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Autore: janerizzoli    06/05/2018    1 recensioni
Questa è sarà una raccolta Swan Queen dove sarà presente o meno la magia, non sempre le storie saranno ambientate a Storybrooke e non sempre ci sarà Henry ecc...si svilupperanno in base a ciò che mi succede, spero che vi piacciano.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~~Info: quelli fra parentesi sono pensieri, non espressi ad alta voce.

Stavo guidando, era notte, avevo deciso di trasferirmi, di lasciare alle spalle il mio passato e di cambiare completamente vita, nel cielo una splendida luna piena rischiarava la strada davanti a me.
Fu un attimo e davanti ai fari della mia auto vidi due piccole luci scintillanti, illuminato meglio, un lupo dal folto pelo dorato mi osservava nel bel mezzo della strada.
Frenai, ma l'asfalto umido della notte non mi aiutò, per non colpire l'animale sterzai bruscamente perdendo il controllo dell'auto e finendo chi sa dove perdendo i sensi, infatti i miei ricordi finiscono li, negli occhi del lupo, poi il buio.
Mi svegliai la mattina dopo, in un letto d'ospedale avevo una fasciatura al braccio destro e un cerotto in fronte.
Feci per muovermi ma qualcosa di pesante era appoggiato al mio fianco, guardai meglio, una donna dai biondi capelli dormiva appoggiata al mio letto, e a me, il mio movimento la svegliò, con poca raffinatezza si stiracchiò sbadigliando sonoramente un “auuuuuuuuu” poi mi guardò.

“ Buon giorno”

Mi disse.
Io non risposi per la sorpresa.

“ Mi presento, mi chiamo Emma Swan, sono lo sceriffo di questa città, sono io che ti ho trovata e portata qui, sei stata molto fortunata lo sai?”

“ Io non ricordo nulla”

“ Sei finita fuori strada”

“ Giusto il lupo!”

“ Lo immaginavo, visto che i tuoi esami del sangue non davano esito positivo all'alcol o droghe”

“ Un lupo mi ha attraversato la strada e per non colpirlo ho sterzato”

“ Qui i lupi sono molto...popolari diciamo così”

“ In che senso?”

“ Ce ne sono molti, devi stare attenta”

“ A proposito dove mi trovo?”

“ Sei a Storybrooke, ridente cittadina del Maine”

Rimasi in silenzio.

“ Vado a chiamare il dottore”

La donna si allontanò sparendo dietro la porta.

( Storybrooke, non l'ho mai sentita, deve essere una piccola città di periferia)

Lo sceriffo e il dottore entrarono nella stanza.

“ Bene vedo che si è svegliata, come si sente?”

“ Direi bene anche se un po confusa”

“ Le è andata bene che lo sceriffo passasse vicino al confine, qui le notti sono molto fredde avrebbe rischiato molto”

“ Quando posso ripartire?”

“ Non prima di un mese almeno, voglio controllare che tutto vada bene, si deve riposare”

“ CHE COSA?”

“ Mi spiace sig. Mills ma è per il suo bene”

“ Come fa a sapere il mio nome?”

“ Dopo averla soccorsa ho controllato i suoi documenti”

Rispose lo sceriffo.

“ Allora ha capito bene cosa le ho detto?”

“ Ok dottore troverò un hotel”

“ A quello ci penso io, da Granny'e hanno delle bellissime camere”

“ Grazie sceriffo”

“ Dovere”

I due uscirono dalla stanza lasciando però la porta semi aperta.

“ Dottore ha notato anche lei la somiglianza vero? Che sia lei?”

Non riuscii a sentire altro, di chi stavano parlando? Lo avrei scoperto di li a poco.

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“Venga signora Mills l'aiuto io”

“Grazie sceriffo ma non ce né bisogno, ce la faccio anche da sola”

“ No davvero, lei è convalescente e non può fare sforzi, lasci fare a me”

“ Grazie, ma non mi dia del lei, più o meno abbiamo la stessa età”

( si PIU' o meno)

“ ok, come vuol...come vuoi, ma allora anche tu mi devi chiamare Emma”

“ Va bene Emma”

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I giorni passavano e io mi sentivo sempre meglio tanto da non capire come mai dovessi rimanere per un mese intero, non che avessi altro da fare, avevo lasciato lavoro, casa, fidanzato in pratica tutta la mia vecchia vita perché sentivo che qualcosa non andava, avevo 28 anni e non mi sentivo a casa da nessuna parte.

