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Caparbietà
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Spesso si trovava a chiedersi chi, tra loro due, era più caparbio. L'intero Clan avrebbe richiamato e difeso a gran voce il suo nome, conoscendo la sua infinita dose di testardaggine, che non avrebbe lasciato affievolirsi per nulla al mondo; eppure, ogni volta che si trovava a confrontarsi con lei, alle volte per futilità mentre altre per argomenti molto più seri, la sua dolce metà dall'animo fin troppo gentile e generoso — che mai avrebbe pensato di vederla sotto tali vesti — tirava fuori una caparbietà che poche persone in quel villaggio avevano avuto la fortuna — o forse sfortuna? — di vedere.
Perché a differenza di quelle numerose dicerie che si andavano a dire in giro, su di lui e sul suo carattere ben poco blando e permissivo, sapeva molto bene chi era ben in grado di metterlo in riga con una sola occhiata o un muto rimprovero e, soprattutto, di riportarlo sulla retta via quando iniziava a percorrere quella errata. Tra loro due, ovviamente, la più testarda era la sua Mikoto.
Perché a differenza di quelle numerose dicerie che si andavano a dire in giro, su di lui e sul suo carattere ben poco blando e permissivo, sapeva molto bene chi era ben in grado di metterlo in riga con una sola occhiata o un muto rimprovero e, soprattutto, di riportarlo sulla retta via quando iniziava a percorrere quella errata. Tra loro due, ovviamente, la più testarda era la sua Mikoto.