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Autore: mystery_koopa    06/05/2018    7 recensioni
La Regina Victoria e il suo seguito sono appena tornati dal lungo viaggio che li ha condotti in Scozia. Charles Francatelli, il cuoco di corte, sta aspettando il ritorno della sua amata, Nancy Skerret, ma una scoperta casuale renderà bruciante il suo dolore.
✠ Seconda classificata al contest "Raccontami una Storia - Fanfiction Edition" indetto da milla4 sul Forum di EFP.
✠ Seconda classificata al "Kiss Flash Contest" indetto da Freeshane sul Forum di EFP.
Prima classificata al "Betrayment and Infidelity contest!" indetto da Skyfall16 sul Forum di EFP.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Francatelli, Nancy Skerret
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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COME VENTO CHE ESTINGUE UNA FIAMMA


 
Primo Movimento – Adagio

Charles Francatelli, sentendo un forte vociare proveniente dal cortile del palazzo, si affacciò alla finestra della sala da pranzo della servitù: il seguito della Regina era finalmente tornato dalla Scozia. Il cuoco, in mezzo alla moltitudine di persone che sostavano nello spiazzo, cercò quella che per giorni aveva aspettato, contando le ore e misurando la sua cucina a grandi passi. Si concentrò, ma non riuscì a vederla: c’erano Wilhelmina Coke e la vecchia zia che si stavano avvicinando all’ingresso, c’erano Lord Alfred e Sir Drummond, impegnati in una complessa discussione, e c’era la coppia reale, ancora sulla carrozza. Ma di Nancy Skerret non c’era alcuna traccia. Che fosse già entrata nella residenza e si stesse dirigendo verso le proprie stanze? Che si trovasse nella carrozza, magari intenta a sistemare l’acconciatura di Sua Maestà? Charles l’aspettò a lungo, ma la donna amata non comparve alla sua vista.

Il cuoco, attraversando i corridoi secondari di Buckingham Palace, si diresse verso l’atrio d’ingresso, dove era sicuro che Nancy dovesse essere passata; ormai, dopo più di mezz’ora dall’arrivo di Victoria, il salone era deserto. Solo l’anziana duchessa di Buccleuch e la nipote, una a fianco dell'altra, parlavano a bassa voce appena dietro la porta laterale del salone; Francatelli, sentendo involontariamente le loro parole, rimase pietrificato. Corse più veloce che poteva in cucina dove, appoggiandosi con le braccia al bancone, si lascio uscire un profondo singhiozzo di sconforto.

 
***
 
Secondo Movimento - Precipitando

Un rumore di leggeri passi risuonò sulle assi di legno del pavimento delle cucine; Charles, quei passi, li conosceva perfettamente: erano i suoi, quelli di Nancy Skerret. La giovane donna, entrando nella stanza, girò intorno al bancone, avvicinandosi a lui: senza nemmeno guardarlo negli  occhi lo strinse a sé, baciandolo come ogni volta che, soli in quella stanza, potevano concedersi quei pochissimi istanti d’intimità. Quanto le era mancata, durante quel lungo viaggio che l’aveva portata in Scozia al fianco della regina: inizialmente gli parve incredibile averla lì, vicino a sé, ma successivamente il dolore della ragione tornò a farsi sentire, proveniente dalle più recondite profondità del suo animo. Charles s’irrigidì: delle lacrime iniziarono a scorrere lungo le sue guance e forse, in quel momento, Nancy capì, capì che lui sapeva tutto. “Come hai potuto farlo”, disse lui, “come hai potuto!” La  spinse via, portandosi le mani al volto; poi, con la voce rotta, riprese a parlare: “Certo che è comodo fare come vuoi tu… se io provo solamente a sfiorarti tu mi respingi citando chissà quale onore, dicendo che ti chiamano signora perché sei sposata con il tuo lavoro e altre stronzate, ma in realtà non ti meriti minimamente di essere qui, in questo palazzo. Sei solamente una sgualdrina, come quelle a cui lavavi i panni fino a pochi anni fa, una che si accampa nel bosco con un soldatino qualsiasi con la cornamusa e la gonnella… complimenti, non posso dire altro! Ti auguro solo di essere rimasta incinta, in modo che il tuo comportamento ti abbia rovinato una volta per tutte e che tu possa tornartene nel buco da cui provieni!”