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Storybrooke è davvero una cittadina eccentrica, ci sono solo due locali Granny's dove poter mangiare e il Rabbit Hole per uscire la sera, tutto qui, sembra perfetto, ogni giorno è uguale come congelato nel tempo, ma...inizia a piacermi...non so, lo trovo familiare, piacevole, c'è solo questo problema dei lupi che ululano costantemente tutta la notte.

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“ Buon giorno Regina”

Alzai la testa.

“ Buon giorno Emma, sei di servizio oggi?”

“ No, oggi tocca al mio vice sono venuta a fare colazione”

“ Se non hai altri impegni ti va di farmi compagnia?”

“ Con piacere”

La bionda si sedette al tavolo ordinando del caffè.

“ Come ti trovi a Storybrooke?”

“ Diciamo che non ci sono abituata, vengo da New York, qui è molto diverso”

“ Si immagino ti devi annoiare molto”

“ No, non direi, certo è molto più tranquillo ma mi piace”

“ Eri in vacanza?”

“ In un certo senso...”

“ Cioè?”

“ Come posso spiegare...me ne dovevo andare, sto cercando un posto che possa chiamare casa”

“ Ti mancava qualcosa?”

“ Si, non so cosa ma sento che li non era il mio posto”

“ Capisco, e qui come ti trovi?”

“ Bene, mi sento tranquilla, mi fa stare bene”

“ Ne sono felice, ti va se ti porto un po i giro per Storybrooke?”

“ Non vorrei disturbarti se è il tuo giorno libero avrai di certo tante cose da fare”

“ Non ho niente da fare e mi farebbe piacere mostrarti la mia città”

“ Allora accetto”

“ Ti porterò alla spiaggia, in questo periodo è bellissima”


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Arrivammo alla spiaggia, la vista era magnifica, camminammo per non so quanto tempo fino ad arrivare ad un promontorio.
Lo osservai.
In alto, spiccava una statua.

“ Cos'è quella?”

“ E' la nostra leggenda”

“ Cioè?”

“ Si narra che molti anni fa, una strega malvagia abbia fatto un sortilegio su Storybrooke, condannando gli abitanti a vagare per i boschi sotto forma di lupi, la targa recita *di giorno in un modo di notte in un' altro, questa è la norma, finché non riceverai il primo bacio d'amore allora dell'amore avrai la forma*. Però una bambina venne risparmiata facendola uscire dal confine prime che venisse scagliato il maleficio, lei tornerà compiuti 28 anni, spezzerà la maledizione liberando Storybrooke e libererà gli abitanti condannati dal maleficio”

“ Wow! che storia, è per il fatto che ci sono molti lupi”

“ Credo di si”

La giornata passò serena ma non riuscivo a togliermi dalla mente quella leggenda.

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Era quasi passato il mese e io sarei dovuta ripartire ma poi volevo davvero ripartire?
Avevo fatto amicizia con molte persone, con Emma soprattutto, passavamo molto tempo insieme, lei era premurosa, e gentile mi sorpresi di come aspettavo con ansia di incontrarla.
Mentre facevo la mia solita passeggiata notai che la biblioteca era aperta, entrai e al bancone intenta a sistemare i libri c'era un a ragazza.

“ Buongiorno”

“ Buongiorno io sono Belle cosa posso fare per lei?”

“ Vorrei dare un'occhiata se possibile”

“ Ma certo se ha bisogno di auto mi chiami”

Mi allontanai, volevo sapere di più di quella cittadina, cercai ma trovai ben poco sulla storia di Storybrooke, fino a quando non incappai in un libro molto vecchio.

“ C'era una volta”

Non potei fare a meno di leggerlo, al suo interno varie storie, una di esse mi colpì.

