momento stava dando un'occhiata ad una mappa di Kalos con sua sorella, Bunnelby, Dedenne e i tre amici di Kanto seduti tutt'attorno, indicò con lo sguardo il castello dell'aspetto maestoso e ben tenuto che sorgeva su un piccolo promontorio che dava sulle acque limpide. "Per fortuna, il Castello Lotta non è molto lontano. E' lì che ci fermeremo per stanotte." affermò, aggiungendo tra sè che sperabilmente questo voleva dire che Aurelia si sarebbe fermata lì per un po' più di tempo. Di tutto il gruppo, era lui quello che più di tutti si era ritrovato soggetto ai capricci della giovane nobildonna.

"Meno male... spero che ci sarà una buona accoglienza per i miei piccoli Furfrou." disse Aurelia, mettendosi a posto i capelli come meglio poteva mentre si avvicinava a Lem e si sedeva al suo fianco. "A questo proposito, giovanotto, tu sei un Capopalestra, vero? Sì, sì, mi ricordo bene, tu sei stato nominato da poco Capopalestra di Luminopoli, sono sicura di non sbagliarmi!"

"Ehm... beh, questo è vero." affermò Lem, un po' imbarazzato. Non era quello il tipo di cose di cui il biondo inventore era solito vantarsi. "Ma... questo cosa c'entra, esattamente?"

"C'entra, c'entra..." rispose prontamente Aurelia, tenendo il naso in aria e annuendo lentamente. Il sorriso sornione che aveva sul viso dava un brutto presentimento a Clem... la bambina bionda e Dedenne ormai si erano convinti che quella ragazza non fosse per niente quella giusta per Lem. "Potremmo fare coppia per le sfide che mi attendono al Castello Lotta. Tu sei un ottimo allenatore, chiaramente, e con te al mio fianco, non avrò difficoltà a far vincere ai miei Furfrou un sacco di lotte, e potranno diventare dei combattenti esperti in brevissimo tempo! Non ti sembra un'idea brillante? Oltrettutto non sei neanche male come aspetto, e non posso escludere a priori il fatto che la nostra conoscenza possa approfondirsi col tempo." concluse la frase con un occhiolino che fece rabbrividire Lem!

"Ehm... questo... questo lo vedremo più avanti, okay?" esclamò con estremo imbarazzo il ragazzo con gli occhiali. "Per adesso... ehm... credo che la cosa migliore da fare sia passare in rassegna le strategie di lotta dei vostri Furfrou, e cercare di capire quali sono i loro punti deboli..." Guardò verso i sei Furfrou, che stavano in piedi vicino al gruppo e stavano giocherellando tra loro. In effetti, Ash, Misty, Serena e Lem si resero conto che quei Pokemon non avevano la più pallida idea di come ci si allenava e cosa dovessero fare esattamente. Il Furfrou non pettinato era l'unico ad avere un'idea di quello che doveva fare, e cercava di convincere gli altri a seguirlo.

"Per esempio, quali mosse conoscono i tuoi Furfrou?" chiese Misty. "Questa è una delle cose più importanti se si vuole sviluppare una buona strategia di allenamento."

"Marill! Marill mar..." chiese Marill, rivolto al Furfrou non pettinato... che reagì storcendo il naso e guardando di lato, non del tutto sicuro di cosa rispondere.

"Furrrr..." mormorò, per poi guardare verso gli altri, che gli risposero con degli sguardi dubbiosi. Immediatamente, Marill capì che la situazione non era proprio delle migliori, e un grosso gocciolone di sudore gli scese dalla testa...

"Bunnel?" chiese il Bunnelby di Lem, drizzando e poi abbassando ritmicamente le sue enormi orecchie.

Pikachu scosse la testa. "Pika pika..."

Aurelia stessa era rimasta stupita dalla domanda. "Mosse? Di che state parlando? Io non ho la più pallida idea di quali mosse abbiano i miei Furfrou... non sono mica rimasta là ad osservarli tutto il giorno, una persona del mio rango ha parecchie cose da fare!" rispose, con il tono di una che pensava che la domanda fosse assurda.