Lei, allibita, provò a dire qualcosa, ma fu subito interrotta da Francatelli che riprese a urlare, rosso in volto e dilaniato nello spirito: “Io mi fidavo di te, per amor tuo ho fatto qualsiasi cosa… sai benissimo anche tu che, vedendoti ogni giorno davanti a me, ho sofferto in silenzio: ho sempre pensato che il vero infedele è colui che ti ama soltanto con una frazione di sé e che ti nega tutto il resto, ma nonostante ciò sono riuscito a resistere: non mi sono mai avvicinato, non ho mai fatto trasparire né la passione né la rabbia che mi portavo dentro. Mi sono accontentato, ma di cosa? Dei tuoi falsi baci di Giuda, utili solo a dilaniarmi ancora di più? Nancy Skerret, tu per me non sei più nessuno”.
Nancy, piangendo, provò a guardarlo negli occhi, ma non ne trovò il coraggio. Sapeva che in fondo aveva ragione, che la colpa era completamente sua, che Charles non avrebbe mai meritato ciò che gli aveva fatto. Si chiese come lo avesse saputo ma, in una frazione di secondo, si rese conto che quello era il meno importante dei suoi problemi. Skerret si girò e corse via, cercando la forza per non annegare nelle proprie lacrime; quelle lacrime inutili, perché causate solamente dal suo egoismo.

 
***
 
Terzo Movimento – Vivo

Charles chiuse gli occhi, cercando inutilmente di trattenere il pianto: quello che Nancy aveva fatto era un’enorme offesa per la sua persona e per il suo onore ma, in fondo, anche lui sapeva di aver sbagliato. Non sapeva come quelle parole avessero potuto uscirgli dalla bocca, non avrebbe mai pensato che la furia di quel momento gli avrebbe fatto dire quelle cose alla donna che amava fin dal primo istante in cui l’aveva vista, colei che per così tanto tempo aveva prima protetto e poi atteso… ormai si sentiva lui, il colpevole. Francatelli colpì violentemente il bancone ligneo con un pugno, si asciugò il volto e iniziò a correre disperatamente per le cucine, i corridoi e le stanze del personale: doveva assolutamente trovarla, doveva chiederle scusa, doveva farle sentire che, nonostante tutto, loro erano più forti. Correva senza neanche sapere quale fosse la sua direzione, si muoveva solamente verso il luogo dove il suo cuore credeva che Nancy si trovasse; non si accorse nemmeno di aver travolto Penge, che gli si era improvvisamente parato davanti, ma ignorò i suoi insistenti richiami finché essi non svanirono nell’aria. Un attimo dopo, senza nemmeno essersene reso conto, si trovò nel bel mezzo di una trafficata strada popolare di Londra: si fermò, inspirò profondamente e finalmente capì la sua destinazione.

Giunto davanti a un portone iniziò a bussare insistentemente, finché una giovane donna mora con una bambina in braccio comparve sulla soglia; Charles la scansò con un braccio e irruppe nella misera abitazione, trovando Nancy seduta su una sedia, con il viso tra le mani. La ragazza, sentendo il forte rumore dei suoi passi sul pavimento logoro, alzò lo sguardo: tremò, vedendolo, ma riuscì con un enorme sforzo ad alzarsi in piedi.
“Nancy…” provò a dire il cuoco, ma non ne ebbe il tempo: la giovane si fiondò contro di lui, baciandolo appassionatamente, riempendo le sue braccia con il suo corpo. Charles chiuse gli occhi, sentendosi liberato dal peso che gli opprimeva il cuore; quel bacio era stato come un soffio di vento: aveva estinto la fiamma ardente del suo dolore.



Note:
- I titoli dei "Movimenti", così come la parola stessa, sono tratti dal linguaggio musicale, dove queste parole sono indicatori di tempo: ho cercato di abbinarne uno a ogni paragrafo, cercando di paragonarli ai differenti tempi narrativi.  
Per il "Betrayment and Infidelity Contest" ho usato la citazione 14 e la tematica "Pure"; ringrazio i giudici dei due concorsi a cui partecipa questa storia per aver accettato questo meraviglioso fandom^^
  
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