( C'era una volta una strega...)

La storia era molto simile alla leggenda che mi aveva narrato Emma.

( ...tanti e tanti anni fa viveva in un piccolo villaggio una ragazza, figlia del mugnaio, lei sognava di diventare potente, tentò in tutti i modi di cambiare il suo destino fino ad usare la magia, ma la magia ha sempre un prezzo, era si diventata potente ma anche molto malvagia, per ottenere tale potere rinunciò al suo cuore che chiuse in uno scrigno lontano da lei, la donna ebbe una figlia ma quando il marito capì che quella bambina sarebbe sempre stata infelice con una madre del genere la portò via, la strega impazzì di rabbia scatenando la sua ira sul villaggio, cercava la bambina ovunque ma la gente proteggeva lei e l'uomo, quando capì che non sarebbe mai riuscita a trovarla lanciò un sortilegio sugli abitanti, nessuno aveva il potere di fronteggiarla ma c'è sempre una scappatoia, una fata disse al padre della bimba, che lei avrebbe indebolito il sortilegio, non più per sempre condannati a vivere sotto forma di lupi ma solo la notte, avrebbero mantenuto la memoria  in forma umana  ma che solo la bambina avrebbe potuto spezzare il sortilegio, doveva allontanarla e al compimento dei suoi 28 anni sarebbe tornata e avrebbe salvato tutti.
Ma la strega aveva capito ciò che voleva fare la fata, lanciò il sortilegio portando il villaggio in un mondo senza magia pensando così di impedire alla bambina di salvare tutti, la bimba fu allontanata, da sola nel mondo per 28 anni, le ultime parole di suo padre prima di morire furono TI VOGLIO BENE RE...

Purtroppo la pagina era strappata e non riuscii a leggere altro, quando uscii dalla biblioteca era già buio, camminai, camminai e mi ritrovai per un sentiero nel bosco, non ho idea di come ci arrivai e tanto meno avevo idea di come tornare a Storybrooke la luna piena davanti a me illuminava la strada, in lontananza il rumore delle onde, ad un tratto sentii un rumore alle mie spalle, mi voltai e un grande lupo dal pelo dorato mi si avvicinava minaccioso.
Corsi più che potevo e mi ritrovai sul promontorio davanti alla statua che avevo visto qualche giorno prima, il lupo era ancora dietro di me, caddi a terra, non avevo via d'uscita e nessuna arma, il lupo si avvicinava minaccioso, chiusi gli occhi appoggiandomi alla statua, il lupo attacco, il peso del suo corpo su di me poi il silenzio, riaprii gli occhi aspettandomi di trovare il muso del lupo a pochi centimetri dal mio collo e invece vidi una cascata di capelli biondi, gli alzai il viso ed era Emma, il respiro affannato gli occhi color oro poi si accasciò a terra, il mio primo pensiero fu quello di scappare così mi allontanai da lei ma poi mi fermai, mi voltai e vidi che c'era di nuovo il lupo, qualcosa mi disse di avvicinarmi lo toccai e una luce bianca lo avvolte trasformandolo ancora una volta in Emma, era nuda così la coprii con il mio soprabito e lei aprì gli occhi.

“ Cosa è successo?”

“ Questo me lo devi dire te”

“ Non ricordo”

Alzò lo sguardo sgranando gli occhi.

“ Ma è notte?”

“ Si è notte”

“ Ma com'è possibile se io sono umana”

“ Ti sei trasformata quando ti ho toccata o meglio quando ho toccato il lupo”

Alle nostre spalle una serie di ululati interruppe la nostra conversazione.

“ Andiamo non possiamo rimanere qui”

“ E dove andiamo?”

“ Qua vicino c'è una vecchia villa abbandonata, andremo li”

Camminammo nel bosco, in silenzio, Emma appoggiata a me.
Entrammo nella villa, feci sedere Emma su di un vecchio divano e mi allontanai, subito la ragazza tornò ad essere un lupo che mi osservava con occhi tristi.
Tornai indietro accarezzandole il muso e ancora una volta tornò Emma.