Misty si sbattè la mano sulla faccia in un'espressione desolata. Aveva come l'impressione che sarebbe stato un lungo pomeriggio...

 

----------

 

Quella sera, dopo un pomeriggio di allenamenti intensi che avevano visto coinvolti quasi tutti i Pokemon del gruppo di Ash - compresi i relativamente inesperti Fletchling e Froakie - il gruppo era finalmente riuscito a raggiungere il Castello Lotta, con al seguito un'Aurelia quasi completamente esausta e un piccolo gruppo di Furfrou che non vedevano l'ora di stendersi da qualche parte e dormire. Pikachu, Bunnelby e il resto dei Pokemon che viaggiavano con loro, al contrario, erano soltanto un po' affaticati. L'allenamento di quel pomeriggio non era stato esattamente difficile per loro...

"Eccoci arrivati, finalmente! Questo è il Castello Lotta!" affermò con sollievo Tierno. "Almeno qui ci possiamo riposare un po'... prima di cominciare l'allenamento, si intende!"

"Uuuugh... non ho proprio voglia di sentir parlare di allenamento! Ho dovuto fare una camminata pazzesca fino a qui, e adesso vorrei solo sdraiarmi in una vasca piena di sapone profumato ed acqua calda... e dormire per almeno dodici ore!" si lamentò Aurelia. "Ma voi... come fate a camminare così tanto ed essere ancora freschi?"

"Ci si fa l'abitudine, quando si è degli allenatori!" rispose Misty, senza nascondere una certa aria di vittoria. La sirena maschiaccio, come era conosciuta dalla maggior parte degli abitanti di Celestopoli, non aveva mai fatto mistero che le persone altezzose e schizzinose le davano fastidio... e vedere Aurelia in difficoltà per i rigori della vita di un allenatore le faceva non poco piacere!

Anche se Ash non condivideva la poca stima di Misty verso certe categorie di persone, comprendeva il suo punto di vista. "La mia fidanzata ha ragione... quando si viaggia per allenare i Pokemon, bisogna essere pronti ad affrontare non poche avversità. Il clima, le lunghe camminate, i Pokemon selvatici che possono apparire da un momento all'altro..." spiegò. "Ma per adesso siamo arrivati in un posto dove possiamo riposare e far riprendere i nostri Pokemon... in particolare i tuoi Furfrou... prima di fare un po' di allenamento vero e proprio. Sono sicuro che da qualche parte ci sia anche un posto dove mangiare."

"Spero che abbiano zuppa di crescione, è la pietanza che non dovrebbe mai mancare sulle tavole di classe!" affermò Aurelia. Si fermò giusto un attimo per verificare se tutti i suoi amati Furfrou fossero a posto, e sospirò stancamente quando vide che soltanto il Pokemon che non era stato pettinato sembrava mantenere un minimo di eleganza - tutti gli altri avevano la pelliccia arruffata e la pettinatura stravolta per la lunga camminata. "E se magari ci fossequalcosa anche per i miei Furfrou..."

Serena stava per rispondere, ma venne preceduta da una givane donna vestita da cameriera che si presentò in quel momento, uscendo con calma e in ordine dalla grande porta principale del castello - un portone di legno scuro decorato con dei simboli araldici in acciaio abilmente forgiato e scolpito. La ragazza si avvicinò al gruppo e fece un inchino, dando loro il benvenuto.

"I miei omaggi, allenatori erranti. Immagino che siate venuti qui sia per ristorarvi dalle vostre fatiche, sia per potervi mettere alla prova con allenatori provenienti da altre parti della nostra ridente terra." disse con un peculiare accento, aspirando le erre e allungando un po' le esse. Ash e Pikachu pensarono che, se da una parte sembrava un po' strano, dall'altra le dava un'aria raffinata. "Benvenuto al Castello Lotta. Qui, numerosi allenatori si mettono alla prova, cercando di ottenere il rango più elevato possibile."

"Un rango? Come funziona, esattamente?" chiese Tierno, anche a nome dei suoi compagni.

Lem si schiarì la voce e provvide a dare una spiegazione. "E' abbastanza semplice, in realtà..." spiegò mentre il gruppo cominciava a fare il suo ingresso nello spettacolare maniero, la cui sala d'ingresso era illuminata in maniera suggestiva da numerose candele poste su un grande candelabro di bronzo di foggia gotica. Un enorme ed elaborato lampadario di cristallo intagliato pendeva dal soffitto, appena sotto le ampie scale che portavano al piano superiore, e il pavimento era coperto da un bellissimo tappeto rosso. Ash e Pikachu entrarono per primi dietro la cameriera, e videro alcuni allenatori che si aggiravano qua e là per i corridoi, accompagnati dai loro Pokemon. Si sentivano suoni di battaglie riecheggiare tra le mura, asieme alle eclamazioni di vittoria didisappunto di qualche allenatore.

"Quando un allenatore entra a far parte del circolo del Castello Lotta, gli viene assegnato un titolo. Beh, non si tratta di un vero e proprio titolo nobiliare, serve solamente a dare un'idea dell'abilità e dell'esperienza dell'allenatore." continuò il biondino. "Man mano che un allenatore affronta degli incontri e sconfigge avversari, può ottenere delle promozioni e salire di rango."

"Il vostro compagno ha riassunto in maniera pratica e concisa le funzioni del Castello Lotta." rispose la cameriera. Si scambiò un breve saluto con una sua collega che stava passando in quel momento, e riprese a spiegare. "Un allenatore appena arrivato parte dal titolo di Barone o Baronessa. In seguito, può salire di rango, diventando un Visconte, Conte, Marchese, Duca... e infine, raggiungere il titolo più elevato, Granduca."     

"Interessante... vorrei fare anch'io una prova!" disse Serena facendo un cenno affermativo con la testa. Un ragazzo vestito in maniera talmente elegante da sembrare addirittura ridicolo uscì da una porta vicino a lei, facendole fare un salto per la sorpresa, e prese a lamentarsi.

"Tsk... con quella tizia che sta facendo man bassa di tutti, non credo che andrai avanti!" affermò, con un tono brusco che strideva con il suo aspetto. "Quella tipa è arrivata solo qualche giorno fa, ed è già quasi diventata una Duchessa! Nessuno riesce a batterla!"

"Ma davvero?" chiese Aurelia, passando da un'indifferenza dettata dalla stanchezza ad un vago interesse. Una dei suoi Furfrou, una femmina con l'acconciatura da Signorina, alzò la testa e drizzò le orecchie. "E di chi si tratterebbe, di grazia? Sono curiosa... si tratta di qualche altro membro di una casata nobiliare, come la sottoscritta? Noi persone di classe dobbiamo fare gruppo."

"Pikachu..." mormorò il topolino elettrico alzando gli occhi al cielo. Per qualche motivo, aveva la sensazione che le sorprese per quella giornata non fossero ancora finite...

"Sono curioso anch'io di sapere di chi si tratta... se è un'allenatrice forte, varrebbe la pena di sfidarla!" affermò Ash. "Questa visita al Castello Lotta si sta rivelando ancora più interessante del previsto!"

"Chissà perchè, ero sicura che lo avresti detto, Ash..." affermò Misty con una risata a mezza bocca. Ormai, aveva imparato a conoscere bene il suo fidanzato. "Ma... sì, ho anch'io l'impressione che varrebbe la pena di conoscerla meglio."

Il ragazzo si sgranchì una spalla. "Non so perchè vi interessi tanto, ma visto che mi fate questa domanda. Il suo nome è Giselle, e viene da Kanto..."

Ash, Pikachu e Misty si fermarono e si guardarono tra di loro, con la netta sensazione di aver già sentito quel nome, da qualche parte. Un'allenatrice di nome Giselle, proveniente da Kanto... perchè suonava loro stranamente familiare? Avevano già sentito quel nome da qualche parte, ma non erano sicuri di dove, esattamente.