“ Allora avevo ragione sei tu”

“ Sono io, chi?”

“ La bambina che ci avrebbe salvato”

“ Parli della leggenda?”

“ Tu sei la bambina che spezzerà la maledizione salvandoci tutti”

“ Io, io non credo”

“ Hai salvato me, il tuo tocco mi ha fatta tornare umana”

I suoi occhi dorati mi guardavano tristi.

“ Mi hai spaventata”

“ Scusami non volevo, è che quando siamo lupi non abbiamo ricordi delle nostre vite umane”

“ Ma tu non mi hai fatto del male”

“ Non avrei mai potuto, quando il lupo stava per morderti sono riuscita a controllarlo, non avrei mai permesso a nessuno di fare del male alla persona che am...”

Si zittì di colpo.

“ Emma? Tu?”

Eravamo vicinissime, i suoi occhi, nella semi oscurità brillavano dorati.

“ Io...io...ti amo, ti amo dal primo momento che ti ho vista in quella macchina”

Il mio cervello andò in tilt a quelle parole, una forza invisibile mi attraeva a lei, chiusi le distanze fra noi e la baciai, le sue labbra erano morbide ci staccammo solo quando dovemmo respirare.
Una luce si emano da Emma e i suoi occhi tornarono all'azzurro di sempre.

“ Cos'è successo?”

“ Credo che tu abbia spezzato la mia maledizione”

“ Ma come?”

La bionda sorrise.

“ Con la magia più potente di tutte, il Vero Amore”

Tornammo in città, era ancora buio, andammo a casa di Emma e ci addormentammo abbracciate nel suo letto.
Il mattino successivo andammo a controllare, tutto Storybrooke era in festa, quando la maledizione è stata spezzatale persone si erano ritrovate nel bosco, di notte, consapevoli che erano libere.

“ Andiamo il tuo compito non è finito”

Emma mi portò ancora alla statua.

“ Che devo fare?”

“ Prendi il cuore”

“ Il cuore?”

Emma mi indicò una nicchia, ne estrassi un cofanetto, al suo interno un cuore brillava.

“ Andiamo”

“ Non così in fretta”

Una voce ci fece voltare.

“ Regina, sei tornata”

“ E tu chi sei? Come conosci il mio nome?”

“ Lo conosco perché te l'ho dato io”

Spalancai la bocca.

“ Si cara sono tua madre e anche la strega che ha condannato tutti”

“ Perché lo hai fatto?”

“ Perché ti avevano portata via da me, perché questa insulsa donnetta accanto a te mi ha tradita aiutando tuo padre a rapirti e a portarti lontano”

“ Emma è vero?”

“ Si è vero, tuo padre mi chiese di aiutarlo a salvarti perché aveva capito cosa voleva tua madre da te e non poteva sopportare che tu vivessi la tua vita nella malvagità, quando fu colpito a morte da tua madre mi disse di portarti alla grande quercia e visto che lui non poteva essere con te sarei dovuta andare io, ma quando arrivammo alla quercia feci giusto in tempo a  mettere te dentro, io fui colpita dalla maledizione e non potei venire con te”

Rimasi a bocca aperta a quella spiegazione.

“ Ma ora figlia mia sei tornata, speravo non lo facessi perché mi toccherà ucciderti”

“ NO, tu non le farai del male”

Disse Emma mettendosi fra me e mia madre.

“ Ne sei proprio sicura?”

Con un gesto della mano scaraventò lontano Emma, per poi avvicinarsi a me.

“ Mi hai mai amata?”

Dissi con le lacrime agli occhi.

“ Oh, cara, l'amore è una debolezza te lo avrei insegnato, eri solo lo strumento che mi avrebbe portato al potere supremo”

E con un gesto veloce mi strappò il cuore dal petto.
Dentro di me si spezzò qualcosa, odio, rabbia, delusione presero il sopravvento e afferrai il cuore che era dentro il cofanetto, lo strinsi forte nelle mie mani e la donna davanti a me si accasciò dolorante lasciando andare il mio cuore.