"Giselle di Kanto? Non è che potete dirci qualcosa di più su di lei?" chiese il ragazzino, aggiustandosi un po' il berretto mentre il resto del gruppo ascoltava incuriosito.

Il giovanotto di Kalos restò per un attimo a pensare. "BEh... come posso descriverla... piuttosto alta, capelli castani lunghi, ben vestita, ha una risata acutissima e parla senza posa... una tipa strana, non c'è che dire!"

"Da come la state descrivendo, sembra davvero una persona molto... originale." affermò Lem.

Pikachu si sfregò il mento e continuò a pensare a quale persona potesse rispondere a quella descrizione... e finalmente, gli venne in mente di chi potesse trattarsi!

"Pikachu!" esclamò il topolino elettrico, drizzando le orecchie e spalancando gli occhi.

"Denne?" chiese Dedenne, muovendo lentamente le sue vibrisse a forma di antenne televisive.

"Che succede, Pikachu? Ti ricordi di chi si tratta?" chiese Serena.

"Pika pika!" rispose il Pokemon elettrico, sicuro di quello che stava per dire. "Pika pikachu, pika pi, pika pika chu!"

"Come? Aspetta... aspetta un momento, Pikachu! Stai dicendo che abbiamo già incontrato questa Giselle?" chiese Ash prima di scambiarsi con Misty un'espressione stupefatta. "E dove sarebbe stato? Alla... scuola per allenatori di Pokemon?"

"Non so come, Ash... ma ho l'impressione di ricordare qualcosa, vagamente..." rispose Misty.

"Pikachu pika! Pikachu!" continuò Pikachu prima di affrettarsi nel corridoio dal quale era venuto il giovane che aveva parlato loro di questa fantomatica allenatrice.

"Marill!" Dalla spalla di Misty, Marill estese una delle sue corte braccia per richiamare il suo compagno di viaggio, che tuttavia era già sulla sua strada. Marill balzò giù e fece cenno al resto del gruppo di seguire lui e Pikachu... e nonostante fossero ancora un po' dubbiosi, i ragazzi fecero come era stato loro chiesto e seguirono i due Pokemon lungo i corridoi elegantemente decorati del Castello Lotta... sempre con alle calcagna quella cameriera che, non sapendo esattamente cosa stesse accadendo, decise comunque di seguirli per cercare di saperne di più.

"A-aspettate un momento, signori! Aspettate! Non correte così!" esclamò la malcapitata, tenendo la gonna appena un po' sollevata per non inciamparvi. "Non è buona creanza per degli allenatori di classe! E non riesco a starvi dietro!"

Pikachu guidò i suoi compagni lungo il corridoio, fino a raggiungere un'altra sala riccamente decorata, ampia e ben arredata con dei mobili di legno duro in stile rinascimentale, il pavimento in marmo bianco lucido parzialmente coperto da tappeti pregiati, e il soffitto affrescato con delle semplici ma suggestive rappresentazioni di alcune scene di vita quotidiana di alcuni secoli prima.

Tuttavia, in quel momento la sala, ben lungi dall'essere un luogo di interesse storico, era teatro di un'accanica battaglia tra Pokemon: alcuni allenatori avevano messo su un'arena improvvisata in un'ala della grande sala, delimitandola con delle casse e dei bauli... e all'interno di essa, un Golem e un Sunflora si stavano affrontando, con il Pokemon di tipo Roccia/Terra che, nonostante lo svantaggio del tipo, stava avendo la meglio... e l'allenatrice del Golem stava facendosi vanto della sua abilità.

"Oh? Tutto qui? Credo che tu ti sia affidato un po' troppo al vantaggio del tipo." stava dicendo la ragazza, una teenager dai lunghi capelli castani, con addosso un'uniforme scolastica ben tenuta ed impeccabilmente pulita, e un'espressione aristocratica, quasi arrogante, sul suo volto dai lineamenti fini e delicati. "Fammi indovinare, pensavi che il tuo Sunflora avrebbe avuto gioco facile soltanto perchè è di tipo Erba, giusto? Golem, mostragli che non è così con un bell'attacco Rulloduro!"

"Goooooolem!" tuonò il Pokemon simile ad un macigno con la testa e gli arti. Con un movimento rapido, Golem ritirò il proprio corpo nella sua corazza di pietra dura, e si scagliò contro Sunflora come un rullo compressore, il corpo contornato di luce verdina. Ci fu un impatto impressionante quando Sunflora venne raggiunto, nonostante i suoi disperati tentativi di evitare il colpo... e il Pokemon girasole venne scaraventato in aria e atterrò privo di sensi vicino al suo allenatore. Gli spettatori emisero delle esclamazioni di meraviglia, e alcuni si misero ad applaudire alla ragazza castana, impressionati dalla sua abilità.

"Grazie, grazie, tutti questi riconoscimenti mi lusingano." affermò lei. Il suo Golem la raggiunse e si scambiò un cinque con lei. "Grazie anche a te, Golem. Ma in fondo, il risultato è scontato quanto si ha a che fare con un'allenatrice dotata del mio talento, della mia classe, della mia bellezza, e soprattutto della mia innegabile modestia."

"Uuuugh..." mormorò la ragazza a cui apparteneva il Sunflora sconfitto, mentre abbassava la testa e richiamava il suo Pokemon. "Devi proprio farmela pesare, eh?"

"Io lo chiamerei piuttosto un onore, mia cara." rispose la castana con un sorrisetto acuto. "Non capita tutti i giorni di misurarsi con la sottoscritta! Molti mi chiamano un genio, alcuni dicono che sono un talento naturale, ma io sono semplicemente..."

La ragazza si mise in posa con una mano sul fianco e un braccio puntato verso l'alto, e il suo Golem imitò la posizione, mentre alcune stelline luminose sfrecciavano in sottofondo in modo da creare un effetto ancora più spettacolare!

"...GISELLE!"

"Gooooleeeem!" esclamò il Pokemon Roccia/Terra con tono allegro.

In tutto questo, Ash e Misty erano rimasti a guardare senza fiato, mentre Pikachu incrociava le braccia sul petto e annuiva. A quel punto, non c'era davvero bisogno di tanta fantasia per capire di chi si trattava...
Giselle, la migliore studentessa della scuola per allenatori in cui Ash, Misty e Brock si erano imbattuti all'inizio del loro viaggio attraverso Kanto... una ragazza altezzosa ma abile più che abbastanza da sostenere con i fatti le sue spacconate. Oltre ad essere la prima ragazza per la quale Ash avesse mai avuto una cotta!

Ed ora era lì, davanti a loro, e anche lei era cambiata moltissimo in quegli anni trascorsi da quando avevano visitato la scuola per allenatori... ma nonostante tutto, ora che la vedevano bene, era inconfondibile. Sembrava quasi di tornare indietro nel tempo...

"Questa... proprio non me l'aspettavo..." mormorò Ash dopo qualche secondo di muta sorpresa.

"Pikachu..." rispose il suo starter.                   
                 

----------

 

CONTINUA...

Note dell'autore: Mamma mia, ho avuto non poche difficoltà nello scrivere questo capitolo. Non avevo abbastanza ispirazione, e ho finito per scrivere man mano che mi veniva no idee, quindi spero che questo capitolo sia abbastanza coerente e divertente.

Credo proprio che il prossimo capitolo sarà dedicato al ritrovo con Giselle... e vedremo come questo celebre personaggio del giorno è cambiato (o meno) in questi anni. Sicuramente Giselle avrà un ruolo importante nel corso della storia, quindi tenetela d'occhio!

Credo inoltre che molto presto seguirò ancora un po' il viaggio di Vera e compagni, e anche quello di Alan e Marin. Grazie mille per la vostra attenzione... e mi scuso se ci sto mettendo un po' troppo tempo per aggiornare. Purtroppo, il tempo a mia disposizione è quello che è...

Spero comunque che ci vedremo presto!

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Justice Gundam