“AAAAAAHHH”

Lo stringevo sempre più forte.
Poi una mano si posò sulla mia.

“ No Regina non è così che deve andare, se la uccidi diventerai come lei”

A quel tocco mi calmai e allentai un po la presa.
Raccolsi il mio cuore e gli guardai, il suo era totalmente oscuro, li guardai e capii, unii i due cuori, cedetti a lei un po della mia luce prendendomi in cambio un po della sua oscurità, dopo tutto nessuno è solo buono o solo cattivo, mi avvicinai a lei e sperando funzionasse le rimisi a posto il cuore.
Lei mi guardò, non era però più lo sguardo di prima ora c'era... amore.

“ Regina....tu...”

“ Vorrei tanto avere l'opportunità di conoscere mia madre anche se lei mi odia”

“ Oh Regina io non ti odio, non ero io a parlare, era l'oscurità, era da talmente tanto tempo che non avevo il cuore da essermi dimenticata come si ama, lo provai per un attimo quando ti misi al mondo, lo provai anche se non avevo il cuore nel petto”

“ Allora...mi vuoi bene?”

“ Più della mia stessa vita figlia mia”

Mi abbracciò, piangendo.

“ Vieni ti rimetto a posto il tuo”

Con un gesto il mio cuore fu a posto.

“ Andiamo a casa, mamma”

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Passarono alcuni giorni, non fu facile convincere gli abitanti di Storybrooke che mia madre non era più la strega malvagia di un tempo, la guardavano con sospetto, Emma li convinse, sono sicura che non la perdoneranno a breve ma con il tempo, forse, le daranno una seconda possibilità.

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“ Emma c'è una cosa che ho sempre voluto chiederti”

“ Dimmi”

Mi rispose Emma mentre si sedeva accanto a me sul divano.

“ Ma tu in realtà quanti anni hai?”

“ Ahahahah sono molto più vecchia di quello che sembra”

“ Questo l'ho capito, ma di quanto?”

“ Avevo trent'anni prima del sortilegio, quando tua madre lo scagliò e ci trasportò a Storybrooke il tempo venne congelato, abbiamo aspettato ventotto anni che tu arrivassi, quindi io in realtà ho cinquantotto anni...cinquantotto anni oggi”

“ Cosa? E' il tuo compleanno? Me lo dovevi dire, ti avrei comprato un regalo”

“ Dovevi pensare solo a tua madre, hai vissuto tutta la tua vita senza conoscerla e non volevo distrarti da lei”

“ Ma...”

“ E poi mi hai già fatto il regalo più bello di tutti”

“ E quale?”

“ Tu, il fatto che ricambi i mie sentimenti è il regalo più bello che mi potessi fare, ventotto anni fa, quando ti avevo tra le braccia, prima di metterti nella quercia magica, mi sembrasti la bambina più bella del mondo, sentivo con te un legame unico, quando ti ho vista per la prima volta in quell'auto ho provato di nuovo la stessa sensazione, senza sapere ancora chi tu fossi”

La guardai, nei suoi occhi c'era dolcezza, sincerità, c'era amore, c'era...casa.

“ Prometto che non ti lascerò mai più, invecchieremo insieme”

La baciai.

“ Anche se tu parti avvantaggiata”

Risi, una sberla mi colpì il braccio.

“ Scherzavo”

“ Io no, sono molto suscettibile sulla mia età”

Disse Emma, scoppiando poi a ridere.

“ Dovrei ringraziare tua madre per aver lanciato il sortilegio”

“ Perché, ti ha costretta a vivere una vita a metà, ferma nel tempo”

“ Ma mi ha dato te, la persona più stupenda che esista in tutti i regni”

Finalmente ero a casa, avevo una madre che stavo imparando a conoscere e che con il cuore nel petto non era poi così male, una persona che mi amava e che io sentivo di amare davvero, e un lavoro che non avrei mai pensato, infatti gli abitanti di Storybrooke mi elessero sindaco, io ed Emma adottammo un bel bambino che chiamammo Henry in onore di mio padre.
Avevo una famiglia...avevo il mio lieto fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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